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Le unghie
kokis80 ha risposto a ciccio_matera nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
il mio problema, per adesso, é quello di toccarle il meno possibile le unghie..si consumano così velocemente...di solito passo la carta 2000 o il micromash (anche 4000) per togleire le imperfezioni e le asperità...la lima la uso veramente poco, ad ogni modo, l'intento sarebbe avere unghie dalla sagomatura assimmetrica, con la parte dove attacco la corda più corta -
'Metabolizzazione' della pratica
kokis80 ha risposto a Capo d'Astro nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Non mi riferivo direttamente a quanto stavi scrivendo, ma già che ci siamo ti dirò la mia. Credo che nello studio esistano fasi diverse: é vero che per apprendere i rudimenti forse é necessario "spizzicare" un po' qua e un po' là, ma credo che un passaggio si risolva solamente studiando quel passaggio. Non credo in una tecnica "astratta" capace di divorare indifferentemente qualunque passaggio di una certa tipologia. E' ovvio che nello studio del tremolo ogni brano che utilizza tale tecnica male non può fare, ma non é vero che suonare il Recuerdos sia fondamentale alla soluzione delle difficoltà che si trovano in "Un sueno en la floresta" (e viceversa). Ogni passaggio musicale nasconde dentro di sé una serie di variabili in grado di far nascere problemi assolutamente peculiari e irrisolvibili se non all'interno dello stesso "universo di riferimento", che in questo caso é un certo brano. Questo é ovvio non significa che, passatemi l'espressione, faccia male, che ne so, per preparare l'esecuzione del Concerto Elegiaco uno studio specifico sulle scale, ma non per questo si può concepire di poter risolvere a monte le difficoltà tecniche che ciascun brano nasconde dentro di sé. studio le scale, tutte, le facciobenissimo, a duemila di metronomo, quindi leggo Aranjuez e faccio tutto senza difficoltà. A me, almeno per ora, non é mai successo. E' ovvio che saper guidare é una premessa necessaria per correre su un circuito particolare, ma nessuna preparazione "in astratto" può garantirti la soluzione di un insieme di problemi legati ad una serie molto precisa di eventi. Sono convinto che il preludio della suite in mi minore di Bach lo si impari suonando il preludio in questione, che poi esista un percorso per potersi avvicinare a quel brano credo che sia fin troppo ovvio, ma non ho una fede assoluta negli "esercizi preparatori": in definitiva é l'idea che per imparare a nuotare sia necessario bagnarsi. Ad ogni modo é un punto di vista che ho maturato nella mia esperienza, potrei essere ampiamente smentito. -
'Metabolizzazione' della pratica
kokis80 ha risposto a Capo d'Astro nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Sono d'accordo con Cristiano e con chi sostinene che tale percezione è piuttosto un'illusione, che crolla inevitabilmente dopo qualche giorno. Ho riscontrato in realtà un fenomeno che, seppur contrario, mi sembra analogo, cioè la percezione del peggioramento dell'esecuzione con l'andare avanti dello studio. A me é una cosa che succede spesso e che altre personeritrovano nella loro esperienza (o almeno così mi hanno detto). Probabilmente studiando e approfondendo un certo brano si possono percepire molte sfumenture, sbavature, difetti di controllo che inizialmente non possiamo cogliere, poiché dobbiamo sbloccare uan serie di barriere psicologiche che ci porteggono dal capire di quanto realmente facciamo schifo -
mi sa che porto l'Alhambra...almeno poi ci si cuociono anche due salsiccie sopra!
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Giovani maestri
kokis80 ha risposto a Angelo Gilardino nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Mai scrivere elenchi a memoria. Ecco che, nel menzionare gli interpreti del "Colloquio con Andrés Segovia" ho lasciato fuori Luigi Attademo - che lo eseguì in diretta da Radio 3 nel corso di un'intervista - e Piero Bonaguri, che ha inciso il pezzo in un CD del catalogo Pocci. Bravo Dralig, stai andando spedito (verso l'Alzheimer). dralig E sì M°, proprio il lavoro di Luigi no se lo poteva dimenticare...grande interprete. Ho da poco ascoltato "Musica per Segovia", grande disco, l'ho ascoltato tutto di un fiato: su tutte quelle che mi hanno conquistat di più sono le esecuzioni dell'op. 29 di Roussel e dei brani di Tansman. Un saluto a Luigi che oggi é a Bologna, al convegno della società di studi di Estetica. Sarei voluto andare anch'io, ma per la terza legge di Murphy dovevo lavorare proprio oggi! -
Consumo e lubrificazione delle unghie
kokis80 ha pubblicato una discussione in Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Lo spunto nasce da una serie di problemi che sto incontrando: il primo é una questione sicuramente croce di molti, cioè il consumo "naturale" delle unghie. Sicuramente alcuni brani ci obbligano ad eseguire passaggi che consumano molto l'unghia: in particolare credo che la mia bestia nera, per il momento, sia lo Studio n° 2 di HVL. Mi chiedevo in che modo voi riuscite ad arginare questo fenomeno: una soluzione che ho adottato è il nastro adesivo. Il problema é che quello trasparente é troppo sottile per funzionare a dovere, mentre il nastro isolante crea una patina troppo alta ed "ammortizzante" per essere una soluzione definitiva, la sensibilità sul tocco mi sembra venga troppo falsata. Nella ricerca di tale soluzione ho provato anche a "lubrificare" l'unghia, utilizzando della vaselina bianca, come ho visto utilizzare sia da Barrueco che da de Lucia. Non mi sembra che tale espediente risulti vincente contro "l'erosione" inesorabile dell'unghia, ma devo ammettere che la sensazione che si ha suonando unto come una patata fritta non mi dispiace e in alcune situazioni, come può essere l'esecuzione del tremolo o di una scala con tocco appoggiato, mi sembra faciliti l'esecuzione, rendendo lo sgancio dalla corda più semplice. Non so se é una sensazione "momentanea", se in realtà la lubrificazione dell'unghia provochi una serie di inconvenienti di cui non mi sono ancora reso conto. Certo, una cosa non posso fare a meno di notarla: come mai tra gli esecutori di musica flamenco é una pratica piuttosto diffusa mentre tra i chitarristi classici non é utilizzata quasi per niente? Aspetto il racconto delle vostre esperienze -
Comprare onLine
kokis80 ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
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studio e analisi Studio No.10 (Num. Segoviana), Fernando Sor
kokis80 ha risposto a RobPanzelli nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Certo M°, la questione é quella che avevamo già affrontato per quanto riguarda lo studio n° 1 di HVL: un grande rispetto del testo e dell'autore che spesso si può tradurre nell'abbandono di certe indicazioni per poter rendere al meglio il brano in questione. Credo che anche usando qualunque altra combinazione, nello studio n°10, si abbia un qualche motivo di studio, dovendo raggiungere un risultato di un certo tipo che forse non é così immediato con le altre dita. -
studio e analisi Studio No.10 (Num. Segoviana), Fernando Sor
kokis80 ha risposto a RobPanzelli nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Se devo essere sincero non sono per nulla d'accordo con te: il genere (o meglio sotto-categoria) a cui appartiene una composizione non credo che da solo sia sufficiente a conferirgli un certo carattere, così netto e preciso da richiedere un certo tipo di approccio anziché un altro. Inoltre un atteggiamento "interpretativo" autentico credo che se ne infischi altamente di queste distinzioni: se al chitarrista X il passaggio suonasse "meglio" (per comodità possiamo assumere in questo caso per "meglio" la pronuncia che si pensa conferisca l'alternanza di p-i) con una diteggiatura diversa credo che non solo potrebbe farlo, ma dovrebbe essere obbligato a farlo. Credo che l'unico modo per "depauperare" un brano sia solo suonarlo male: se un brano subisce tale sorte solo dal cambio di 2 dita significa che probabilmente é già povero di suo e l'unico interesse che può avere é solo legato ad un misero espediente meccanico. Per citare ancora il M° Saggese, ricordo che ha scritto di fare il tremolo, spesso, alternando p-m (se non erro)...suonare così il Recuerdos é "depauperarlo"? Se lo suona bene (e ne sono convinto) non credo assolutamente. Poi obiettivamente non capisco perché sostituire una diteggiatura estremamente complessa come quella dello studio #1 di HVL con p-m possa andare bene e sostituire la diteggiatura di una misera quartina invece ci dovrebbe portare a cambiare nome allo studio. Mi sembra una contraddizione difficilmente giustificabile. Propongo un test: vengano postati 4 esecuzioni con diteggiature diverse da qualcuno dei grandi chitarristi che scrivono qui, difficilmente si percepirà la differenza. Ho ascoltato il M° Catemario suonare questo studio, usando esattamente una diteggiatura "da tremolo": p-a-m-i (se non ricordo male), e non credo che non andasse bene, al contrario. I singhiozzi nel tremolo li fanno quelli che non lo sanno fare. -
studio e analisi Studio No.10 (Num. Segoviana), Fernando Sor
kokis80 ha risposto a RobPanzelli nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Credo si ponga il problema già affrontato per lo studio n° 1 di HVL. Da un punto di vista squisitamente meccanico si può cogliere il suggerimento e usare p e i, aldilà di questo ogni diteggiatura è possibile, sempre nella funzionalità di suonare correttamente il frammento. Se il M° Saggese suona tutto lo studio di HVL p-m, credo che, alla fine dei conti, mutatis mutandis, qui si possa fare la stessa cosa. In fase di studio forse é meglio mettersi in crisi e usare la diteggiatura "più scomoda" o meno usuale, in sede di esecuzione si usa quella che "suona meglio" a seconda del nostro gusto estetico. Un'ultima cosa: se uno studio é un buono studio, potremmo arrivare a dire che non é uno "studio", poiché l'elemento musicale dovrebbe dominare sopra l'elemento squisitamente "pedagogico", rendendo questo assolutamente secondario. -
Sicuramente sono esaurito, ma non mi piace sedermi sulla sedia della nonna mentre studio. Messo a riposo il seggiolino Proel (l'ho distrutto) mi sono diretto verso l'acquisto di una panca da pianoforte. Ho trovato sul web questo produttore http://www.eurolegnosrl.it/ che produce una serie di modelli. I prezzi sono contenuti, intorno ai 50-60 €, che per oggetti in legno massello non sono assolutamente tanti. Le rifiniture sono abbastanza curate. Mi é arrivata stamani e non é affatto male. I venditori sono molto gentili ed é possibile il pagamento in contrassegno. Per chi si vuole sedere con un certo stile 8) può essere una buona soluzione
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Mi piacerebbe fare almeno una lezione con il M° Ghiglia prima dell'ammissione al corso dell'Accademia Chigiana, nessuno sa se farà qualche masterclass da qui al 10 luglio? Il M° non ha un suo sito... Grazie a chi avrà la voglia di rispondermi.
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Io vengo se posti ci sono, a patto che Cristiano suoni qualcosa di Gilardaino questa volta, non di Bruer
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Crociata anti-RIAA
kokis80 ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Rigorosamente Off-Topic
Un'ultima cosa: con tutti i miliardi che hanno fatto forse questi big (o presunti tali) farebbero meglio a stare zitti...se il mondo fosse un psto giusto non é che Peter Gabriel avrebbe più soldi perché nessuno condividerebe musica, ma molti dei suoi soldi li avrebbero persone molto più meritevoli di lui, e in questo forum ce ne sono molte...che pensi a far musica anziché batter cassa, credo che arriverà alla fine del mese (magari con qualche difficoltà ). -
Crociata anti-RIAA
kokis80 ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Rigorosamente Off-Topic
Poco tempo fa avevamo già discusso con il M° Gilardino di questioni riguardanti il diritto di autore. Credo che la posizione canadese nasca da una semplice constatazione dei fatti: non credo sia possibile (né auspicabile) mettere in galera o multare pesantemente che condivide musica, a patto ovviamente che questo non abbia fini commerciali. Siamo ovviamente giunti a un punto critico, di non ritorno: é bene rendersene conto. Penso che qualche asino dell'industria discografica abbia voluto tirare troppo la corda e che gli sia rimasta in mano solo quella. Politiche differenti credo che avrebbero condotto l'universo discografico-musicale da un'altra parte. Da quel che mi sembra di aver capito i proventi legati al diritto d'autore a livello basso e medio basso di utenze e vendite (come possono essere quelle di un CD o di un brano per chitarra classica) siano perlomeno risibili, la torta se la spartiscono solo i grandi nomi e le major. Il tentativo non credo sia semplicemente umanitario o da nostalgico hippy, credo sia semplicemente il tentativo di dare una scossa al sistema, di ridefinire le gerarchie, di creare nuovi assetti, di riappropriarsi di guadagni che, anche se non esistesse la pirateria, non sono "equamente" divisi. La creazione di un nuovo assetto credo sia necessaria e ovviamente credo che la caccia di quelli che poi dovrebbero essere gli utenti finali sia un autogol da evitare. Spero che tale nuovo assetto permetta di riscrivere le gerarchie in modo più meritocratico...forse sono io il nostalgico hippy... -
Suonare in duo
kokis80 ha risposto a Ilaria Tallarida nella discussione Quinto anno, Ottavo anno, Diploma
Se mi posso permettere, darei ascolto alle parole di Pico. Credo che il banco di prova dello studio di uno strumento metta completamente a nudo le peculiarità di ciascuno di noi e soprattutto molte debolezze psicologiche. Confrontarsi con uno studio giornaliero molto impegnativo, solitario, in cui alla fine bisogna trovare la propria strada in un certo senso da soli (é ovvio che non voglio sminuire la valenza di un buon Maestro, che è fondamentale), con molti momenti "frustranti" (quello non mi viene, o meglio, non mi viene ancora), sottostare al giudizio degli altri, l'emozione di suonare in pubblico, sono certo situazioni al limite che molte persone nella loro vita evitano come la peste. Ho un vecchio amico che era un contrabbassista dotatissimo, con una carriera piuttosto probabile, che è crollato letteralmente sotto i colpi dello studio, senza dar mai segni evidenti di non arrivare a fare qualcosa, semplicemente era paralizzato dalla paura di non farcela, tanto da arrivare a buttare tutto via e dedicarsi completamente allo studio del diritto...ovvio che questo non gli ha risolto niente, i suoi problemi ce li ha e se li tiene (incapacità di gestire l'emotività a tutti i livelli, anche nello studio "normale"), ma è indiscutibile che la strada che ha scelto "sollecita" molto meno le sue fragili giunture. Nessuno potrà mai toglierti il dubbio di non essere all'altezza, se non tu stessa: preoccuparsi della Verità o dell'essere non sono questioni conciliabili con il percorso verso conoscenza di se stessi, a meno che tale verità sia la nostra (cioè il nostro essere fedeli a noi stessi) e tale essere il nostro essere più autentico. Tutto il resto è sintomo di un qualche disagio che forse canalizzi nel tuo suonare. A me é successo per anni così (anch'io ho avuto una lunga pausa prima di ricominciare a suonare la chitarra classica, la mia è durata 10 anni), fino a che non ho fatto i conti con la mia vita, il mio passato, quello che volevo fare e quello che non volevo fare. Risolti quelli il resto si costruisce da solo, con fatica certamente, sacrificio, dedizione, amore, passione, gioia, anche ansia e mille difficoltà. I pezzi ci sono tutti, non sappiamo quale sarà la figura che apparirà componendo il puzzle, ma se si ha la pazienza (e la forza) di comporli si presenterà qualcosa di perlomeno autentico. Se il tuo pensiero é che forse non diventerai brava come Segovia forse é meglio che ripensi alle tue scelte, ma dubito che tu sia così sciocca. -
Talento o Studio?
kokis80 ha risposto a Mirella Pani Landolfi nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Segovia é stato il più grande (vorrei che on si facesse le puci a questa espressione, che, per molti versi, é incontestabile, o almeno, Segovia é stato Il Maestro) anche perché è riuscito ad imporsi su impresari, ecc...per quanto riguarda il proprio onorario. Di Bach ci sono moltissime testimonianze di quanto si incacchiasse se lo pagavano poco, il M° Gilardino, il M° Porqueddu (sono felice che qualcuno ti abbia "stroppiato" il cognome peggio di me ) si incacchiano quando gli masterizzano, fotocopiano, sottraggono indebidamente le opere del proprio ingegno. Non è questione di essere volgarmente pidocchiosi, ma di richiedere un riconoscimento del valore del proprio lavoro anche da un punto di vista economico..in fondo con i soldi guadagnati si cerca solo di continuare a fare solo ciò che di buono si è fatto. Non mi sentirei mai di dire che chi pretende di essere pagato per il proprio lavoro non è un'artista, probabilmente non è uno sciocco. Possono anche esserci eccezioni, ma per ora non ne ho trovate. Per quanto riguarda la questione "sportiva", credo che la bellezza che un gesto atletico porta con sé (specialmente in discipline tecnicamente complesse come il calci) sia innegabile, sembra spesso un momento di libertà assoluta, in cui un uomo può disgregare un complesso di "regole", ed ecco allora l'ultimo degli emarginati che mette a sedere tutto il mondo, l'ultimo dei derelitti che riscatta una nazione. ll potere di riscatto dello sport non lo percepsico certo io per primo, anche se non so quanto possa avere a che fare con l'arte intesa in senso proprio...forse un gesto solo: il gol della mano di dio...quello è un gesto che rompe ogni regola davvero -
Talento o Studio?
kokis80 ha risposto a Mirella Pani Landolfi nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Essere un eccellente esecutore non può essere certo cosa semplice: il fatto stesso di essere eccellente lo farebbe di sicuro un artista...chi dovrebbe essere artista se non Segovia, che pare fosse "un semplice eccellente esecutore". -
Pluralità culturale
kokis80 ha risposto a Pico nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
ù Solo se conditi all'andalusa -
Pluralità culturale
kokis80 ha risposto a Pico nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Per quel che mi riguarda sono laureato in filosofia. Ho studiato per me (forse non si dovrebbe neanche dire, ma quante persone invece studiano per altro, per un lavoro, per la mamma, ecc...) e questo percorso mi ha cambiato e coinvolto nel modo più profondo e assoluto. Credo che non riuscirò mai pi a non essere "filosofo". Come sanno già in troppi le mie passioni si sono incontrate nel momento della stesuta dell amia tesi, in Filosofia della musica, sul ruolo dell'interprete. Mi è sempre molto piaciuto disegnare e dipingere, adoro il colore con materia e la linea, ma aldilà di una vera e propria infatuazione di bambino il mio approccio è ciò che di più amatoriale possa esistere. Ah...mi piace un sacco cucinare (volevo fare il cuoco da bambino)..so che non sarà una delle arti del trivio o del quadrivio, ma ho visto che tra i musicisti (e tra i chitarristi in modo imbarazzante) a propensione alla culinaria (da entrambi i lati dei fornelli) é molto diffusa. -
tecnica Il trattato di Tecnica di Angelo Gilardino
kokis80 ha risposto a ciccio_matera nella discussione Suggerimenti per tecnica e programmi
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Belle le musiche di Bruer...tanto di cappello a chi fa un'intervista ad un chitarrista classico, ma almeno la pronuncia del nome dei compositori...a parte che con i miei Porcheddu dovrei starmene zitto, però insomma...
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L'avete mai visto Williams giocare a ping-pong...sembra che gli abbiano inchidato le articolazioni...un obrobrio a vedersi...però quando suona tutto questo obrobrio non so dove vada a finire...misteri
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I pezzi più difficili per chitarra
kokis80 ha risposto a RobPanzelli nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Fabio aldilà di ogni cosa sei un genio... -
Francesco Diodovich è un pazzo scatenato
kokis80 ha risposto a Angelo Gilardino nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Non l'aereo, l'apparecchio..ti devo insegnare proprio tutto