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La riforma non va assolutamente male, bisogna solo riuscire ad inserire tra i docenti e i collaboratori quei musicisti e studiosi che possano garantire una preparazione adeguata al livello che si presenta. Sarebbe anche auspicabile una verifica costante del livello dei docenti. Questione già esposta indirettamente dal M° Matarazzo.

 

Comunque il metodo in sè non è sbagliato e può consentire, se gestito bene, grandi margini di innnovazione.

 

Sinceramente non condivido l'idea di fondo: i sistemi di istruzione dovrebbero essere "organismi" in grado di evitare anziché acuire le differenze incidentali tra una struttura ed un'altra.

Sono contrario de principio al difendere una riforma che non va male perchè ci si inventa come farla funzionare. Mi sembra paradossale, una buona riforma é tale perché permette al sistema di funzionare nonostante gli inevitabli pirla, lavativi, ecc...

Se non fosse così probabilmente ciccio non si troverebbe in questa situazione.

Ripeto, questo non significa che una cattiva riforma faccia di un ottimo insegnante un caprone, ma certo non lo aiuterà.

Eliminare il 70% degli iscritti in conservatorio serve solo a farli chiudere. Vorrei ricordare che stiamo ragionando osservando una situazione "mista", dove con il nuovo ordinamento convive anche il vecchio, che é quello che tiene in piedi la baracca. A Firenze di iscritti al triennio nel corso di chitarra ce ne era 1 solamente l'anno scorso. Fate voi se questa può essere una buona riforma.

io ho una sensazione molto precisa e, se non fosse per il fatto che si gioca con la pelle delle persone, sarei disposto a scommettere che la situazione rimarrà così per altri 20 anni, forse più. Esami da privatisti, ammissioni al vecchio ordinamento e tutto il necessario per sopravvivere.

Vorrei ricordare che, dopo essere stata bloccata dai presidenti delle regioni, la riforma dei licei é stata bloccata dall'attuale Ministro della pubblica istruzione: le norme transitorie, come é di prassi in Italia, passano a leggi de facto, il che significa che il proseguimento del corso tradizionale sarà fatto ad libitum, per usare un'espressione a noi cara (dobbiamo anche festeggiare i 75 anni del M° Company).

Se poi permettete io sarei guardingo dal richiedere la verifica degli insegnanti: in altri settori sono visti con sospetto, anche perché i parametri sono spesso poco inerenti alle reali capacità...non voglio agitare lo spettro dell'esame di ammissione a ruolo raccontatoci dal M° Matarazzo, ma quello che mi vene da domandare é, chi controlla il controllore?

La selezione dovrebbe essere fatta a monte, con un percorso che selezioni ed esalti le qualità di chi ha talento e rispedisca al mittente i pirla. Un percorso modellato su quello che era l'orami defunto iter universitario credo sarebbe una via migliore e più sicura per la creazione di una buona classe insegnante. Chi potrebbe permettersi di giudicare il lavoro dei grandi musicisti che insegnano in Conservatorio: ma ve lo immaginate il funzionario che va dal M° Gilardino (la prendo ad esempio, M°, vist che oramai é fuori dai giochi) e magari ha pure qualcosa da ridire sul suo metodo di insegnamento. A persone di questo calibro non servono controlli, quelli a cui tali controlli sarebbero utili probabilmente non dovrebbero essere dove sono. Questo é il problema reale: non controllare i biglietti di ingresso una volta seduti, ma all'ingresso. Chi non é in grado, a casa.

Lo scandalo é che persone di valore indubbio, come Lorenzo Micheli (cito solo lui perché non é iscritto, ma qui di grandi chitarristi ce ne sono) fatichino a trovare un posto in Conservatorio, quando ci sono degli scimpanzè con licenza di insegnare.

 

Sia detto rispettosamente, sarà come arare il mare. Questa riforma non l'hanno voluta i politici , i quali - come sempre negli affari della cultura e dell'istruzione - hanno funzionato come riflettori di volontà altrui. Questa riforma è stata costruita dai conservatori medesimi, che sono diventati quello che volevano essere.

 

Andare a dire oggi ai politici che la riforma non va bene, vuol dire sentirsi rispondere - sacrosantamente: e allora perché l'avete voluta?

 

Volete imparare a suonare, a comporre, a dirigere, a cantare, sul serio? Bene, l'ultima cosa che dovete fare è iscrivervi al conservatorio. Lo dico nella piena coscienza del fatto che, in conservatorio, insegnano fior di musicisti e - nella fattispecie della chitarra - anche personalità artistiche di altissima caratura.

 

dralig

 

Non sono in pieno accordo, credo, piuttosto, che stia bene ai politici che il mondo musicale creda questo. Probabilmente sono un catastrofista e vedo il marcio anch edove non c'è, ma credo che esista un disegno molto preciso alla base della riforma, cioè tagliare il più possibile i fondi spesi per una cosa "inutile" quale é la musica. Il taglio ai fondi per lo spettacolo é solo un altro piccolo tassello. Io ho la mia idea di dove si voglia andare a finire, ma ve la risparmio.

Certo, c'è stata molta ingenuità, ma non credo sia la colpa più grave. Molti sono stati abbindolati da false promesse, questo é vero, ma colpevole é anche chi le false promesse le ha fatte. Anche se sono consapevole che parlerò al vento, non tanto all'On. Mazzonis, che é persona non paragonabile al solito guazzabuglio, ma perché anche le sue eventuali parole nella stanza dei bottoni cadranno nell'acqua.

 

Certo, dire che per chi vuole imparare seriamente il Conservatorio sia da evitare come la peste (e ovviamente a ragion veduta) credo sia una sconfitta per tutti

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Incontrerò venerdì il Sottosegretario ai Beni Culturali, posso provare a esporre il problema...

 

Novità?

Sei sopravvissuto?...


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mi permetto di inserirmi nella discussione da studente, per altro misto, cioè sia universitario che di chitarra. Dal momento in cui i conservatori saranno parificati ad università non sarà più possibile la doppia iscrizione. Questo secondo me favorirà lo spopolamento dei conservatori e il popolamento di situazioni alternative, come le scuole private.

Essendo io iscritto ad una scuola privata ne sono tutto sommato contento, perché questo darà loro più importanza, più risorse e maestri migliori, (anche se non credo la mia scuola senta attualmente la necessità di sostituire Frosali e Mazzoni per i corsi base e Borghese per il perfezionamento :). ), ma è chiaro che la scuola pubblica ne venga a soffrire notevolmente.

 

Sulla verifica della qualità degli insegnanti, per una materia come la musica, mi vengono i brividi solo a pensarci, ma a livello universitario in generale è quasi impossibile avere una commissione giudicante in grado di monitorare tutto e tutti e di farlo con competenza.

 

Questo è il mio pensiero, da studente

 

Sul fatto che poi in Italia le riforme siano fatte con il pensiero che con un po' di fantasia tutto funziona... è una mentalità che viene da lontano, e non si vedono spiragli, ne a destra ne a sinistra. Alla faccia di modernità e riformismo, ma lungi da me iniziare una polemica politica, ci sono tanti altri siti per farlo.

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