

ciccio_matera
Membri-
Numero contenuti
282 -
Iscritto
-
Ultima visita
Tipo di contenuto
Profili
CD della collana CGWC
Forum
Download
Tutti i contenuti di ciccio_matera
-
Manuale di Storia della Chitarra Vol.2 - Gianni Nuti
ciccio_matera ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Altre discussioni sulle pubblicazioni
Assodato che qui è diventata lotta personale e in questo credo che il M°Bonaguri abbia detto bene. Premetto che io parlo senza astio personale nei confronti di nessuno, ma il mio punto di vista è solamente un punto di vista professionale. Chiunque dica che Respighi ha scritto variazioni che lasciano il tempo che trovano, si svela per quello che è, ovvero un professionista che ignora quello di cui parla. Soprattutto quando inneggia alla scuola romana, che a suo avviso dovrebbe avere un capitolo a se, togliendo spazio ad uno dei più grandi compositori italiani di tutti i tempi. La scuola di S.Cecilia non è l'unica in Italia, e non è la migliore. E questo sembra che sia dato per assodato e scontato, quando invece non lo è affatto. -
Manuale di Storia della Chitarra Vol.2 - Gianni Nuti
ciccio_matera ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Altre discussioni sulle pubblicazioni
D'accordo -
Manuale di Storia della Chitarra Vol.2 - Gianni Nuti
ciccio_matera ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Altre discussioni sulle pubblicazioni
La ringrazio del consiglio, ma converrà con me che nonostante abbia la colpa di essere ancora giovane, Lei non è autorizzato a chiamarmi "ragazzo". Se questo voleva essere un modo per riportarmi al mio "posto" (che più che altro è un modo comodo per Lei di attribuirsi una autorevolezza nei miei confronti), sappia che io al mio posto ci torno, semplicemente perchè ho detto tutto quello che dovevo dire, non una parola di meno. Ah, le chiedo un favore, mi tolga l'attenuante della giovane età. -
Manuale di Storia della Chitarra Vol.2 - Gianni Nuti
ciccio_matera ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Altre discussioni sulle pubblicazioni
Lei è libero di stimare chi vuole, figurarsi, ma qui si parla di recensire un manuale di storia della chitarra su una rivista specializzata quale la Sua si pone d'essere. Ora da ipotetico lettore della Sua rivista le faccio una domanda: secondo Lei l'aver studiato chitarra in un conservatorio statale, avere un diploma di strumento, è indice di una adeguata cultura musicale? Io vedo molti miei colleghi (non solo chitarristi) che non sanno concatenare senza fare errori due accordi, che non sanno chi sia Faurè (non dico Koechlin, Faurè!!). Ecco, io non so nella fattispecie le conoscenze tecniche musicali e storiche di gigi, ma se dovessi affidarmi come unico criterio a mia disposizione di giudizio delle sue conoscenze a quello che ho letto, ovvero che ha studiato chitarra nelle "stanze" (bello, suona poetico) del Conservatorio che ha visto uscire grandi artisti, ebbene Le dico che non darei un centesimo per un articolo del genere. Non ho altro da aggiungere. Francesco -
Manuale di Storia della Chitarra Vol.2 - Gianni Nuti
ciccio_matera ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Altre discussioni sulle pubblicazioni
mi sembra più "uno, nessuno, centomila", invertendo il gioco delle parti però, dato che qui si sentono tutti profondi conoscitori della storia della musica, oltre che compositori...a volte indossano una maschera e a volte un'altra...siete in grado? Scrivetelo voi un manuale. Io studio, continuo a studiare chitarra come continuo a studiare composizione; qui mi sembra che tutti sappiano chi è Gervasio, quando in realtà nessuno ha mai letto un suo lavoro. Un paio di mesi fa si parlò dei suoi lavori per chitarra e nessuno se n'è infischiato, ora tutti insorgono allo scandalo. Qui non c'è nessun conflitto di interessi dato che non v'è nessuna legge che sancisce l'utilizzo di questo libro di testo come referenza sulla storia della chitarra; non c'è nessun tipo di problema dato che in un libero mercato io compro e prendo quello che voglio, dunque posso infischiarmene del libro se non mi sembra abbastanza scientifico o poco serio nella trattazione. Il problema si porrebbe qualora recasse danno alla chitarra nella storia della musica, ma mi sembra che questo non sia il caso, per cui 6 pagine di discussioni mi sembrano davvero tante. Vado a scrivere. Francesco -
Manuale di Storia della Chitarra Vol.2 - Gianni Nuti
ciccio_matera ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Altre discussioni sulle pubblicazioni
Si ricordi, prima, di spegnere il computer e, se Le è possibile, di aggiustare un pochino l'italiano dell' l'anacolutica sentenza ruoppoliana. Amen...mi sembra di essere in un teatrino pirandelliano.... -
Suite 997
ciccio_matera ha risposto a Emanuele Monti nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
vero. ma secondo me è vero anche che questo brano, se suonato in tonalità originale, "suona" davvero come musica di Bach. in la minore lo sento automaticamente insipido. D'altro canto, se Bach ha scelto una tonalità piuttosto che un'altra avrà avuto i suoi motivi. Certo, così come ci saranno motivi altrettanto validi se Bach l'ha scritta per un altro strumento. Dettaglio non trascurabile. Mi perdoni Luca, ma io lo sento insipido nello stesso momento in cui la si porta sulle sei corde, La minore o meno. concordo anche su questo, ma direi che sono due discorsi diversi! personalmente, detesto le trascrizioni e le suono solo per obbligo, però penso sia innegabile che alcuni brani siano ascoltabili anche sulla chitarra nonostante lo strumento abbia tutti i limiti del caso o, più verosimilmente, abbia un linguaggio diverso che poco centra con quello barocco. Ad ogni modo e a titolo di esempio, la famosa ciaccona mi piace tanto sul violino quanto sulla chitarra perchè a mio gusto il linguaggio di entrambi gli strumenti (benchè profondamente diverso) si sposa col brano, mentre mi fa ribrezzo sul pianoforte (a dir la verità tutto Bach mi aggrada poco sul piano ma è un gusto personale). Quello che intendo dire è che secondo me Bach sulla chitarra "ci può anche stare" ma nel momento in cui si cambia la tonalità, il brano perde il potere di comunicare all' "anima" dell'ascoltatore (dico "anima" solo per semplificare: non sono credente ) È una considerazione molto personale e non so neppure se riesco a spiegarla bene... che ne sò... è come guardare la Monna Lisa attraverso un vetro verde... è snaturata. Nel momento in cui la si guarda con i suoi colori originali è tutta un'altra cosa. In merito al tipo di strumento utilizzato, invece, potrebbe essere come dir di vedere lo stesso quadro sotto due tipi di luce differenti Bah, non s'è capito niente di quello che ho scritto. pace messaggi come questo non sono spam? Da quando concordare è spam? -
Suite 997
ciccio_matera ha risposto a Emanuele Monti nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
vero. ma secondo me è vero anche che questo brano, se suonato in tonalità originale, "suona" davvero come musica di Bach. in la minore lo sento automaticamente insipido. D'altro canto, se Bach ha scelto una tonalità piuttosto che un'altra avrà avuto i suoi motivi. Certo, così come ci saranno motivi altrettanto validi se Bach l'ha scritta per un altro strumento. Dettaglio non trascurabile. Mi perdoni Luca, ma io lo sento insipido nello stesso momento in cui la si porta sulle sei corde, La minore o meno. Concordo pienamente, Cristiano. Bhé, non concordo: se fosse così, che ci facciamo con la ciaccona sulla chitarra, per dirne una? E - come già detto altrove - che ci facciamo con le Goldberg Variationen (Klavierübungen), il Wohltemperierte Klavier e tutto il resto della musica per tastiera (clavier altro non vuol dire che appunto tastiera, intendendo per lo più il clavicembalo) suonato sul pianoforte? Non ne farei un principio, ma bisogno amettere che certe suite di Bach sulla chitarra non rendono come dovrebbero sulla carta, ma tanta musica di JSB lo fa, eccome! Per tornare in topic: Suonata con capotasto (2° o 3° è indifferente) la musica/la chitarra sviluppa un'altro colore rispetto al solito la minore; siccome taglia un po' i bassi sembra più trasparente, scambiando la sonorità per una più vicina al liuto (ma proprio solo un pochino, ascoltando un vero liuto in confronto). Ottenere la tonalità originale, visto che suoniamo wohltemperiert, dove le particolarità nell'intonazione delle varie tonalità non ci sono più, non mi sembra veramente importante, ma questione di gusto personale; all'interno di un programma da concerto può risultare piacevole non sentire sempre le nostre solite tonalità. Invece è importantissimo sapere qual'era la tonalità originale: il carattere di essa sicuramente era stat scelta con giudizio. Io credo che la chitarra non abbia la potenzialità sonore per esprimere al meglio Bach, che chiede si dei respiri, un tactus, ma chiede molte volte sostegno dei suoni, o equilibrio delle parti, e sulla chitarra non sempre è possibile. A prescindere dalle capacità esecutive di ognuno, una nota presa in terza posizione è pur sempre in terza posizione, e difficilmente suonerà come una presa in prima. Francesco -
Suite 997
ciccio_matera ha risposto a Emanuele Monti nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
vero. ma secondo me è vero anche che questo brano, se suonato in tonalità originale, "suona" davvero come musica di Bach. in la minore lo sento automaticamente insipido. D'altro canto, se Bach ha scelto una tonalità piuttosto che un'altra avrà avuto i suoi motivi. Certo, così come ci saranno motivi altrettanto validi se Bach l'ha scritta per un altro strumento. Dettaglio non trascurabile. Mi perdoni Luca, ma io lo sento insipido nello stesso momento in cui la si porta sulle sei corde, La minore o meno. Concordo pienamente, Cristiano. -
studio e analisi Andrès Segovia Archive
ciccio_matera ha risposto a ciccio_matera nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Ciao Fernando . Sono perfettamente d'accordo, infatti ho esordito dicendo che dal punto di vista della solidità della composizione, la versione originale è eccezionale, tuttavia ci sono dei movimenti che vorrei capire (magari il M° Gilardino ci aiuterà in questo). Quindi dicevo, a battuta 39-40 c'è un movimento che allarga le parti, ma il problema è la falsa relazione tra do# e do naturale, in cui il do# salta di una quarta invece di scendere di semitono e le due voci basse saltano su una settima diminuita (in cui tralaltro è contenuto il do), non metto in dubbio che non sia armonia del 700, ma è a mio avviso un movimento un pò duro, movimento invece molto mitigato nella versione segoviana. Nell'accordo in cui c'è l'appoggiatura sul battere di battuta 40 c'è anche la nota reale insieme all'appoggiatura che la ritarda, e in questo accordo non è una nota indifferente, ma è la settima, per cui ci troviamo un re# che suona come sensibile di Mi (e che quindi la appoggia), ma in simultanea abbiamo un re (bequadro), che funge nell'armonia da settima di dominante, ed è come se ci trovassimo di fronte un accordo politonale, che poi si dichiara appartenente alla tonalità di La maggiore, per cui è un colore che sul pianoforte probabilmente funziona, data "l'uguaglianza" timbrica dei tasti, ma sulla chitarra non risulta chiaro, perchè la sonorità delle note dipende dalla posizione. Tuttavia ho deciso di suonarlo così, perchè successivamente questo frammento si ritrova trasposto di un semitono, a battuta 88, e qui invece ha un suono decisamente migliore. Francesco -
studio e analisi Andrès Segovia Archive
ciccio_matera ha risposto a ciccio_matera nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Ritorno dopo aver studiato un pò l'una e l'altra versione. In effetti la versione di Castelnuovo-Tedesco è dal punto di vista compositivo, molto più solida, si riconoscono benissimo le trasposizioni tematiche nel primo tempo, anche se a volte non capisco i movimenti delle parti, ad esempio tra l'accordo di La maggiore in levare di battuta 39 e l'accordo di 7a diminuita del battere seguente, c'è una falsa relazione che spicca non poco all'ascolto, non so, sono passabile di correzione, ma credo che anche la concatenazione successiva non sia migliore, anche qui falsa relazione, udibilissima all'ascolto, in aggiunta ad un ritardo con la nota ritardata in contemporanea, creando un colore sonoro che falsa un pò la percezione funzionale dell'accordo, salvata poi però dalla scala successiva, evidentemente votata alla tonica. Ovviamente io esprimo giudizi parziali date le mie poche conoscenze e quindi non ho la pretesa di aver ragione; ma ad esempio qui la versione di Segovia mi sembra più lineare. Magari potremmo prendere spunto dal topic per discutere di passaggi come questo, potrebbe risultare interessante scendere nell'analisi, potrebbe essere un arricchimento per tutti noi. Francesco -
studio e analisi Andrès Segovia Archive
ciccio_matera ha risposto a ciccio_matera nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Grazie della risposta, ho fatto lo stesso ragionamento, infatti io ritengo sia più giusto studiare un autore, piuttosto che una sua revisione. Ha ragione Maestro, ho generalizzato troppo. Intendevo dire che nei conservatori che ho modo di conoscere in maniera diretta, o indiretta tramite amici che vi studiano, si è restii ad abbandonare la versione segoviana per quella dell'autore. Francesco -
studio e analisi Andrès Segovia Archive
ciccio_matera ha pubblicato una discussione in Altre discussioni sul repertorio
Salve a tutti, volevo sottoporvi un questio in merito alle composizioni pubblicate in questa importantissima collana. Mi sto approcciando allo studio della Sonata di MCT. Da qualche anno è disponibile la partitura originale dell'opera non rimaneggiata da Segovia, ma noto che tutti continuano a suonare la versione Segoviana. La domanda è la seguente: chi oggi si approccia allo studio di composizioni del periodo Segoviano, che sono state ripubblicate in versione originale dalla Bèrben, e tuttavia suonate ancora oggi nelle versioni Segoviane, a quale edizione dovrà attenersi? E' giusto "ripudiare" la versione Segoviana per quella del compositore senza averla ancora suonata? Francesco -
Esami... finalmente ci siamo.
ciccio_matera ha risposto a Rossano Evangelisti nella discussione Quinto anno, Ottavo anno, Diploma
auguroni ad entrambe -
Prova musica antica per diploma : Bach?
ciccio_matera ha risposto a Claudio Olivieri nella discussione Quinto anno, Ottavo anno, Diploma
Nel programma ministeriale c'è solo scritto che il candidato deve aver curato la trascrizione dall'intavolatura. Da nessuna parte è specificato che l'intavolatura in questione non possa essere già stata trascritta e pubblicata da qualcun altro. E' vero, Frederic, hai ragione. Ma se applicassimo questa - giusta e legittima - interpretazione la prova perderebbe quel poco di interesse rimasto riducendosi a qualcosa di inutile e ridicolo. Sono dell'opinione che affrontare un esame debba avere come obiettivo primario il miglioramento del candidato non il voto alto. D'accordo Cristiano. Allora bisogna essere seri fin dall'inizio. Nelle classi di strumento dei conservatori italiani si impara a leggere e a suonare, non a scrivere. La penna può essere deposta per due anni nel corso inferiore, dopo il risibile corso di teoria e solfeggio, e per ben tre anni nel periodo del corso medio e superiore, dopo il non meno risibile corso di armonia complementare. In questi corsi, non si impara nulla che riguardi la scrittura musicale: solo dettati melodici e armonizzazione di bassi già scritti. Per esempio, non si dà nemmeno un'infarinatura sulla metrica musicale, l'ortografia si ferma alla distinzione tra scrivere mi diesis o fa naturale, e via ignorando. Ti sembra sensato, decente, sparare una prova di trascrizione dall'intavolatura a candidati che hanno scritto l'ultima nota tre anni prima, armonizzando un basso di tre righe? dralig Come non quotarLa. Il corso di armonia complementare è una falsa ed una truffa nei confronti di chi l'armonia spera di studiarla per davvero durante il suo corso di studi strumentale. Per non parlare della prova di analisi, è indecente, in questi corsi di analisi si inverte il normale iter analitico, dalla partitura alla forma, per costringere la partitura in una forma stereotipata imparata su libricini a dir poco risibili, se non completamente fuori dalla forma (quella vera, costruita dal compositore), che poco hanno a che fare con l'architettura e la costruzione formale di un'opera. Francesco -
Quando parlo di 'utonto'
ciccio_matera ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Rigorosamente Off-Topic
oppure li bacchetterei a dovere per educarli -
studio e analisi Studio n.1 (Capriccio sopra la lontananza), Angelo Gilardino
ciccio_matera ha risposto a Simosva nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Chapeau! -
Studi di Composizione
ciccio_matera ha risposto a ciccio_matera nella discussione Comporre per chitarra
vorrei riprendere l'argomento, per chiedere una cosa che mi tormenta.... ieri camminavo per Bari in direzione del Conservatorio e sono passato in un negozio di musica, e il mio occhio è caduto sul trattato di Armonia e Composizione di Beethoven; sconvolto, ho chiesto di visionarlo, e ho deciso di comprarlo, ma non avendo molti soldi con me, ho rinviato. Nel frattempo ho cercato informazioni ma pare che nessuno lo usi. E' davvero strano, un così grande Maestro, trascurato. Come è possibile? Francesco -
Corso di Chitarra Classica - 7 Anni (+1 di specializzazione)
ciccio_matera ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Leggi e musica
si, questo si, io stesso al terzo anno suonavo già i primi 10 studi di sor e gli ultimi studi di giuliani. -
Corso di Chitarra Classica - 7 Anni (+1 di specializzazione)
ciccio_matera ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Leggi e musica
bè, in due anni si arriva normalmente al carcassi o al giuliani. La mia esperienza didattica mi dice che, soprattutto con i bambini, non si può concepire come percorso di studi un programma basato sulla tecnica. Ma è un argomento lungo, e non voglio dilungarmi; oltretutto ritengo inverosimile che in due anni si raggiunga un livelllo da compimento inferiore, mio pensiero, sia ben chiaro. Francesco -
Consiglio per acquisto chitarra classica
ciccio_matera ha risposto a soviet nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
La prima chitarra su cui ho studiato è stata una Esteve, ce l'ho ancora, la uso "da battaglia" e fa ancora il suo buon dovere, nonostante abbia oramai abituato l'orecchio e le mani sulla liuteria, non è per niente spiacevole suonarci su, certo non sono chitarre di altissimo livello. La mia la pagai 300€, nel 2001, ora dovrebbero essere su quel budget, ma sono ottime anche per un quinto anno, un ottavo magari non è il massimo, ma si può suonare. Sono chitarre ottime, le alhambra mi suonano tutte uguali oltre una certa fascia di prezzo, non so, è una mia impressione. Spero di averti dato una mano, e poi, il legno centra eccome nella chitarra, è proprio da quello che fuoriesce il timbro, non sottovalutare assolutamente il fatto che uno abbia tutti i legni in massello. Francesco -
La mia prima romanza senza parole
ciccio_matera ha risposto a ciccio_matera nella discussione Rigorosamente Off-Topic
sarà fatto! -
La mia prima romanza senza parole
ciccio_matera ha risposto a ciccio_matera nella discussione Rigorosamente Off-Topic
Maestro, chiedo scusa se La tartasso di domande, so che non mi vorrà mandar male per questo, ma vorrei sapere invece cosa ne pensa della forma, l'ho fatta vedere al mio insegnante di lettura della partitura, e lui è convinto che dal punto di vista delle frasi c'è ancora da lavorarci, perchè mancano delle battute per completare l'ultima frase, mi piacerebbe conoscere il Suo parere. Il mio insegnante di composizione non ha avuto nulla da obbiettare su questo fin dal principio, quando gli ho dato la prima bozza a lezione. Lei che ne pensa? La ringrazio. P.S. ovviamente chiunque voglia rispondere e dare consigli, è ben accetto. Se per forma s'intende l'intelaiatura strutturale (simmetria proposta-risposta, etc.), sei quasi a posto. Il concetto di forma, tuttavia, dovrebbe essere fin dall'inizio sviluppato in modo ampio: non basta creare delle simmetrie, bisogna anche creare il senso della continuità e della consequenzialità. Ti faccio un esempio: le prime quattro batture - quelle propriamente tematiche - contengono non soltanto un percorso ritmico-armonico, ma anche un valore melodico. A partire da battura 5 - cioè de dove inizia la tua costruzione - troviamo invece un indebolimento della forma, perché l'elemento melodico cede il passo a figure ritmico-armoniche. No, devi rispondere con la stessa forma, non impoverire la melodia. Riscrivi le quattro battute di risposta in modo consequenziale, non cambiare gioco: Mendelssohn la mette così? Ebbene, adesso gli faccio vedere io... Vediamo queste quattro battute, poi... dralig è bello fare a cazzotti con un grande come Mendellsshon Bene, allora rivedrò una nuova versione di questa romanza cercando di rispettare la forma e non negandola, come invece ho fatto qui. Ma è sbagliato da un punto di vista compositivo rinnegare la forma iniziale allontanandosene (sempre però prendendo materiale da essa), per poi ritornarvi? Come una specie di trio di Minuetto? -
La mia prima romanza senza parole
ciccio_matera ha risposto a ciccio_matera nella discussione Rigorosamente Off-Topic
Maestro, chiedo scusa se La tartasso di domande, so che non mi vorrà mandar male per questo, ma vorrei sapere invece cosa ne pensa della forma, l'ho fatta vedere al mio insegnante di lettura della partitura, e lui è convinto che dal punto di vista delle frasi c'è ancora da lavorarci, perchè mancano delle battute per completare l'ultima frase, mi piacerebbe conoscere il Suo parere. Il mio insegnante di composizione non ha avuto nulla da obbiettare su questo fin dal principio, quando gli ho dato la prima bozza a lezione. Lei che ne pensa? La ringrazio. P.S. ovviamente chiunque voglia rispondere e dare consigli, è ben accetto. Se per forma s'intende l'intelaiatura strutturale (simmetria proposta-risposta, etc.), sei quasi a posto. Il concetto di forma, tuttavia, dovrebbe essere fin dall'inizio sviluppato in modo ampio: non basta creare delle simmetrie, bisogna anche creare il senso della continuità e della consequenzialità. Ti faccio un esempio: le prime quattro batture - quelle propriamente tematiche - contengono non soltanto un percorso ritmico-armonico, ma anche un valore melodico. A partire da battura 5 - cioè de dove inizia la tua costruzione - troviamo invece un indebolimento della forma, perché l'elemento melodico cede il passo a figure ritmico-armoniche. No, devi rispondere con la stessa forma, non impoverire la melodia. Riscrivi le quattro battute di risposta in modo consequenziale, non cambiare gioco: Mendelssohn la mette così? Ebbene, adesso gli faccio vedere io... Vediamo queste quattro battute, poi... dralig è bello fare a cazzotti con un grande come Mendellsshon Bene, allora rivedrò una nuova versione di questa romanza cercando di rispettare la forma e non negandola, come invece ho fatto qui. Ma è sbagliato da un punto di vista compositivo rinnegare la forma iniziale allontanandosene (sempre però prendendo materiale da essa), per poi ritornarvi? Come una specie di trio di Minuetto? -
La mia prima romanza senza parole
ciccio_matera ha risposto a ciccio_matera nella discussione Rigorosamente Off-Topic
Nella tua romanza, i punti melodicamente e armonicamente salienti sono collocati quasi sempre sul terzo tempo della misura di 4/4: sei sicuro che questa sia la miglior disposizione? Sembrerebbe di no, e lo conferma l'anomalo aggravamento dell'ultima battuta. Prova a riscrivere il brano con il motivo acefalo di una minima, iniziando in levare, e vedrai ricollocati sul primo tempo della misura i punti salienti. Inoltre, non sarai costretto a riempire l'ultima misura, ne basterà mezza, e il da capo partirà giusto in levare. L'ultima battuta dopo il ritornello, quella si, potrai aggravarla. Non ci sarebbe niente di male - anzi forse è la soluzione migliore - cambiare metrica e riscrivere tutto in 2/4. Niente obiezioni sul fatto delle dominanti in battere, non preoccupartene, preoccupati invece di dare al lettore la notazione che lo guidi più direttamente al giusto fraseggio. dralig Maestro, chiedo scusa se La tartasso di domande, so che non mi vorrà mandar male per questo, ma vorrei sapere invece cosa ne pensa della forma, l'ho fatta vedere al mio insegnante di lettura della partitura, e lui è convinto che dal punto di vista delle frasi c'è ancora da lavorarci, perchè mancano delle battute per completare l'ultima frase, mi piacerebbe conoscere il Suo parere. Il mio insegnante di composizione non ha avuto nulla da obbiettare su questo fin dal principio, quando gli ho dato la prima bozza a lezione. Lei che ne pensa? La ringrazio. P.S. ovviamente chiunque voglia rispondere e dare consigli, è ben accetto.