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Antonio

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  1. Meraviglioso, Cristiano! Delle edizioni Dover, mi manca all'appello qualche sinfonia di Mahler, spero di riuscire a colmare questo vuoto che ormai mi porto dietro da qualche annetto. :S
  2. M° Carfagna, la invito gentilmente a rivedere certe sue posizioni nei miei riguardi perchè lei non è nessuno, nessuno, per gettare fango su alcunchì, tantomeno su di un ventunenne: 1) credo sia stata la prima volta che le ho rivolto la parola: dunque l'espressione "sempre le stesse persone", quantomeno nei miei riguardi (che lei si riferisca anche a me sono costretto a dedurlo dal suo plurale), è fuori luogo; 2) così come è fuori luogo la presunta dietrologia portata avanti da me e Fernando e da lei sostenuta, quando il primo intervento in questa direzione è stato proprio il suo nei confronti di Alfredo. Chiariti i fatti, io non le risponderò più pubblicamente (salvo dover smentire altre gratuite insinuazioni pubbliche) a polemiche sulla questione, per evitare di intasare una discussione impostata su ben altre faccende.
  3. Si, ma che c'entra cogli armonici del secondo Capriccio di Legnani? C. Credo si tratti, da parte di Alfredo, di un'operazione di contestualizzazione. E' vietato? Io l'ho trovata interessantissima, se a lei risultano invece (probabilmente) cose già arcinote lasci anche ad altri la possibilità di apprenderle anche su di un forum telematico. Non voglio neanche credere che lei possa provare fastidio (o non so cosa) nel leggere interventi di approfondimento altrui.
  4. Segnalo l'avvenuta pubblicazione, da parte di Armelin Musica Edizioni di Padova, della Serenata in Sib Maggiore Op. 3 per chitarra, flauto, clarinetto, fagotto, violino, viola e violoncello del compositore Salvatore Pappalardo. Ricerca storiografica, prefazione, revisione e diteggiatura del M° Raffaele Carpino. Ecco la copertina del fascicolo: Informazioni generali: Partitura € 30,00 NUMERO ORDINE A1410M ISMN M-2158-1410-3 NUMERO COLLANA PDM 160 Parti Separate (7) € 35,00 NUMERO ORDINE A1411M ISMN M-2158-1411-0 NUMERO COLLANA PDM 161 Link al sito ufficiale della Armelin Musica Edizioni: http://www.armelin.it/ Link al sito ufficiale del M° Raffaele Carpino: http://www.raffaelecarpino.com/ Informazioni sul compositore Salvatore Pappalardo: Salvatore Pappalardo (1817-1884) Salvatore Pappalardo rimase sempre in Italia e non volle godere dei benefici che la musica strumentale riscuoteva in altre nazioni europee quali l’Austria e la Germania , forse perché, nel cuor suo, si sentiva un operista e quindi desiderava rimanere nell’amata Patria, nonostante fosse sormontata da geni incontrastati. Egli nacque a Catania il 21 gennaio 18 17 da Ignazio Pappalardo e Caterina Corsaro; intraprese gli studi musicali nella sua Città, dove divenne direttore dell’orchestra del Teatro Comunale di Catania e, nel 1841, fu nominato professore di contrappunto alla scuola di musica dell’Ospizio Reale di Beneficenza. Nel 1855 Pappalardo si trasferì a Napoli, ricevendo il titolo di Compositore da camera dal Conte di Siracusa, Leopoldo Beniamino Giuseppe di Borbone (1813-1860), fratello del Re delle Due Sicilie. Divenne poi maestro di Contrappunto all’Albergo dei Poveri in Napoli. Pappalardo scrisse e fece rappresentare alcune opere che riscossero un discreto successo: Francesca da Rimini (in 4 Atti) e Il Corsaro (in 3 Atti). Compose anche La Figlia del Doge (in 4 Atti ed un Prologo), rappresentata a Catania nel 1855 probabilmente presso il Teatro Comunale Provvisorio; L’Atrabilare, commedia in 4 atti, rappresentata a Napoli nel 1856 presso il Teatro Nuovo; Mirinda, opera seria in 3 Atti rappresentata a Napoli il 6 marzo 18 60 presso il Teatro S. Carlo. Oltre alla composizione di opere liriche, Pappalardo scrisse diverse composizioni sia sacre che profane: ricordiamo tra le più importanti, oltre alla Serenata op. 3, una Messa da Requiem; Tre Salve Regina per uno - due tenori con accompagnamento di piccola orchestra; Antifona della Rivelazione; Raccolta di otto pezzi religiosi per una, due o tre voci femminili o coro femminile; Una Raccolta di tre Melodie vocali e delle Romanze; un’altra raccolta di sei Melodie dal titolo Brezze del Sebeto”, pubblicate a Milano da Ricordi intorno al 1850; un Quartetto per due violini, contralto e violoncello op. 18, Fantasie per violino, contralto e violoncello; Fantasie per pianoforte, flauto, violino e violoncello; un Duetto per due violoncelli e altra musica, sia strumentale che vocale, alcune delle quali raccolte in volumi, con la dicitura Collezioni in Partitura delle opere musicali di Salvatore Pappalardo, riportando inoltre anche il numero di volume della collezione. Alcune opere sono firmate con lo pseudonimo di Paraladopp, che non è altro che l’anagramma del cognome Pappalardo. Nella sua vita il compositore si occupò anche di Letteratura Musicale scrivendo, dal 1873 su di un giornale politico di Napoli, tutti gli avvenimenti e le notizie di carattere musicale. Pappalardo morì nella sua casa napoletana il 9 febbraio del 1884 all’età di 67 anni.
  5. Chitarra e pianoforte Mauro Giuliani: Rondò op. 68 e 93 (in collaborazione con Hummel), Gran duo concertante (in collaborazione con Moscheles) Ferdinando Carulli: 3 valzer op. 32; Duo op. 37, 134, 135, 150, 151; Gran duo op. 70, 86; Notturno op. 127, 131, 189 Francesco Molino: Duo op. 36, 44 e 57 Matteo Carcassi: Due arie di balletto op. 28 Filippo Gragnani: Duetti per chitarra e pianoforte (non catalogati o meglio senza numero d’opera) Luigi Castellacci: Bolero op. 46; Fantasia op. 44. Anton Diabelli: Sonate op. 64, 68-71, 97, 102, 140, 141; Divertimento op. 56 Matteo Bevilacqua: Variazioni per chitarra e fortepiano op. 14 Johann Kaspar Mertz: Duo per chitarra e chitarra terzina o per chitarra e pianoforte op. 40, 51, 60, 89 Radamés Grattali: Concerto carioca, per chitarra e pianoforte Mario Castelnuovo-Tedesco: Fantasia op. 145 per pianoforte e chitarra Chitarra e clavicembalo Manuel Maria Ponce: Sonata per chitarra e clavicembalo; Suite in 5 movimenti e Preludio per chitarra e clavicembalo Guido Santorsola: Sonoridades 1973, doppio concerto per chitarra e clavicembalo Gilberto Bosco: A due, d’improvviso per chitarra e clavicembalo Stephen Dogson: Duo concertante per chitarra e clavicembalo Bernard Stevens: Autumn Sequenze op. 52, per chitarra e cembalo Heinz Friedrich Hartig: Reflexe op. 52 per chitarra e clavicembalo
  6. Va benissimo senza il M°, Paolo, invece per quanto riguarda AS, come ti ha già risposto benissimo AG, aggiungerei solo che ogni cosa che ha scritto merita di essere letta, come ad esempio "Analisi e pratica musicale" ed. Einaudi, che contiene degli scritti interessanti e con contenuti molteplici sui vari aspetti che riguardano la musica, non solo tecnici ma davvero interessanti per la sua "maniera" di esporre le sue idee appunto. Un altro testo molto utile è "Elementi di composizione musicale" ed. Suvini Zerboni, ma ripeto qualunque cosa abbia scritto ha il dono di essere piacevolmente attraente e stimolante. Quando si ha a che fare con un vero musicista...succede. Per chi vuole (e non conosce) curiosare sull'opera di AS propongo questo link interessante http://www.schoenberg.org/9_webradio/jukebox.htm'>http://www.schoenberg.org/9_webradio/jukebox.htm dove è possibile ascoltare tutta la sua opera in streaming-audio...e altri link che ho trovato interessanti... (come si è capito, forse è uno dei miei musicisti preferiti) http://www.schoenberg.org/ http://www.maurograziani.org/wordpress/archives/378 con simpatia mr p.s. ascoltate la Serenade op. 24 con la chitarra..(bellissima)... Conoscevo già il sito dell'Arnold Schoenberg Center, ma non ho mai capito come fare per ascoltare in streaming le opere del compositore. Occorre qualche programma particolare?
  7. Credo che il Trattato di tecnica della chitarra del M° Angelo Gilardino edito da Berben possa esserle molto utile. Comunque i violinisti possono suonare benissimo anche seduti, per loro la cosa importante credo sia il bloccare il violino tra mento e spalla, e questo è possibile sia in piedi che seduti. Per i chitarristi è un po' diverso, le dimensioni dello strumento credo facciano la differenza: suonando in piedi, occorrerebbe uno stratagemma per tenere ferma la chitarra; Stando seduti questo problema invece non si pone (o quantomeno è drasticamente diminuito), essendo la chitarra "incastrata" tra coscia sinistra, destra e braccio destro. Ci sono chitarristi che utilizzano un supporto, chiamato ergoplay, che permette di suonare la chitarra senza appoggiapiedi e per quanto ne so aiuta ulteriormente a tenere la chitarra ben ferma ed immobile. Per suonare in piedi decentemente credo occorra un tripode di Aguado abbastanza alto e lungo , ma non ne vedo sinceramente l'utilità dato che si può stare comodamente seduti.
  8. Segnalo che è stato recentemente pubblicato, in occasione del centenario della nascita, dalle edizioni Armelin Musica di Padova, il seguente volume di composizioni per chitarra: Franco Margola (1908-1992): 10 composizioni inedite, per chitarra Introduzione del prof. Ottavio de Carli. Prefazione, revisione e diteggiatura di Raffaele Carpino. Le 10 composizioni inedite in questione sono: - Novelletta, dC 262 - Omaggio a Bach, dC 302 - Offerta musicale a Bach, dC 303 (dedicata a Guido Margaria) - Canzona, dC 507 - II Cadenza in forma di Rondò, dC 521 - Improvviso, dC 524 - Due moderati, dC 560a-b - Nenia, dC 579 - Poema, dC 585 - Protasi, dC 592 Prezzo: 24 Euro In appendice la riproduzione integrale dei manoscritti autografi. Sito ufficiale del M° Raffaele Carpino: http://www.raffaelecarpino.com/ Maggiori informazioni: http://www.armelin.it/CollanaPDM/152.htm Leggi la scheda di questo/a pubblicazione
  9. Anche per me non è stata la prima volta ascoltare un chitarrista mancino suonare lo strumento senza cambiare la montatura delle corde prevista per chi invece mancino non è, cioè semplicemente voltando la chitarra: un mio amico, Alessandro Russo, diplomato in pianoforte, si diverte a suonare la chitarra (blues soprattutto) in quel modo, talvolta senza plettro per giunta ma con le dita, esattamente come noi ma purtroppo senza unghie, e vi assicuro che è fenomenale!
  10. Complimenti al M° Tampalini. Quale edizione è stata utilizzata per gli studi? (Posto che ne esistano altre oltre a quella edita da Max Eschig con prefazione di Segovia, in tutta sincerità non lo so)
  11. Ecco la versione di Taranta di David Martinez nel cd di cui parlava Akaros: http://it.youtube.com/watch?v=p1XuR8VxvuM&feature=related E dello stesso, una meravigliosa interpretazione dell' Introduzione e Capriccio di Regondi: http://it.youtube.com/watch?v=AbtKbE4ClGo&feature=related e dell' Andante e Rondò No. 2 di Aguado: http://it.youtube.com/watch?v=WP9JxAQJc0I&feature=related Perchè il cd non rende giustizia al chitarrista, Cristiano? A me sembra perfetto in ogni minimo dettaglio e, nonostante fosse una registrazione, l'ascolto ha confermato quel che dicevi sull'ineccepibile lavoro interpretativo. Non ne sono sicuro, ma spero che i video (audio, in realtà) inseriti siano 'a norma'... altrimenti cancellate pure.
  12. Personalmente conosco solo: Gustav Mahler, nella seconda Nachtmusik (quarto movimento) della sua Settima sinfonia, la chitarra (assieme col mandolino) è nell'organico orchestrale. Edit: dovrei andarmi però a rivedere gli organici di alcuni pezzi di Webern, ricordo che la chitarra ricorre sovente. Ma se non ricordo male è tutto repertorio cameristico, non orchestrale.
  13. Caro, benvenuto.
  14. Bisognerebbe correggere l'indicazione di andamento: questo non è il secondo movimento "Largo", ma il terzo "Allegro". Approfitto di questa occasione anche per chiedere: per quale motivo far passare per un concerto per chitarra un concerto che invece è originale per liuto, scrivendo, e pure in bella vista, "Concerto in Re maggiore RV 93 per chitarra e archi? Trovo che necessiti di correzione anche questa dicitura, in quanto non veritiera, e solo in parentesi far presente che per quanto concerne l'esecuzione trattasi di una trascrizione per chitarra. Il povero lettore ignaro potrebbe farsi (anzi, diciamo anche che se le farebbe con ogni possibilità, dato che è scritto così) strane idee sul compositore.
  15. OFF Topic Adagio che, meglio ricordarlo per il lettore, non è di T. Albinoni, ma di Remo Giazotto. Di Albinoni sono solo i frammenti dai quali il Giazotto ha ricostruito quello che oggi è noto come Adagio in Sol minore. /OFF Topic
  16. E di che. Questo concerto è quasi sempre il mio primo ascolto dell'anno, a mezzanotte in punto del 1 gennaio. Adoro in modo particolare la Réjouissance. Segnalo anche un'ulteriore (ed eccellente) interpretazione presente sul web: http://it.youtube.com/watch?v=ysJsKUcL1Wk&feature=related http://it.youtube.com/watch?v=yRRinWGWQi0&feature=related http://it.youtube.com/watch?v=YDKehdb88UM&feature=related http://it.youtube.com/watch?v=pZx3NPAxxNQ&feature=related http://it.youtube.com/watch?v=z1uv0Rm18ro&feature=related The English Concert (se non ricordo male, dovrei possedere il cd) Trevor Pinnock
  17. Haendel scrisse il famoso Concerto per i reali fuochi d'artificio, per celebrare la pace di Aquisgrana. Ahinoi però non è per chitarra. Eccone una interpretazione in rete: http://it.youtube.com/watch?v=EXjY6w1KQMo http://it.youtube.com/watch?v=RDlkAGGieBA&feature=related
  18. Benvenuto Andrew !
  19. http://www.nazioneindiana.com/2008/07/28/i-boschi-ombrosi-e-l%e2%80%99arte-delloblio/ Un mio caro amico, Marco Palasciano, poeta e scrittore affermato in Campania, delinea e fa chiarezza nel suo racconto "I boschi ombrosi e l'arte dell'oblio" - commissionatogli da Nazione Indiana - sulla vera realtà dei rifiuti campani. Sotto il racconto, qualora si volesse, v'è la possibilità di lasciare un commento. Consiglio caldamente di prenderne visione, e per puro godimento letterario, e per sana e trasparente -cosa al giorno d'oggi alquanto rara- informazione.
  20. Mah, io la portai al Compimento inferiore, e quanto a difficoltà tecnica credo si adatti bene per il livello che si presuppone raggiunto per questo tipo di esame, e troppo poco invece per il Compimento medio. Però è assolutamente indiscutibile che sia un pezzo stilisticamente e caratterialmente moderno.
  21. Per la chitarra sono note le scale doppie per terze, seste, ottave e decime. Puoi trovarle nel Volume primo de "La tecnica fondamentale della chitarra" di Ruggero Chiesa, ed. Suvini-Zerboni. Trattasi sempre delle scale diatoniche maggiori e minori, dalle quali si differenziano per l'esecuzione simultanea della scala principale, iniziante dalla tonica, con quella ottenuta da questa trasportandola rispettivamente di terza, sesta, ottava e decima. E' un ottimo esercizio per entrambe le mani, oltre che per una approfondita esplorazione della tastiera.
  22. mhhh il trimbro mi sembrava una via di mezzo tra liuto e chitarra
  23. John Williams - Antonio Vivaldi - Concerto per liuto in Re Maggiore RV 93 Qualche informazione sullo strumento usato da Williams ? Non mi pare sia proprio un liuto...
  24. Kazuhito Yamashita - Mario Castelnuovo-Tedesco - Capriccio Diabolico Op. 85 (1935) http://it.youtube.com/watch?v=xfgnmfEiU64 Ovviamente trattasi della revisione di A. Segovia. Io ho l'edizione Ricordi (non so se tale revisione sia stata edita anche da altre case editrici), volevo chiedere una gentilezza a chi possedesse questa stessa edizione. Vi è possibile controllare un attimino alla quarta battuta di pag. 10, dove si riespone l'incipit iniziale del Capriccio in tempo di 3/4, però in altra tonalità, se i due "mi" che compongono l'ultima coppia della serie di semicrome alla voce superiore sono bemolli (come vuole l'armatura di chiave e come vuole d'altronde la tonalità in quel punto: Sol minore) oppure "naturali" ? Sulla mia copia, risultano bemolli, non c'è alterazione. Lo chiedo, perchè nel video Yamashita li suona "naturali". Svista "diabolica" del chitarrista (commette lo stesso "eventuale" errore anche alla settima battuta della pagina), è una volontà dell'interprete (sempre perchè ribadisce il medesimo passaggio in entrambi i casi) oppure è effettivamente errata la mia copia ? O magari peggio ancora, i miei timpani sono andati in vacanza prima del loro padrone ? Vi ringrazio.
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