Vai al contenuto
Novità discografiche:

cla

Membri
  • Numero contenuti

    139
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di cla

  1. Accidenti! Grazie! Magari mi sai pure dire qual'è la romanza oggetto delle variazioni? Ciao
  2. Ciao. Chi è l'autore della romanza (dall'opera Liebe und Ruhm) sulla quale Giuliani ha composto le variazioni dell'op. 105? Grazie, Claudio
  3. Micromesh credo faccia eccezione. Su un sito tedesco ricordo di aver trovato una tavola comparativa tra le finiture Micromesh e gli standard. O qualcosa del genere. Comunque, anche io uso Micromesh (suona come uno spot tv), e le ho comprate su questo sito diversi mesi fa: http://www.modellismobaracca.com/accessori-abrasivi-c-51_182.html?page=1&sort=3a Ciao
  4. Purtroppo potrebbe non essere così facile. Una legge prevede che non si possano superare i 5db rispetto al rumore di fondo (lo scarto scende a 3db durante le ore notturne). Trattandosi di una legge, vanifica ogni regolamento di condominio eventualmente favorevole al musicista di turno. Sono felice per l'ottimismo del suo avvocato, ma tenga presente che se è stato citato in giudizio, anche i suoi vicini avranno consultato un avvocato, magari altrettanto ottimista... Per quanto riguarda il pianoforte, spulciando su vari siti di associazioni di condomini, è evidente come l'esperienza comune sia differente da quella della (fortunata) pianista citata da Rms. Tra l'altro, tristemente nota l'esperienza della pianista di Ravenna: http://archiviostorico.corriere.it/2003/giugno/30/Condannata_per_mio_pianoforte__co_7_030630015.shtml La chitarra non è un pianoforte, è vero, ma credo sia necessario verificare se la soglia diurna dei 5 decibel (o quella notturna dei 3), venga o meno superato. Se vogliamo, è triste che musica e rumore vengano equiparati. Io vivo in condominio e non sempre rispetto gli orari: se è vero che alle 22 smetto (o suono molto piano) è anche vero che spesso suono il sabato o la domenica nell'ora della "siesta". I miei vicini mi sentono ma, per loro ammissione, non sono infastiditi dal mio suonare. Immagino sopportino, come io talvolta sopporto i loro tacchi, ospiti vocianti, tv, stereo eccetera... Ciao
  5. cla

    Mozart (?): Requiem

    Ehm... insieme al testo di Wolff, ho preso anche la biografia di Bach di Buscaroli. Io giuro di aver cercato info sull'autore e sul testo, ed avevo letto solo opinioni positive. Poi oggi, quasi casualmente, ho letto un aneddoto su non so che onoreficenza che ha rifiutato. Della circostanza, Buscaroli informò il Giornale. Già il fatto che qualcuno, candidato ad una onoreficenza, la rifiuti e ne informi un giornale mi suona davvero di pessimo gusto. Ma poi... Il Giornale, non un altro. Allora ho cercato qualcosa di più preciso su Buscaroli e ho scoperto che il musicologo sta più a destra di Fini. Musicologo parafascista, è stato definito. Sono d'accordo, la musica è un'altra cosa, la musica non c'entra, può avere le sue idee, ma aver scritto comunque la più importante biografia di Bach della storia... eppure faccio tanta fatica. Ho bisogno che qualcuno mi dica che questo testo di Buscaroli è importante, serio, attendibile e merita la lettura. Ciao
  6. cla

    Mozart (?): Requiem

    La Hoepli mi ha appena recapitato il testo di Wolff Christoph: sembra davvero molto interessante e concreto, visto i numerosi stralci di partiture riportate. Lo leggerò quanto prima. Grazie.
  7. Tutto questo è interessantissimo, ma purtroppo non mi aiuta a riconoscere quei meccanismi che permettono di distinguere la musica "colta" dalla musica non-colta. Mi rendo conto di avere aperto un thread piuttosto inutile: dare una risposta è difficile. Ma anche tralasciando autori che potrebbero essere di più complessa collocazione, vedi Gershwin, ce ne sono altri (mi vengono in mente i più discussi, Einaudi e Allevi) che il mio orecchio non riconosce come classici, ma la mia testa non riesce a trovare una spiegazione soddisfacente. Recentemente un post legato ad una trascrizione di Fabbri di un brano di Allevi, è stato spostato negli "off-topic musicali": immagino fosse perché non si tratta di musica classica. Anche il mio orecchio mi dice che non è classica, ma mi piacerebbe capirne il motivo. La stessa cosa mi capita per Einaudi e diversa altra musica strumentale. Ma perché? Cosa sente il mio orecchio che il mio modesto cervello non riesce a spiegare? Perché quello che scrive Giorgio Signorile è "colto" e quello che scrive Einaudi (per quanto possa essere anche bello) non lo è? Ciao
  8. Qualche giorno fa, il mio nipote sedicenne, mi ha chiesto di individuare il titolo di una composizione di musica classica che aveva sentito in un film (anzi, un cartone animato). Mi ha dato un link dove trovare le scene del film e relativa colonna sonora, che si è però rivelata non essere musica classica. Lui l'aveva intesa come musica classica in quanto non eseguita con gli strumenti tipici della musica pop/rock, bensì fondamentalmente con archi, strumentale e non cantata eccetera... Gli dico che si trattava di una colonna sonora (presumibilmente) composta ad hoc per il film, ma soprattutto gli spiego che non si trattava di musica classica. Sollecitato dalle sue domande, mi sono accorto di non essere in grado di definire la musica classica. Mi sono arrampicato sugli specchi della mia ignoranza parlando vagamente di frasi, voci, struttura, sviluppo, armonizzazioni, ma parlando mi rendevo conto che non ero in grado di spiegarlo chiaramente. E per esperienza so che quando non si è in grado di spiegare chiramente un concetto, è perché non lo si ha ben chiaro in mente. E' possibile sintetizzare gli elementi che fanno di una composizione una composizione appartenente al genere "colto" e non ad altro? Perché se ascolto Einaudi o i mitici Rondò Veneziano mi accorgo subito che non è "classica", ma qualcos'altro? Grazie, ciao.
  9. cla

    Mozart (?): Requiem

    Hai ragione, tanta ragione! E provvederò, a partire dal testo che hai suggerito. Grazie.
  10. cla

    Mozart (?): Requiem

    Bisognerebbe sapere quanto è consistente il completamento. Stando a quello che ho letto, solo alcune delle "idee" sono di Mozart: alcune parti furono composte interamente da Sussmayr o Beyer o altri, temi compresi. Se oggi consideriamo il famoso Adagio in sol minore come opera di Giazotto e non di Albinoni, forse (se quello che ho letto è vero) altrettanto andrebbe fatto con il Requiem. Ma oltre all'attribuzione, mi piacerebbe sapere se effettivamente la scrittura del Requiem è così semplice, banalotta, da poter essere attribuita addirittura ad un compositore dilettante (il committente). Ciao
  11. cla

    Mozart (?): Requiem

    Ho appena finito di leggere una biografia di Mozart (WAM, di Piero Melograni, ed Laterza) e, in merito alla composizione del Requiem, ho letto qualcosa che mi ha sorpreso. Ho sempre saputo che si trattava di una composizione incompleta, terminata da altri (presumibilmente, secondo la tradizione, il suo allievo Sussmayr, già autore dell'orchestrazione di alcuni recitativi, pare). Stando a Melograni, invece, Mozart scrisse davvero molto, molto poco di questo Requiem, al punto che secondo lui andrebbe tolta dall'elenco delle sue composizioni. Se non ricordo male, del famoso Lacrimosa scrisse solo otto battute e di alcune altre parti non scrisse proprio nulla. I veri compositori furono, presumibilmente, Sussmayr ed altri due di cui non ricordo il nome, incaricati dal Mozart morente e/o dalla moglie, di scrivere la Messa a nome di Mozart al fine di rispettare un contratto, evitando penali che sarebbero ricadute sulla vedova, già in difficoltà. Inoltre, e questo mi ha ulteriormente colpito, lo stile compositivo pare sia volutamente semplice, banale, le armonizzazioni elementari, assolutamente lontane da quello che avrebbe potuto fare Mozart. Questo fu in parte voluto, in quanto l'opera all'epoca doveva apparire come la composizione del committente, scritta per la recente scomparsa della moglie: quindi non doveva essere un capolavoro, altrimenti nessuno ci avrebbe creduto. Non è chiaro se anche questi allievi di Mozart abbiano volutamente scritto in maniera semplicistica e ripetitiva o se la composizione è stata affidata a loro, ben sapendo che il risultato sarebbe stato buono, ma assolutamente non eccelso. Il Requiem è sempre stata la mia composizione preferita (di Mozart) e mi ha stupito leggere che si tratta di una composizione di scarso livello. Secondo voi è davvero così? Ciao
  12. Premessa: mi sto appassionando al thread con l'unico scopo di capire, senza preconcetti e senza alcuna vena polemica. La differenza sta esclusivamente nel mezzo con il quale una persona viene diffamata? La diffamazione a mezzo stampa comporta pene maggiori in quanto fatta mediante atto pubblico: perché è errato considerare un sito internet un atto pubblico? Grazie, ciao.
  13. E questo dove l'ha letto? Nel link riportato nel primo post, nell'esempio del blog di Beppe Grillo: "Il blog di Beppe Grillo ha una redazione, ha banner pubblicitari, vende prodotti. In parole povere: sia secondo il Codice Civile, sia secondo la comune interpretazione dell'Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa. Se il progetto di legge fosse approvato, perciò, Beppe Grillo avrebbe con tutta probabilità l'obbligo di iscriversi al ROC. Non solo: sarebbe in questo modo soggetto alle varie pene previste per i reati a mezzo stampa. Affari suoi, diranno forse alcuni. Eppure non è l'unico a doversi preoccupare. Nella stessa situazione si troverebbero decine, probabilmente centinaia di altri ignari blogger. Infatti: chiunque correda le proprie pubblicazioni con banner, promozioni, o anche annunci di Google AdSense, secondo la comune interpretazione dell'Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa. Il ragionamento è semplice. L'apposizione di banner è un'attività pubblicitaria continuativa che genera introiti; una prestazione continuativa è un'attività di impresa; chi fa impresa grazie alle proprie pubblicazioni deve registrarsi al ROC; chi è registrato al ROC può incorrere nei reati di stampa. Chi invece è in questa situazione e non si registra al ROC, può essere denunciato per stampa clandestina (ricordiamo un caso recente). Per quanto in nostra conoscenza, manca ancora un pronunciamento strettamente ufficiale dell'Agenzia delle Entrate (interpello) se l'uso di qualche banner rientri nelle attività dell'impresa (ma l'orientamento è piuttosto chiaro: banner = attività lucrosa continuativa; attività lucrosa continuativa = impresa)." Quindi la legge, se approvata, si rivolgerebbe a chi, in qualche misura, mantiene dei blog che generano introiti. Se io apro un blog senza banner pubblicitari, non sono interessato da questa legge. Inoltre, non mi pare che i blogger vengano imbavagliati (ribadisco, che hanno un profitto nella loro attività di blogger -sulla quale per altro dovrebbero pagare delle tasse, o così mi aspetto-), ma semplicemente verrebbero chiamati a rispondere in caso di diffamazione. Io francamente pensavo che già fosse così: mi aspetto di poter denunciare un blogger che on line (potenzialmente, davanti a centinaia di milioni di individui) mi dia del ladro o del farabutto, senza poter dimostrare la veridicità di quel che dice. Continua a sfuggirmi qualcosa... Ciao
  14. Potreste farmi alcuni esempi che mi aiutino a comprendere perché la creazione del reato di "diffamazione a mezzo blog" sia così sbagliata? Forse c'è qualcosa che non capisco, perché non arrivo a comprendere tanto sdegno. Inoltre si fa riferimento solo a quei blog che, tramite banner pubblicitari, generano profitto, non ai blog personali degli utenti. O no? Grazie, ciao.
  15. Da notare come le aziende che commercializzavano i cd-r della prima ora, distinguevano i prodotti in CD-R AUDIO e semplici CD-R. Inizialmente, la tassa era dovuta solo per i primi, in quanto prodotti proprio per la musica, mentra nulla era richiesto sui secondi. Ora la distinzione (chiaramente fittizia, introdotta per puri scopi commerciali e/o per limitare l'imposizione di tasse) non esiste più e come dice Akaros, la tassa (sostenuta dagli importatori e, ovviamente, riversata sul costo finale) incide universalmente su tutti i supporti. Ciao
  16. cla

    La Verdi per tutti

    Su Amadeus di settembre c'è un interessante articolo sulle orchestre non-professioniste, prima su tutti la "Verdi per tutti": http://www.laverdi.org/italian/Verdi_per_tutti.php L'orchestra è formata da musicisti amateur, molti diplomati, guidati da musicisti professionisti e supportata dall'orchestra Giuseppe Verdi. E' stato bello leggere le esperienze di alcuni componenti, appartenenti alle più svariate professioni (dal vigile al notaio, dal bancario al libero professionista...) e vedere l'impegno con il quale si dedicano alla musica. Ed altrettanto bello è stato vedere come riescono, attraverso la Verdi per tutti, a convogliare in una orchestra la loro passione ed il loro impegno. Da notare come il livello raggiunto è ormai molto alto e la stagione ricca di eventi. Ho trovato l'articolo molto stimolante, per chi, come me e molti altri sul forum, vive la musica da amateur, ma cercando di farlo nel modo più "elevato" possibile. Ciao
  17. Grazie mille. Ieri sera sono riuscito, tramite un altro link, ad iscrivermi e questa mattina ho trovato nella mail i primi messaggi. Sto seguendo con interesse la discussione su Beethoven ed ho letto, anche se con fatica (non conosco lo spagnolo), l'articolo di Ubach. Grazie ancora.
  18. La mailing list è ancora attiva? Il link sopra citato non è funzionante. Grazie
  19. Mi permetto di intervenire. Il mio livello non è da ottavo (dovrei darlo a giugno 2009) ed ho studiato l'Homenaje pour le tombeau di Debussy l'anno scorso: tecnicamente l'ho trovato accessibile e vi assicuro che non sono che un appassionato dilettante. Anche musicalmente non serve avere un'esperienza decennale per darne un'interpretazione sufficiente. Poi va da sé che l'esecuzione di un allievo dell'VIII anno non sarà altrettanto convincente dell'esecuzione di un diplomando o di un professionista, ma non bisogna evidentemente aspettare di essere tali, per affrontare il brano. D'altronde, anche Lagrima suonata da un consumato professionista è molto più gradevole rispetto all'esecuzione di un allievo principiante, ma questo non significa che il suo studio debba attendere. A proposito di questo brano, avrei due domande: 1) ho letto che l'Homenaje a Debussy fa parte di una suite di 4 pezzi, che oltre a Debussy, ha "omaggiato" Arbos, Pedrell e Dukas. Gli altri Homenajes sono per pianoforte? 2) circa i tombeau in generale: qual'è la traduzione italiana per il nome di questo genere? Composizioni sepolcrali?? Ciao
  20. Scusate se ne approfitto per un breve OT (?): in questo caso, possiamo parlare di un "ossimoro"? Grazie.
  21. Allora forse avevo frainteso: pensavo si intendesse sottoporre all'allievo brani secondo me impegnativi, come gli Studi di Gilardino o altri citati nel programma, come pagine adatte a quella fase dello studio, non come stimolo allo studio. Io non ritengo certamente gli studi II e IV di Sor-Segovia come pagine altamente impegnative: mi riferivo evidentemente al complesso delle composizioni citate, quindi Bach e Gilardino in primis. In ogni caso, per quanto non "altamente impegnativi", non conosco nessuno che abbia affrontato questi due studi al sesto mese di preparazione. Per tacere di altri come il III o il VII. In ogni caso, il punto che mi preme sottolineare, è che se un insegnante (pur con una preparazione decisamente sopra la media com'è senz'altro lei), riesce ad ottenere delle buone esecuzioni da allievi di medie capacità, così in anticipo rispetto ai tempi comunemente considerati, allora ci dev'essere qualcosa di errato nelle comuni pratiche di insegnamento. O no? Capisco che a lei, giustamente, poco importi di quello che fanno gli altri, però credo sia interessante saperlo per tutti coloro, a partire da me, che hanno seguito un iter più "prudente". Grazie.
  22. C'è però qualcosa che continua a sfuggirmi. Quante volte ho sentito dire a studenti di non bruciare le tappe, di non correre troppo veloce, e spesso lo si faceva con riferimento alle suite di Bach, nella migliore delle ipotesi, ma anche in brani che tanto affascinano i chitarristi all'inizio del percorso, vedi Barrios. Credo che 9 insegnanti su 10, ad un allievo di III anno che non vede l'ora di affrontare Gilardino, risponderebbero suggerendo di attendere, di migliorare la tecnica, l'espressività eccetera, prima di dedicarsi a pagine così impegnative. Credo sia esperienza comune. Invece in quest'occasione, vedo un atteggiamento differente, che al contrario sprona ad affrontare presto brani altamente impegnativi. Mi sembra che ci sia quindi un approccio completamente differente allo strumento ed alla musica. E non nascondo che se l'insegnante non fosse lei, non avrei potuto evitare di nutrire molti dubbi. Mi dispiace essermi perso tutta la discussione precedente: sarebbe stato per me interessante leggere gli eventuali interventi di insegnanti con metodi "tradizionali". Grazie
  23. Cosa distingue, nella tua esperienza, questi allievi (che non credo tu reputi "prodigi") dall'esercito di studenti che solitamente affrontano brani di questo genere molto più in là, nel percorso di studi? Credo sia comune affrontare gli studi II e V (numerazione segoviana) intorno al IV anno, no? Stesso discorso, grosso modo, per Coste, per tacere di Gilardino. Le suite di Bach "sottobanco" al V sono anche comprensibili: diverso è affrontarne lo studio con l'insegnante in quello stesso periodo, mentre la maggior parte dei "coetanei" è alle prese con il V di Sor. Sono questi ragazzi ad essere precoci, o tutti gli altri a sbagliare? Credo che tutti vorremmo essere traghettati verso un percorso così proficuo ed emozionante. Grazie.
  24. Scusate, non ho seguito il thread precedente, prima della cancellazione fortuita, quindi non so se le mie domande sono già state poste o meno. Il percorso mi sembra, nella mia modesta opinione di allievo dilettante, stimolante ed interessante, però in alcuni punti un po' ambizioso. Mi pare che affrontare al III anno un capriccio di Legnani o anche uno degli Studi di Coste non sia cosa da tutti. Altrettanto dicasi per gli Studi dal 6 al 10 da affrontare al IV anno e, più di tutto, delle suite di Bach da studiare al VI anno. Ovviamente io faccio esclusivamente riferimento all'esperienza mia e della cerchia di amicizie chitarristiche. Ciao
×
×
  • Aggiungi...

Informazioni importanti

Usando il Forum dichiari di essere d'accordo con i nostri Terms of Use.