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Inviato
Sono assolutamente disponibile a qualunque iniziativa.

Incontrerò venerdì il Sottosegretario ai Beni Culturali, posso provare a esporre il problema. Se si potesse produrre una specie di sottoscrizione forse sarei preso un po' più sul serio.

Attendo risposte

 

Sarebbe un grande passo avanti comunicargli l'esistenza di questo forum (moderato) dove potrebbe leggere e discutere con i diretti interessati di problematiche inerenti la materia.

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E poi, detto tra noi, i "mali" rilevati da ciccio son poi veramente dovuti alla riforma? Che lui debba iniziare le lezioni a giugno e che non abbia uno ma più insegnanti è forse colpa della riforma?

 

Secondo il mio modesto parere non è la riforma il "male assoluto" da combattere, ma è l'incompetenza... Anche perchè poi in questo forum vi sono due eccellenti didatti e musicisti (e moderatori) che hanno spesso enunciato come nelle loro realtà, con capacità ed intelligenza, si sono ottenuti ottimi risultati.

 

I diamanti rimangono diamanti anche in un recipiente colmo di sterco di mucca, ma, come potrebbe confermare qualunque orafo, una bella montatura potrebbe valorizzare ciò che per sua natura é già buono.

Rovescerei l'argomentazione e concluderei che, nonostante tutto, c'è qualcuno che resiste e che riesce a fare un ottimo lavoro.

Credo che con risorse adeguate, con una legislazione che favorisse lo sviluppo dell'istruzione musicale, anziché inibirla, costellandola di difficoltà a volte incomprensibili (soprattutto se si confronta il percorso di istruzione musicale con quello universitario...mai avuti così tanti problemi all'Università), che la potenziasse, promuovendo manifestazioni, istituendo orchestre, selezionando luoghi deputati non dico alla sola musica colta, ma almeno alle musiche di qualità, queste stesse persone farebbero scintille e probabilmente avremmo molti studenti stranieri iscritti ai diversi conservatori italiani in cui la cattedra di chitarra é occupata da professionisti di livello mondiale (altro che Selecao!).

La riforma ha creato grattacapi anche a chi di voglia, passione e competenza ce ne mette tanta.

E' questo il vero miracolo italiano, riuscire a tenere in piedi (a volte anche con in modo eccellente) situazioni degenerate, che in ogni altro paese del mondo andrebbero in scatafascio dopo 5 minuti: virtù assai peculiare...come ripetono sempre i tifosi, ogni volta che c'è una qualche manifestazione internazionale, veniamo fuori solo nelle difficoltà

Questa é una cosa molto bella, ma non può essere un alibi per non vedere il re nudo.

C'é una curiosità che mi frulla da parecchio nella testa: ma l'equivalente di un dottorato di ricerca é mai stato almeno pensato? Credo, visto le risorse, proprio di no. Perlomeno mi sembra bizzarro che nella creazione di un percorso di "alta formazione" non si pensi neppure alla questione borse di studio, come se gli studenti vivessero di aria fritta (con olio usato).

 

Per il mio incontro proverò a buttarla lì, non so se si occupa anche di queste cose, ma potrebbe essere un buon modo per iniziare qualcosa.

 

A presto le novità


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Inviato
E poi, detto tra noi, i "mali" rilevati da ciccio son poi veramente dovuti alla riforma? Che lui debba iniziare le lezioni a giugno e che non abbia uno ma più insegnanti è forse colpa della riforma?

 

Secondo il mio modesto parere non è la riforma il "male assoluto" da combattere, ma è l'incompetenza... Anche perchè poi in questo forum vi sono due eccellenti didatti e musicisti (e moderatori) che hanno spesso enunciato come nelle loro realtà, con capacità ed intelligenza, si sono ottenuti ottimi risultati.

Pur non avendo simpatie per questa riforma, non posso che concordare con quello che tu dici.

Riforma o non riforma un Conservatorio funziona se vi insegnano docenti preparati. Non fatemi dire cosa penso di come sia avvenuto il reclutamento del corpo docente in questi ultimi anni o lustri.

Forse, forse avere tre docenti anziché uno solo da anche più probabilità di trovarne uno bravo.

E' una battuta, naturalmente. :D

Saluti,

LM


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sarcasmo accettato :?


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Inviato
I diamanti rimangono diamanti anche in un recipiente colmo di sterco di mucca, ma, come potrebbe confermare qualunque orafo, una bella montatura potrebbe valorizzare ciò che per sua natura é già buono.

Rovescerei l'argomentazione e concluderei che, nonostante tutto, c'è qualcuno che resiste e che riesce a fare un ottimo lavoro.

Credo che con risorse adeguate, con una legislazione che favorisse lo sviluppo dell'istruzione musicale, anziché inibirla, costellandola di difficoltà a volte incomprensibili (soprattutto se si confronta il percorso di istruzione musicale con quello universitario...mai avuti così tanti problemi all'Università), che la potenziasse, promuovendo manifestazioni, istituendo orchestre, selezionando luoghi deputati non dico alla sola musica colta, ma almeno alle musiche di qualità, queste stesse persone farebbero scintille e probabilmente avremmo molti studenti stranieri iscritti ai diversi conservatori italiani in cui la cattedra di chitarra é occupata da professionisti di livello mondiale (altro che Selecao!).

La riforma ha creato grattacapi anche a chi di voglia, passione e competenza ce ne mette tanta.

E' questo il vero miracolo italiano, riuscire a tenere in piedi (a volte anche con in modo eccellente) situazioni degenerate, che in ogni altro paese del mondo andrebbero in scatafascio dopo 5 minuti: virtù assai peculiare...come ripetono sempre i tifosi, ogni volta che c'è una qualche manifestazione internazionale, veniamo fuori solo nelle difficoltà

Questa é una cosa molto bella, ma non può essere un alibi per non vedere il re nudo.

C'é una curiosità che mi frulla da parecchio nella testa: ma l'equivalente di un dottorato di ricerca é mai stato almeno pensato? Credo, visto le risorse, proprio di no. Perlomeno mi sembra bizzarro che nella creazione di un percorso di "alta formazione" non si pensi neppure alla questione borse di studio, come se gli studenti vivessero di aria fritta (con olio usato).

 

Per il mio incontro proverò a buttarla lì, non so se si occupa anche di queste cose, ma potrebbe essere un buon modo per iniziare qualcosa.

 

A presto le novità

 

 

Sottoscrivo con convinzione.

In bocca al lupo per l'incontro al vertice...


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Ciao Homburg

prima di raccolta firme, interrogazioni contatti ecc ecc a mio parere sarebbe necessario parlarne, sapere cosa chiedere o proporre e soprattutto avere un quadro chiaro della normativa vigente...le cose in ballo sono tante, come sono tanti i punti di vista sull'argomento e spesso i disastri della legge sono il riflesso della pessima gestione di inevitabili compromessi tra le parti...conoscerli aiuterebbe a capire se è possibile un dialogo tra queste(e sono tanti, dai due o tre ministeri alle associazioni di categoria che già, qualcuno, sta facendo qualcosa...i contatti credo ci siano già...sarebbe necessario a questo punto contattare chi contatta!!!) ecc ecc ecc ecc eccc cccc c c

io due o tre punti ben chiari li ho sottoposti...

ciao

f

 

Ciao Fabio,

sono d'accordo con te sul fatto che sia necessario conoscere a fondo i problemi e i labirinti della legislazione, e capire bene che cosa si vuole. Penso però che la fase propositiva venga in un secondo momento. Ora la priorità è fermare lo sfascio. Il treno che dovrebbe andare a Londra sta correndo a rotta di collo verso Palermo. Prima di perdersi nei dettagli sul servizio alberghiero londinese e sugli orari del British Museum, è assolutamente necessario rallentare la corsa del convoglio, fermarlo e girarlo di 180 gradi. Poi se ne potrà riparlare.

 

Il vecchio ordinamento dei conservatori aveva tutti i difetti del mondo, ma al confronto di quello attuale sembra un paradiso di razionalità e di onestà intellettuale.


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Sottoscrivo con convinzione.

In bocca al lupo per l'incontro al vertice...

 

Sia detto rispettosamente, sarà come arare il mare. Questa riforma non l'hanno voluta i politici , i quali - come sempre negli affari della cultura e dell'istruzione - hanno funzionato come riflettori di volontà altrui. Questa riforma è stata costruita dai conservatori medesimi, che sono diventati quello che volevano essere.

 

Andare a dire oggi ai politici che la riforma non va bene, vuol dire sentirsi rispondere - sacrosantamente: e allora perché l'avete voluta?

 

Volete imparare a suonare, a comporre, a dirigere, a cantare, sul serio? Bene, l'ultima cosa che dovete fare è iscrivervi al conservatorio. Lo dico nella piena coscienza del fatto che, in conservatorio, insegnano fior di musicisti e - nella fattispecie della chitarra - anche personalità artistiche di altissima caratura.

 

dralig


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Sia detto rispettosamente, sarà come arare il mare. Questa riforma non l'hanno voluta i politici , i quali - come sempre negli affari della cultura e dell'istruzione - hanno funzionato come riflettori di volontà altrui. Questa riforma è stata costruita dai conservatori medesimi, che sono diventati quello che volevano essere.

 

Andare a dire oggi ai politici che la riforma non va bene, vuol dire sentirsi rispondere - sacrosantamente: e allora perché l'avete voluta?

 

Volete imparare a suonare, a comporre, a dirigere, a cantare, sul serio? Bene, l'ultima cosa che dovete fare è iscrivervi al conservatorio. Lo dico nella piena coscienza del fatto che, in conservatorio, insegnano fior di musicisti e - nella fattispecie della chitarra - anche personalità artistiche di altissima caratura.

 

dralig

 

Caro Maestro,

temo che, sotto sotto, ne siamo tutti consapevoli, e questo mette una tristezza che confina col fatalismo e col desiderio di gettare le armi.

Ma questa riforma voluta e costruita dai conservatori, non mi pare riscuota un grande consenso all'interno degli stessi. Tra l'espressione di una volontà di riforma e la formulazione concreta di quest'ultima, ci sarà pure un problema di comunicazione da qualche parte.

 

Se volete imparare la musica non iscrivetevi al conservatorio: è una realtà che purtroppo conosciamo e sperimentiamo da anni. Ma sembra l'emblema di un Paese dove tutto funziona al contrario (vedi il treno del mio post precedente...). Dobbiamo proprio rassegnarci?


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La riforma non va male, bisogna solo riuscire ad inserire tra i docenti e i collaboratori quei musicisti e studiosi che possano garantire una preparazione adeguata al livello che si presenta. Sarebbe anche auspicabile una verifica costante del livello dei docenti. Questione già esposta indirettamente dal M° Matarazzo.

 

Comunque il metodo in sè non è sbagliato e può consentire, se gestito bene, grandi margini di innnovazione.


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Sarebbe anche auspicabile una verifica costante del livello dei docenti.

 

Trovo sia una verifica necessaria e onesta nei confronti dei diretti interessati: gli allievi.

Verifiche con cadenze biennali o triennali.

Punteggio, colloquio e prova.

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