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Chitarrume


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Intervengo rapidamente solo per dire che forse un po' di equilibrio può aiutare come sempre tutto il nostro prezioso ambiente.

Comprendo le reazioni di tutti, ma propenderei per una maggiore indulgenza nei confronti degli amateurs e dei dilettanti, che in fondo sono una delle forze vitali del nostro settore. Non penso che le letture, giuste o sbagliate, dei puri appassionati nei confronti del nostro lavoro possano interferire più di tanto con il nostro percorso, ma al contrario vedo con interesse il fatto che la gente normale (professionisti, ingegneri, medici, avvocati, lavoratori) parli e ragioni di chitarra, anche se sbagliando.

Capisco le reazioni di Angelo, più rivolte ad un sistema che alle singole persone anche se, come già ha concordato con me, credo che al suo livello abbia ben altro da pensare, per il bene nostro e di tutta la musica, non solo per chitarra. :)

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Intervengo rapidamente solo per dire che forse un po' di equilibrio può aiutare come sempre tutto il nostro prezioso ambiente.

Comprendo le reazioni di tutti, ma propenderei per una maggiore indulgenza nei confronti degli amateurs e dei dilettanti, che in fondo sono una delle forze vitali del nostro settore. Non penso che le letture, giuste o sbagliate, dei puri appassionati nei confronti del nostro lavoro possano interferire più di tanto con il nostro percorso, ma al contrario vedo con interesse il fatto che la gente normale (professionisti, ingegneri, medici, avvocati, lavoratori) parli e ragioni di chitarra, anche se sbagliando.

Capisco le reazioni di Angelo, più rivolte ad un sistema che alle singole persone anche se, come già ha concordato con me, credo che al suo livello abbia ben altro da pensare, per il bene nostro e di tutta la musica, non solo per chitarra. :)

 

Caro Giulio, suppongo che l'indulgenza da te invocata possa esercitarsi non solo nei confronti degli "ingegneri, medici, avvocati e lavoratori". ma anche nei confronti di chi scrive libri di storia della chitarra: se regaliamo magnanimamente agli amateurs il diritto di sparare fandonie sul conto dei musicisti e dei musicologi, dovremo anche -necessariamente - riconoscere a questi ultimi - dal cuore generoso della nostra indulgenza - il diritto di incavolarsi - non sempre, ma come dicevo dianzi, una volta su cento - e di mandare un paio di lavoratori a quel paese, non ti pare? Altrimenti, potremmo suscitare il sospetto di offrire la nostra indulgenza solo a chi fa numero,spargendo "serene chiacchiere", e non anche a chi sfanga da solo, e ha spesso la mala ventura di vedersi al centro dei bei conversari chitarristici di medici e ingegneri. Con reazioni che vanno dall'indifferenza al fastidio, dalla nausea al raccapriccio: così reagisce la "gente normale", della quale mi sento di far parte a pieno titolo.

 

dralig

 

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Intervengo rapidamente solo per dire che forse un po' di equilibrio può aiutare come sempre tutto il nostro prezioso ambiente.

Comprendo le reazioni di tutti, ma propenderei per una maggiore indulgenza nei confronti degli amateurs e dei dilettanti, che in fondo sono una delle forze vitali del nostro settore. Non penso che le letture, giuste o sbagliate, dei puri appassionati nei confronti del nostro lavoro possano interferire più di tanto con il nostro percorso, ma al contrario vedo con interesse il fatto che la gente normale (professionisti, ingegneri, medici, avvocati, lavoratori) parli e ragioni di chitarra, anche se sbagliando.

Capisco le reazioni di Angelo, più rivolte ad un sistema che alle singole persone anche se, come già ha concordato con me, credo che al suo livello abbia ben altro da pensare, per il bene nostro e di tutta la musica, non solo per chitarra. :)

 

Caro Giulio, suppongo che l'indulgenza da te invocata possa esercitarsi non solo nei confronti degli "ingegneri, medici, avvocati e lavoratori". ma anche nei confronti di chi scrive libri di storia della chitarra: se regaliamo magnanimamente agli amateurs il diritto di sparare fandonie sul conto dei musicisti e dei musicologi, dovremo anche -necessariamente - riconoscere a questi ultimi - dal cuore generoso della nostra indulgenza - il diritto di incavolarsi - non sempre, ma come dicevo dianzi, una volta su cento - e di mandare un paio di lavoratori a quel paese, non ti pare? Altrimenti, potremmo suscitare il sospetto di offrire la nostra indulgenza solo a chi fa numero,spargendo "serene chiacchiere", e non anche a chi sfanga da solo, e ha spesso la mala ventura di vedersi al centro dei bei conversari chitarristici di medici e ingegneri. Con reazioni che vanno dall'indifferenza al fastidio, dalla nausea al raccapriccio: così reagisce la "gente normale", della quale mi sento di far parte a pieno titolo.

 

dralig

 

dralig

 

Certo Angelo, capisco perfettamente il tuo punto di vista.

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Gent. Sig. Gilardino,

 

l'utente che ha scritto la frase "Nota che tra l'altro, se non ricordo male, lo stesso Gilardino nella sua recente pubblicazione ha ritenuto opportuno soffermarsi unicamente sulla Grande Sonata." sono io.

 

L'ho scritta all'interno di una serena chiaccherata in un altro forum. Sono un amateur, sposato, con figli, che cerca di portare avanti la propria passione nonostante il lavoro. Cerco di partecipare attivamente ai forum per imparare e per divertirmi un poco con tutto quello che ruota intorno a detta passione. Ho scritto più volte anche su questo forum e la mia condizione di amateur era stata anche benevolmente commentata. Ma forse farei meglio a dedicarmi ad altro. A guardare il grande fratello, piuttosto che pensare alla grande sonata. Forse farei meglio a non acquistare cd, partiture e libri, ma scarpe o playstation. E' quello il mondo che mi appartiene. Senza dubbio. Non ho un cane e non ho mai scritto ad una rivista o ad un direttore artistico. Tanto per chiarire.

 

Sono sinceramente molto dispiaciuto nel vedermi oggetto di un simile attacco. Quando proprio al'inizio della frase ho messo le mani avanti dicendo di non esser sicuro di ricordare correttamente, volevo semplicemente lasciare la porta aperta ad un mio possibile errore. Mi aspettavo di essere eventualmente corretto, ma non aggredito in questo modo, non indicato come il Male, il chitarrume. Io che alla chitarra ed alla musica dedico diverse centinaia di euro l'anno, tra lezioni, musica stampata, cd e concerti. E perché no, uno strumento di qualche migliaia di euro. Tutti soldi sottratti, non senza fatica, alla mia famiglia, ricavati da un budget famigliare non certo ricco. Forse farei meglio a investirli altrove, visto che non faccio altro che danneggiare quel mondo che riesco solo a spiare di nascosto, da lontano.

 

La sua pubblicazione io l'ho prontamente acquistata, come altre. E l'ho letta. Ora sono sul posto di lavoro (rischiando persino un richiamo per dedicare del tempo ad una gioia che rende la mia giornata meno alienante) pertanto non posso verificare, ma mi pare di ricordare che a Paganini lei abbia dedicato circa due pagine e mezza: una sulla vita e su note generiche, una all'analisi della Grande Sonata e circa mezza, in conclusione, per citare il resto delle composizioni. Io ho conseguentemente inteso che l'unico lavoro degno di un attenta analisi è la Grande Sonata, mentre il resto sono composizioni degne sì di essere citate, ma prive della consistenza della Grande Sonata. E questo intendevo scrivere nel mio post sull'altro forum. Mi raccomando: se sbaglio, non stia a correggermi. Tanto sono chitarrume, non meriterei neppure la sua attenzione. Tutt'al più, se lo riterrà opportuno, mi citi pure quando vuole come esempio negativo, come "chitarrume", come ciò che fa male allo strumento ed alla musica. Sarò servito a qualcosa. Non importa. Non più, almeno.

 

Magari non ci crederà, ma sono davvero triste. Mi sento escluso, rigettato, frustrato. Penso molto alla musica ed alla chitarra in particolare. Forse troppo. Forse non dovrei togliere tempo e risorse alla mia famiglia per questo. Forse non ne vale la pena. E poi, che mondo è? E' più frustrato che felice, più teso che gioioso, pronto alla polemica, all'attacco, all'aggressione, pronto a vedere il Male ovunque. Ma forse sono ancora una volta in errore. Forse io sono davvero il male. Non me ne sono mai accorto, ma forse sono realmente qualcosa di deleterio e negativo per lo strumento che credevo di amare. Non fa evidentemente per me, ne lui ne il mondo che lo circonda. Perché sono un ciarlatano, sono "chitarrume", sono uno che porta fuori il cane e poi infanga il lavoro altrui. Sono tutto questo e non me ne ero mai accorto. Che stupido.

 

Cordiali saluti.

 

 

 

Oggi nel mondo tutti dicono di tutto,e lo trovo giusto,quello che non trovo giusto è che si lancino giudizi senza accettarne le conseguenze. Posso essere un professionista, un amatore,o solo uno che vuole scrivere,ma sempre e comunque devo accettare ciò che mi viene risposto su ciò che ho scritto e non citare frasi che secondo me non c’entrano nulla con l’argomento che si è lanciato in discussione. Se io leggo di Paganini su di un libro,e critico ciò che c’è scritto,devo essere consapevole che una risposta ci deve stare. Non mi arrogo la presunzione che non devo avere nessun giudizio su quello che faccio ,altrimenti è inutile leggere o fare le cose in generale. Io cerco nella risposta (negativa o positiva)un merito di maturazione sull’argomento, cioè riflettere su ciò che si e detto,e da questo prendere tutto ciò che di buono ne esce .Il confronto migliora le situazioni,le rende più chiare e rende chi apre queste discussioni secondo me migliore e più sereno,indipendentemente che sia o no amatore

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