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Si ritiene da parte di qualche anima più generosa della mia che il neologismo "chitarrume" - che ho forgiato per definire una categoria di sparlatori ignoranti avvinghiati alla zattera-chitarra - sia eccessivamente dispregiativo. Io credo invece di essere fin troppo tollerante.

 

Una volta al mese lancio nel motore di ricerca google una query per leggere le varie notizie che riguardano me e il mio lavoro: lo devo fare per ovvie ragioni professionali. Ne leggo di tutti i colori, il chitarrume è prodigo di informazioni e di giudizi, e li largisce a flusso, senza sosta. Fa comunque parte del protocollo tirarmi in ballo anche quando non c'entro assolutamente nulla o farmi dire esattamente il contrario di quello che ho detto. Un piccolo saggio tratto dal forum delcamp, così come lo riporta google groups. Scrive tale "nome utente":

 

"Nota che tra l'altro, se non ricordo male, lo stesso Gilardino nella sua recente pubblicazione ha ritenuto opportuno soffermarsi unicamente sulla Grande Sonata."

 

Ricorda malissimo e, prima di scrivere, farebbe bene a verificare, ma il chitarrume parla, e poi si vedrà. Subito a ruota, tale Cherubino sentenzia:

 

"Il parere di Gilardino non lo trovo affatto giusto: le sonate M.S. 37 sono da tenere in grande considerazione: ovvio, non è tutto oro colato, ma ci sono idee musicali, anche semplici, molto gradevoli. "

 

Ora - escludendo ragionevolmente che la maggioranza dei lettori del forum delcamp abbia mai letto un libro di storia della chitarra, e certo non quello al quale i due serafini si riferiscono - risulterà chiaro, e rimbalzerà nei sempiterni pettegolezzi, che io ho "parlato male di Paganini".

 

Ecco quello che ho scritto al riguardo nel mio libro:

 

"Oltre a questo, che rimane come il suo capolavoro, Paganini ha composto

molti altri pezzi per chitarra: 37 Sonate, 43 Ghiribizzi e una ventina

di pezzi sparsi. Le Sonate – a due tempi, di breve durata – sono forgiate in

uno stile melodico semplice, che si può definire post-galante: motivi tracciati

con mano sicura, sempre pieni di espressione, con commenti armonici

essenziali, con uso frequente del basso albertino. I Ghiribizzi sono invece

bozzetti scritti per una bimba di Napoli, ai quali Paganini non volle dare

importanza: non mancano però di rivelare, con qualche guizzo melodico,

il genio del loro autore."

 

E' chiaro, adesso, il concetto di "chitarrume"?

 

dralig


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Sono un chitarrista amatore, che dopo una lunga latitanza ha ripreso a suonare con entusiasmo e impegno. Sto studiando alcune "sonate" di Paganini, in particolare la 33 in do minore, il cui "minuetto" ha un'espressività che mi sembra resa in modo molto riuscito dal timbro della chitarra. Proprio in questi giorni cercavo su internet eventuali indicazioni per approfondimenti di taglio musicologico, culturale, alla musica per chitarra di Paganini (sono un profano e sento il bisogno di essere guidato alla lettura dei brani che studio). Avendo grande stima per il Maestro Gilardino, sarei interessato, nel caso ovviamente ne avesse la voglia e soprattuto il tempo, a conoscere il suo punto di vista in modo più articolato rispetto alla citazione tratta dal suo libro. O le sarei molto grato, Maestro, se potesse consigliarmi qualche lettura l'argomento, qualora ve ne fossero. Cordiali saluti a tutti i lettori del forum.


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Sono un chitarrista amatore, che dopo una lunga latitanza ha ripreso a suonare con entusiasmo e impegno. Sto studiando alcune "sonate" di Paganini, in particolare la 33 in do minore, il cui "minuetto" ha un'espressività che mi sembra resa in modo molto riuscito dal timbro della chitarra. Proprio in questi giorni cercavo su internet eventuali indicazioni per approfondimenti di taglio musicologico, culturale, alla musica per chitarra di Paganini (sono un profano e sento il bisogno di essere guidato alla lettura dei brani che studio). Avendo grande stima per il Maestro Gilardino, sarei interessato, nel caso ovviamente ne avesse la voglia e soprattuto il tempo, a conoscere il suo punto di vista in modo più articolato rispetto alla citazione tratta dal suo libro. O le sarei molto grato, Maestro, se potesse consigliarmi qualche lettura l'argomento, qualora ve ne fossero. Cordiali saluti a tutti i lettori del forum.

 

Non mi è possibile, al momento, scrivere più diffusamente di quanto ho fatto nel mio libro della musica scritta da Paganini per e con chitarra. Per dare un buon avvio ai Suoi studi paganiniani, Le consiglio di procurarsi il fascicolo intitolato "Niccolò Paganini - L'opera per chitarra", pubblicato da Guitart (anno undicesimo, n. 16). Troverà uno scritto biografico di Piero Viti che Le sarà utile per introdursi nel mondo del maestro genovese. Inoltre, il fascicolo in questione contiene anche una registrazione di brani paganiniani interpretati da Pavel Steidl, con il supporto di un commento di Paolo Paolini. Dopo che avrà assimilato il contenuto di questa pubblicazione, Le converrà passare alla lettura della biografia paganiniana scritta da Edward Neill - uno dei maggiori studiosi nel campo -, che non tratta specificamente della musica per chitarra ma, in generale, della figura e dell'arte di Paganini.

 

dralig


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La ringrazio molto per l'indicazione del numero di Guitart, che non conoscevo. Tengo a precisare che non ho ancora avuto l'occasione di leggere il suo libro (mi sono riavvicinato da poco allo strumento). Ne leggero' dunque con piacere e interesse non solo le pagine su Paganini. Il primo libro che seppe darmi una visione culturale seria della chitarra fu quello scritto da lei, Ruggero Chiesa, Allorto e Dell'Ara. Mi sembra giusto ricordarlo in una discussione sul "chitarrume". Molto cordialmente. F.


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La ringrazio molto per l'indicazione del numero di Guitart, che non conoscevo. Tengo a precisare che non ho ancora avuto l'occasione di leggere il suo libro (mi sono riavvicinato da poco allo strumento). Ne leggero' dunque con piacere e interesse non solo le pagine su Paganini. Il primo libro che seppe darmi una visione culturale seria della chitarra fu quello scritto da lei, Ruggero Chiesa, Allorto e Dell'Ara. Mi sembra giusto ricordarlo in una discussione sul "chitarrume". Molto cordialmente. F.

 

Le persone normali parlano dei libri dopo averli letti, gli esponenti del chitarrume ne sparlano senza averli letti e senza sentire alcun bisogno di leggerli.

 

dralig


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Gent. Sig. Gilardino,

 

l'utente che ha scritto la frase "Nota che tra l'altro, se non ricordo male, lo stesso Gilardino nella sua recente pubblicazione ha ritenuto opportuno soffermarsi unicamente sulla Grande Sonata." sono io.

 

L'ho scritta all'interno di una serena chiaccherata in un altro forum. Sono un amateur, sposato, con figli, che cerca di portare avanti la propria passione nonostante il lavoro. Cerco di partecipare attivamente ai forum per imparare e per divertirmi un poco con tutto quello che ruota intorno a detta passione. Ho scritto più volte anche su questo forum e la mia condizione di amateur era stata anche benevolmente commentata. Ma forse farei meglio a dedicarmi ad altro. A guardare il grande fratello, piuttosto che pensare alla grande sonata. Forse farei meglio a non acquistare cd, partiture e libri, ma scarpe o playstation. E' quello il mondo che mi appartiene. Senza dubbio. Non ho un cane e non ho mai scritto ad una rivista o ad un direttore artistico. Tanto per chiarire.

 

Sono sinceramente molto dispiaciuto nel vedermi oggetto di un simile attacco. Quando proprio al'inizio della frase ho messo le mani avanti dicendo di non esser sicuro di ricordare correttamente, volevo semplicemente lasciare la porta aperta ad un mio possibile errore. Mi aspettavo di essere eventualmente corretto, ma non aggredito in questo modo, non indicato come il Male, il chitarrume. Io che alla chitarra ed alla musica dedico diverse centinaia di euro l'anno, tra lezioni, musica stampata, cd e concerti. E perché no, uno strumento di qualche migliaia di euro. Tutti soldi sottratti, non senza fatica, alla mia famiglia, ricavati da un budget famigliare non certo ricco. Forse farei meglio a investirli altrove, visto che non faccio altro che danneggiare quel mondo che riesco solo a spiare di nascosto, da lontano.

 

La sua pubblicazione io l'ho prontamente acquistata, come altre. E l'ho letta. Ora sono sul posto di lavoro (rischiando persino un richiamo per dedicare del tempo ad una gioia che rende la mia giornata meno alienante) pertanto non posso verificare, ma mi pare di ricordare che a Paganini lei abbia dedicato circa due pagine e mezza: una sulla vita e su note generiche, una all'analisi della Grande Sonata e circa mezza, in conclusione, per citare il resto delle composizioni. Io ho conseguentemente inteso che l'unico lavoro degno di un attenta analisi è la Grande Sonata, mentre il resto sono composizioni degne sì di essere citate, ma prive della consistenza della Grande Sonata. E questo intendevo scrivere nel mio post sull'altro forum. Mi raccomando: se sbaglio, non stia a correggermi. Tanto sono chitarrume, non meriterei neppure la sua attenzione. Tutt'al più, se lo riterrà opportuno, mi citi pure quando vuole come esempio negativo, come "chitarrume", come ciò che fa male allo strumento ed alla musica. Sarò servito a qualcosa. Non importa. Non più, almeno.

 

Magari non ci crederà, ma sono davvero triste. Mi sento escluso, rigettato, frustrato. Penso molto alla musica ed alla chitarra in particolare. Forse troppo. Forse non dovrei togliere tempo e risorse alla mia famiglia per questo. Forse non ne vale la pena. E poi, che mondo è? E' più frustrato che felice, più teso che gioioso, pronto alla polemica, all'attacco, all'aggressione, pronto a vedere il Male ovunque. Ma forse sono ancora una volta in errore. Forse io sono davvero il male. Non me ne sono mai accorto, ma forse sono realmente qualcosa di deleterio e negativo per lo strumento che credevo di amare. Non fa evidentemente per me, ne lui ne il mondo che lo circonda. Perché sono un ciarlatano, sono "chitarrume", sono uno che porta fuori il cane e poi infanga il lavoro altrui. Sono tutto questo e non me ne ero mai accorto. Che stupido.

 

Cordiali saluti.


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Caro amico vorrei non te la prendessi, credo ci sia un equivoco alla fonte di questo post, Angelo si è risentito proprio perchè non non è stato compreso il suo lavoro, è stato un pò travisato il senso del suo scritto...non intendeva di certo mettere te alla berlina del mondo chitarristico, ha solo preso lo spunto per dire delle cose, senza nascondersi come fanno altri. Quello che scrivi parlando di te è bellissimo, segno di una vera passione, ce ne fossero di professionisti così innamorati! Non sentirti affatto escluso, anzi, credo sia meglio chiarirsi bene le idee, la musica è fonte di gioia e bellezza non di frustrazione, soprattutto per un "amatore" come sei tu. Dai, è stato credo un "travisamento" reciproco, diciamo così, pensa anche che il buon Gilardino viene perennemente chiamato in causa a destra e a manca e sovente gli mettono in bocca frasi che manco si sogna di aver pensato, ci avrà magari fatto l'abitudine ma .......

Un caro saluto ciao!


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Gent. Sig. Gilardino,

 

l'utente che ha scritto la frase "Nota che tra l'altro, se non ricordo male, lo stesso Gilardino nella sua recente pubblicazione ha ritenuto opportuno soffermarsi unicamente sulla Grande Sonata." sono io.

 

L'ho scritta all'interno di una serena chiaccherata in un altro forum.

 

 

Se io citassi a memoria e a sproposito quello che un autore ha scritto, sarei ben lungi dal potermi sentire sereno. Mi sentirei alquanto stupido, e mi preoccuperei del danno che sto arrecando all'autore in questione, sfigurandone il pensiero e attribuendogli posizioni che non ha mai assunto.

 

Sono un amateur, sposato, con figli, che cerca di portare avanti la propria passione nonostante il lavoro. Cerco di partecipare attivamente ai forum per imparare e per divertirmi un poco con tutto quello che ruota intorno a detta passione. Ho scritto più volte anche su questo forum e la mia condizione di amateur era stata anche benevolmente commentata. Ma forse farei meglio a dedicarmi ad altro. A guardare il grande fratello, piuttosto che pensare alla grande sonata. Forse farei meglio a non acquistare cd, partiture e libri, ma scarpe o playstation. E' quello il mondo che mi appartiene. Senza dubbio. Non ho un cane e non ho mai scritto ad una rivista o ad un direttore artistico. Tanto per chiarire.

 

Sono sinceramente molto dispiaciuto nel vedermi oggetto di un simile attacco. Quando proprio al'inizio della frase ho messo le mani avanti dicendo di non esser sicuro di ricordare correttamente, volevo semplicemente lasciare la porta aperta ad un mio possibile errore. Mi aspettavo di essere eventualmente corretto, ma non aggredito in questo modo, non indicato come il Male, il chitarrume. Io che alla chitarra ed alla musica dedico diverse centinaia di euro l'anno, tra lezioni, musica stampata, cd e concerti. E perché no, uno strumento di qualche migliaia di euro. Tutti soldi sottratti, non senza fatica, alla mia famiglia, ricavati da un budget famigliare non certo ricco. Forse farei meglio a investirli altrove, visto che non faccio altro che danneggiare quel mondo che riesco solo a spiare di nascosto, da lontano.

 

 

Sia detto rispettosamente: questi sono sffari Suoi. L'autocommiserazione è un animale che spesso ha per testa una grande sensibilità nei riguardi di se stessi, e per coda il più assoluto disprezzo degli altri. Non interessa a nessuno, qui, sapere quali siano le Sue faccende private: qui stiamo parlando di musica e di scritti sulla musica, non di questioni personali. La sensibilità che Lei dimostra nei riguardi della Sua condizione avrebbe dovuto guidarLa - una volta giunto a casa - a verificare se quello che aveva dichiarato pubbiicamente, chiamandomi in causa con nome o cognome (mente Lei sta acquattato dietro i Suoi nicknames), era corretto o no: e, constatato che non lo era, avrebbe dovuto subito emendarsi pubblicamente, là dove pubblicamente aveva detto cose non vere. A dire il vero, per fare tutto ciò, non occorre essere sensibili - come Lei è quando racconta delle Sue vicende personali -, basta essere corretti.

 

Magari non ci crederà, ma sono davvero triste. Mi sento escluso, rigettato, frustrato. Penso molto alla musica ed alla chitarra in particolare. Forse troppo. Forse non dovrei togliere tempo e risorse alla mia famiglia per questo. Forse non ne vale la pena. E poi, che mondo è? E' più frustrato che felice, più teso che gioioso, pronto alla polemica, all'attacco, all'aggressione, pronto a vedere il Male ovunque. Ma forse sono ancora una volta in errore. Forse io sono davvero il male. Non me ne sono mai accorto, ma forse sono realmente qualcosa di deleterio e negativo per lo strumento che credevo di amare. Non fa evidentemente per me, ne lui ne il mondo che lo circonda. Perché sono un ciarlatano, sono "chitarrume", sono uno che porta fuori il cane e poi infanga il lavoro altrui. Sono tutto questo e non me ne ero mai accorto. Che stupido.

 

Non continui la Sua opera di falsificazione di quello che io ho detto. Il Male se lo sta inventando Lei - io non mi sono mai arrogato il ruolo di giudice delle persone in senso morale, parlo e scrivo da musicista, e come tale rispetto i miei colleghi e da loro esigo di essere rispettato. E non piagnucoli affermando di essere stato "attaccato": citare il pensiero altrui in modo distorto, infischiandosene delle conseguenze, è assai peggio che attaccare il prossimo, e chiamare "attacco" l'autodifesa chiarificatrice di chi è stufo di sentirsi tirare in ballo in tutte le "serene chiacchiere" del chitarrume nazionale è un tentativo - non precisamente limpido - di autoassolversi.

Si tenga per sé le Sue lamentele, o le racconti ai Suoi amici chitarristi: e, d'ora in poi, se non Le dispiace, mi lasci stare.

 

dralig


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Caro amico vorrei non te la prendessi, credo ci sia un equivoco alla fonte di questo post, Angelo si è risentito proprio perchè non non è stato compreso il suo lavoro, è stato un pò travisato il senso del suo scritto...non intendeva di certo mettere te alla berlina del mondo chitarristico, ha solo preso lo spunto per dire delle cose, senza nascondersi come fanno altri. Quello che scrivi parlando di te è bellissimo, segno di una vera passione, ce ne fossero di professionisti così innamorati! Non sentirti affatto escluso, anzi, credo sia meglio chiarirsi bene le idee, la musica è fonte di gioia e bellezza non di frustrazione, soprattutto per un "amatore" come sei tu. Dai, è stato credo un "travisamento" reciproco, diciamo così, pensa anche che il buon Gilardino viene perennemente chiamato in causa a destra e a manca e sovente gli mettono in bocca frasi che manco si sogna di aver pensato, ci avrà magari fatto l'abitudine ma .......

Un caro saluto ciao!

 

Caro Giorgio, "un po' travisato"? No, capovolto! Il Cherubino prende posizione contro un mio giudizio, dicendosi in disaccordo con il medesimo, e assume la difesa delle Sonate di Paganini che, dunque, io avrei tentato di sminuire. "Nome utente" non fa una piega: non si corregge, non dice a Cherubino: "Guarda che stiamo parlando a vanvera, alle spalle di un autore che tu non hai letto per niente, e che io cito a sproposito". Ma poi, sensibilissimo, si profonde in un racconto - commosso e da commuovere - della Sua vita sacrificale di amateur, si fa vittima di un "attacco" - lui, invece, quando stravolge il pensiero altrui è impegnato in una "serena chiacchiera" - e si butta in una patetica captazione di benevolenza da parte dei lettori.

 

Tu mi domanderai perché io abbia reagito - con tutto quello che si scrive e si legge nei fora del chitarrume riguardo al mio lavoro: non lo so, vado a campione, ne ignoro 99 e uno lo metto in piazza. Non che mi aspetti di cambiare la situazione, forse sono solo ciclotimico...

 

dralig


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sono uno che porta fuori il cane e poi infanga il lavoro altrui

 

Rispondo solo perché ha citato delle parole che ho utilizzato e che, come può ben immaginare, non scaturiscono da immaginazione ma dal vissuto. Ma che, nonostante questo, facevano parte di una lista di comportamenti (a cui ho, ahimé, personalmente assistito) e affatto rivolte a qualcuno in particolare.

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