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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Ma perchè è così difficile?...


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guarda,anche io ho avuto il tuo stesso problema e anche io suono da circa due anni...

ne ho parlato con il mio maestro e mi ha consigliato di studiare il brano battuta per battuta il più lentamente possibile in modo da fare i movimenti correttamente,con suono forte e pulito.Quoando inizi a sentirti sicuro su quella battuta passi a quella dopo con il solito procedimento.Quando anche su quella ti senti sicuro metti assieme le due battute fatte,facendolo sempre lentamente.Vai avanti così per tutto il brano fino a che riesci a farlo tutto perfettamente senza sbaffature anche se in modo molto lento.Ora ti prendi un metronomo e inizi a aumentare l'andatura...volendo anche di dieci battiti per volta.Parti prima piano.Se vedi che ti riesce aumenti di 10.Se ti viene perfetta anche quella,aumenti ancora fino ad arrivare alla velocità che desideri.Se invece,dopo aver aumentato ti trovi in difficoltà,torni di 10 in dietro fino a che non ti senti più che sicuro a quella velocità,per poi passare a quella successiva.

 

Io suono da due anni e con questo metodo ho suonato al saggio di fine anno scolastico(seguo dei corsi ad una civica privata,non faccio il conservatorio) l'asturias di albeniz in modo discreto,anche se è un brano da quinto-sesto anno di conservatorio.Il risultato è assicurato. :)

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Ciao Zeliko,

partecipo volentieri a questa discussione poichè di momenti di sconforto ne ho provati e, sono sicuro, ne proverò ancora.

Sono d'accordo con il M° Bonaguri poichè la musica dovrebbe essere la vera guida.

Vorrei però aggiungere due considerazioni.

L'apprendimento (parlo per me e per i miei piccoli allievi) avviene per gradini successivi. Questo tuo momento di crisi è piuttosto un momento di ricerca. Sono convinto che se insisti ti porterà a qualcosa. Di solito lo si può apprezzare solo dopo, quando i nuovi elementi sono assimilati.

L'ultimo consiglio che ti do (e che continuo a ripertere a me stesso): studia con tranquillità!

Ossia: se mi siedo e studio per 2 ore pensando che c'è qualche problema, che non riesco a non fare errori, che non ce la faccio, ecc ecc, saranno due ore di inferno! Non ti concentri e non ti rilassi, elementi essenziali per suonare uno strumento.

Chiudo riportandoti una frase della mia insegnante che mi sconvolse:"se hai un passaggio difficile devi affrontarlo con calma, come se dovessi fare solo quello nella tua vita" (L. Kokkaliari).

 

Buono studio e goditelo, che almeno quello non ce lo può levare nessuno!

 

Tommaso Sabella

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Ma intanto è assolutamente giusto ciò che dice dralig e il metodo di lavoro che propone.

 

Poi, io lavorerei sul pezzo per una settimana intera di seguito, guardandolo però grossolanamente... poi lo lascerei stare, facendolo decantare nella mia mente e nel mio animo. Poi lo riprenderei e lo risuonerei figurazione per figurazione, cellula sonora per cellula sonora, per qualche giorno. Per qualche giorno ancora lo risuonerei tutto e lo lascerei ancora decantare per qualche tempo. Poi dopo un paio di settimane, lo riprenderi ancora, lo suonerei, suonerei, suonerei cercando di dargli coerenza ed interpretazione... a quel punto dovresti averlo memorizzato... questo è assai importante... lascialo ancora stare per qualche tempo, poi riprendilo e vedi come lo suoni... dove ci son ancora errori, lavoraci su, tanto... rilascialo ancora e poi riprendilo... è un lungo, ma nemmeno tanto, processo. In capo a qualche mese dovresti commettere il 90% degli errori in meno... il lasciare e riprendere nell'apprendimento è fondamentale... lascia fare al tuo animo, al tuo cuore, alla tua mente, alla tua creatività.

 

Buon lavoro e ciao

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  • 11 anni dopo...

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La chitarra è uno strumento ostico e molte persone, per ragioni neurologiche, non sono in grado di controllare alla perfezione i movimenti fini delle dita. Lo studio può aiutare ovviamente, ma  solo a capire se siamo in condizioni di continuare con soddisfazione oppure no.  Se dopo un paio di anni di studio il fenomeno non è scomparso sui brani semplici  meglio lasciar perdere la chitarra e dedicarsi ad altro.

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