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De Martino: un autore napoletano ignoto e notevole


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Rovistando nella ricca biblioteca di musiche per chitarra generosamente messa on line da Vincenzo Pocci trovo due pagine che mi obbligano a fermarmi. Il titolo del brano (Verso ignoti lidi) è kitsch, ma la musica no, per niente. Apprendo che il pezzo, pubblicato nel 1912 da "Il Plettro", era stato premiato in un concorso internazionale di composizione svoltosi nello stesso anno. Il titolo era in realtà - mi spiegherà Pocci - il motto adoperato dal compositore: gli ignoti lidi erano i giudizi della commissione, che doveva essere onesta e competente, e che lo premiò.

I dizionari di Prat e di Terzi, pubblicati rispettivamente nel 1934 e nel 1937, citano De Martino, ma non dicono quasi nulla di lui. Era chitarrista e compositore napoletano, e diede alle stampe solo due pezzi: la Barcarola premiara e un'altra composizione, una Serenata. Le ho lette, e devo dire che è raro trovare, nel dozziname della musica italiana per chitarra dell'epoca, pezzi di questa caratura. Chiunque fosse, il De Martino aveva ottime nozioni di armonia e sapeva scrivere correttamente - dal punto di vista compositivo - un brano per chitarra. Inoltre, la sua scrittura non è affatto banale - si può paragonare direttamente ai brani coevi della "Suite populaire brésilienne" di Villa-Lobos. Suonava e componeva per una chitarra eptacorde con la settima corda in re tesa sulla tastiera, e dalle sue diteggiature, oggi impaticabiili, si nota che faceva ampio uso del pollice della mano sinistra sulla settima corda.

Pubblicherò la Barcarola su "Seicorde", e farò avere ai chitarristi che me li chiederanno i file pdf dei due pezzi pronti per il leggio (regalo, non vendita).

La De Rogatis non era senza antecedenti. Questi napoletani.

dralig

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Anche a me farebbe piacere leggerli

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Maestro ma quel era il nome di De Martino?

 

Umberto.

 

dralig

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Mi auguro nel periodo della De Rogatis,si scavi a fondo , perchè non posso immaginare che nei primi anni del secolo scorso,non ci sia altro che oblio nel mondo musicale chitarristico napoletano.La De Rogatis e questo De Martino, dovevano essere spinti da qualcosa. Forse solo personalità propria?O c'era anche un ambiente o addirittura una scuola(o quantomeno una cerchia di musicisti che nello stesso momento componevano perchè era un periodo per la chitarra produttivo)?Mah ...chissa?!?

 

Ti giuro che se io fossi nato a Napoli, a quest'ora non ci sarebbe più, all'ombra del Vesuvio, una sola pagina di musica per chitarra, in nessuna biblioteca o archivio o fondo di magazzino, senza le mie impronte digitali.

 

dralig

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Mi auguro nel periodo della De Rogatis,si scavi a fondo , perchè non posso immaginare che nei primi anni del secolo scorso,non ci sia altro che oblio nel mondo musicale chitarristico napoletano.La De Rogatis e questo De Martino, dovevano essere spinti da qualcosa. Forse solo personalità propria?O c'era anche un ambiente o addirittura una scuola(o quantomeno una cerchia di musicisti che nello stesso momento componevano perchè era un periodo per la chitarra produttivo)?Mah ...chissa?!?

 

Ti giuro che se io fossi nato a Napoli, a quest'ora non ci sarebbe più, all'ombra del Vesuvio, una sola pagina di musica per chitarra, in nessuna biblioteca o archivio o fondo di magazzino, senza le mie impronte digitali.

 

dralig

Quando studiavo Didattica della musica al Conservatorio di Napoli, il docente di storia mi mandò a cercare nella biblioteca un brano per chitarra (di un autore che purtroppo non ricordo il nome,e me ne scuso)appunto di Napoli, ma del secolo scorso. Beh ,io ci provai, ma dopo 4 tentativi in giorni diversi di trovarla aperta,nel5 giorno mi anticipai 2 ore prima dell'apertura e aspettai il responsabile. Neanche mi voleva far entrare dopo che lo pregai per mezz'ora,per fortuna passò il direttore del Conservatorio e dopo tutte le mie spiegazioni e le mie insistenze, mi firmò un permesso speciale per entrare in biblioteca. Quando entrai mi fu difficile cercare il brano perchè avevo costantemente il fiato sul collo del bibliotecario,non mi lasciò un secondo da solo e ogni qualvolta toccavo,anzi sfioravo un libro,mi dava delle occhiate che neanche Mefistofele ha mai dato. Quando tiravo un libro dagli scaffali, non perdeva tempo a dirmi stia attento, giri la pagina con moderazione,e tante altre cose ossessionanti. C'è l'ho ancora oggi nelle orecchie. Però una cosa non è riuscito a farla ,non mi ha cancellato il ricordo che ho di quello posto che per me era il "Paradiso" del libro. Si respirava musica anche se non si sentiva nulla era magico e fantastico allo stesso tempo. Si Angelo tu mi tenti,ma io ho paura di fare queste cose ……….

 

Io invece avrei paura di non farle, queste cose.

 

dralig

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Maestro, anche io vorrei ricevere i PDF.

La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità.

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Mi auguro nel periodo della De Rogatis,si scavi a fondo , perchè non posso immaginare che nei primi anni del secolo scorso,non ci sia altro che oblio nel mondo musicale chitarristico napoletano.La De Rogatis e questo De Martino, dovevano essere spinti da qualcosa. Forse solo personalità propria?O c'era anche un ambiente o addirittura una scuola(o quantomeno una cerchia di musicisti che nello stesso momento componevano perchè era un periodo per la chitarra produttivo)?Mah ...chissa?!?

 

Ti giuro che se io fossi nato a Napoli, a quest'ora non ci sarebbe più, all'ombra del Vesuvio, una sola pagina di musica per chitarra, in nessuna biblioteca o archivio o fondo di magazzino, senza le mie impronte digitali.

 

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Quando studiavo Didattica della musica al Conservatorio di Napoli, il docente di storia mi mandò a cercare nella biblioteca un brano per chitarra (di un autore che purtroppo non ricordo il nome,e me ne scuso)appunto di Napoli, ma del secolo scorso. Beh ,io ci provai, ma dopo 4 tentativi in giorni diversi di trovarla aperta,nel5 giorno mi anticipai 2 ore prima dell'apertura e aspettai il responsabile. Neanche mi voleva far entrare dopo che lo pregai per mezz'ora,per fortuna passò il direttore del Conservatorio e dopo tutte le mie spiegazioni e le mie insistenze, mi firmò un permesso speciale per entrare in biblioteca. Quando entrai mi fu difficile cercare il brano perchè avevo costantemente il fiato sul collo del bibliotecario,non mi lasciò un secondo da solo e ogni qualvolta toccavo,anzi sfioravo un libro,mi dava delle occhiate che neanche Mefistofele ha mai dato. Quando tiravo un libro dagli scaffali, non perdeva tempo a dirmi stia attento, giri la pagina con moderazione,e tante altre cose ossessionanti. C'è l'ho ancora oggi nelle orecchie. Però una cosa non è riuscito a farla ,non mi ha cancellato il ricordo che ho di quello posto che per me era il "Paradiso" del libro. Si respirava musica anche se non si sentiva nulla era magico e fantastico allo stesso tempo. Si Angelo tu mi tenti,ma io ho paura di fare queste cose ……….

 

Io invece avrei paura di non farle, queste cose.

 

dralig

No ,mi sono espresso male,

Angelo (le mie cose personali cerco di non inserirle nei discorsi dei forum,ma capita che qualcosa esce ,e non me ne accorgo e chiedo scusa a tutti di questa cosa).

Ho paura era rivolto alle persone che ti impediscono di fare le cose. Quando frequentavo la didattica ex corso di 4 anni,frequentavo anche i primi anni di scuola media Smim.Per poter fare quelle ricerche (che ho sopra menzionato),arrivavo a scuola sempre con mezz'ora di ritardo alle lezioni e il preside ,nonostante chiesi dei permessi brevi di un’ora ( e che mi concesse),il quinto giorno,si presento in aula e mi disse: Prof. Iervolino, allora me lo firma il foglio di licenziamento? Era lì davanti a me con il foglio pronto da firmare per le dimissioni,rimasi allibito e sconvolto che non riuscii neanche a parlare. Io non mi mossi dalla mia cattedra e i ragazzi davanti a me (che parlavano sempre)si erano azzittiti più di me. Il preside usci e io non andai più da nessuna parte(smisi anche di seguire il corso di didattica-mi mancavano due anni). Ho preso paura sicuramente ,ma non nelle ricerche,ma nel fatto che stavo per perdere il posto,e nello scrivere la mia risposta nel forum ho scritto-ma pensavo (senza averlo scritto) a quello che mi poteva succedere se continuavo nelle ricerche. Io non odio le ricerche,anzi seguo sempre chi si impegna in questo campo,(ho 4 abbonamenti alle riviste giornalistiche di chitarra e le leggo tutte ), chiedo nuovamente scusa .

 

Non credo sia una cosa per cui chiedere scusa.. Tra l'altro, il preside in questione è veramente una persona di basso livello... Chiedo scusa io per essere intervenuto in questo OT dal nulla, ma trovo inaccettabile che un dirigente scolastico si comporti in un modo del genere nei confronti di un professore di fronte alla sua classe!

 

Ad ogni modo, sarei molto interessato a leggere pure io questo brano... GIusto che stavo cercando un "pezzo di autore moderno o contemporaneo, preferibilmente italiano"... Il V incombe!

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I

Ad ogni modo, sarei molto interessato a leggere pure io questo brano... GIusto che stavo cercando un "pezzo di autore moderno o contemporaneo, preferibilmente italiano"... Il V incombe!

 

Ragazzi del forum, come faccio a spedirvi il file se tutto quello che posso sapere di voi è il vostro nickname?

Dovreste inviarmi - sempre qui sul forum - un messaggio privato notificandomi un indiirzzo email al quale io possa indirizzare la mia risposta...

 

 

dralig

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