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Inviato
Vi ringrazio tutti per le risposte che mi avete dato.. Mi sono di grande aiuto!

Cristiano, tu hai detto che se scelgo Paganini allora è bene associare il Capriccio Diabolico (sei sicuro che si possa usare quello di Biscaldi-Gilardino?)

 

Ci mancherebbe pure che non si potesse, dal momento che "quello di Biscaldi-Gilardino" è anche (piccolo dettaglio) "quello di Castelnuovo-Tedesco"!

 

dralig


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Giusta osservazione "dralig".... :)


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Inviato

Cristiano, tu hai detto che se scelgo Paganini allora è bene associare il Capriccio Diabolico (sei sicuro che si possa usare quello di Biscaldi-Gilardino?)

 

Scusa se ti correggo, akaros, ma il Capriccio Diabolico edito da Ricordi nel 2006 è revisionato d Biscaldi-Gilardino ma è di Mario Castelnuovo Tedesco. La cosa, ne sono certo, si può interpretare come corretta. Anzi, molto più regolare di quanto non lo fosse prima.

 

Cristiano, tu hai detto che se scelgo Paganini allora è bene associare il Capriccio Diabolico (sei sicuro che si possa usare quello di Biscaldi-Gilardino?) invece se porto Regondi allora è meglio associarlo a Ponce.. In base a quali criteri si fanno queste associazioni?

 

Prima di tutto per evitarti il carico di due Sonate che non sono mai una passeggiata, specialmente in un esame.

In secondo luogo perchè - facendo un calcolo molto rapido - credo che si sfori il limite di tempo.

 

Inoltre concordo con te e loredana sul fatto di studiare brani che impegnano i lati meno esplorati della propria tecnica esecutiva..

 

E' una filosofia di vita applicata allo studio della musica.

Acciambellarsi come un gatto davanti al camino nella poltrona preferita non è una soluzione per migliorare: occorre avere curiosità e necessità di perfezionarsi. Altrimenti che si cambi lavoro.


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Salve a tutti. Mi trovo nelle stesse condizioni di Akaros( neo "ottavato" :D ); Avrei optato per questi brani:

Bach: Suite BWV 995; Sor: Gran Solo(ma è un brano davvero molto scontato?); Tansmann: Cavatina e Danza Pomposa; Brower: il Decamerone Negro. Ho sceltodi seguire in questi anni (sino l'ottavo), la "linea" del Maestro Porqueddu(brani tosti e migliorativi), e in effetti ho riscontrato buoni risultati, ma al fine dell'esame è una scelta non proprio eccellente. I docenti all'esame non "guardano" il repertorio, ma "giudicano"(non ascoltano)quello che suoni!!!". Mi piacerebbe leggere i vostri pareri e, se possibile, leggere il vostro Programma per il diploma. Vi ringrazio anticipatamente per la Vostra attenzione...Buono studio!!! :D


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Inviato
. I docenti all'esame non "guardano" il repertorio, ma "giudicano"(non ascoltano)quello che suoni!!!".

 

Secondo me conviene considerare la prima prova dell'esame di diploma come un concerto; tenendo conto naturalmente del carattere e dei limiti imposti dal programma, che dovrebbe aiutare la commissione anche a valutare la capacità acquisita dal candidato di affrontare stili e linguaggi diversi.

 

La scelta del programma conta perché la mia esperienza ormai di oltre 25 anni di esami vissuti "dall'altra parte" mi fa dire con certezza che la commissione - composta per fortuna non da soli chitarristi, e questo conviene non dimenticarlo mai - reagisce positivamente, anche in termini di valutazione, ad una esecuzione entusiasmante - o almeno interessante - dal punto di vista musicale. Sinteticamente io direi che conviene studiare le cose su cui si fa più fatica, ma portare all'esame quelle che vengono meglio. Quindi, per quanto riguarda la scelta di ogni singolo pezzo, bisogna realisticamente considerarne il valore, ma anche il "come ci viene". Su questo l'insegnante ha il sacrosanto compito di guidare e consigliare.

 

Siccome poi si tratta di suonare per circa un'ora io consiglierei una scelta di pezzi che, oltre ad essere interessanti presi uno ad uno, stiano anche bene insieme rendendo il programma più facilmente ascoltabile e, magari, vario - esattamente come ad un concerto. Tra l'altro il programma d'esame di fatto può essere anche il programma dei concerti che si fanno in quel periodo, perciò se "funziona" è meglio anche per questo motivo.

Per fare un esempio che sembra banale ma non lo è, non consiglierei, in genere, di portare una serie di pezzi tutti in tonalità minore e tutti un po' "scuri".

 

Riguardo al programma proposto, penso che a parità o quasi di durata la Grand Ouverture di Giuliani messa tra la 995 di Bach e la Cavatina di Tansman fornirebbe una alternativa di migliore contrasto - ma bisogna sempre vedere "come viene".

 

Mi sembra difficile in questo ambito andare oltre indicazioni generali di questo tipo.

 

Piero Bonaguri

http://www.myspace.com/pierobonaguri

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