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Non amo fare lo sputasentenze, ma sono abbastanza sicuro che questa situazione va presa in mano.

Fare il musicista professionista ha delle esigenze oggettive; iscriversi a 18 anni in conservatorio è già (in teoria, non conosco la situazione personale) un rischio, se la preparazione non è già abbastanza avanzata: potrebbe già essere un po' tardi. In più, fare tre anni in questo modo-da quel che si può intuire- significa perdere altro tempo (che percorso si può fare iniziando in giugno, facendo qualche ora qui e qualche ora là, magari senza tempo per studiare perché si devono fare centinaia di ore di frequenza in conservatorio? Io dico che non ci siamo).

 

Se la priorità è studiare seriamente allora meglio togliersi da lì e fare magari un viaggio la settimana per andare da qualcuno in grado di aiutare.

Se la priorità è il pezzo di carta, non si può andar via dal conservatorio di Matera e non si può fare il passaggio al corso tradizionale, almeno uno sa a cosa va incontro rimanendo nella situazione descritta.

Ma almeno non prendiamoci in giro e diciamoci le cose come stanno.

 

Mi scuso per la franchezza, disponibile a dare una mano per quello che posso.

 

Hai ragione Piero, ma come ho già detto, ho lottato con i miei per fare il musicista, e qui devo rimanere perchè loro non mi consentono di andare via...in parole povere il loro discorso è questo: "nella vita farai il morto di fame, se devo spendere altri soldi per fare il morto di fame, non se ne parla...". Comunque non ho fatto un salto nel vuoto...ho iniziato tre anni fa con il metodo di Sagreras in mano e ora suono a distanza di tre anni, le variazioni su un tema di Handel di Giuliani, Capriccio Arabo, le variazioni sul flauto magico di Sor, la Fantasia di Weiss...la situazione è questa, mi è stata messa davanti, non l'ho scelta io, ne tantomeno la volevo, ma c'è! Allora l'unica cosa da fare è starci fino in fondo e vedere se può essere utile anche questo tipo di studio, magari capirò qualcosa che ora non immagino nemmeno. Sta di fatto comunque che abolire la legge adesso è da pazzi!! I Conservatori sono in tilt, gli diamo la botta finale!

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a me hanno insegnato che la "professione" del musicista andrebbe intrapresa solamente in due casi: o in presenza di un talento eccezionale che investe sia l'abilità strumentale sia l'elaborazione interiore della musica, oppure in presenza di una profondo, esclusivo e lacerante bisogno di fare musica, di imbracciare la chitarra ogni giorno e svolgere con piacere e soddisfazione ogni attività (studiare, suonare, insegnare, intrattenere) legata alla musica, anche se di basso profilo professionale ed economico.

 

Maestro ha ragione, lo penso anch'io.


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E se una iniziativa del genere partisse proprio da qui, da questo forum?

 

Proponi e chiederò ai gestori se possibile fare qualcosa.


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Sta di fatto comunque che abolire la legge adesso è da pazzi!! I Conservatori sono in tilt, gli diamo la botta finale!

 

A me sembra più da pazzi arrendersi supinamente a un simile stupro contro il buonsenso e contro quasiasi logica. Non è mai il momento sbagliato per opporsi a un'infamia e per contestare una cattiva legge.


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Inviato

E se una iniziativa del genere partisse proprio da qui, da questo forum?

 

Proponi e chiederò ai gestori se possibile fare qualcosa.

 

Caro Cristiano,

Piero Bonaguri, in questo 3D, ha parlato di un "appello": potrebbe essere un primo passo. La questione è come organizzarsi, io non ho nessuna esperienza di "lotte", di petizioni ecc., se qualcuno sa come fare... Immagino che si dovrebbe comporre un testo efficace, in grado di mettere in evidenza la gravità della situazione e di raccogliere il massimo del consenso possibile. Poi farlo girare, magari via internet, e raccogliere quante più firme, sperando ce ne siano anche di autorevoli. E poi?...

 

Altra via, considerando che qui ci sono più di 300 iscritti, è quella della "rete" relazionale: ci sarà pure qualcuno che è in grado di contattare uno o più parlamentari e porre il problema (ammesso che ai parlamentari gliene freghi qualcosa e che non siano già mandanti o complici del disastro). In questo caso si potrebbe tentare la via dell'interrogazione parlamentare, puntando sui numerosi problemi che la riforma comporta, e puntando soprattutto sul fatto che non è possibile (in teoria) imporre una riforma che non piace a nessuno di coloro che dovrebbero usufruirne.

 

In senso più generale si tratterebbe di identificare forze politiche disponibili a rappresentare il diffuso rifiuto nei confronti di questa legge, ma, non so perché, ho la sensazione che questo sia l'aspetto più difficile: in genere a sfasciare sono sempre tutti d'accordo.

 

Se qualcuno ha dimestichezza con queste cose, esperienza sindacale o politica, conoscenza organizzativa e voglia di suggerire qualcosa, naturalmente è il benvenuto.

 

Come ripeto, se si comincia con le firme sarebbe un bel colpo raccoglierne di indiscussa autorevolezza. Non servirebbe, certo, a scalfire la crassa ignoranza di chi ha architettato questa sciagura, ma a quel punto almeno si potrebbe tentare di portare la questione sui mezzi di informazione di massa (altro esempio nobile di sordità a ciò che conta e di genuflessione al grandefratellismo imperante...).

 

Ho l'impressione che, comunque, siamo messi male. Ma credo che non fare proprio nulla sarebbe ancora peggio. Almeno vendere cara la pelle...


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Sinceramente credo anche io la via parlamentare sia la più corretta (come saprete credo molto nella democrazia rappresentativa e meno nelle "piazze").

 

Io conosco due o tre parlamentari, però chi mi conosce può ben sapere: a) che non sono contro la riforma; B) che i parlamentari che conosco la pensano come me...

 

Detto ciò ti posso consigliare ciò: sul sito della camera e del senato vi è un email di tutti i parlamentari, scegli quello che ti aggrada e puoi scrivergli benissimo. Oppure come saprai c'è un ministro ad hoc per le questioni culturali e forse anche della musica. Se vuoi dal sito puoi provare a scrivergli.


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"come ho già detto, ho lottato con i miei per fare il musicista, e qui devo rimanere perchè loro non mi consentono di andare via...in parole povere il loro discorso è questo: "nella vita farai il morto di fame, se devo spendere altri soldi per fare il morto di fame, non se ne parla...".

 

"Allora l'unica cosa da fare è starci fino in fondo e vedere se può essere utile anche questo tipo di studio, magari capirò qualcosa che ora non immagino nemmeno.

 

Mi spiace, ma non sono d'accordo.

Le cose da fare sono almeno queste:

1)Avere, da chi è in grado di darla, una valutazione attendibile sulle proprie possibilità e una indicazione attendibile sul lavoro migliore da fare per svilupparle al meglio.

2)Provare tutti modi per fare il lavoro suggerito.

A 18 anni l'ostacolo della famiglia oggi mi pare relativo e non assoluto, ammesso che un genitore sia e resti convinto che la cosa migliore è continuare a finanziare studi inutili al figlio (perché questo scempio di triennio costa pure, e non pochissimo).

Se proprio non si potesse far altro- nel senso di un muro assolutamente impenetrabile verso qualsiasi ipotesi di studio serio - non è detto che non sia allora il caso di cambiare strada: fare il musicista impreparato e male non è detto che sia meglio che fare un'altra cosa bene, anche dal punto di vista delle possibilità lavorative future.Però non inventiamoci che siccome adesso il papà non è disponibile a far lasciare il conservatorio al figlio questo voglia per forza dire che bisogna star lì, sorbirsi quelle assurdità e chissà quali cose meravigliose potranno succedere...Questi discorsi varrebbero solo in caso di circostanze assolutamente inevitabili, e mi sembra che siamo ancora ben lontani da una situazione di quel tipo.

Finché c'è un margine di azione l'indicazione che viene dalle circostanze è quella di agire per il meglio provandole proprio tutte, altro che storie.


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Sono assolutamente disponibile a qualunque iniziativa.

Incontrerò venerdì il Sottosegretario ai Beni Culturali, posso provare a esporre il problema. Se si potesse produrre una specie di sottoscrizione forse sarei preso un po' più sul serio.

Attendo risposte


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Inviato
Sono assolutamente disponibile a qualunque iniziativa.

Incontrerò venerdì il Sottosegretario ai Beni Culturali, posso provare a esporre il problema. Se si potesse produrre una specie di sottoscrizione forse sarei preso un po' più sul serio.

Attendo risposte

 

Di qui a venerdì, ovviamente, non c'è tempo per fare nulla. Ma intanto, visto che hai la possibilità di questo incontro, sarebbe utile cercar di capire com'è vista la questione da parte del governo. Hanno una vaga idea di quello che sta succedendo? Ci sono margini realistici, sia pure minimi, di disponibilità a cambiare qualcosa? O governo e parlamento tutto sono unanimi e concordi nel dare corso a quella che ritengono la migliore delle riforme possibili?


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E poi, detto tra noi, i "mali" rilevati da ciccio son poi veramente dovuti alla riforma? Che lui debba iniziare le lezioni a giugno e che non abbia uno ma più insegnanti è forse colpa della riforma?

 

Secondo il mio modesto parere non è la riforma il "male assoluto" da combattere, ma è l'incompetenza... Anche perchè poi in questo forum vi sono due eccellenti didatti e musicisti (e moderatori) che hanno spesso enunciato come nelle loro realtà, con capacità ed intelligenza, si sono ottenuti ottimi risultati.

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