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cla

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  1. "Si è esibito in vari programmi televisivi, portando la Chitarra Classica ad esibizioni mai raggiunte sin d’allora, con la collaborazione di giovani talenti chitarristici suoi allievi, che hanno suonato il brano Giochi Proibiti con sette mani e due piedi su una sola Chitarra Classica, dove hanno vinto il primo premio nel programma televisivo “ SCOMMETTIAMO CHE….” di RAI-UNO." Purtroppo me lo sono perso...
  2. Ciao. Per l'esame di storia della musica (vecchio ordinamento), ho qualche difficoltà nel reperire cenni sul melodramma contemporaneo in Italia, dopo Pizzetti. Mi è sufficiente una panoramica degli autori, qualche cenno sulle opere e sullo stile, ma non trovo nulla: conoscete qualche risorsa in rete? Grazie.
  3. Come cambia il tempo, come cambiano le cose... Questo era il programma da concerto di un grande del secolo scorso! Oggi ne possiamo sorridere, pensando agli enormi progressi che il nostro strumento ha evidentemente fatto in meno di un secolo: sia in chiave "contemporanea", con tonnellate di nuova musica, sia nel recupero di musica valida del passato. Affascinante, no?
  4. Appunto. Nessuno lo fa, credo, consciamente, ma pare che la sezione aurea dia un particolare equilibrio, tanto nell'arte figurativa che in musica. Link: http://www.sectioaurea.com/sectioaurea/S.A.&Musica.htm Ciao
  5. Ti ringrazio per il link: è quello che cercavo e, in generale, è un link davvero interessante. Grazie!
  6. Beh, secondo me sei molto bravo. Forse questo brano ancora deve crescere, come ti han detto i Maestri, però sei evidentemente molto bravo e sarebbe bello ascoltare altre tue registrazioni. Compliments!
  7. Non credo si tratti, come mi pare abbia accennato Kaba, di imparare ad accompagnare. Cosa che già di per sé può essere interessante: la chitarra d'accompagnamento può essere molto bella e complessa, dipende da come la si fa. Però mi sembra che la questione stia nell'improvvisare un accompagnamento. Il che presuppone un minimo di conoscenze di armonia e tanta pratica. Io non ne sono capace: se la canzone che mi si chiede di accompagnare gira su T, SD, D o spd è un conto (e comunque solitamente suono l'accordo, tutt'al più condito da qualche ridicola nota di passaggio, nulla più), ma se va oltre mi fermo. Per assurdo, ero più bravo quando avevo 15 anni e passavo i pomeriggi a tirare giù le canzoni ad orecchio, piuttosto che oggi. Invidio molto quelli che riescono ad improvvisare un accompagnamento per una canzone mai sentita prima: credo che questa tecnica dovrebbe far parte del bagaglio culturale del musicista. Ciao
  8. Ma la tecnica non serve per riscaldarsi! Anzi, al contrario, va fatta quando ci si è già abbondantemente scaldati!
  9. Innanzitutto complimenti: se il secondo studio di HVL ti serve come riscaldamento, chissà che combini a mani "calde"! In altre occasioni, il maestro Giorgio Signorile, che spesso interviene in questo forum, recentemente ha scritto che non è tanto determinante quale metodo o quali esercizi di tecnica si fanno, ma piuttosto il MODO in cui questi si fanno. Mi sembra un'osservazione davvero molto intelligente e calzante alla discussione. Infatti, se hai studiato scale ed arpeggi senza trarne giovamento, è probabilmente perché non l'hai fatto nel MODO giusto. Meccanicamente, non c'è molta differenza tra una scala tratta da un libro di tecnica ed una scala contenuta in uno studio di Giuliani o Villa Lobos. Se non ti giova la prima, perché la seconda dovrebbe raggiungere lo scopo? Forse è solo una questione di MODO. Ciao
  10. Seguendo l'esempio della V posizione, riportato nel testo, puoi eseguire la scala di DO cominciando come segue: il DO lo suoni con il dito 4, al tasto VIII, 6a corda - il RE con il dito 1, al tasto V (ecco la V posizione), 5a corda - il MI con il dito 3, al tasto VII, 5a corda - e così via. Vedrai che il dito 1 suonerà sempre sul V tasto. La scala di SIb in V posizione comincia così: - SIb: dito 2, tasto VI, corda 6 - DO: dito 4, tasto VIII, corda 6 - RE: dito 1, tasto V (ecco la V posizione), corda 5 - eccetera... Idem per le altre scale che cita. Immagino abbia (Carulli) provato le varie combinazioni e constatato che per ogni posizione si possono ottenere 4 scale. Francamente, non ho il tempo di verificarlo (credo nemmeno tu) e non capisco l'utilità della cosa. Forse è meglio se passi oltre... Ciao PS Oddio, verificare non è poi così difficile: se sei in prima posizione, significa che il dito 1 suonerà sempre al I tasto. Quali scale puoi fare mantenendo questa posizione, che potenzialmente prevede le note FA, SIb, MIb, LAb, DO (non necessariamente tutte queste note) ?
  11. Seguendo l'esempio della V posizione, riportato nel testo, puoi eseguire la scala di DO cominciando come segue: il DO lo suoni con il dito 4, al tasto VIII, 6a corda - il RE con il dito 1, al tasto V (ecco la V posizione), 5a corda - il MI con il dito 3, al tasto VII, 5a corda - e così via. Vedrai che il dito 1 suonerà sempre sul V tasto. La scala di SIb in V posizione comincia così: - SIb: dito 2, tasto VI, corda 6 - DO: dito 4, tasto VIII, corda 6 - RE: dito 1, tasto V (ecco la V posizione), corda 5 - eccetera... Idem per le altre scale che cita. Immagino abbia (Carulli) provato le varie combinazioni e constatato che per ogni posizione si possono ottenere 4 scale. Francamente, non ho il tempo di verificarlo (credo nemmeno tu) e non capisco l'utilità della cosa. Forse è meglio se passi oltre... Ciao
  12. A me pare che voglia semplicemente mostrare come una stessa scala, nell'esempio la scala di LA maggiore, possa essere eseguita in varie posizioni (le posizioni vengono numerate in base alla collocazione del dito indice sulla tastiera: I posizione significa che il dito indice suonerà le corde sul primo tasto, ad es.). Non ci vedo altri significati... no?
  13. E' dalla prima volta che l'ho ascoltata, che vorrei suonare la suite di William Laws che apre il primo cd con i duetti Bram-Williams. Ciao
  14. M E R A V I G L I O S O ! ps io dalla mia finestra vedo il palazzone di 7 piani di fronte al mio. Non è imbiancato, non ci sono delicate luci giallognole, ma solo ridicoli babbi che penzolano dalle finestre (non stanno salendo, stanno fuggendo!) e orrende luminarie su balconi e finestre...
  15. Grazie. E incisioni per chitarra sola?
  16. Io lo conosco solo di nome: che incisioni raccomanderesti? Grazie
  17. Ehi, è stato il primo disco di chitarra che ho preso! Ehm... però era un cd, non un lp! Seguito a breve distanza da un cd nel quale suona diversi studi dell'Ottocento ed un altro dove suona Bach. Forse non sono in grado di coglierne la bellezza, forse non sono ancora abbastanza maturo per contestualizzare quelle incisioni nel modo corretto, ma (e mi vergogno quasi nel dirlo), buona parte di quei 3 soli cd che ho incisi da Segovia non mi piace. Forse ormai sono "vittima" dei tempi correnti, di un certo timbro, della qualità delle incisioni odierne ultra pulite (ri-pulite) e forse anche delle scelte interpretative che oggi differiscono dal passato (credo di ricordare certi respiri che Segovia prendeva suonando Bach...), ma fatico ad apprezzarli. Se non pensando che, in qualche misura, lui era il primo, erano altri tempi, eccetera eccetera... Più volte ho cercato di convincermi ad acquistare altro materiale per conoscerlo meglio, ma alla fine, ho sempre preferito utilizzare quei soldi in modo diverso. Mi dicevo "ma sì, ma tanto poi lo sai che non ti piace, che non si sente molto bene, che non è molto pulito, che esagera coi rubati, che quando cambia timbro esagera spudoratamente..." e compravo i super moderni Russell, Barrueco & c. Ora mi domando: al di là del rispetto e del fascino che esercita indubbiamente la figura di Segovia, un giovane dilettante come me può ancora ritrovare nelle sue incisioni elementi di novità? Può ancora essere un modello?
  18. Scusate, ma a me non sembra affatto poco, anzi: direi pretenzioso! Soprattutto se intendiamo che i brani siano portati ad un buon livello di esecuzione, tanto tecnicamente quanto musicalmente. Se per Sor-Segovia intendi tutti e venti gli studi tanto di cappello; i preludi sono probabilmente più accessibili degli studi di Sor, ma ce ne sono diversi che ad un "normale quinto" sono abbastanza improponibili. Soprattutto se oltre a quelli c'è tutto il resto. Tra le canzone catalane ce n'è di complesse, musicalmente e tecnicamente. Villa Lobos: se i preludi sono grosso modo accessibili ad un quinto "medio", non si può certo dire lo stesso degli studi. Includi anche il secondo, ad esempio? La suite è più ragionevole, ma si tratta comunque di una bella mole di lavoro. Inoltre, a parte Carulli-Giuliani-Carcassi, e qualcosina di Sor, il grosso del repertorio che hai citato solitamente si esegue a partire dal quarto anno di studio, quando tecnicamente si è raggiunto un certo livello e un buon tocco. Vuol dire che in due anni di studio, ti spari: la maggior parte degli studi di Sor, tutti i preludi, tutti gli studi (!), tutta la suite popolare, tutti i preludi di Tarrega e tutte la canzoni catalane di Llobet. Se sei riuscito a far tutto questo, facendo un lavoro di qualità, ovviamente, sei molto al di sopra di tutti gli studenti che conosco e che ho conosciuto, compreso qualche attuale concertista di una certa notorietà! Vai avanti così, stai andando alla grande! PS Forse, potresti fare un paio di studi di HVL in meno e un po' di autori contemporanei, oppure sostituire un po' di otteocento con della musica antica. Anche se mi sento in imbarazzo a dare suggerimenti a te, evidentemente molto più avanti di me (e credo della media dei dilettanti su questo forum). Magari avessi le tue doti!
  19. Caspita, questa potrebbe essere interessante, grazie! Proverò a prestarci attenzione. Ciao
  20. Solitamente teoria&solfeggio è uno dei primi esami in sessione. O almeno a Milano è così. Io avevo in programma solfeggio e qualche giorno dopo il V. Purtroppo non passai due prove dell'esame di solfeggio e dovetti ripararle a settembre, quando poi feci anche strumento. Sono stati però mesi d'inferno, un'estate molto calda, in ogni senso. Consiglio spassionato: fare i due esami nello stesso anno accademico è fattibilissimo, ma col senno di poi, io li farei in due sessioni distinte: teoria e solfeggio a giugno, strumento a settembre. Meno fatica, meno tensione, più qualità nello studio. Ciao
  21. Puoi farlo, ma nello stesso istituto. Ciao
  22. Non posso suggerire nulla. Invidio molto i suoi allievi: è un'iniziativa davvero molto bella. Se volesse rendere partecipi anche noi del forum, consigliando, come ha già fatto, alcuni ascolti comparativi, gliene saremmo grati in tanti. Complimenti e saluti.
  23. A me pare che al principio della formazione sia fondamentale avere un insegnante in grado di fornire esempi sonori all'allievo. Ma una volta raggiunto un certo livello, una certa maturità musicale, non è più indispensabile avere un insegnante che mostri "come fare". Può essere un valore aggiunto, ma passa in secondo piano rispetto alla sensibilità dell'insegnante ed alle sue doti didattiche, e mai potrebbe sopperire alla mancanza di quest'ultime. Ciao
  24. Ma le idee si forgiano in base alle conoscenze! Se conosco solo la triade maggiore e quella minore non penserò mai un' idea diminuita! Cavolo, hai ragione. Come anche mi sembra non si possa dissentire da quello che ha scritto il maestro Gilardino. Effettivamente si può maturare un'idea musicale solo se si hanno le conoscenze adeguate: più queste sono ampie e approfondite, più alte saranno evidentemente le possibilità di maturare un'intuizione melodica o ritmica di valore. E la tecnica appresa con lo studio delle regole ci permetterà di esprimerle al meglio, valorizzarle e approfondirle. Ciò non toglie che potremmo avere un bagaglio di regole davvero notevole, pur senza arrivare a maturare nessuna idea apprezzabile. Ma senza conoscenza della musica, se pur le avremo, le nostre idee saranno sempre "sempliciotte" e non saremo mai in grado di svilupparle a dovere. Questo è quello che mi sembra di aver appreso. Ciao e grazie.
  25. Io mi trovo abbastanza d'accordo con Debonis86. Si può anche scrivere conoscendo perfettamente la grammatica, ma questo non farebbe di chi scrive un poeta o un'artista. Mi pare che la composizione dovrebbe partire da un'idea (quello che debonis chiama cuore) da trasmettere, che poi viene espressa con un linguaggio che ha delle regole da rispettare. Sicuramente la conoscenza di queste regole aiuta ad esprimere meglio ed a valorizzare la propria idea. Altrimenti non diventa un puro esercizio, la semplice (per modo di dire) applicazione di regole formali? Uhm... mi sembra di avere un'idea della composizione piuttosto romantica e infantile, non è così? Mumble mumble... Cordialmente, attendo il massacro.
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