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Novità discografiche:

Antonio

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Tutti i contenuti di Antonio

  1. Uno dei problemi che riscontro più frequentemente nelle esecuzioni di brani con la tecnica 'tremolo' è il peso eccessivo del basso rispetto alle note ribattute. Per evitare questo suggerisco sempre in fase di studio il FF sulle note ribattute [a,m,i] - anche esasperandone il risultato - e il P (piano) sul [p]. L'esercizio è da effetture sulle corde a vuoto (ad esclusione della prima corda). Ecco l'esercizio da eseguire in fase iniziale molto lentamente e senza alcuna fretta. Curare, piuttosto: 1) Qualità sonora 2) Volume sonoro suggerito 3) Riduzione massima del tempo di attacco e svincolo delle dita dalle corde Inizio----------------------- [p] su 6a - [a,m,i] su 2a [p] su 5a - [a,m,i] su 2a [p] su 4a - [a,m,i] su 2a [p] su 3a - [a,m,i] su 2a [p] su 4a - [a,m,i] su 2a [p] su 5a - [a,m,i] su 2a [p] su 6a - [a,m,i] su 3a [p] su 5a - [a,m,i] su 3a [p] su 4a - [a,m,i] su 3a [p] su 3a - [a,m,i] su 3a [p] su 4a - [a,m,i] su 3a [p] su 5a - [a,m,i] su 3a Da Capo----------------------- Ripeto, [p] sempre Piano e [a,m,i] sul FF e molto equilibrate [a=m=i]. Buon lavoro. Davvero grazie, grazie, grazie.
  2. Benvenuta Annamaria. Buona visita in phorum.
  3. Benvenuto in forum Roberto, buona visita.
  4. Benvenuto in forum Riccardo. Buona visita.
  5. Benvenuto in forum. Buona visita.
  6. Benvenuta in forum Mary. Buona visita, e soprattutto...buona notte
  7. Per quanto mi riguarda, la figura dell'insegnante di chitarra, del cosiddetto Maestro, non deve fare null' altro che 'trapassare le proprie nozioni' al prossimo. Il prossimo, in questo caso, si identifica con gli allievi, coloro che non posseggono le nozioni che riceveranno dal proprio Maestro. Questo trapasso avviene ( o almeno dovrebbe ) in qualunque campo lavorativo cui si faccia riferimento. Il lavoro nient' altro è che Servizio, un modo per aiutare gli altri, rendersi utile a vantaggio di qualcuno, e mai fine a se stesso. Nel caso in questione, l'insegnante di chitarra deve saper trasferire al meglio il proprio sapere all' allievo, nel modo quanto più oggettivo possibile. Tanto per fare un esempio, il bravo insegnante, per me, prima di cominciare a dare una determinata impostazione all'allievo, deve prima portarlo a conoscenza del fatto che esistono svariate scuole chitarristiche, e non convincerlo a tutti i costi che quella alla quale appartiene sia necessariamente la migliore. Quindi, tanto per sintetizzare, credo che il Maestro ( evito di affiancargli l'aggettivo 'bravo' perchè trovo che sia implicito dell' Essere Maestro, o quantomeno in teoria dovrebbe essere così ) debba innanzitutto mostrare all'allievo tutte le carte disponibili sul tavolo, e spetterà solo all' allievo decidere quale giocare. Solo in seguito all' avvenuta scelta, il Maestro potrà ritenersi nelle condizioni di 'obbligare' l'allievo a navigare in una certa direzione. Farlo direttamente, al primo impatto, è, per me, parecchio scorretto e poco serio.
  8. Grazie mille Maestri. Trovo tuttavia inspiegabile il fatto che due effetti diversi vengano indicati con lo stesso nome. Mah...chi ha revisionato i brani di Tàrrega editi dalla Bérben nel testo da me citato ?
  9. Ciao amici, volevo chiedere come si chiamasse quella tecnica chitarristica consistente nell'accavallare 5° e 6° corda, e da percuotere poi ritmicamente seguendo la partitura, a mo' di rullante da batteria ( scusate ma l'effetto sembra proprio quello ). L'ho riscontrato nella 'Gran Jota da Concerto', di Tàrrega, e sulla partitura che ho (Volume III° delle 'Opere per chitarra', composizioni originali, ed. Bérben) c'è scritto 'Tamburo', ma la cosa che mi ha fatto riflettere è che lo stesso nome è usato anche per il 'Tamburo' tradizionale, - sempre utilizzato da Tarrega nel brano in questione - vale a dire quella tecnica mediante la quale si percuote col palmo della mano destra sulle corde terminanti sul ponticello, al fine di ottenere sempre un effetto ritmico-percussivo. Se è vero che entrambe le tecniche possano essere chiamate 'Tamburo', volevo semplicemente chiedere se esiste un nome alternativo per la prima da me citata. Vi ringrazio. Antonio
  10. 8) Tansman sfigura notevolmente di fianco a cotanta salute ps sia chiaro, io son magrissimo, e me ne vanto 8)
  11. Non è proprio lo stesso processo, secondo me. Nelle arti figurative il segno ha in sè delle caratteristiche irriproducibili (in molti casi nemmeno dallo stesso artefice). Più semplicemente: se un musicista apprende e memorizza così bene un'opera da saperne interpretare tutte le sfumature, potrebbe riuscire a riscrivere esattamente la partitura, utilizzando nella giusta sequenza i segni "fissi" delle note, ma non potrebbe riprodurre il genio creativo dell'autore, nè interpretare quel brano in maniera perfettamente identica a un altro musicista. Allo stesso modo nessun pittore (né copista o falsario), saprebbe ricreare (nè a memoria nè a vista diretta) un capolavoro dell'arte che occhio esperto non si possa distinguere come diverso dall'originale. La "scrittura" di ogni arte ha la sua "sintassi", in cui il valore del segno cambia, perchè per sua natura composto da elementi semantici differenti. Più o meno, adesso mi viene un po' complicato spiegare meglio cosa volevo dire. Butterfly Tutt' altro Butterfly, ti sei spiegata benissimo, come sempre. Ed io non posso fare altro che credere ad ogni tua singola sillaba data la tua esperienza e competenza nel campo delle arti figurative, di fronte alla mia immane ignoranza. Abbiam visto, grazie al M° Gilardino quand' é che sia possibile definire 'compiuto' un musicista. Vien da chiedermi allora ( ma credo di andare notevolmente OT, al riguardo bisognerebbe aprire un thread a parte) quand' é che un pittore possa definirsi compiuto ? E quando una danzatrice ? Oppure ancora uno scultore ? E così via. Sarebbe interessante parlarne assieme. Antonio
  12. Esattamente. Suonare serve per rendere partecipi della musica gli ascoltatori. Non è necessario - non deve esserlo - per mettere chi legge il testo in grado di capire com'è la musica, come "suona": se chi legge, per "sentire" i suoni, ha bisogno di udirli fisicamente (suonandoli), è un musicista imperfetto. Certo, l'audizione mentale, interiore, non equivale all'audizione reale, ma è più che sufficiente per conoscere la musica. Così come è vero il contrario: ascoltando un brano suonato, il musicista compiuto "vede" mentalmente comporsi il testo musicale, immagina la partitura. Questo non lo afferma urbi et orbi il fanatico dralig. Lo scrive, nei suoi precetti agli studenti di musica, Herr Robert Schumann. dralig Sarebbe come se dicessimo ad un pittore di osservare e contemplare attentamente la Gioconda di Leonardo in tutti i suoi particolari e di ridipingerla da capo dopo averla fissata per bene nella propria mente. Ed il ragionamento credo sia da estendere a tutte le Arti, non solo alla Musica. Inpresa alquanto ardita per un artista non compiuto, ma col dovuto allenamento ne va della propria - e non - gratificazione in termini di raggiungimento di quella compiutezza che gli permette di essere acclamato Artista con la A scritta in stampatello maiuscolo. Grazie M° Gilardino. Antonio
  13. Scusate l'ignoranza, ma il pizz. Bartok sarebbe il pizzicato tradizionale ? Per intenderci, il primo brano famoso in cui ho usato la tecnica del pizzicato è stato Asturias, nel finale della prima parte. E' proprio quello lì ? Perdonate l'ignoranza e la banalità della domanda
  14. E' già trascorso un anno...un anno ricco di esperienze, positive...e purtroppo anche negative..., tuttavia è proprio da queste ultime che bisogna trovar quel pizzico di ottimismo in più per continuare, e tirare dritto per la propria strada. 'Le difficoltà sono il sale della vita, senza di esse vivremmo una vita insipida, proprio come una pietanza senza sale', mi han sempre insegnato questo, io ci credo davvero. Abbiam vissuto un anno di intensa professionalità, cio' che ci contraddistingue, cio' che costituisce il nostro marchio di riconoscimento è proprio questo: la professionalità. Ed io son contento di trovarmi in questo luogo, consapevole che c'è qualcuno lì, 'dietro le quinte', che lavora per offrire delle risorse - e quindi Servire - a chiunque, senza distinzione alcuna. Complimenti Cristiano, a te ed allo Staff che lavora con te. Buon compleanno forum, accendiamo e spegniamo assieme la nostra prima candelina: Ah...quasi dimenticavo, ecco il mio regalino di compleanno a tutti voi: Un meraviglioso bidone per la spazzatura, in cui ciascuno di voi getterà, qualora lo riterrà opportuno, tutti i 'rifiuti emotivi' accumulati quest'anno, vale a dire odio, rancore, orgoglio e quant'altro...io sono il primo. Auguri ancora phorum!! 8)
  15. Benvenuta Kikkina. I miei complimenti per il rapporto età-avanzamento studi..., e per il tuo giustificatissimo entusiasmo! Buona visita in forum.
  16. Caro Marcello, hai capito perfettamente... Grazie a tutti delle preziose indicazioni. In effetti il volume di Walter Piston è ancora troppo difficile per me, anche se le vostre dissertazioni me ne confermano la validità e completezza.. Ovviamente al momento opportuno studierò secondo le indicazioni del mio maestro, però è interessante vedere la ricchezza di scambi che offrite sull'argomento. Tutta la teoria della musica mi appassiona come la musica stessa, il problema che è le note mi fanno "sentire" spesso aspetti che intuisco ma non so definire e mentre imparo con metodo da una parte, la curiosità mi avvince dall'altra. Butterfly Ah quella sensazione...tanto meravigliosa quanto irritante...è la stessa che avverto sovente anche io, senza nessuna spiegazione razionale. Grazie a tutti anche da parte mia per i consigli sui manuali di armonia, credo che procederò con quello di Piston. Antonio
  17. Sono semplicemente adorabili... P.S. il botto iniziale pero' è inquietante
  18. Eppure, in base a quanto scritto dal M° Gilardino, la lunga lista postata da Fabio s'ha da aggiornarsi, no ?
  19. Quoto ogni singola sillaba scritta dai Maestri Gilardino e Catemario. Concordo col M° Gilardino quando afferma che chi ha paura di sbagliare un passaggio tecnico durante una esibizione solistica farebbe meglio a starsene a casa propria, ma concordo anche col maestro Catemario quando afferma che la paura di errare deriva da scarsa applicazione durante lo studio. I discorsi mi sembrano indissolubilmente legati tra di loro. Se si ha paura è meglio restare a casa propria, non a ruotare i pollici, ma a studiare concretamente per cercare di eliminare quella fobia.
  20. Hai compreso in pieno quel che volevo dire: la voglia di farlo leggere c'è, ma un po' di "timore" che le persone che conosci possano leggere e capire dai tuoi testi cose che non sanno, è grande. In altre parole: che lo leggano persone a me sconosciute non può che farmi piacere, invece promuoverlo nei confronti di amici o persone care mi mette imbarazzo. Ma è una "paura" che ovviamente si supera facilmente. Complimenti vivissimi Pietro per il tuo primo lavoro. Imbarazzo? Suvvia...manco se ci venissi a svelare che sei un killer... Augurissimi anche da parte mia per la distribuzione del testo.
  21. Benvenuta Anna, freddino pure a Napoli di questi tempi, vero ? Buona visita su questa piattaforma.
  22. Benvenuto signor Sorrentino. Buona visita.
  23. Benvenuto Obesix. Buona visita.
  24. Benvenuto in forum, buona visita.
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