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Frédéric Zigante

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  1. Veramente Ruggero Chiesa nella sua edizione modifica la scrittura originale di Paganini realizzando sistematicamente la polifonia non indicata dall'autore: lo afferma Chiesa stesso nella prefazione. Nella sua edizione Chanterelle invece Giuseppe Gazzelloni ripropone anche la grafia originale di Paganini lasciando al gusto dell'nterprete il compito della realizzazione polifonica. Comunque si tratta di due ottime edizioni che per di più offrono una riproduzione chiara e completa del manoscritto paganiniano.
  2. Hai ragione e la scelta di quella pagina miserella (un solo chitarristico in un pezzo collettivo di circostanza) è davvero ingenerosa nei confronti di Giuliani. Comunque è noto che ognuno tira l'acqua al suo mulino. Per chi volesse andare un pochino oltre al " preferisco" o al "mia piace/ non mi piace" suggerirei un'accurato confronto tra le Variazioni op.3 di Sor e le Variazioni op.112 di Giuliani nei quali i due autori trattano lo stesso tema. http://www.kb.dk/elib/noder/rischel/RiBS0353.pdf http://www.kb.dk/elib/noder/rischel/RiBS0686.pdf
  3. Lo stupefacente in questione si chiama "informazione": molti politici la considerano pericolossissima in effetti e mettono in atto complicate strategie per renderla innocua. Scherzi a parte, l'informazione è parzialmente giusta. Nel dicembre 2005 ho ritrovato non uno studio ma un manoscritto antico e sconosciuto della Suite Populaire Brésilienne che include una Valse-Choro competamente sconosciuta. Ho suonato questo brano in pubblico per la prima volta il 2 giugno 2006. L'uscita della nuova edizione della Suite Populaire Brésilienne è prevista per fine settembre e penso ci vorrà un altro paio di mesi prima di averla nei negozi. La nuova edizione include in Appendice la finora sconosciuta Valse-Choro. Questo è il primo volume della nuova edizione delle musiche per chitarra sola di Villa-Lobos che l'editore Max Eschig mi ha incaricato di curare. Seguiranno in ordine i Cinq Préludes et le Douze Etudes. Le nuove edizioni sono molto diverse dalle precedenti, vi sarà un'ampia prefazione in tre lingue di cui una è l' Italiano. In appendice ci saranno le varianti, le note critiche e i frammenti cassati dall'Autore. Questa edizione riproduce le diteggiature originali dell'Autore (in alcuni casi da me completate o chiarite) e presenta la differenza di grandezza dei corpi delle note che Villa-Lobos auspicava e la vecchia edizione ometteva. Tutti i passi in armonici sono stati corretti ed sono accompagnati dagli effetti reali e dalla diteggiatura necessaria per realizzarli.
  4. Veramente il programma ministeriale di Diploma non indica nulla sull'impegno contrappuntistico del brano a) della I prova. Ecco il testo: "Una composizione per liuto , vihuela o chitarra antica trascritta dall'intavolatura dallo stesso candidato nel corso dell'ultimo biennio" Come vedi non è affatto detto che il brano debba essere di carattere contrappuntiscico, nè che debba essere rinascimentale, anzi può essere barocco (per chitarra o per liuto barocchi, per esempio De Visée; Sanz o Weiss). Io di solito preferisco gli autori elisabettiani che soffrono molto meno del passaggio sulla chitarra moderna rispetto ai vihuelisti spagnoli e ai liutisti italiani. Il programma prevede invece che tu possa documentare di aver realizzato la trascrizione, cioè in pratica devi presentare un testo scritto da te del brano e portare la relativa intavolatura. E' al Compimento medio che è richiesto un brano di "rilevante impegno contrappuntistico".
  5. Potresti chiedere al Ministro Mussi visto che l'ha appena commissariato..
  6. Io non la sottovaluterei così tanto questa prova. Nel caso di un giudizio incerto (non certo di una prova da 10 e lode..) può far pendere la bilancia in un senso piuttosto che in un 'altro. Il facile o il difficile dipende poi dalla tua preparazione e dalla fortuna.... infatti è prassi che sia il commissario esterno a proporre queste prove. E può capitare di tutto. Una volta un commissario a Trieste si presentò con un pezzo atonale... questo però è un caso estremo. Io al diploma (molti anni fa a Conservatorio di Milano ....) ebbi da trascrivere una Galliarda di Simone Molinaro e un Andantino di Sor di due pagine per le tre ore di interpretazione. In bocca al lupo!
  7. Nella Suite in Modo polonico di Alexandre Tansman ci sono due composizioni del genere: Kolysanka n.1 (Berceuse d'orient) Kolysanka n.2
  8. Prova ad inscriverti in un Conservatorio degno di questo nome, poi semmai ti potrai preoccupare di scegliere un maestro degno di questo nome.
  9. Le opere di Arcas sono edite in facsimile da Soneto.
  10. Le due Sonate trascritte da Segovia ed edite da Schott sono K11 originale in do minore trascritta in mi K481 originale in fa minore trascritta in la minore.
  11. Frédéric Zigante

    Erasmus

    No, occorre essere iscritti o al triennio o al biennio. Nel vecchio ordinamento il Conservatori erano inquadrati nell'ambito dell'insegnamento secondario superiore che è quello immediatamente precedente all'Università.
  12. Pìù che della serietà e della buona fede dei componenti del comitato del Convegno di Alessandria (dei quali penso pochi dubitino, visti i nomi in questione) penso potrebbe essere oggetto di qualche perplessità il meccanismo attraverso il quale si arriva al disco d'oro. Non ci sono meccanismi di presentazione dei prodotti discografici da parte degli editori al Comintato e quindi tutto è affidato alla buona volontà di conoscere dei componenti il Comitato (vedi di comperarsi i cd se non li hanno ricevuti in omaggio). La rivista Suonare New (che è diretta da Filippo Michelageli che è pure uno degli organizzatori del Convegno di Alessandria) organizza un analogo premio per il pianoforte e in quel caso si tratta di una votazione fatta, attraverso un coupon, dai lettori della rivista. Non so se questo metodo sia migliore o peggiore, ma sono certo che darebbe risultati molto differenti (ed probabilmente altrettanto discutibili).
  13. Dispersa e ben nascosta tra le molte (troppe?) composizioni per chitarra di Franco Margola c'è pure una bella Ballata, edita da Zanibon, che meriterebbe il salvataggio.
  14. E' molto difficile risponderti non avendo alcuna idea di quali interpretazioni "vezzose" ti hanno creato questa sensazione di disturbo. In linea molto generale posso dirti che Carulli, Gliuliani e Sor quando desideravano una variazione agogica avevano a disposizione tutti i mezzi grafici per scriverla e diverse volte lo fecero. Per esempio gli "ad libitum " del rondeau della Fantasia op. 30 di Sor oppure o i "slargandosi" seguiti da un "a tempo" usati frequentemente da Giuliani. Tuttavia vi eravo pure delle prassi esecutive molto diffuse che certo non necessitavano di una precisa notazione in quanto patrimonio di tutti all'epoca in cui si compose il brano. Diverso è il caso dei Potpourri o delle opere derivate da materiale preesistente: suonare una Rossiniana di Giuliani senza conoscere i realtivi passi d'opera di Rossini candida automaticamente l'interprete al fallimento perchè il testo del chitarrista non contiene tutte le informazioni necessarie per cogliere lo spirito (se non la lettera) voluto da Rossini. Non è un 'omissione di Giuliani : dava piuttosto per scontato che tutti conoscessero i passi in questione e non si poneva certo il problema che di lì a pochi anni molti di questi melodrammi sarebbero usciti completamente fuori dal repertorio corrente. Tutte le tecniche interpretative che menzioni sono sempre esistite: ma l'uso che se ne fa può dare risultati, in quanto a buon gusto e naturalezza, molto diversi. Oggi c'è una gran confusione sull'argomento e sono pochi gli interpreti che vanno oltre allo sforzo di abbracciare uno strumento antico. Capita anche di vedere suonare una chitarra del primo ottocento con le tecniche che furono usate molti anni dopo da Tarrega e Llobet. Le cosidette "tecniche del senno di poi". Ciao
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