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Talento o Studio?
Butterfly ha risposto a Mirella Pani Landolfi nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Oscar scrive: Ciao Oscar, A questa domanda penso sia difficile rispondere: 1) "sì, se studi tanto diventerai sicuramente un artista", oppure 2) "no, studia quanto ti pare, o hai il sacro fuoco del genio o ti attacchi". Dalle risposte di chi artista lo è, riconosciuto universalmente, mi pare sia emerso che al di là delle doti naturali occorra impegnarsi molto e cercare nel lavoro una soluzione anche ai momenti di difficoltà. Allora una possibile risposta potrebbe essere che al di là che una persona sia un artista in nuce o no, se non studia e non da' il massimo (dimostrando onestà intellettuale) non arriverà mai a saperlo. Scriveva Cristiano Porqueddu un po' di tempo fa, che la chitarra non suona da sola, guardandola. Lasciando da parte le storie romanzate e certe visioni un po' "romantiche", alla base di un artista c'è sempre quantomeno la predisposizione a una solida preparazione tecnica. Mi permetto qualche pensiero su quel che scrive il M.° Gilardino, perchè il suo focalizzare l'aspetto sul "lavoro" è probabilmente anche dovuto al vedersi da dentro e non da fuori, come possono fare solo gli altri. Lo stesso cenno che fa alla "riflessione" è già indice di un contributo personalissimo al lavoro che è di quella mente e di nessun'altra. Quel che a lui sembra la normalità di una prassi è proprio quello che per chi ascolta le sue composizioni da' l'unicità creativa di quell'opera. Il fatto che qualcosa sia "arte" può anche magari restare indifferente al suo artefice, perchè la sua esigenza creativa non è mossa dal riconoscimento esterno. Similmente molti artisti, in altre epoche, nemmeno osavano a volte nemmeno ritenersi tali: aspiravano solo a creare e a ricercare la "loro" perfezione ideativa. Secondo me un artista è tale perchè ha qualcosa che lo distingue dagli altri, altrimenti chiunque studi musica (o pittura, o ballo) con una identica formazione dovrebbe avere le stesse potenzialità, sulla carta di sbocciare come artista. Storicamente non mi pare che questo sia mai stato vero, Leonardo impastava i colori a Andrea del Verrocchio, insieme a tanti altri ragazzini, ma poi... Attenzione: questo non significa che chiunque venga riconosciuto in una certa epoca o da una certa critica come un "artista" lo sia poi davvero o che dei pseudo artisti non possano trovare una gloria immediata che la storia probabilmente non protarrà nel tempo. E, sempre secondo il mio modesto pensiero, già porsi la domanda di Liolanda è segno di una introspezione positiva e di una sensibilità profonda. I veri grandi artisti si sono spesso macerati nel dubbio di essere tali, lo stesso Van Gogh provò la disperazione nel pensare di non riuscire ad esprimere veramente il senso del grano nelle sue spighe... Mi sembra bello ricordare a questo proposito una poesia di Montale: Non chiederci la parola Non chiederci la parola che squadri da ogni lato l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco lo dichiari e risplenda come un croco perduto in mezzo a un polveroso prato. Ah l'uomo che se ne va sicuro, agli altri ed a se stesso amico e l'ombra sua non cura che la canicola stampa sopra uno scalcinato muro! Non domandarci la formula che mondi possa aprirti, sí qualche storta sillaba e secca come un ramo. Codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo. Più prosaicamente potremmo dire, con Battisti...."lo scopriremo solo vivendo"... Butterfly -
Pluralità culturale
Butterfly ha risposto a Pico nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
La “formazione” di una persona si verifica molto prima dell’età delle scelte consapevoli di studio o lavoro. Forse da qualche parte in qualche cellula c’è scritto che noi ameremo quella cosa, qualunque altra facciamo per nostra scelta cosciente o necessità. Mia zia rimase vedova a 34 anni. Doveva essere terribilmente infelice ma io ero troppo piccola per accorgermene e lei era sempre sorridente e gentile e adorava i bambini. Chiese ai miei genitori il permesso di portare me e mio fratello a teatro, la domenica pomeriggio, ad assistere alla stagione lirica, sinfonica e dei balletti. Aveva a casa un pianoforte Stenwey & Son con i candelabri di bronzo al quale era proibito avvicinarsi e che esercitava su noi una grande attrattiva. All’epoca non c’era ancora il teatro Carlo Felice ma il più modesto (in apparenza, perché l’acustica era eccezionale) Teatro Margherita. Lì ho sentito cantare le voci più belle dell’epoca, e ho vissuto nei tramonti del Parco di Nervi trepide attese per i balletti di Carla Fracci, e quelli coloratissimi del folclore russo di Moiseyev Sapevo a memoria più arie d’opera che canzoni dello zecchino d’oro, anche se per diversi anni ancora mi rimase oscuro il motivo per cui Margherita Gautier non fosse considerata una signora rispettabile. D’altra parte mio padre da ragazzo aveva studiato con un anziano musicista e suonava un organo del Settecento, nella chiesa vicino a casa sua, e quando fu il momento si compose anche la marcia nuziale, non volendo usare la “solita” di Mendelssohn. Mia mamma doveva veramente essere innamorata! Sono cresciuta in mezzo a colori, tele, abbozzi di sculture, fogli pieni di parole in versi, cancellate e riscritte. Quando mio fratello ha iniziato a studiare il flauto, alle medie, ho pestato i piedi perché anche io volevo suonare e così mi hanno regalato…una chitarra! Una delle prime cose che ho fatto è stato suonarci a orecchio il Chiaro di luna di Beethoven, perchè piaceva a mia mamma. Per vari motivi però non ho potuto studiare musica “seriamente”, all’epoca. Eppure anche questo non basta. Mio fratello per esempio ha studiato ingegneria meccanica. Ha una vasta collezione di musica sinfonica in cd, però quando l'ho convinto ad assistere all'ultimo concerto di David Russel, tutto di musica rinascimentale, mi ha lanciato ogni tanto certe occhiate che sembravano dire "perchè mi hai fatto questo?" Al contrario conosco ingegneri, medici e avvocati che amano l'arte e la musica, pur avendole incontrate solo in età adulta. Qualche tempo fa ho ascoltato per caso (ma esiste il caso?) una "song without words" di Mendelssohn, suonata, credo, da Segovia... La vita può anche portarci su sentieri diversi, sta a noi ritrovare la strada per "casa", anche quando bisogna cercarla bene fra le tante che ci si aprono davanti. Butterfly -
Talento o Studio?
Butterfly ha risposto a Mirella Pani Landolfi nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Klimt scrive: Butterfly -
Talento o Studio?
Butterfly ha risposto a Mirella Pani Landolfi nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Già uno che si chiama Best è nato con la camicia.... C'è sicuramente una scintilla indefinibile nella capacità di alcune persone a distinguersi qualunque cosa facciano, al di là delle circostanze oggettive. Forse però il campo sportivo è un po' diverso da quello delle arti liberali; pur essendoci l'aspetto meccanico del movimento, la strategia di pensiero e l'inventiva....se mi paragoni un calcio a un pallone a una fuga di Bach o alle tremule foglie dei pioppi di Cézanne, mi metto a piangere.... Ci siamo un po' persi la domanda iniziale di Iolanda che scrive: Ci si potrebbe chiedere, e chiedere a chi può rispondere su questo forum, come un artista, pur consapevole delle proprie capacità, trovi la forza o l'idea creativa che lo aiuta a superare un ostacolo. Benvenuto Cellini salvò la fusione del suo Perseo in extremis, in un sol attimo, gettando un enorme pane di stagno nella fornace. Leonardo meditò per buona parte della sua vita, e invano, sulla soluzione di certi problemi di fisica e ingegneria. Alessandro Manzoni forse provò il "panico" da foglio bianco, riscrivendo più volte il suo più importante romanzo. Ma un musicista a cosa si ispira, da cosa trae forza per superare una difficoltà? Dove trova le "sue" note o l'agilità delle sue dita quando proprio non ne vogliono sapere di manifestarsi? Butterfly -
Talento o Studio?
Butterfly ha risposto a Mirella Pani Landolfi nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Marcello Rivelli scrive: Del rapporto fra operato di un artista e remuneazione dell'arte si è discusso tempo fa, in altra sede, e a lungo. Può darsi che la discussione venga riproposta anche qua, si era rivelata molto interessante. Non vorrei nemmeno deluderti più di tanto, raccontandoti in dettaglio certi libri di conti dei pittori di corte o degli architetti nell'epoca aurea...talvolta certi "interessi" stimolano anche la creatività...d'altra parte la committenza e i mecenati sono sempre esistiti. Che poi da "qualche tempo" ad oggi il petrolio fossile o il vip-gossip siano più remunerativi dell'Arte, è questione del tutto opinabile, oltre che profondamente iniqua... Ma temo che si vada Off Topic rispetto all'argomento iniziale. Mi dispiace per Fromm (del quale ho letto soltanto Avere o Essere), purtroppo riusciamo a vivere senza tantissime cose delle quali abbiamo o sentiamo il bisogno, compreso l'amore. Resta da vedere se però, così, riusciamo anche ad essere felici. Butterfly -
Talento o Studio?
Butterfly ha risposto a Mirella Pani Landolfi nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Grazie Alessandro, è sempre bello anche ascoltare la tua musica. Butterfly -
Talento o Studio?
Butterfly ha risposto a Mirella Pani Landolfi nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
La parola talento deriva dal latino talentum, nel senso di moneta e ha acquisito nel tempo anche il significato di "dono di Dio". Rappresenta una capacità e una inclinazione particolare in qualche campo, fino al rendere geniale il proprio operato, per questo non è strettamente legata al campo artistico. Del "genio" e del "talento" se ne sono occupati nel corso dei secoli filosofi (mi viene in mente Kant, ma Kokis ne conoscerà sicuramente altri), scienziati, conoscitori dell'arte e dell'estetica, letterati ecc., fornendo teorie e spiegazioni diverse. Non tutti coloro che hanno talento diventano anche "artisti", sicuramente un artista è tale grazie all'aver coltivato e messo a frutto un qualche talento o facoltà eccezionale. Esiste cioè un fattore di originalità creativa che prescinde dalle condizioni iniziali. Quando Giotto, pascolando le pecore, dipinse un cerchio perfetto su una lastra di pietra, probabilmente non aveva conoscenza della geometria euclidea. Vi risparmio il dibattito sulla supremazia delle arti (pittura, scultura, architettura) che attanagliò l'epoca del Vasari. Stavo cercando di ricordare una bellissima definizione di poeta, ma non riesco a trovarla; diceva più o meno che il poeta è colui che sa esprimere ciò che tutti vedono ma che non sanno dire. Giovanni Pascoli a questo proposito scriveva: "il poeta, sapete, è quasi un creatore, poichè è colui che con le parole — fiat lux — illumina d’un tratto l’oscurità che ne circonda. Certo la stella e il fiore, la serenità e la tempesta erano anche prima che il poeta ne parlasse, e voi avevate gli occhi per vederle; ma voi non guardavate, e le cose belle erano come se non esistessero: la sua parola fu che per voi le creò". Forse accade lo stesso nelle altre arti, compresa la musica, una specie di maieutica che porta alla luce dei suoni nascosti nel profondo. A me ha sempre spaventato molto la Parabola dei Talenti, nel Vangelo di San Matteo: mi chiedo perchè a un servo ne debbano venir consegnati cinque e a un altro soltanto uno e perchè "a chiunque moltiplica, verrà dato e avrà in abbondanza; mentre a chi non ha moltiplicato, verrà tolto anche quello che ha." A volte non moltiplicare non dipende solo dalla propria cattiva volontà. Ma questo è un altro discorso. Forse non è una condizione così paradisiaca nascere "artisti". La spinta a creare, al di là che si avverta come responsabilità di condivisione con il genere umano o come esigenza personale irrinunciabile di espressione dell'anima, porta spesso a grande sofferenza e non solo a grande gioia. Come in qualunque atto creativo. Accanto alla naturale inclinazione a sapersi esprimere in un settore, occorre che in qualche modo i mezzi perchè ciò avvenga, vengano affinati e perfezionati in un processo di apprendimento tecnico e di esercizio mentale continuo. Per questo forse tanti enfant prodige spesso si perdono nell'età adulta. Un talento naturale va perciò arricchito e mantenuto vivo con la continua applicazione allo studio. Un artista poi, anche volendolo, non riesce a non essere tale. Se anche non avesse coltivato nessuno dei suoi talenti, è comunque una persona che camminando in una strada rumorosa e affollata, riesce a scorgere una goccia di brina, su un ramo dell'ultimo alberello al lato della via. Non è detto che questa sensibilità sia sempre solo fonte di commozione e non invece di una consapevolezza più "pesante" per la propria anima, che spesso ai più rimane incomprensibile. In questa bella serata primaverile, non riesco a proseguire in questa riflessione, è un argomento piuttosto complesso, ma spero di aver contribuito con qualche utile spunto. Butterfly -
Pluralità culturale
Butterfly ha risposto a Pico nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Kokis scrive: Tra flessibilità, lavoro interinale e altre diavolerie, non so davvero chi ancora pensi di studiare per un lavoro Finalmente una bella notizia! Basta con i convegni e le lezioni ad oltranza (dalle12 alle 15) e un po' d'affetto anche per lo stomaco che reclama giustizia. E poi con tutte quelle "scale" che bisogna fare...un po' di appetito verrà pure, no? Restando al quesito "serio", credo di essermi già espressa sull'argomento: le arti si compenetrano e nascono dalla comune aspirazione alla bellezza e alla poesia. Butterfly P.S. Ma allora gli "spaghetti alla chitarra".... contano anche per gli esami? -
Difficoltà degli esami di conservatorio
Butterfly ha risposto a Lucio Matarazzo nella discussione Leggi e musica
Questo modo di intendere la verifica dell'istruzione è sempre esistita. Perfino in certi esami universitari di letteratura italiana viene richiesta una scelta di 12 canti per ogni cantica della Divina Commedia. Che lo studente approfondisca l'intera opera allo stesso modo, è libera scelta individuale, perchè nessuno te lo chiede. Non parliamo del nuovo ordinamento con i corsi semestrali... Personalmente non ho mai amato questo modo di studiare, come non ho simpatia i compendi delle materie "a uso di" (esempio "manuale di anatomia per infermieri professionali). Approvo invece i testi rivolti ad avvicinare i bambini (o i "ritardatari" come me) a una materia (mi sono comprata anche io certi testi sul solfeggio con delle note grosse così ....) Ho sempre preferito studiare una materia nella sua completezza primaria, ed eventualmente trarre per mio uso solo ciò che mi serviva nella pratica, che è approccio diverso a operare già a monte una selezione degli argomenti, semplificandoli. Lo stesso discorso vale per il catalogo di un pittore e immagino probabilmente anche per quello di un musicista. Questo perchè mi è stato insegnato a fare così un po' in tutte le cose e perchè sono curiosa per natura, ma potrebbe anche corrispondere a una rigidità mentale o a una incapacità di riuscire a sfruttare solo le "porzioni" di apprendimento, mettendo in pratica il principio del minimo mezzo. Pur guardando con occhio benevolo (poichè tutti siamo stati studenti con la paura degli esami) al tentativo di superare lo scoglio di una verifica ministeriale, alla fine sta alla coscienza di ognuno (allievi e docenti) decidere di studiare qualcosa per conoscerla veramente o sfiorare una materia o un autore per "passare", rimandando magari a "dopo" gli approfondimenti. Senza voler formare a tutti costi dei "tuttologi", molto dipende anche dall'esempio che da' l'insegnante e da una educazione generale a conoscere davvero le cose, per se stessi e non per arrivare o arrivare primi. Il che purtroppo non sempre corrisponde al mondo di oggi. A me sembra un metodo di studio normale dire: si studiano bene tutti gli studi di Sor e in prossimità dell'esame ci si concentra su quelli che vengono richiesti (citando una frase che ha scritto il M.° Gilardino); tra l'altro, contrariamente alle apparenze, mi sembra anche un metodo più efficace e facile di studiare, perchè alla fine gli studi che "servono" per l'esame si sapranno meglio di chi si è concentrato solo su quelli. Così come se mi studio tutto il catalogo di un pittore, sicuramente saprò dissertare con maggiore sicurezza sulle opere principali, unico oggetto di un esame. (secondo me, eh, non sparatemi!). Insomma è la conoscenza vera che da' la scienza....qualunque occasione di apprendimento (testi extra programma, seminari esterni ecc.) dovrebbe essere considerata una fortuna e un merito, non il contrario. A volte invece ci sono insegnanti ai quali se chiedi troppe spiegazioni sulla materia, si innervosicono dicendo "tanto non ti serve". Butterfly -
The Music Library of Sweden - Spartiti per chitarra in pdf
Butterfly ha pubblicato una discussione in Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Carl Oscar Boije af Gennäs (1849-1923) fu tanto abile agente assicurativo che chitarrista amateur. La sua collezione di spartiti comprende sia edizioni a stampa (dall'inizio del XIX secolo) che manoscritti (come gli autografi di J.K. Mertz). La collezione è stata donata nel 1924 alla biblioteca e comprende solo spartiti per chitarra. Recentemente è stata digitalizzata in formato pdf. Un indice dei compositori è ricercabile cliccando sulla lettera alfabetica iniziale. L'accesso è gratuito. Se si cerca un specifico brano all'interno della collezione che non è ancora stato digitalizzato, è possibile farlo sapere alla biblioteca(che gli assegnerà priorità di esecuzione) scrivendo a questo indirizzo: rarecoll@muslib.se Gli spartiti della Boije collection possono essere pubblicati senza permesso speciale a condizione che la sorgente del materiale (Statens musikbibliotek - The Music Library of Sweden) sia chiaramente citata. La biblioteca desidera ricevere due copie della pubblicazione. [tradotto dal sito ufficiale della Collezione] Ecco il link alla pagina con l'indice alfabetico degli Autori http://biblioteket.statensmusikverk.se/ebibliotek/boije/indexeng.htm Butterfly -
Dralig scrive: Heitor... grazie, avevo scritto male. Butterfly
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Scusate, solo una personale impressione, poichè non amo le abbreviazioni e gli acronimi. E' prassi consolidata indicare Heithor Villa-Lobos con la sigla HVL? Quando Leggo HVL studio n. 1, sembra il nome di un virus! Butterfly
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Gli auguri di Pasqua
Butterfly ha risposto a Lucio Matarazzo nella discussione Rigorosamente Off-Topic
Pur potendo ipotizzare anche un errore di click in buona fede, probabilmente è qualcuno che non sa contare o che ha tolto al voto lo zero morale che merita per se stesso. Butterfly -
Sito Musicologia francese e Conservatorio virtuale spagnolo
Butterfly ha pubblicato una discussione in Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Segnalo il sito di Ref Musicologie, che sicuramente molti conosceranno già, dove si parla anche della chitarra: http://www.musicologie.org/sites/guitare.html Dal sito si accede anche a un Conservatorio virtuale (in lingua spagnola), molto interessante: http://www.conservatoriovirtual.com/ Ciao Butterfly -
Appello per la Biblioteca del Conservatorio di Brescia
Butterfly ha pubblicato una discussione in Leggi e musica
Segnalo l'appello diramato dalla Responsabile della Biblioteca del Conservatorio "Luca Marenzio" di Brescia, relativo all'improvviso trasloco del prezioso fondo documentario, con impossibilità di accesso al pubblico. L'appello è stato sottoscritto dalla IAML Italia (International Association of Music Libraries, Italy). Utilizzo questa sezione del forum perchè uno dei motivi all'origine del problema, pare proprio essere l'attivazione dei Corsi di Alto Perfezionamento. Ovviamente i Moderatori sono liberi di spostare il topic altrove e/o di valutarne l'opportuna pubblicazione. Vorrei anche chiarire che non conosco personalmente la situazione né le motivazioni che l'hanno posta in essere; mi limito a constatare la diffusa tendenza a sottovalutare l'importanza delle raccolte documentarie degli enti culturali e di istruzione ogni qualvolta si renda necessaria una riorganizzazione degli spazi. Butterfly -
Auguri di buona Pasqua a tutti.
Butterfly ha risposto a Christian Saggese nella discussione Rigorosamente Off-Topic
Sì Fabio, interessante. Io però avevo pensato a qualcosa relativo alla chitarra classica, non alla pubblicità di aziende che producono siti web. A volte mi sembra, su questo forum, di parlare un linguaggio diverso. Ciò che scrivo o viene ignorato, o viene contestato con sufficienza o mi si fa capire gentilmente che ci sono opinioni più desiderabili da leggere. I miei erano solo auguri pasquali, magari lo spunto per raccontare qualcosa dei propri gusti musicali personali. Boh. Buona Pasqua a tutti, lo stesso. Butterfly -
Auguri di buona Pasqua a tutti.
Butterfly ha risposto a Christian Saggese nella discussione Rigorosamente Off-Topic
Auguri di buona Pasqua a tutti voi e alle persone a voi care. Per fare rientrare l'argomento in tema musicale, cosa suonerete il giorno di Pasqua, come "sopresa"? O la "sorpresa" sarà non suonare? Butterfly -
Sì...fa conto poi che nella mia città c'è praticamente solo questo liutaio, piuttosto famoso anche (fa sopratutto violini) e quando ho deciso di cambiare le meccaniche a quella nuova, mi sono così vergognata all'idea di tornarci che...sto ancora decidendo se farlo da me o se cambiare liutaio e città Nel primo caso spererei di non dover di nuovo cambiare chitarra. Vorrei sbagliarmi, ma sfido che qualcuno prenda sul serio la tua domanda debonis. Potresti spiegare meglio perchè vorresti smontare la tua chitarra? Butterfly
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Prova come per i francobolli: fai scaldare una pentola d'acqua e quando bolle ci metti sopra la chitarra (attento al gas se no si brucia il manico e fa una puzza....peggio che la maniglia della caffettiera) Eddai....non potrebbe essere migliore cosa visitare la bottega di un liutaio e chiedere di farti vedere qualche fase del lavoro? Penso che chiedendolo con un motivato interesse e accordandosi sul momento opportuno, non ti direbbe di no. E poi scusa, se smonti una chitarra tipo "cinese", non è che vedi niente di eccezionale: piuttosto prendi una lampada snodabile e usa uno specchietto per guardare come è fatta dentro. Una chitarra "buona" è meglio non smontarla...se no dopo come pensi di rimontarla? Non fare come me che ho riattaccato da sola il ponticello sulla mia prima chitarra (di liuteria) ....mi sono anche fatta la colla a pastella con la formula che usano gli ebanisti (praticamente perenne) e ho messo i morsetti...salvo accorgermi che l'avevo incollato a rovescio... Quando l'ho portata dal liutaio credevo che mi picchiasse. Ci sono diversi libri sulla liuteria, pieni di foto e disegni. E' un argomento bellissimo, ti capisco. Ciao Butterfly.
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riconoscere note e intervalli
Butterfly ha risposto a prf83 nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Dralig scrive: Ha scritto una cosa bellissima e molto poetica. Grazie. Butterfly -
Hi all.
Butterfly ha risposto a Fabio Boch nella discussione Inizia da qui e presentati alla community
Benvenuto. Butterfly -
Ma sì... la mia era solo una curiosità. Bisogna fare un atto di fiducia, in fondo è un po' come dire: "resta sempre con noi". E' che non vorrei diventare invidiosa di chi ha tante chitarrine , perché di cose da dire mica ne ho così tante (Edoardo ha ragione, insomma 10.000 messaggi e di "qualità" anche proprio impegnandomi, non li scrivo nemmeno in 100 anni). In effetti...ehmmm.....si potrebbe rivedere un po' le soglie numeriche? Se no di questo passo, prima che "devota" divento "de...crepita" Ora non che arrivare a 10.000 messaggi sia proprio la mia prima irrinunciable aspirazione, però... Il dipinto surrealista dell'avatar mi ha fatto pensare alla forza delle parole e all'eterna aspirazione umana alla comunicazione. Ogni nostra idea è un atto di libertà creativa. A volte vorremmo trattenere i pensieri, ma basta uno spicchio di cielo e loro si liberano, perdono il loro peso e si librano in alto. Non sappiamo dove si dirigono quelle parole ma è bello pensare che raggiungano qualche cuore speciale. Diciamo che sono i miei pensieri per voi. Però potrebbe anche essere un libro di pentagrammi, a ognuno la sua fantasia Butterfly P.S. Cristiano Porqueddu scrive: Un po' inquietante....che succede tra qualche tempo? In ogni caso, caro Cristiano, non ti azzardare a mettermi negli "anziani" sai? Nemmeno tra 1.000.000.000 messaggi!!!!
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Ok....capito. Ne devo fare di discussioni con pfr83 per arrivare almeno a 106. Ma dopo "Devoto" cosa viene? "Siede alla destra del Padre"? Dai che oggi ho voglia di scherzare un po' Butterfly
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Le chitarrine del forum sono peggio della raccolta punti della Coop. Per quanta marmellata compri, chissà mai quando ne avrò abbastanza per ricevere in premio una tazzina 54 messaggi e non ho nemmeno ancora una chitarrina.....ma quanti messaggi bisogna postare per averne almeno una? Così, tanto per sorridere un po'.... Sono proprio un po' esaurita, vero? Butterfly