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Insegnare in conservatorio


RobPanzelli

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Ma quali sono i concorsi? Chi li fa? Come si svolgono? Non ho mai capito in quale modo funziona la selezione dei docenti di conservatorio...

Chi mi spiega?

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Il concorso nazionale è stato fatto una volta sola, un bel po' di anni fa (non ricordo esattamente quanti, una quindicina direi) e la graduatoria di allora è ancora valida.

Per il resto si entra con supplenze di durata annuale; la riforma invece prevede che si entri con contratto quinquennale.

Io, come tantissimi altri attuali docenti, entrai di ruolo nel 1989 dopo aver fatto per sette anni supplenze annuali (facendo quindi domanda ogni due anni in vari conservatori e allegando ad ogni domanda pacchi di titoli): poi arrivò l'italica sanatoria...D'altra parte i concorsi allora non si facevano - del resto se ne fece solo uno, dopo, e mi chiamarono pure in commissione, ma rifiutai elegantemente.

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D'altra parte i concorsi allora non si facevano - del resto se ne fece solo uno, dopo, e mi chiamarono pure in commissione, ma rifiutai elegantemente.

 

Non è allo scopo di suscitare raccapriccio nei giovani chitarristi che leggono questi messaggi, ma credo che si debba dir loro la verità. La graduatoria del concorso 1991 non è ancora esaurita, viene scorsa parallelamente a una graduatoria di un successivo concorso riservato per titoli ed esami, e quando queste due graduatorie saranno state esaurite (nel giro di qualche anno), non ci saranno più nomine a tempo indeterminato - cioè posti di ruolo - ma solo nomine a tempo determinato, rinnovabili alla scadenza, da assegnare ai vincitori di un nuovo concorso. Questa bella novità non è stata introdotta dal governo Berlusconi, ma dal precedente governo di centro-sinistra, quello i cui esponenti oggi pontificano contro la precarietà dei posti di lavoro.

 

dralig

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ma quindi si potrà sperare in un nuovo concorso?

sempre meglio di una carriera simil-universitaria in cui bisogna fare un iter di portaborse-assistente-caposala e quant'altro.

 

staremo a vedere...

sarebbe però utile che si formasse un coordinamento (tipo EGTA che mi pare stia nascendo) che aiuti a sviluppare una qualche linea dal "basso" visto che evidentemente dall"alto" non sanno come muoversi.

 

GIo

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In un'Italia ideale questo nuovo sistema dovrebbe consentire più apertura, maggior ricambio e di riflesso maggior livello di preparazione dei docenti e la possibilità ai giovani davvero validi di entrare nel sistema Conservatorio più facilmente. Troppo ideale?

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D'altra parte i concorsi allora non si facevano - del resto se ne fece solo uno, dopo, e mi chiamarono pure in commissione, ma rifiutai elegantemente.

 

Non è allo scopo di suscitare raccapriccio nei giovani chitarristi che leggono questi messaggi, ma credo che si debba dir loro la verità. La graduatoria del concorso 1991 non è ancora esaurita, viene scorsa parallelamente a una graduatoria di un successivo concorso riservato per titoli ed esami, e quando queste due graduatorie saranno state esaurite (nel giro di qualche anno), non ci saranno più nomine a tempo indeterminato - cioè posti di ruolo - ma solo nomine a tempo determinato, rinnovabili alla scadenza, da assegnare ai vincitori di un nuovo concorso. Questa bella novità non è stata introdotta dal governo Berlusconi, ma dal precedente governo di centro-sinistra, quello i cui esponenti oggi pontificano contro la precarietà dei posti di lavoro.

 

dralig

 

Gentile maestro, la prego di volere evitare questo genere di affermazioni anche se corrispondenti alla realtà. Potrebbero causare discussioni di stampo politico.

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In un'Italia ideale questo nuovo sistema dovrebbe consentire più apertura, maggior ricambio e di riflesso maggior livello di preparazione dei docenti e la possibilità ai giovani davvero validi di entrare nel sistema Conservatorio più facilmente. Troppo ideale?

 

Apparentemente da sogno. Però, oltre a dare reali possibilità a chi merita, e stimolare (o mandare a casa) chi da anni occupa una cattedra senza meritarla, verrà dato il via a nepotismo, amicizie eccetera... Il Direttore di un istituto diventa decisivo nella scelta degli insegnanti: può darsi che dia il posto al professore con il curriculum più eccellente, oppure al cugino di terzo grado del suo vicino di casa.

A me piace pensare che gli Istituti faranno a gara per accaparrarsi gli insegnanti più meritori, nel tentativo di attrarre il maggior numero di studenti. Nella speranza che al nome di fama, corrisponda la sostanza.

Insomma, per concludere, mi auguro che chi avrà la possibilità di decidere, decida per il meglio degli studenti, e non per altri fini.

Ciao

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Non è allo scopo di suscitare raccapriccio nei giovani chitarristi che leggono questi messaggi, ma credo che si debba dir loro la verità. La graduatoria del concorso 1991 non è ancora esaurita, viene scorsa parallelamente a una graduatoria di un successivo concorso riservato per titoli ed esami, e quando queste due graduatorie saranno state esaurite (nel giro di qualche anno), non ci saranno più nomine a tempo indeterminato - cioè posti di ruolo - ma solo nomine a tempo determinato, rinnovabili alla scadenza, da assegnare ai vincitori di un nuovo concorso. Questa bella novità non è stata introdotta dal governo Berlusconi, ma dal precedente governo di centro-sinistra, quello i cui esponenti oggi pontificano contro la precarietà dei posti di lavoro.

 

dralig

 

Gentile maestro, la prego di volere evitare questo genere di affermazioni anche se corrispondenti alla realtà. Potrebbero causare discussioni di stampo politico.

 

Obbedisco, Giulio, non senza far notare che è impossibile anche soltanto esporre il contenuto di una riforma senza implicare un riferimento al legislatore che l'ha varata, cioè a un governo, espressione di una maggioranza politica. Politicamente, io sono suppergiù un babbuino, e non parteggio. Come docente, invece, ho sentito il bisogno di darmela a gambe dal conservatorio non appena è entrata in fase d'attuazione la riforma e, pur continuando a babbuineggiare (politicamente), ho dovuto rendermi conto della situazione e di chi l'aveva creata. Converrà che c'è da rimanere allibiti. Comunque, ha ragione, ho sconfinato.

 

dralig

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per un giovane con talento, passione e titoli adeguati credo sia molto più semplice entrare ad Harvard che nelle istituzioni scolastiche italiane

 

Un componente della mia famiglia, infatti, appena conseguita la laurea bocconiana con certi risultati, fu ammesso senza problemi all'Università di Harvard dove, ancor prima di conseguire il PH D - cioè il più alto titolo esistente - aveva già offerte di lavoro da varie università che lo "prenotavano". Due mesi dopo la laurea, era già in cattedra alla McGill di Montreal. In Italia, sarebbe riuscito a malapena a insegnare in un liceo, e forse avrebbe dovuto accontentarsi di una scuola media.

 

dralig

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E' così.

Tuttavia, basta anche vedere oltr'alpe, dove probabilmente non mancano nepotismi o amicizie apriporte, tuttavia tutto è piu' semplice.

Conosco due chitarristi giovani, italiani, che insegnano in conservatorio in Francia, senza aver fatto anni di didattica, ovvero con il solo diploma italiano. Che in Italia faticavano come tutti, intendo a campare, e che chissà quando sarebbero entrati di ruolo nella media inferiore (e se mai).

 

Si pensi poi che nella sola città di Parigi sono attivi una cinquantina d conservatori, molti comunali. Che in Toscana ne abbiamo appena quattro, di cui uno solo statale abilitante all' insegnamento...

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