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Mozart - Concerto di Napoli (inedito) due chitarre e orch.


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Ospite Piero Viti
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Nello Alessi - Piero Viti (chitarre)

Orchestra da Camera di Napoli

Enzo Amato (direttore) - Carlo Dumont (1° violino)

 

W. A. Mozart

Extract from: Concerto di Napoli per due Lire e Orchestra (inedito) - versione per due chitarre e orchestra by Enzo Amato

18-12-2010

Basilica di S. Maria Maddalena - Ischia-Casamicciola (NA)

[YouTube Video]

 

 

Un estratto del Concerto di Napoli per due Lire e Orchestra inedito di W.A. Mozart, eseguito World Premiere nella versione per due chitarre da Nello Alessi e Piero Viti (chitarre) con l'Orchestra da Camera di Napoli diretta da Enzo Amato nella Basilica di S. Maria Maddalena a Ischia-Casamicciola il 18 Dicembre 2010.

Il Concerto, ritrovato manoscritto a Napoli, probabilmente fu composto da Mozart giovane durante il suo soggiorno napoletano, per il Re Ferdinando IV che si dilettava suonando la Lira (strumento settecentesco simile a una ghironda e a una chitarra).


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Orchestra da Camera di Napoli

Enzo Amato (direttore) - Carlo Dumont (1° violino)

 

W. A. Mozart

Extract from: Concerto di Napoli per due Lire e Orchestra (inedito) - versione per due chitarre e orchestra by Enzo Amato

18-12-2010

Basilica di S. Maria Maddalena - Ischia-Casamicciola (NA)

[YouTube Video]

 

 

Un estratto del Concerto di Napoli per due Lire e Orchestra inedito di W.A. Mozart, eseguito World Premiere nella versione per due chitarre da Nello Alessi e Piero Viti (chitarre) con l'Orchestra da Camera di Napoli diretta da Enzo Amato nella Basilica di S. Maria Maddalena a Ischia-Casamicciola il 18 Dicembre 2010.

Il Concerto, ritrovato manoscritto a Napoli, probabilmente fu composto da Mozart giovane durante il suo soggiorno napoletano, per il Re Ferdinando IV che si dilettava suonando la Lira (strumento settecentesco simile a una ghironda e a una chitarra).

 

Ciao Piero, sono a dir poco sorpreso per il fatto che la notizia della scoperta di un concerto inedito di Mozart, non imcluso nel catalogo K, venga data per così dire in sordina in un forum di chitarra; tutti ricordiamo la fanfara che fece udire i suoi squilli nell'estate dello scorso anno (2009) per il ritrovamento di due pezzetti infantili per strumento a tastiera - oltretutto di identificazione assai dubbia - subito presentati in pompa magna al festival di Salisburgo. Ben altra cosa è un concerto...

 

Permettimi quindi di rivolgerti le domande che, ovviamente, ogni musicologo ti rivolgerebbe, e che non occorre che io formuli in modo esplicito - dal momento che, oltre a essere un eccellente chitarrista, sei anche uno studioso, e dunque sai benissimo quali credenziali sono indispensabili per poter effettuare un'identificazione tanto importante.

 

Non sono certamente il solo a restare in attesa di lumi.

 

Ciao.

 

dralig


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Mi accodo.

Ospite Piero Viti
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December 31st, 2006, 11:39 AM

http://www.mozartforum.com/VB_forum/archive/index.php?t-3063.html

 

...l'ottimo Fabio mi ha preceduto come sempre brillantemente!

 

In realtà il Concerto era già conosciuto almeno dagli anni '60, l'attribuzione è rimasta sempre dubbia perché - secondo il musicologo e ricercatore Enzo Amato che ha curato la versione per due chitarre - ci sono stati alcuni equivoci circa la reale destinazione dell'opera.

In realtà la "Lira organizzata", per la quale ha scritto Haydn (proprio per il Re Ferdinando IV), conteneva un sistema di mantici a aria ed era uno strumento differente dalle lire in possesso del Re, più simili a ghironde, e più vicine per certi versi alla chitarra o liuto, specialmente per il corpo (una delle denominazioni di questo particolare strumento settecentesco è infatti quello di "ville en guitare", proprio perché i liutai utilizzavano delle casse di chitarra o di liuto nell'assemblaggio degli strumenti).

Il ritrovamento successivo di questi strumenti negli archivi della reggia di Capodimonte (vedi il link: http://museodicapodimonte.campaniabeniculturali.it/itinerari-tematici/galleria-di-immagini/OA900461) ha chiarito alcune cose, specialmente riguardo l'epoca nella quale furono in uso nella Reggia da parte del Re Ferdinando IV e del suo "maestro" con cui si dilettava a suonare in duo. Queste date sono infatti compatibili con il soggiorno a Napoli di Mozart.

 

Enzo Amato lavora da anni su questa partitura (mi ha mostrato copia del manoscritto), e sta completando un articolo dove più dettagliatamente descriverà l'opera, facendo pendere l'ago dell'attribuzione più decisamente su Mozart alla luce di una serie di dati e approfondimenti analitici da lui condotti.

 

La versione per le due chitarre (anche se si tratta di una "trascrizione") sembrerebbe più che plausibile, alla luce anche della tessitura e della perfetta eseguibilità delle parti (è un concerto anche abbastanza "brillante"!).

 

Per ora posso anticipare solo questo, poi il lavoro che pubblicherà a breve il musicologo napoletano Enzo Amato certamente chiarirà meglio la questione!

 

Saluti

Piero Viti


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http://www.delcamp.it/index.phpstrumento differente dalle lire in possesso del Re, più simili a ghironde, e più vicine per certi versi alla chitarra o liuto, specialmente per il corpo (una delle denominazioni di questo particolare strumento settecentesco è infatti quello di "ville en guitare", proprio perché i liutai utilizzavano delle casse di chitarra o di liuto nell'assemblaggio degli strumenti).

Il ritrovamento successivo di questi strumenti negli archivi della reggia di Capodimonte (vedi il link: http://museodicapodimonte.campaniabeniculturali.it/itinerari-tematici/galleria-di-immagini/OA900461) ha chiarito alcune cose, specialmente riguardo l'epoca nella quale furono in uso nella Reggia da parte del Re Ferdinando IV e del suo "maestro" con cui si dilettava a suonare in duo. Queste date sono infatti compatibili con il soggiorno a Napoli di Mozart.

 

Enzo Amato lavora da anni su questa partitura (mi ha mostrato copia del manoscritto), e sta completando un articolo dove più dettagliatamente descriverà l'opera, facendo pendere l'ago dell'attribuzione più decisamente su Mozart alla luce di una serie di dati e approfondimenti analitici da lui condotti.

 

La versione per le due chitarre (anche se si tratta di una "trascrizione") sembrerebbe più che plausibile, alla luce anche della tessitura e della perfetta eseguibilità delle parti (è un concerto anche abbastanza "brillante"!).

 

Per ora posso anticipare solo questo, poi il lavoro che pubblicherà a breve il musicologo napoletano Enzo Amato certamente chiarirà meglio la questione!

 

Saluti

Piero Viti

 

Grazie Piero. Intanto, dall'ascolto, è già possibile comprendere alcuni aspetti caratterizzanti della composizione. Dirò la mia al momento opportuno, e comunque non prima di aver visto la partitura.

 

Ciao.

 

dralig


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Uno dei concerti di Haydn per due lire fu trascritto e registrato tempo fa da Alexandre Lagoya con la English Chamber Orchestra diretta da Jean Pierre Rampal. Qui il primo tempo:

 

 

Non so nulla della qualità e della modalità della trascrizione...nello stesso disco è presente il Concerto il La maggiore di Carulli, arrangiato nonchè infarcito di un tempo centrale...quindi non sarei stupito se il concerto di Haydn fosse una riscrittura libera e fantasiosa...d'altronde erano tempi in cui nell'universo chitarristico, la parola filologia (che oggi, a volte, è diventata un semplice diktat stilistico) era una parola tra le altre.

 

Quanto a Mozart bisogna dire che è il compositore pro-marketing, e suo malgrado, per ecellenza. Tutti ascoltano volentieri dieci minuti di Mozart...la mole di merchandising culturale spacciata in occasione dell'ultimo anniversario della nascita (2006), lo dimostra; niente a che vedere con i pur gettonati Chopin o Schumann.

 

In Austria, come contrappasso situazionista, fu persino istituita una zona demozartizzata...mi pare.


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Lagoya ne suonava due di questi concerti per lira organizzata di Haydn. Ne ha inciso un terzo in una trascrizione per due chitarre e orchestra con Ida Presti.

 

Il Concerto di Carulli presentato nel disco con Rampal è un'arrangiamento molto libero e stilisticamente improbabile. C'è ben poco di Carulli in questa versione.

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