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Musica inedita contemporanea per esame di V
Frédéric Zigante ha risposto a leo nella discussione Leggi e musica
Ho visto contestare la mancata pubblicazione del brano contemporaneo in più di un'occasione quindi ritengo questa scelta pericolosa. Più che di mancanza di elasticità dei commissari si tratta di indicazioni dai Direttori, e dover rifare un esame non è piacevole nè per il candidato nè per la commissione. Se proprio tiene a suonare il brano del suo amico, si prepari un brano di riserva ( un pezzo di Brouwer o di Gilardino, l'avrà pure in repertorio no?) e si munisca di diversi esemplari del manoscritto del suo amico da consegnare alla commissione. In ogni caso sappia che se anche la commissione accettasse il brano, Lei non è completamente al riparo da contestazioni in quanto è poi il Direttore che deve ratificare l'esame e -appunto- a me capitò di dover rivalutare un esame nella sessione successiva perchè il brano era inedito e sconosciuto alla commissione. -
Riforma dei Conservatori
Frédéric Zigante ha risposto a Domenico Famà nella discussione Leggi e musica
Nei due conservatorii nei quali ho lavorato (Trieste fino al 2008 e Torino oggi) chi si iscrive al Biennio interpretativo si ritrova con da 2 a 4 esami di debito formativo che si aggiungono al normale piano di studi del Biennio. Inoltre l'offerta formativa è decisamente più ampia nel Triennio rispetto ai corsi superiori del vecchio percorso. Questo, se non si guarda solo al pezzo di carta ma anche ai contenuti, non dovrebbe essere un fatto irrilevante. Bisogna però dire che non tutti i Trienni sono uguali e non tutti interpretano il rapporto attività formativa/esame nello stesso modo. Per quanto riguarda il valore legale del titolo con il Diploma vecchio percorso puoi fare le stesse cose che puoi fare con il Diploma accademico di I livello ( Triennio, detta anche laurea breve): concorsi per fare l'impiegato comunale e cose del genere. -
Riforma dei Conservatori
Frédéric Zigante ha risposto a Domenico Famà nella discussione Leggi e musica
Ad un mio allievo in questa situazione suggerisco di fare l'ammissione al triennio: come alllievo interno la disponibilità del posto rimane quasi certa, l'offerta formativa è più ampia e non si accumulano debiti formativi nel caso di proseguimento con il Biennio. Inoltre da quest'anno la sperimentazione termina quindi la laurea sarà a tutti gli effetti una laurea di primo livello. -
Riforma dei Conservatori
Frédéric Zigante ha risposto a Domenico Famà nella discussione Leggi e musica
Qui però si tratta di nuove iscrizioni, mentre credo la domanda si riferisse ad un allievo già iscritto ed interno. Per i nuovi iscritti la situazione è piuttosto delicata invece. Il vecchio ordinamento è in vigore fino al prossimo 31 ottobre. In qualunque momento si accettino le domande di nuova ammissione e si svolgano gli esami di ammissione l'ISCRIZIONE avrà in ogni caso valore giuridico dal prossimo 1 novembre. Per esempio facendo l'esame di ammissione oggi lo studente non potrà frequentare se non prima del prossimo 1 novembre. L'iscrizione GIURIDICAMENTE potrà avvenire solo con le regole in vigore al momento dell'iscrizione e in quel momento il vecchio ordinamento non sarà più vigente. -
Riforma dei Conservatori
Frédéric Zigante ha risposto a Domenico Famà nella discussione Leggi e musica
Non c'è nulla da decidere in quanto è tutto già previsto dalla legge di riforma 508 del 1999 e dal Decreto 212. Nell'art 12 del Decreto 212 comma 2 c'è la norma transitoria che assicura agli studenti già iscritti alla data dell'entrata in vigore dei regolamenti didattici di poter proseguire con il vecchio ordinamento fino a conclusione corsi, oppure optare per il nuovo ordinamneto con relativo riconoscimento in crediti dei percorso precedente. Non è che un Direttore di Conservatorio può decidere di fare diversamente magari "aspettando" istruzioni dal Ministero. -
pubblicazione Complete Guitar Works, Francisco Tárrega
Frédéric Zigante ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Altre discussioni sulle pubblicazioni
Non è chiaro dai criteri editoriali? "Exclure les transcriptions, les ébauches et les exercices. . " "Escludere trascrizioni, bozze e gli esercizi" -
La Chitarra e il suo futuro
Frédéric Zigante ha risposto a lindina nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Concordo pienamente. Allora deciditi! I guardiani dell'ortodossia segoviana incominciano a farmi venire il mal di mare e comunque basta che aprano bocca perchè sia evidente che del loro idolo sanno ben poco. Quanto al " futuro della chitarra " suggerisco di acquistare l'ultimo numero di Astra e di rivolgersi per un consulto - se proprio è indispensabile - a qualche maga ben titolata. -
La Chitarra e il suo futuro
Frédéric Zigante ha risposto a lindina nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Non vorrei sembrarLe pedante ma non capisco cosa intende per "riscoperta" dell'ultimo tempo della Sonata op.15 di Giuliani nell'era "Ruggero Chiesa". Ruggero Chiesa firmò le sue prime pubblicazioni nel 1962 e la sua attività terminò nel 1993, anno della sua scomparsa. La Sonata op. 15 fu pubblicata due volte a Vienna quando Giuliani era ancora in vita. Karl Scheit la ripubblicò per intero nel 1943 per l'editore Universal e José de Azpiazu la pubblicò per la Ricordi nel 1958. Inoltre Segovia suonò la sonata completa negli anni '30 e Yepes la suonò spesso negli anni '50. Non mi pare si possa dunque parlare di "riscoperta nell'era di Ruggero Chiesa". Non è questione di numeri di catalogo o di approfondimenti musicollogici ma di semplice cronologia. -
La Chitarra e il suo futuro
Frédéric Zigante ha risposto a lindina nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Mi sembra che Lei confonda l'arte del comporre musica con quella di interpretarla. In ogni caso dubito molto che un'opera scritta su un pentagramma possa essere" il frutto di molteplici volontà sia di persone che di casualità". Di persone , no di certo, visto che l'autore è uno solo ( sono rari i pezzi scritti a più mani nel campo della musica dotta) e tanto meno di casualità, in quanto soltanto i dilettanti si lasciano guidare dalla loro penna o dal loro strumento. Per dare una risposta bisogna fare una domanda! L'audio che Lei ha postato fa parte di un gruppo di registrazioni non professionali realizzate tra la metà degli anni '20 e il 1940. Alla chitarra Villa-Lobos suona il Prélude n.1 e il Choros-n.1. Sapendo che Villa-Lobos mise a punto i Préludes nell'estate del 1940, ne pubblicò due nello stesso anno (i numeri 3 e 4), e pubblicò l'intero ciclo nel 1954 direi che non si può considerare un’esecuzione dell’opera ad uno stadio definitivo. Inoltre occorre considerare che per Villa-Lobos la chitarra era il terreno favorito dell'improvvisazione. La registrazione illustra comunque alcuni aspetti della prassi esecutiva di Villa-Lobos alla chitarra che sono interessanti e in quanto tali anche menzionati nella nuova edizione Eschig dei Préludes. L'unica Sonata di Giuliani, l'Op.15, ha tre movimenti e non quattro. -
La Chitarra e il suo futuro
Frédéric Zigante ha risposto a lindina nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Il caso del Capriccio Diabolico di Mario Castelnuovo-Tedesco è completamente diverso rispetto a quello della musica per chitarra di Heitor Villa-Lobos. Per quanto riguarda le Douze études, i Cinq Préludes e la Suite Populaire Bresiliènne l’unico responsabile di quanto fu pubblicato dalle Edizioni Max Eschig negli anni ’50 fu lo stesso Heitor Villa-Lobos. Ho trovato prove documentali ( lettere) che dimostrano con chiarezza che Segovia tentò di far pubblicare l’étude n.7 con le modifiche da lui proposte all’autore in un incontro parigino, ma Villa-Lobos ignorò volutamente i suggerimenti del chitarrista e pubblicò il testo del brano così come l’aveva concepito nel 1928 e revisionato a tra la fine degli anni ’30 e il 1947. Villa-Lobos desiderava pubblicare i suoi testi così com’erano con l’aggiunta di una diteggiatura di Segovia , ma il chitarrista declinò l’invito. Segovia fu in questo di una lungimiranza straordinaria. Ecco come spiegò la sua decisione a Villa-Lobos : “ritengo di grande interesse per i futuri chitarristi leggere le tue Études con le diteggiature che tu hai messo. Conservare le tue indicazioni proverà che tu conosci la chitarra e che non hai scritto, come altri autori, per mio tramite, ma direttamente per lo strumento. In seconda ipotesi, forse, potrei inviare un’altra diteggiatura più precisa e più professionale, ma, credo, che il volume dovrebbe essere pubblicato così com’è. … La verità è che pubblicare il volume con le tue indicazioni aggiunge un grande motivo di interesse all’opera. … » Non ho menzionato il Choros- n.1 perché fa eccezione in quanto fu pubblicato, presumibilmente negli anni ’20, a Buenos Aires dall’Editore Arista con una revisione di Domingo Prat che venne ristampata da Max Eschig nel 1960. Che cosa facesse poi Segovia nei suoi dischi e nei suoi concerti con questi testi, e pure che cosa ho fatto io nel 1994 incidendone l’integralità in un cd Stradivarius, è un argomento che esula completamente da una discussione sui testi di Villa-Lobos e le loro revisioni. Semmai si tratta di storia dell’interpretazione. Ma credo dovrebbe essere oggi chiaro a chiunque che un’interpretazione, per quanto blasonata, non può essere considerata alla stregua di un testo scritto. -
Le novità per gli esami in conservatorio da privatista
Frédéric Zigante ha risposto a AlessandroAmico nella discussione Leggi e musica
Sicuramente si e, ripeto, non è ancora stata emanata alcuna ordinanza che vieti gli esami agli esterni. A mio avviso non è necessaria una ordinanza per vietare qualcosa (gli esami di privatisti) che non è previsto n'é dalle Legge 508 né dal conseguente Decreto 212. Questi due testi sono in vigore e in essi non c'è una sola parola sui candidati privatisti. Nell'art 12 del Decreto 212 comma 2 c'è la norma transitoria che che assicura agli studenti già iscritti alla data dell'entrata in vigore dei regolamenti didattici di poter proseguire con il vecchio ordinamento fino a conclusione corsi, oppure optare per il nuovo ordinamneto con relativo riconoscimento in crediti dei percorso precedente. Dal 2 novembre 2010 la figura del privatista sarà quindi un fantasma del passato. A meno che il legislatore cambi nel frattempo le sue disposizioni, ma commissioni e parlamentari sono occupati nel frattempo con una tornata elettorale e con il piccoli problemi di giustizia del Presidente del Consiglio. -
"Se il pianoforte ruba la scena alla chitarra"
Frédéric Zigante ha risposto a Giorgio Signorile nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Anche facendo lo sforzo di cogliere la prospettiva di Filippo Michelangeli, sarà difficile riuscire a comprendere ciò che è stato (parzialmente) riportato del suo editoriale qui. Quel che colgo io è che Michelangeli, parte, qui come altre volte nei suoi editoriali, da affermazioni presentate come fatti che invece non sono affatto fatti, ma sue opinioni che non so quali riscontri abbiano. Scrive infatti:" No, i nuovi sacerdoti della tastiera sono Giovanni Allevi, Stefano Bollani, Ludovico Einaudi, Cesare Picco." Sfido chiunque a trovare nel mondo musicale - non chitarristico - qualcuno che sottoscriva un'affermazione del genere. Messo a parte Bollani (jazzista) , che è un musicista eccezionale ma non si occupa di classica né pretende di farlo, gli altri sono al massimo dei parroci di provincia (Italia) e per quel ne so io un nuovo "sacerdote" del pianoforte si chiama piuttosto Lang Lang, che tutto il mondo ammira e acclama anche quando suona Berg, Bartok, Debussy e molti contemporanei. D'altra parte Giovanni Allevi, Stefano Bollani, Ludovico Einaudi, sono pianisti di un genere che nulla ha a che fare con il mondo della musica classica e nessuno si sognerebbe di andare ad un loro concerto per sentire i classici del pianoforte nè antichi nè moderni. Insomma si rivolgono ad un pubblico differente e mi piacerebbe sapere che cosa c'entrano con i successi o gli insuccessi di carriera dei giovani leoni che escono dai concorsi internazionali. Centra perché qualche direttore di stagione di provincia e di qualche istituzione teatrale italiana ha pensato bene di non scritturare il vincitore 2005 del Concorso Chopin di Varsavia Rafal Blechacz per poter fare posto a Allevi? Fortunatamente quando erano giovani Argherich e Pollini, i direttori artistici possedevano ancora le orecchie e le usavano. Se nessuno si chiede perchè la Fiat non partecipi alle gare di Formula 1 con la 500 non capisco perchè bisogna pensare che pianisti quali quelli menzionati interferiscano nel gusti del pubblico o occupino una fetta di mercato destinato ai grandi pianisti classici. Infine non ero al corrente del fatto vi era stata un flessione di pubblico nei recital pianistici: io vivo in una grande città dove tutti i grandi pianisti prima o poi passano, li seguo regolarmente e non ho mai notato da quando vado ai concerti (cioè 40 anni) un calo di interesse verso i recitals pianistici. Il miracolo lo ha fatto Franz Liszt nel XIX secolo e gli effetti si vedono ancora oggi. I miracoli di Allevi non so se qualcuno se li ricorderà tra 10 anni. -
Le novità per gli esami in conservatorio da privatista
Frédéric Zigante ha risposto a AlessandroAmico nella discussione Leggi e musica
Ho più di un allievo in questa condizione. Certo che potranno finire, ma nel nuovo ordinamento. Non potranno finire da privatista e potranno entrare, se hanno i requisiti (maturità) e competenze sufficienti per sostenere l'esame d'ammissione, in un Triennio ( I Livello). Di alcuni esami già sostenuti (Armonia, Storia della musica) potrà essere richiesto il riconoscimento ma la traduzione dei voti in decimi in voti espressi in trentesimi non è mai troppo consigliabile se non si è preso un voto altissimo. Comunque all'esame di ammissione di un Triennio conta esclusivamente ciò che il candidato sa fare, non gli esami già dati. In altre parole un candidato che abbia sostenuto in passato l'Ottavo anno ma all'esame dimostra una preparazione più simile a quella di un Quinto anno, o non verrà ammesso o verrà ammesso con dei debiti formativi. -
Le novità per gli esami in conservatorio da privatista
Frédéric Zigante ha risposto a AlessandroAmico nella discussione Leggi e musica
Ti devo smentire sul fatto che con il vecchio sistema bisognava in ogni caso suonare: conosco anche casi di diplomati che al loro diploma vecchio ordinamento non hanno suonato affatto. Ma lasciamo stare queste degerazioni a cui è sempre facile attacarsi: l'Italia è un paese dove la fantasia non manca che poi qualcuno la trasformi in furberia e inganno non significa che dappertutto sia così. Concordo pienamente con te su un punto: questa riforma è monca ormai da 10 anni (la Legge 508 è del 1999), ciò che abbiamo sotto gli occhi non è "la riforma" ma un ibrido tra vecchio sistema e riforma che nessuno ha ideato, nessuno ha imposto, nessuno ha previsto e di cui nessuno ha calcolato eventuali effetti pericolosi. Infatti applicata così la riforma è incomprensibile ai più. Per questo è ora che la riforma vada a pieno regime: poi saranno risultati a guidare le scelte degli studenti. Concordo con te pienamente anche sulla questione del valore legale del titolo: è un piaga solo italiana in europa. Elimato il valore legale il "mercato" delle scuole non sarebbe truccato e gli studenti potrebbero agire sulla base del fatto che l'unico "valore" che una scuola può lasciargli è ciò che gli insegna. -
Le novità per gli esami in conservatorio da privatista
Frédéric Zigante ha risposto a AlessandroAmico nella discussione Leggi e musica
La diversità di valutazione potrebbe anche essere considerata " normale" se fatta con criteri seri. Ma in una di questa tre graduatorie c'è un trucco ..e si vede. L'attribuzione dello stesso punteggio artistico a ben 9 candidati non si presta a molte interpretazioni e significa che in quel conservatorio non si intende dare un incarico sulla base dell'attività artistica, ma sulla sola base dei titoli di studio e di servizio. Dare 80 punti (il massimo) in una graduatoria a ben 9 candidati è come dare 0 punti a tutti. Non so se questa graduatoria sia attaccabile legalmente ma è evidente che la commissione ha così eluso il suo compito cioè non ha "valutato" essendo la valutazione dei titoli di servizio e dei titoli di studio un'attribuzione di punteggio automatica. E' un omissione questa? Chissà.. Un passatempo per chi si annoia: mettete i nomi dei tre primi classificati su Google e divertitevi! -
Le novità per gli esami in conservatorio da privatista
Frédéric Zigante ha risposto a AlessandroAmico nella discussione Leggi e musica
Temo che questo, fra i conservatori storici, sia un caso particolare e penso che sia causato dall'operato del Direttore Carrisi. Quando io ho lasciato il Conservatorio di Trieste la mia classe era formata esclusivamente da Trienni e Bienni. A Torino, al secondo anno di insegnamento, la situazione è divisa a 50% ma quelli del vecchio ordinamento confluiranno o nei nuovi corsi base ( i più giovani) o nel Triennio l'anno prossimo. Non è questione di sopprimere il vecchio prdinamento : quello è già condannato dalla Legge 508. Pensi si tratti di fare un lavoro con gli allievi organizzato diversamente il percorso. Io preferisco nettamente lavorare nel nuovo sistema. A parte le magagne organizzative ci sono a mio avvispo grandi vantaggi e - finalmente- si può modellare il percorso sulle effettive predisposizioni artitiche delle studente. Ti pare poco? Se invece lo studente di predisposizioni non ne ha rivelate, è meglio che stia fuori dal conservatorio piuttosto che arrampicarsi sugli specchi con il vecchio ordinamneto. -
Le novità per gli esami in conservatorio da privatista
Frédéric Zigante ha risposto a AlessandroAmico nella discussione Leggi e musica
Mi risulta siano previsti, ma nessun conservatorio ne ha istituiti per ora. -
Le novità per gli esami in conservatorio da privatista
Frédéric Zigante ha risposto a AlessandroAmico nella discussione Leggi e musica
Quale questione? Hanno diritto di finire solo gli iscritti alunni interni al Conservatorio, ovvero dovranno scegliene il prossimo novembre: 1) se hanno già le competenze e nel giro di tre AA avranno conseguito una Maturità, possono entrare al triennio che va a regine ( non è più sperimentale). 2) possono confluire nei corsi base del NUOVO sistema per i quali i conservatori hanno avuto 10 anni per organizzarsi. 3) possono scegliere di rimanere nel vecchio ordinamento fino al Diploma. Per i Quinti e ottavi credo che verranno fatti ancora quest'anno per motivi legali. Ma comunque saranno titoli non spendibili in alcun modo, visto che dall' AA prossimo il vecchio ordinamento cessa di esistere. -
Le novità per gli esami in conservatorio da privatista
Frédéric Zigante ha risposto a AlessandroAmico nella discussione Leggi e musica
Ho girato la domanda ad un sindacalista UNAMS e questa è stata la sua risposta: "La regola, a questo punto in cui ci troviamo con le declaratorie in funzione, è che fino alla fine dell'attuale anno accademico si accettano i privatisti. Le declaratorie sono entrate in vigore definitivamente tra luglio e settembre 2009 (DM 90 e DN 124). In questo anno accademico le Istituzioni devono preparare prima del NUOVO A.A. il proprio REGOLAMENTO DIDATTICO a seguito del quale i vecchi trienni verranno riformati e diverranno ORDINAMENTALI. Diventando ordinamentali i trienni il vecchio ordinamento va definitivamente FUORI ORDINAMENTO, ovvero non esiste più. Anzi esiste solo per gli studenti già iscritti che facciano richiesta di proseguire col vecchio sistema. Per tutti gli altri non esiste più. Non esiste più per chi si iscrive per la prima volta al Conservatorio potrà farlo solo al triennio o ai corsi do base. Non esiste più per i privatisti. Tutto questo dal 2 novembre prossimo." Non sono un legale - tanto meno un costituzionalista - ma mi domando fino a quale punto tale norma sia compatibile con il dettato costituzionale, che riconosce la scuola privata. Fino al compimento della scuola media superiore, i candidati privatisti di qualunque ordine di scuola - quindi anche quelli del futuro liceo musicale - non possono non essere ammessi: lo impone la costituzione. Non esistono i privatisti nelle università (esistono però le università private che rilasciano diplomi di laurea con pieno valore legale), ma nessuna di queste istituzioni svolge funzioni di scuola media. Se il conservatorio accetta allievi che non frequentano ancora il livello universitario, cioè se in pratica svolge funzioni di supplenza del liceo musicale (che ancora non esiste), non può rifiutarsi di esaminare candidati privatisti nelle sessioni di esame corrispondenti a quelle di un liceo musicale: ciò sarebbe anticostituzionale e, nelle mani di una buona avvocatura, il rifiuto potrebbe essere smantellato. Se il conservatorio non vuole accettare privatisti, perché è un'istituzione universitaria, allora non deve accettare allievi che non abbiano conseguito la maturità liceale; se li accetta, non può rifiutarsi di ammettere, nelle sessione d'esame fino alla soglia dell'università, i candidati privatisti. Il conservatorio non può essere liceo quando gli fa comodo (riempire le classi altrimenti in rischio di spopolamento: non mi riferisco alla chitarra), e smettere di esserlo quando l'esserlo diventa un carico di lavoro (esaminare i privatisti). dralig Ma uno dei requisiti di accesso al Triennio è proprio il possesso della maturità. Nei Conservatori ci sono ancora tanti liceali solo perchè il vecchio ordinamento non è stato ancora chiuso e quindi si sono fatti esami di ammissioni prendendo anche allievi molto giovani. Questi hanno diritto di finire il loro percorso nel vecchio sistema anche se attualmente pare il Ministero intenda riconoscere questo diritto solo a chi frequenta da interno i corsi superiori, costringendo gli latro a passare o ai corsi di base nuovi o al triennio. Da quest'anno comunque non si dovrebbero più fare ammissioni al vecchio ordinamento. -
Le novità per gli esami in conservatorio da privatista
Frédéric Zigante ha risposto a AlessandroAmico nella discussione Leggi e musica
Ho girato la domanda ad un sindacalista UNAMS e questa è stata la sua risposta: "La regola, a questo punto in cui ci troviamo con le declaratorie in funzione, è che fino alla fine dell'attuale anno accademico si accettano i privatisti. Le declaratorie sono entrate in vigore definitivamente tra luglio e settembre 2009 (DM 90 e DN 124). In questo anno accademico le Istituzioni devono preparare prima del NUOVO A.A. il proprio REGOLAMENTO DIDATTICO a seguito del quale i vecchi trienni verranno riformati e diverranno ORDINAMENTALI. Diventando ordinamentali i trienni il vecchio ordinamento va definitivamente FUORI ORDINAMENTO, ovvero non esiste più. Anzi esiste solo per gli studenti già iscritti che facciano richiesta di proseguire col vecchio sistema. Per tutti gli altri non esiste più. Non esiste più per chi si iscrive per la prima volta al Conservatorio potrà farlo solo al triennio o ai corsi do base. Non esiste più per i privatisti. Tutto questo dal 2 novembre prossimo." -
Le novità per gli esami in conservatorio da privatista
Frédéric Zigante ha risposto a AlessandroAmico nella discussione Leggi e musica
A Medicina , Architettura o a Legge non è possibile fare esami da privatisti, perchè dovrebbe esserlo in un Conservatorio? L'introito che ne deriva è oltretutto trascurabile rispetto al bilancio di un Conservatorio, inoltre chi vorrà un titolo accademico dovrà iscriversi quindi i mancati introiti saranno bilanciati. Tu accetteresti di farti fare un 'anestesia da uno che si "laureato" da privatista? Certo l'istituzione non garantisce automaticamente la qualità, ma per quel che ho visto in 15 anni di lavoro in Conservatorio, i privatisti che godono di una preparazione seria e completa son davvero rari e provengono sempre dagli stessi insegnanti. Poi non facciamo l'errore di misurare tutto sulla dimensione del chitarista solista virtuoso ed autoreferenziale. Che senso ha la formazione musicale di un arco senza la musica da camera e l'orchestra? Credi davvero che un privatista di violino possa superare facilmente superare l'audizione per entrare in un 'orchestra seria, senz avere questo tipo di esperienza che si può fare solamente in una scuola grande? La riforma può essere definita "una fregatura" solo se ci si riferisce all'applicazione data alla legge 508 da alcuni Direttori di Conservatori , applicazione che definisco -senza mezzi termini- imbecille. Non confondiamo però una legge, con la sua applicazione parziale e, nelle parti realizzate, ottusa e priva di idee. Caro Frédéric, da quello che ho potuto personalmente verificare i Conservatori non hanno niente a che vedere con le facoltà universitarie. . Con la legge 508 del 1999 i Conservatori entrano far parte del comparto dell’Università ( MIUR). Che ci piaccia o no la 508 è una legge dello stato: per cambiare un legge ci vuole una nuova legge o un referendum (500mila firme...). Io ritengo che , vista lattenzione dei nostri politici verso la cultura e la musica, aspettarsi del nuovo a breve sia una follia: meglio cercare di far funzionare bene quello che c'è. La legge 508 è praticamente un contenitore vuoto: i contenuti tipo i corsi in 10 ore di una materia o la suddivisione della titolarità in 300 materiuzze sono opere dei Direttori, non di chi ha ideato la legge. Anch’io ho dato tutti gli esami da privatista e , come te studiavo con un maestro che insegnava in Conservatorio. Perciò mi sono perso tutto ciò che una scuola che ha classi di musica da camera, orchestra, composizione può offrire. E la mia preparazione (lo dico con molta tranquillità pure io) era incompleta. L'ho poi completata a spese della mia famiglia. Senza contare ciò che ho perso in fatto di rapporti umani con giovani che come me avevano la stessa passione. I sondaggi si dovrebbero fare su campioni numericamente significativi e adeguatamente variegati. Se interroghiamo gli studenti dei conservatori sardi e gli studenti dei conservatori friulano ( io insegnavo fino ad due anni fa a Trieste) credo avremo risposte molte diverse. Il Concerto per chitarra e orchestra è obbligatorio in molti bienni: in alcuni conservatori una sola annualità in altri ( Torino) con due annualità e due esami. L'interpretazione e l'utilizzo che si fa dei programmi ministeriali è responsabilità del Docente: non credo proprio che lo studio della chitarra nella classe di Gilardino ad Alessandria abbia avuto le caratteristiche che descrivi tu. E questo vale per molti colleghi. Oltretutto troppo spesso si dimentica che i programmi ministeriali del vecchio ordinamento sono solo delle prove di verifica di obbiettivi: non è scritto da nessuna parte che bisogna limitarsi a quel repertorio o a quell'impostazione culturale ( ormai superata) e non sta scritto da nessuna parte che quel repertorio sia un percorso formativo. -
Le novità per gli esami in conservatorio da privatista
Frédéric Zigante ha risposto a AlessandroAmico nella discussione Leggi e musica
A Medicina , Architettura o a Legge non è possibile fare esami da privatisti, perchè dovrebbe esserlo in un Conservatorio? L'introito che ne deriva è oltretutto trascurabile rispetto al bilancio di un Conservatorio, inoltre chi vorrà un titolo accademico dovrà iscriversi quindi i mancati introiti saranno bilanciati. Tu accetteresti di farti fare un 'anestesia da uno che si "laureato" da privatista? Certo l'istituzione non garantisce automaticamente la qualità, ma per quel che ho visto in 15 anni di lavoro in Conservatorio, i privatisti che godono di una preparzione seria e completa son davvero rari e provengono sempre dagli stessi insegnanti. Poi non facciamo l'errore di misurare tutto sulla dimensione del chitarista solista virtuoso ed autoreferenziale. Che senso ha la formazione musicale di un arco senza la musica da camera e l'orchestra? Credi davvero che un privatista di violino possa superare facilmente superare l'audizione per entrare in un 'orchestra seria, senz avere questo tipo di esperienza che si può fare solamente in una scuola grande? La riforma può essere definita "una fregatura" solo se ci si riferisce all'applicazione data alla legge 508 da alcuni Direttori di Conservatori , applicazione che definisco -senza mezzi termini- imbecille. Non confondiamo però una legge, con la sua applicazione parziale e, nelle parti realizzate, ottusa e priva di idee. -
studio e analisi La musica di Piazzolla e Julian Bream
Frédéric Zigante ha risposto a Marcello Rivelli nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Non saprei dire se sono per mani piccole. Le Smallman sono chitarre delle stesse dimensioni di una chitarra odierna. Hanno una particolarissima incatenatura a griglia, non tradizionale, che è fatta di fibra di carbonio, credo. E' l'ultima chitarra suonata da John Williams. Io ne ho provata una ed era estremamente morbida ed elastica. no scusa Frederic la mia era una battuta nataliza....small piccolo, man.....mani..... ops! -
studio e analisi La musica di Piazzolla e Julian Bream
Frédéric Zigante ha risposto a Marcello Rivelli nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Non saprei dire se sono per mani piccole. Le Smallman sono chitarre delle stesse dimensioni di una chitarra odierna. Hanno una particolarissima incatenatura a griglia, non tradizionale, che è fatta di fibra di carbonio, credo. E' l'ultima chitarra suonata da John Williams. Io ne ho provata una ed era estremamente morbida ed elastica. -
studio e analisi La musica di Piazzolla e Julian Bream
Frédéric Zigante ha risposto a Marcello Rivelli nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Due osservazioni sull'episodio Bream/Piazzolla: 1) occorre tenere conto che si trattava di una lezione. Julian Bream non è così snob da ritenere che non si possa suonare un pezzo di Piazzolla tanto è verò che lui stesso lo ha fatto negli USA. Ma quando uno ha l'opportunità di fare una lezione con Bream, a cosa dovrebbe pensare? Alla figura da virtuoso che farà davanti a tutti i partecipanti al corso o al fatto che ha l'opportunità rara di studiare magari il Nocturnal di Britten con chi questo pezzo l'ha visto nascere? Bream non è certo uno specialista in musica latino americana e tanto meno in musica di confine tra il classico e il commerciale. Che senso ha suonare chiedere a Bream una lezione su Piazzolla? 2) Si può anche fare lezione su un pezzo che non appartiene al mondo musicale del maestro, se si arriva però alla lezione con una partitura che metta in grado il docente di esprimere un parere professionalmente serio. Diverse trascrizioni per chitarra sola di pezzi di Piazzolla non hanno questi requisiti. Di fatto queste trascrizioni sono delle pesanti riduzioni rispetto a quello che Piazzolla ha concepito e rimane impossibile capire qual'è il pensiero dell'autore con la sola partitura a disposizione. L'unica soluzione è andare ad ascoltare i dischi di Piazzolla stesso. Ma perchè mai un Julian Bream dovrebbe essere preparato sull'argomento? Per poter fare una master class ad un'allieva un pò svampita? Nel 2001 andai a Londra ad ascoltare il concerto d'addio alle scene di Julian Bream. Una rivista chiese a diversi chitarristi noti presenti in sala di scrivere un breve pensiero sul concerto. Io scrissi questo: "Vorrei, come Julian Bream, arrivare anch’io a 68 anni mantenendo intatta, nonostante la lunga carriera e le vicissitudini personali, la voglia di studiare nuovi brani e di fare partecipi delle nuove scoperte tutti i miei ascoltatori, sollecitando in loro una curiosità troppo spesso lasciata a riposo. Le prime della Sonatina di Cyril Scott e dell’Hommage à Claude Debussy di George Migot sono state un dono prezioso ed indimenticabile, degno della ricorrenza dei 50 anni dal debutto a Wigmore Hall. Julian Bream ha consentito per due ore a coloro che, come me, credono in una chitarra diversa da quella corriva delle odierne piazzollate-koyumbabe, di continuare a credere che l'eroica chitarra degli anni ‘60 e ‘70 che si emancipava orgogliosamente dai dettami tarrego-segoviani mantenga immutata nel tempo la propria ragion d’essere."