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Maurizio Pennisi

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Tutti i contenuti di Maurizio Pennisi

  1. Non si preoccupi, nessun problema. Cordiali saluti, Maurizio.
  2. Caro Giulio, mi fa oiacere che tu sia intervenuto. Io conosco il lavoro di divulgazione chitarristica che stai svolgendo a Brescia con L'Accademia (oltre naturalmente ai concerti fuori). Ho ascoltato, come ti dicevo, alcuni tuoi consigli su come scambiare attività con altri artisti... Mi ricordo anche i consigli (ti ricordi?) di Michelangeli. ecc. Il mio intervento voleva semplicemente essere un modo di riceverne altri, un po da tutti, al fine di scambiare idee per crescere sempre di più. E' vero, le cose sono migliorate rispetto ad anni fa, ma, a mio parere, devono migliorare ancora molto.. Un abbraccio, ci vediamo giorno 6 a Brescia. Maurizio.
  3. Gentile Akaros, io non ho detto affatto che un flautista o un violinista sono migliori di un chitarrista (sono un chitarrista professionista) ma solo che sono più famosi. Per quanto riguarda le due pagine, mi dispiace di averLa annoiata
  4. Sono daccordo, Giorgio. Questi sono il tipo di commenti (idee) che mi aspettavo Ciao.
  5. Allora, Cristiano. Innanzitutto, sono sincero nel dirLe che mi fa molto piacere sapere dei Suoi successi. Tuttavia, ribadisco ancora una volta che a mio avviso il problema è fuori dall'ambito strettamente chitarristico (es. concerti, festival, concorsi, masters, ecc). Per quanto riguarda gli sforzi (lei non dorme...), Le posso dire che nel mio piccolo cerco di fare del mio meglio: studio molte ore al giorno, faccio circa 1500 Km ogni mese per prendere lezioni da un grande professionista, ho abbandonato l'esercizio della professione legale (sono laureato in Giurisprudenza) per la grande passione per il nostro strumento nel quale credo moltissimo e che appunto vorrei (era solo questo il punto) vedere nel massimo splendore. Per quanto riguarda la Sua domanda (cosa è che non va): siamo sottovalutati rispetto agli altri strumentisti. Cordialmente, Maurizio.
  6. Hai ragione, Fabio. Questo è proprio l'input vitale che ogni giorno mi e ci spinge a studiare con passione ed andare avanti comunque.
  7. Il problema, infatti, non è nella preparazione dei chitarristi. Chi è quel chitarrista che nella vita privata non si è sentito dire: suoni con il plettro? Conosci tutti gli accordi? ecc.
  8. Maurizio, mi perdoni, è proprio sicuro che la chitarra classica (intendendo quindi scuola, repertorio, attività) stia attraversando un momento di anonimato? mi permetto di risp anch'io,SI . Siamo mediocri(senza offesa per nessuno).I soliti strumentisono nettamente superiori. Nella chitarra, come in qualunque altro strumento, ci sono artisti e didatti di grande valore, bravi professionisti, dilettanti, mediocrità e nullità. Riunirli tutti in un solo giudizio è senz'altro ingiusto e sommario. dralig Io avevo specificato "la chitarra classica" a livello popolare. Nel senso che nelle persone comuni (es. non chitarristi, non appassionati ecc) non vi è una conoscienza sufficiente di quello che significhi essere un chitarrista classico... Non ho detto che non ci sono artisti e didatti di grande valore. Mi piacerebbe che, tanto per fare un esempio, i migliori chitarristi italiani siani famosi quanto i migliori violinisti, pianisti, tenori, direttori d'orchestra (ma, purtroppo, non è così...).
  9. Maurizio, mi perdoni, è proprio sicuro che la chitarra classica (intendendo quindi scuola, repertorio, attività) stia attraversando un momento di anonimato? Cristiano, io La perdono senz'altro, tuttavia, sono proprio sicuro. Peraltro, credo di non essere il solo a pensarla così e che questo, purtroppo, sia un dato oggettivo. Il mio voleva essere un modo per parlare delle possibili soluzioni di questo problema (che do per scontato).
  10. Credo proprio che la chitarra classica stia vivendo un momento, quanto mai, di anonimato a livello popolare. Per quanto riguarda i cosìdetti addetti ai lavori, ci siamo, ma gli altri...?. Pochi sanno cosa vuol dire un concerto di chitarra o che con il nostro strumento si suona da solisti e soprattutto musica classica. Cosa possiamo fare?
  11. Io consiglierei, vivamente, un insegnante!
  12. Grazie, mi piacerebbe riuscire a rendelo così. Il problema che riscontro, facendo il vibrato, è che tendo ad allungare il valore della nota, invece che a renderla piu'....piu'....sonora, piena, corposa? Butterfly solo il canto ed a metronomo. Con la mano destra usa un attacco leggermente a sinistra. "Roma non si è fatta in un giorno!"
  13. Studia solo il canto (es. prima corda) vibrando e cantando. Appena ti riesce perfettamente questo, aggiungi l'armonia. Auguri!
  14. La ratio è senz'altro questa. Tutavia, se si scieglie di suonare queste musiche con chitarre moderne, con migliori prestazioni, va benissimo pure.
  15. In verità mi piacciono molto gli studi di Bettinelli... ma passo sempre prima da Apivor proprio per la sua "semplicità"...è più didascalico e credo (penso) che all'inizio aiuti ad un allievo(a totale digiuno di certe "cose") a capirne alcune (almeno a me succede cosi)... quello che mi interessa è iniziare a spiegare come si usa la tecnica seriale e mi sembra efficace il testo con gli studi annessi...poi, ovviamente la musica supera (deve superare ) le regole ma onestamente non mi sembra così..pessimo.. c'è molto di peggio in...giro... poi c'è sempre Henze che insegna a usare la dodecafonia libera...e ad abbandonare la scuola di Darmstadt... ma bisogna pur sempre "iniziare" da qualcosa... mr Io penso che sia meglio iniziare dalla scrittura classica, ma, naturalmente, ogni opinione è sempre relativa.
  16. attenzione: è sulla buona strada per ricever richieste di dedica da tutto il forum!!! stefano Nessun problema: metto tutte le richieste nella lista d'attesa che, al momento, considerando i miei tempi di produzione, è di una dozzina d'anni. dralig Dodici anni vanno benissimo per una Sua dedica... Mi prenoto. Con stima, Maurizio.
  17. Ciao Giorgio, io avevo risposto a chi ha scritto che tra i metodi del Novecento il Sagreras è un disastro. Maurizio. ciao maurizio...quota per favore...se no sembra che si parli per interposta persona e non è carino, mentre sono io che l'ho detto... ciao fabio Ciao , hai ragione, ma non l'ho fatto volontariamente. Semplicemente, non sono riuscito a riportare solo quella frase. Maurizio
  18. Ciao Giorgio, io avevo risposto a chi ha scritto che tra i metodi del Novecento il Sagreras è un disastro. Maurizio.
  19. Ma chi ha detto che usare un testo significa attenersi esclusivamente ad esso? L'nsegnante preparato può e deve accompagnare lo studio con altri testi o singoli brani scelti con razionalità e soprattutto esercizi vari (es. scale cromatiche, diatoniche, altri...) in modo da completare (proporzionalmente al livello dell'allievo) l' esercitazione periodica. Maurizio.
  20. Andateci piano, giovani maestri, con questa impostazione didattica. Sagreras è un chitarrista argentino che compone pezzetti grondanti musica popolare del suo paese fin dalle "prime lezioni": dominante-tonica e nient'altro. Ricordatevi che i principianti di pianoforte vengono introdotti alla musica con i pezzetti di Bela Bartok. Non dico di mettere Sagreras al bando, ma insomma, cercate anche, per i vostri allievi, che non sono dei futuri gauchos, della musica didattica un po' meno rurale... dralig Certo, Maestro. Io, infatti, faccio utilizzare il Sagreras, ma, senz'altro lo associo ad altre musice (es. Giuliani, Carulli, Carcassi, il nuovo testo di Nicola Paradiso "La chitarra volante vol. 1,2, trascrizioni, ecc.) Maurizio
  21. Veramente interessante!!!! Anche io, naturalmente, ritengo che il "primo Sagreras" sia insostituibile per validità ed efficacia. Da sempre lo faccio utlizzare ai miei allievi... Grazie, Cristiano. Maurizio.
  22. Tempo qualche mese? Complimenti!!!!!! Maurizio.
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