-
Numero contenuti
255 -
Iscritto
-
Ultima visita
-
Giorni Vinti
4
Tipo di contenuto
Profili
CD della collana CGWC
Forum
Download
Tutti i contenuti di Lucio Matarazzo
-
Buon compleanno a Cristiano
Lucio Matarazzo ha risposto a Butterfly nella discussione Rigorosamente Off-Topic
Carissimi auguri anche da me LM -
L'Encouragement op. 34, Fernando Sor
Lucio Matarazzo ha risposto a Andrea De Vitis nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Ciao Neuland. Concordo in pieno con quello che dici relativamente a Lhoyer. Io però mi riferivo, già dall'inizio nell'intervento sulla musica di Sor, ad un aspetto molto particolare della composizione dei brani per due chitarre, quello della strumentazione, e cioè della suddivisione strumentale del materiale musicale, essenzialmente costituito, nella musica di quel periodo, da melodia ed accompagnamento. Nella citazione di Giuliani che ho fatto, i ruoli di 1a e 2a chitarra sono così - ripeto, pur rimanendo in un genere di musica sostanzialmente uguale - compenetrati, che risulta quasi difficile capire quale è la prima (o il ruolo della prima) e quale è la seconda chitarra. Giuliani, seppur in maniera episodica, riesce a non "dividere in due" la chitarra, facendo del duo di chitarre, un vero unico strumento. E' un po', se vogliamo, ciò che accade, traslandolo su un altro piano, nella musica per due chitarre - ma qui stiamo parlando di un autore non chitarrista - di M.Castelnuovo Tedesco. Mi riferisco ai 24 Preludi e fughe. In quasi tutta l'opera la strumentazione prevede la suddivisione tra i due strumenti fatta per registri, ad uno il registro grave e ad uno quello più acuto, anche se episodicamente questi ruoli si scambiano. I momenti più interessanti, secondo me, sono soprattutto nei preludi, nei quali, complice anche la maggior libertà rispetto alla forma canonica delle fughe, il compositore riesce spesso a liberarsi dallo schema di cui sopra, che in realtà ricalca quello della mano destra e mano sinistra del pianoforte. Pensa ad esempio ai preludi in Fa# min, Sol min. o Mi min. LM -
L'Encouragement op. 34, Fernando Sor
Lucio Matarazzo ha risposto a Andrea De Vitis nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Ciao Fabio. Prolungo l'OT solo per questa spiegazione, poi chiudiamo. Come già ebbi modo di dire, tutte le mie registrazioni solistiche (ma anche quelle in duo ed in quartetto, con l'unica esclusione di quella live fatta ad Amburgo) del CD LM&friends, sono state registrate nel laboratorio-studio GPM Elettronica, di mio fratello Gian Piero (progettista di casse acustiche e di ambienti acusticamente trattati e, tra l'altro, redattore di Audio Review http://www.audioreview.it/ ), che è un po' casa mia. Ho sempre usato il seguente impianto: 2 x Mic Shoeps MK41 "Colette" con capsula ipercardioide, Pre Simetrix, Dat Tascam DA30, Sistemi HDR Digidesign. Per quelle del GQ si è sostituito il Dat con l'ADAT XL20. Con questa tipologia di impianto ho registrato circa 150 CD con vari organici, dalla chitarra ai duo Vl e PF fino a giungere ai doppi ed al triplo di Mozart per tre PF e orchestra (non nello studio, naturalmente!) e, recentemente, i Carmina Burana per soli coro e orchestra con un organico di circa 150 musicisti (in questo caso gli Schoeps erano 6 + 2 due DPA (ex Bruel & Kjaer) 4009 con relativo pre + 2 Rode panoramici) il tutto gestito da Pre Digidesign e un sistema Pro Tools HD con MacPro G5). Per le registrazioni che sto facendo in questo periodo (che ancora non ho finito e pubblicato) uso i DPA + DIGI003 + iMac. Vorrei però ricordarti che davanti ai microfoni c'è sempre un musicista e che molto della qualità del suono dipende soprattutto da questo. LM PS: se ti servono maggiori dettagli scrivimi all'indirizzo che conosci. -
L'Encouragement op. 34, Fernando Sor
Lucio Matarazzo ha risposto a Andrea De Vitis nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Hai perfettamente ragione, anche se Gragnani ( http://www.luciomatarazzo.it/duo003_3.html ) e Lhoyer, almeno da questo punto di vista, si inseriscono nella scia del Carulli. Il mio riferimento era però diverso e si riferiva ad esempio a certo Giuliani ( http://www.luciomatarazzo.it/duo003_10-11.html ) in cui il concetto di concertazione, quasi trasceso, va ben oltre la semplice alternanza delle parti tra melodia ed accompagnamento. LM -
L'Encouragement op. 34, Fernando Sor
Lucio Matarazzo ha risposto a Andrea De Vitis nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Ho suonato in concerto tutta la musica di Sor per due chitarre per circa quindici anni. Ad essere sinceri non mi ha mai entusiasmato molto perché, di fatto, non vi è nessun accenno di "concertazione" fra i due strumenti. E questo, dal punto di vista di chi suona in un duo stabilmente e fa della ricerca delle sonorità d'insieme un obiettivo prioritario, non è certo di grande interesse. Alla prima chitarra è sempre affidata la melodia ed alla seconda l'accompagnamento: uno schema abbastanza noioso, tant'è che spesso, nelle variazioni o negli stacchi dei movimenti, molti duo invertono le parti tra gli strumentisti. Ma questo naturalmente non basta a cambiare lo schema. Inoltre Sor era abbastanza maniacale nella conduzione delle parti e ti posso garantire che non era affatto gratificante suonare (2a chit.) venti volte una cadenza V-I una volta con la settima, una volta senza, una volta con un raddoppio, una volta con un altro, prima con una posizione, poi con un'altra, la prima e la terza con una corda a vuoto, la seconda e la quarta, quinta e sesta senza......(insomma anche problemi mnemonici che spesso ci hanno costretto a dover rinunciare a suonare a memoria)....il tutto senza un reale arricchimento armonico perché sempre di V-I si trattava. Da questo punto di vista molto meglio Carulli, che oltretutto ha scritto circa 70 opere per 2 chitt., o Giuliani. LM -
Iscrizione al diploma accademico di primo livello
Lucio Matarazzo ha risposto a il corvo nella discussione Leggi e musica
Come al solito è sempre molto semplice generalizzare e sparare a zero contro i conservatori. Ogni istituzione pubblica - ospedali, scuole, università - è fatta dagli uomini che ci lavorano, ed il livello, sia di serietà che di competenza, e dato dal livello di chi ci lavora, insegna o in generale vi opera. La "cosa pubblica" - ma questo, voglio dirlo chiaramente, vale anche per le tante scuole civiche o accademie private che spesso troviamo tanto sponsorizzate su internet, magari proprio da coloro che poi sparano a zero contro i Conservatori -, è lo specchio dell'Italia di oggi, con pessime realtà accanto a punti di eccellenza. La media però non può essere fatta generalizzando le singole esperienze personali. I Conservatori stanno passando una fase molto critica di smarrimento di una identità che per decenni era stata un punto di riferimento ma che, anziché essere riformata nei contenuti, adeguandola alla modernizzazione dei tempi, è stata, con la complicità di un ceto politico a cui solo apparentemente interessa sempre meno tutto ciò che riguarda la cultura (dico apparentemente perché secondo me in realtà questo abbassamento culturale che stiamo assistendo in Italia è scientificamente voluto, ma qui il discorso prenderebbe una piega da OT...), dicevo è stata gettata in pasto a coloro che l'hanno "confezionata" in un involucro pseudo-universitario con decine di discipline-esami-crediti etc., spesso in netta contraddizione con quelle che sono le specificità di questo tipo di insegnamento. Se penso a cosa sono oggi i corsi abilitanti di Didattica della Musica, pecorso oramai obbligato per coloro che vogliono insegnare nelle scuole medie ad indirizzo musicale, non posso fare altro che rimanere sconsolato. Di contro però posso citare la realtà in cui opero io: ho 22 alunni (ne dovrei avere 10...) ed il mio collega, M° Stefano Magliaro, ne ha 21! Ogni esame di ammissione diventa un vero e proprio calvario (lo scorso anno 38 esaminandi, quest'anno saranno 46!) perché pur di non lasciare fuori ragazzi con doti molto evidenti siamo costretti a riempire le classi all'inverosimile, dovendo poi naturalmente stare in Conservatorio molte ore in più (quasi sempre non pagate, l'anno scorso mi è capitato per 2 mesi di stare ogni giorno in Conservatorio) per cercare di tenere lezioni che possano approdare a risultati soddisfacenti. E per quello che mi risulta, in tutti gli altri conservatori che conosco - una quarantina sui circa 70 - questa è una situazione abbastanza generalizzata, che non si verifica solo nel Conservatorio in cui io insegno. Più che a cercare una raccomandazione per entrare, quindi, inviterei chi vuole iscriversi, a prepararsi bene, anche perché iniziare a frequentare un corso di studi è solo il primo gradino di un percorso irto di difficoltà e ostacoli e, contro questi, le raccomandazioni servono a ben poco. Nello specifico, per quanto riguarda i Corsi di I Livello, è possibile quello che cita The Storyteller e cioè iscriversi a detti corsi una volta superato l'esame di V anno. Ma nella sostanza questo non è molto dissimile da ciò che accadeva, e accade, con i "vecchi" corsi ordinamentali. Infatti nessuno vieta ad un alunno, dopo aver sostenuto da esterno l'esame di V anno, tentare, l'anno successivo, l'esame di VIII anno, magari ad ottobre, dopo aver superato a luglio l'Armonia Complementare e la Storia della Musica. Naturalmente la discriminante tra chi supera o meno un esame (così come tra chi si iscrive ai corsi di I Livello subito dopo aver superato il V oppure attende - e studia - altri due anni) è data dalla preparazione. Gli esami di ammissione ai corsi di I Livello presuppongono un ben preciso programma. Sta poi alla commissione giudicatrice accertare la preparazione o meno dei singoli aspiranti su quel programma. E qui ritorniamo al discorso di prima...la serietà e la competenza. Forse non tutti sanno che fino a qualche anno fa era in vigore addirittura una vecchissima legge - che non mi sembra sia stata abrogata ma che non è più attuabile per motivi "tecnici" qui lunghi da spiegare -, che dava la possibilità, a chi aveva superato il 22 anno di età, di tenere direttamente l'esame finale di diploma (parlo del vecchio corso ordinamentale, e naturalmente superate le materie complementari) "fatta salva la facoltà della commissione di esaminare l'allievo anche relativamente alle prove degli esami precedenti". Potrei citarvi, ma certo non lo faccio, almeno una decina di nomi di chitarristi che si sono diplomati seguendo questa procedura!! LM -
L'ultimo anno per i privatisti
Lucio Matarazzo ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Leggi e musica
Naturalmente non sappiamo certo cosa accadrà col nuovo governo! Se consideri che anche i 5 anni del precedente Governo Berlusconi hanno visto la NON applicazione della legge di riforma (L.508 del 1999), non dovrebbero esserci problemi: si è capito chiaramente che quella è una legge che non si vuole attuare! LM -
L'ultimo anno per i privatisti
Lucio Matarazzo ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Leggi e musica
Ciao toomaso. Come già ho detto più volte, a tutt'oggi il vecchio ordinamento scolastico relativo ai corsi ordinamentali (i corsi normali che tutti abbiamo frequentato da decenni, per intenderci) è ancora in piedi e pienamente funzionante. Non preoccuparti, quindi, e programma pure gli esami da privatista che intendi sostenere, anche al Conservatorio di Napoli. LM -
L'ultimo anno per i privatisti
Lucio Matarazzo ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Leggi e musica
Ciao Cristiano. Le intenzioni di chi si adoperò per la Legge 508/99 erano quelle di riformare interamente il ciclo di studi musicali in Italia. Riformare significa partire da una realtà, quella dei Corsi Ordinamentali del "vecchio" Conservatorio, per approdare ad una nuova, la riforma, appunto, dei cicli scolastici. La realtà "vera" è però ben diversa. 1) Le Scuole Medie ad indirizzo musicale sono una cosa totalmente diversa da ciò che erano i primi anni di studio in Conservatorio. Esse assolvono per di più ad uno scopo divulgativo-educativo diverso. Utile anch'esso, ma diverso. 2) I Corsi di I e di II Livello sono, allo stato attuale, sperimentali (tranne quelli di I Livello validato, ma il discorso non cambia) e non sono a regime. Inoltre la contemporanea presenza dei corsi ordinamentali e di quelli superiori obbliga le istituzioni a finanziare questi ultimi con il Fondo d'Istituto, con esiti prevedibili, quindi. Conosco conservatori in cui i docenti, per le lezioni di Prassi Esecutiva da dare a 7/8 alunni hanno avuto in totale 30 ore annuali (!!), quando ogni singolo alunno avrebbe diritto a 30 ore. E in questo il controllo del Ministero - che si salvaguarda ponendo alla fine di ogni ordinanza l'immancabile dicitura "compatibilmente con le disponibilità economiche dell'istituto" - è praticamente nullo. 3) Poi la "cenerentola": i Licei Musicali. Il sogno dell'istituzione di questa fascia intermedia del corso di studi è servito soprattutto alle "mafie" (scusate ma non so proprio che altro termine usare) che, all'interno dei sindacati, rappresentano i vari interessi. Ma vi immaginate in questa congiuntura economica l'istituzione di nuovi Licei, magari anche con nuove strutture? La cosa più plausibile sarà una convenzione tra Licei e Conservatori che, di fatto, conserverà, istituzionalizzandola, la doppia scolarità. D'altronde non è pensabile mantenere un organico dei docenti (quello dei vecchi conservatori) su una popolazione scolastica che, se teniamo conto dei corsi ordinamentali superiori e dei I e II Livelli, non arriva a due decimi del totale. Poi vi sono i corsi "dedicati". Come ad esempio quelli di Didattica, ora persino abilitanti: 600 ore (solo parlando di frequenza) annuali finanziate, obbligatoriamente, con le sole tasse che pagano gli alunni e con l'obbligo di non poter superare la quota, per alunno, di tassa di 1800 euro. Cosa si pretende di avere come qualità di insegnamento pagando 3 euro a testa i docenti e, anche pensando che a regime i docenti di Didattica vedranno le loro materie nel proprio orario, si arriverà a 6 euro, non so proprio immaginarlo. Senza tener conto del fatto che con una tale mole di ore di frequenza, gli alunni saranno di fatto sempre in Conservatorio: e lo studio? forse di notte. In ultimo una considerazione. Il nostro settore, quello didattico-artistico pubblico, deve suscitare nei nostri politici e governanti sempre meno interesse, se è vero che in questa campagna elettorale nessuno, ma proprio nessuno, si è sentito in dovere di spendere una parola - neppure una futile "promessa" elettorale - a riguardo. Siamo proprio messi male LM PS x King: non si tratta di un decreto, ma di una Legge, la 508 del 1999. Per cambiarla ci vuole un'altra Legge e con l'aria che tira in giro... -
L'ultimo anno per i privatisti
Lucio Matarazzo ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Leggi e musica
Ciao Eugenio. In nessun testo di legge, normativa o circolare c'è scritto che questo anno sarà l'ultimo per poter sostenere gli esami da privatista. Questo avverrà solo quando ci sarà l'attuazione completa della Legge 508/99 che, a distanza di nove anni, risulta ancora inapplicata. L'attuazione di detta legge è cosa assai complessa, perché prevede la "riforma" di tutto ciò che precede la fascia alta (I e II Livelli) degli studi. LM -
L'ultimo anno per i privatisti
Lucio Matarazzo ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Leggi e musica
Ciao stvvvai. Il Ministero ha più volte dimostrato, attraverso gli atti dei suoi burocrati, che le esigenze degli alunni sono l'ultimo dei suoi pensieri, altrimenti non avrebbe mantenuto per tanti anni le cosiddette "sperimentazioni" validandone solo alcune, e con criteri assai discutibili. E del resto il fatto che la 508 sia, a distanza di 9 anni, ancora inapplicata, è la testimonianza di quanto e quale sia l'interesse del Ministero verso questo settore, che è considerato solo un peso. Anche se, visti gli anni trascorsi, non si tratta di colore politico dei ministri, la proposta durante l'ultimo governo, già passata in commissione al Senato, di ritornare alla nomina del Direttore da parte del Ministro - in barba all'autonomia delle istituzioni dichiarata dalla stessa 508 - è davvero indecente. LM PS: ma non avevi detto che quest'anno dovrai sostenere l'esame di ottavo anno? -
Ciao stvvvai. Tra di noi c'è uno dei docenti del Conservatorio, cioè il sottoscritto. Posso esserti utile? LM
-
Conservatori: una testimonianza politica
Lucio Matarazzo ha risposto a Angelo Gilardino nella discussione Leggi e musica
Non credo di aver detto questo, anche perché non lo penso. Ma il fatto di appartenere ad una delle tante categorie di professionisti che si aggiornano e che arricchiscono la propria qualità professionale non mi deve certo impedire di poter porre rivendicazioni all'attenzione della pubblica opinione, contro un sistema che una precisa volontà politica, a mio giudizio, sta cercando di disgregare sempre più. Dopo 27 anni di insegnamento in Conservatorio e centinaia di alunni, penso di conoscere abbastanza bene le realtà che devono affrontare coloro che si diplomano. E so anche che, nonostante abbia molti miei ex alunni tuttora docenti di Conservatorio, docenti nelle scuole medie ad indirizzo musicale - addirittura un alunno di un mio ex alunno ha lasciato il ruolo in Conservatorio e se ne è andato negli USA ed attualmente insegna alla Columbia -, la realtà di molti diplomati è quella di arrancare ad inserirsi e, quando va bene, molti continuano a frequentare corsi su corsi sperando che questo serva ad accumulare titoli e ad aprire porte. D'altro canto devo anche notare che coloro che si sono distinti negli studi, per le loro qualità ed il loro impegno, non hanno avuto il minimo problema a trovare una loro collocazione nel mondo del lavoro. Non è certo un caso se attualmente giro il mondo facendo concerti con un gruppo in cui militano due ex miei allievi e quando ho dovuto sostituirne uno, ho trovato facilmente la maniera di inserire un altro mio alunno e, nel giro di quindici giorni, il gruppo, il GuitArt Quartet, era di nuovo operativo e pronto per affrontare una prova molto impegnativa come il Concerto Italico di Leo Brouwer con i Solisti Aquilani. Capisco perfettamente la sua rabbia per un sistema che sembra fare acqua da tutte le parti, però mi permetto di farle notare che scatenare una sorta di "guerra fra poveri" (stia pur certo che anche se i docenti di Conservatorio guadagnassero meno, la condizione di certe categorie sociali non sarebbe certo migliore) e considerare tutti alla stessa stregua, in qualsiasi ambito lavorativo (ed è questo che in Italia sta avvenendo), è un'ottima strada per appiattire tutto verso il basso e dare una mazzata definitiva a chi, con impegno e fatica, cerca di fare quello che ritiene essere semplicemente un proprio dovere. LM -
Conservatori: una testimonianza politica
Lucio Matarazzo ha risposto a Angelo Gilardino nella discussione Leggi e musica
Caro Ciccio, è proprio questo il punto! Io non credo affatto che il lavoro che facciamo sia pagato "solo" per le ore di docenza, ma anche per la professionalità - che si matura e si conferma con l'attività artistica che ognuno di noi esercita - che mettiamo in campo. Le parole di Angelo sono a tal proposito chiarissime e chiarificatrici di ciò che anche penso: A questo punto però non mi meraviglio più quando sento altri - non tu - dire che è assurdo che nei corsi di II Livello insegnino docenti che non hanno il Diploma di II Livello. Chissà se c'è qualcuno che ha il coraggio di dire che i vari Accardo, Pollini etc non sarebbero idonei ad insegnare nei corsi di II Livello perché non in possesso del titolo adeguato! Comincio ad aver paura che il sottoscritto, fornito "solo" di un "Attestato finale di corso decennale", equiparato a Diploma (vecchio) dalla legge 270 del 1980, non arrivi alla pensione. Certo - per rispondere a Fabio - sarebbe auspicabile un controllo, una verifica periodica dell'attività dei docenti, come nelle università, ma la nostra realtà è purtroppo un'altra. Adesso avremo anche noi la verifica, ogni tre anni, ed infatti il Direttore nell'ultima riunione del Collegio dei docenti ci ha pregato di tenere a posto i registri e di verificare che il monte ore sia stato espletato nella sua interezza!! Il conservatorio è stato "traghettato" nel livello universitario per un semplice adeguamento alle norme della Comunità Europea - altrimenti il valore del titolo non sarebbe stato spendibile fuori dall'Italia -, senza una seria pianificazione di tutto il percorso di studi musicali. Ne è prova il fatto che la fascia di insegnamento di base (licei musicali etc) è ben lungi dall'essere stata organizzata e la legge 508 (del 1999!!!) ancora non è stata applicata. Da parte loro i sindacati hanno cavalcato il "sogno" universitario col miraggio, per i colleghi, di un adeguamento delle retribuzioni a quelle dei docenti universitari (per la cronaca mia moglie, docente ordinario all'università, con la mia stessa anzianità di servizio complessivo, prende circa settecento euro al mese più di me!) e ci hanno portato in questo "baratro" normativo ed organizzativo. A nove anni dalla legge di riforma i conservatori rilasciano tre tipologie di titoli: 1) il "vecchio" Diploma ordinamentale (il cui valore non è riconosciuto in Europa) 2) il Diploma di I Livello (non ancora a regime e che comunque non rappresenta un titolo conclusivo) 3) il Diploma di II Livello (che si fregia ancora della dicitura "sperimentale"). L'intento di distruggere un ambito, quello didattico-cultural-musicale, che per molti politici - di tutti gli schieramenti - sembra essere solo una inutile zavorra, mi sembra palese. Più chiaro di così! LM PS. x Ciccio: i primi due estratti dal mio intervento da te citati, non si riferivano al tuo intervento. -
Conservatori: una testimonianza politica
Lucio Matarazzo ha risposto a Angelo Gilardino nella discussione Leggi e musica
Caro Piero, il mio intervento su Nando Dalla Chiesa era inteso solo a stigmatizzare l'atteggiamento di alcuni politici-politicanti che, lo ripeto, dovrebbero avere il ruolo di "risolutori" di problemi e non quello di elencatori. E tralascio il fatto che Dalla Chiesa ha operato, nei fatti e non nelle chiacchiere a parole scritte sui giornali, in maniera a volte inqualificabile nei confronti della nostra categoria. Per il resto non posso che essere d'accordo con te ed in completo disaccordo con chi giudica il lavoro e la sua retribuzione come un tot a ora, possibilmente uguale per tutti, testimonianza di una cultura che ha portato un appiattimento professionale che nella scuola e nelle università, oramai licealizzate, ha raggiunto vette impensabili. "Ma cosa vogliono 'sti docenti di conservatorio che guadagnano uno stipendio niente male lavorando solo due giorni alla settimana?", questa in sintesi la domanda più frequente da parte di chi, non avendo la capacità di capire l'importanza della cultura in una società, vede la figura dell'insegnante di conservatorio come quella di un qualsiasi impiegato di un qualsiasi ufficio. La generazione dei nostri insegnanti era composta in massima parte da professionisti, a volte Artisti, che erano "anche" insegnanti e che, nel loro ruolo di docenti, avevano modo di trasmettere la loro "abilità" professionale. Oggi sembra, per le persone di cui sopra, che l'attività di un docente di conservatorio debba essere tutta racchiusa in ciò si fa all'interno del conservatorio. Caro Ciccio, l'esperienza che io maturo "sul campo" - e che hai avuto modo di apprezzare nel concerto di qualche tempo fa a Matera - e lo studio che mi porta a suonare a quei livelli, costituiscono tutto il mio "portato" di musicista e, soprattutto, ciò che posso trasmettere come docente ai miei alunni. Se avessi insegnato sei giorni alla settimana e non avessi mai avuto il tempo per studiare e per fare concerti, dischi o pubblicazioni - in parole povere per essere un musicista -, nel giro di qualche anno sarei diventato un semplice impiegato qualsiasi. E magari per qualcuno non avrei potuto nemmeno fare alcuna rivendicazione economica, perché appartenente comunque ad una categoria che non annovera morti caduti sul lavoro. Che tristezza. LM -
Conservatori: una testimonianza politica
Lucio Matarazzo ha risposto a Angelo Gilardino nella discussione Leggi e musica
La figura e l'operato di Dalla Chiesa sono molto controversi, come forse saprai. Facile unirsi al coro dei "lamentatori", al quale noi abbiamo il diritto di appartenere, essendo i diretti interessati, ma da un sottosegretario, e dalla politica in generale, ci si dovrebbe aspettare soluzioni e non l'elenco dei problemi. Mi sembra che oramai ci siamo talmente abituati a questo genere di politica e di politicanti, che ormai non ci facciamo più neanche caso! LM -
Stephen Dodgson e Tenebrismo
una discussione ha risposto a Lucio Matarazzo in Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
PS: Naturalmente il testo è in Inglese. L -
Stephen Dodgson e Tenebrismo
una discussione ha risposto a Lucio Matarazzo in Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Credo che sia un autore molto sottovalutato. Alcuni lavori sono veramente splendidi, anche se devo dire che preferisco le composizioni più strutturate, come ad esempio le partite o i concerti, più che quelle in forma libera, come la stessa "Promenade I" che scrisse per me all'epoca del mio sodalizio con Mario Fragnito, o il "Concertino" per due chitarre e archi. L -
Stephen Dodgson e Tenebrismo
una discussione ha risposto a Lucio Matarazzo in Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Cap.1: Stephen Dodgson's background and life Cap.2: Stephen Dodgson's musical language Cap.3: Stephen Dodgson's approach to the guitar Cap.4: Solo guitar works Cap.5: Didactical material Cap.6: Guitart concertos and duo concertos Cap.7: Guitars in combination Cap.8: Chamber music which includes guitar Cap.9: Guitar and voice Cap.10: Summary and conclusions App.1: Harmonic analysis of "Merlin" App.2: Film and radio play scores App.3: Recordings of music composed by Stephen Dodgson Mi è sembrato un testo ben fatto, con alcune sezioni più approfondite ed altre meno. L'analisi segue lo stesso schema. Interessanti i riferimenti alla musica non chitarristica di Dodgson e alle influenze di autori classici. Moltissimi gli esempi e le citazioni. Credo sia da leggere. Piccole imprecisioni e, come ovvio, alcuni punti di vista personali dell'autore non sempre condivisibili, non scalfiscono a mio giudizio la bontà del volume. L -
Stephen Dodgson e Tenebrismo
una discussione ha risposto a Lucio Matarazzo in Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
"The guitar works of Stephen Dodgson" by John Mackenzie. Foreward by John Williams 252 pagg. Cadenza Music, 2006 Analizza tutte le opere fino al 2003. Io l'ho ordinato sul sito di Cadenza Music < http://www.cadenza-music.com/scripts/prodView.asp?idproduct=116 > Ciao, L -
Matteo Carcassi + CD, Lucio Matarazzo
Lucio Matarazzo ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Pubblicazioni
Cari amici, grazie delle belle parole che avete voluto dedicarmi. L'apprezzamento per il proprio lavoro, come sapete, è uno dei motori che spingono a proseguire sulla strada intrapresa. ... e pensare che appena finito di registrare il CD con le musiche di Giuliani avevo iniziato a ri-leggere proprio l'op. 25 di Coste con l'intento di registrarla. Poi il "ciclone" GuitArt Quartet ha travolto tutto! Ora credo, dopo un decennio di assestamento, sia venuto il momento di riprendere questo progetto. Non senza però portare prima a compimento un lavoro "quartettaro" che è stato scritto su mia sollecitazione e che ho voglia di registrare per un vero interesse artistico, prima ancora che per un debito di amicizia.- 22 risposte
-
- guitart
- lucio matarazzo
-
(and 1 più)
Taggato come:
-
Nuoro sotto la neve
Lucio Matarazzo ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Rigorosamente Off-Topic
Caro Fabio, quella su Cirella era solo una battuta per citare un posto molto bello dove sono andato per circa venti anni (Diamante, Belvedere, S.Nicola Arcella, etc) ed effettivamente ci manco da un po' di tempo. Questo però non sposta il punto perché in questi ultimi anni sono stato in altri posti del meridione (Gallipoli, Otranto, costa ionica, Giardini Naxos, e, quest'anno, Palermo), in luoghi che posso solo definire stupendi. A questi tu mi potresti opporre altri che una volta lo erano e che ora sono una vera schifezza ed io non potrei che concordare, ma anche al centro-nord ho trovato posti tenuti benissimo ed altri ridotti ad un immondezzaio (pensa che persino in Sardegna, dove sono stato sette volte, mi è capitato di andare in un luogo dove la speculazione edilizia aveva fatto scempio del paesaggio ed il mare era quasi una fogna, infatti dopo due giorni sono andato altrove, nell'isola). Tornando alla discussione concordo con Angelo: le possibilità di viaggiare oggi (il mese scorso sono stato in Spagna pagando 42 euro per il viaggio di andata e ritorno da Madrid) sono talmente tante da consentire di vedere il mondo (e di avere quindi contatti per il proprio lavoro) senza dover cambiare la propria vita e potendo rimanere legati ai propri luoghi ed alle proprie radici. E forse un giovane d'oggi spende meno per andare a visitare il MOMA di quanto spesi io, quindicenne, per vedere la pinacoteca di Brera. Senza contare il pianeta internet... Quella di decidere di vivere, e lavorare, in un luogo piuttosto che in un altro è una scelta e come tutte le scelte presuppone una precisa volontà ma anche una capacità ed una responsabilità che non è da tutti assumersi. -
Nuoro sotto la neve
Lucio Matarazzo ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Rigorosamente Off-Topic
Evidentemente facciamo a non capirci. E' sotto gli occhi di tutti che nel sud vi siano tantissime cose che non funzionano (manco a dirlo siamo di nuovo in emergenza rifiuti anche se persino i telegiornali si sono stufati di riportare queste notizie), ma generalizzare non serve a niente. Caro Fabio, la delinquenza organizzata esiste sia al nord che al sud, i genitori che uccidono i figli o i figli che uccidono i genitori esistono sia al nord che al sud, la droga, la prostituzione, la corruzione e tutti i mali del mondo esistono sia al nord che al sud. Solo che al sud chiamano camorra, mafia e 'ndrangheta ciò che al centro nord chiamano solo delinquenza comune perché, come diceva la mia prima direttrice (di Treviso), "al nord siamo più furbi". I sette fratelli di mio padre, figli di un mezzadro, sono tutti emigrati al nord a fare gli operai, vivendo da operai. Mio padre è rimasto invece ad Avellino, si è laureato svegliandosi ogni mattina alle quattro per andare a zappare la terra prima di studiare, ed è stato preside di scuola media fino alla pensione, conducendo una vita dignitosissima e tirando avanti ben cinque figli, e si era proprio nel dopoguerra di cui tu parlavi. La vita è fatta di scelte: ho già raccontato altre volte che a 18 anni ho rifiutato, genero del sindaco della mia città, per ben due volte un posto in banca, per suonare la chitarra, e pensa che allora insegnare chitarra in conservatorio era un sogno ed i corsi di chitarra erano ancora sperimentali. Non ci pensavo neanche! Forse sono stato fortunato, ma ti assicuro che ne è valsa la pena: mi sono sempre sentito libero. L'altro ieri ad un mio alunno che era venuto a sentire un mio concerto ho chiesto come mai non si fosse iscritto, pur potendolo fare, a questi nuovi ed agognati corsi di Didattica della Musica, abilitanti all'insegnamento. Sai cosa mi ha risposto? Che lui aveva ancora tanto da studiare e che preferiva continuare a frequentare il mio corso di II Livello, e che come turnista in sala di registrazione si riusciva a mantenere abbastanza bene...poi si vedrà. Ecco, di sicuro non è uno che piagnucola -
Nuoro sotto la neve
Lucio Matarazzo ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Rigorosamente Off-Topic
Devo dire che questo piagnisteo eterno, tipico soprattutto dei meridionali che hanno abbandonato le proprie regioni di origine (scusami Fabio, non vorrei essere offensivo, ma me l'hai proprio tirata di bocca 'sta cosa), mi lascia sempre molto perplesso. Io naturalmente non sono certo un giovane, ma conosco tanti giovani, alunni, amici, parenti che si sono rimboccati le maniche e che si sono perfettamente realizzati in una propria dimensione artistico-lavorativa di tutto rispetto senza andare via dal proprio territorio. Un mio alunno di S.Bartolomeo in Galdo, piccolo paesino sperduto sulle montagne, equidistante 70 km (di curve) da Foggia, Benevento e Campobasso, noto perché vi è un famoso ospedale in costruzione da trent'anni, dopo essersi diplomato brillantemente, ha messo su un gruppo di scuole private di buon livello qualitativo ed è sempre in giro a far concerti! E non è certo il solo. Senza contare che un giovane avellinese, fresco di diploma con 10 e lode e di laurea in lettere con 110 e lode, qualche anno fa si è inventata una rivista che è diventata un punto di riferimento a livello internazionale ed ha contatti in tutto il mondo oltre che tener testa (e tenerla anche molto bene) alle sue concorrenti del tanto attivo nord. Per contro proprio l'altro ieri un mio vecchio amico del nord (del profondo nord), passato di recente di ruolo in un conservatorio del sud (del profondo sud), mi confidava di pensare di trasferirsi definitivamente nel meridione, visto che oramai l'ideologia dominante dalle sue parti, sponsorizzata da noti partiti separatisti, è solo quella del dio denaro e si corre il rischio di gettare le basi per la disgregazione di ogni rapporto umano vero e genuino. Caro Fabio, io sono del sud e al sud ci sto benissimo. Non mi sognerei mai di lasciare la mia città e mi rattrista molto il fatto che per altri non sia così. Forse possiamo pagar pedaggio nel periodo della formazione, ed andare lontano a studiare, come ho fatto io e tanti altri come me, ma...chi vale, vale ovunque, e spesso il limitarsi a denunciare i mali del sud, come molti giovani d'oggi fanno, diventa solo un alibi per coprire i propri fallimenti o quantomeno la propria inerzia. Un abbraccio, L PS: ...e quando vado a Cirella, mi sento ancora meglio -
Nuoro sotto la neve
Lucio Matarazzo ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Rigorosamente Off-Topic
Chi ti conosce da tanti anni lo sa bene, e lo può testimoniare, non finendo mai di ringraziarti.