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SIAE no grazie


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Ho letto la bellissima guida di Porqueddu su come registrarsi alla sgae (la siae spagnola) per registrare le proprie opere e avere un copyright e mi chiedevo se esistevano oltre alla sgae altre soluzioni a basso costo o addirittura nullo.

Non si può scrivere un pezzo e pagare tutti gli anni per sempre per impedire che lo si copi!!!!!

 

 

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Stranamente, ritorna questo argomento, dopo che il mio messaggio "ancora sulla Siae" non ha avuto nessun nessun riscontro, se non il mi piace dello stesso Cristiano, che ho apprezzato.

Ribadisco pertanto il mio concetto di vincolo-capestro tra autore e SIAE, ivi comprendendo le Società di concerti, gli editori e così via. Sembra che di fronte a certi argomenti le decine e decine di "compositori" che affollano questo forum si volatilizzino di colpo.

Ripeto che le norme applicate sono tanto malvage quanto nebulose e aggiungo come chiunque abbia maturato il diritto di ottenere un solo euro vada salvagurdato.

Il fatto poi che un autore (anche di nicchia) debba arrampicarsi per vie traverse onde far fruttare la popria opera è cosa più che nota: rendono maggiormente un  paio di note di sottofondo reiterate durante un programma RAI che l'opera omnia di Ildebrando Pizzetti nei concerti. (lo so per certo). Purché si sia nel "giro", la qualità non conta.

Pagare l'iscrizione va bene, ma perché essa diviene un balzello annuale? E perché la quota stessa, in tal caso, non è proporzionale agli introiti?

Avevo fatto sottintendere la necessità  di una levata di scudi generalizzata, ma a quanto sembra nessuno ha raccolto  la notrizia nemmeno per commentarla.

Quanto alla SGAE, non so che cosa dire: alcuni informatissimi colleghi mi hanno detto che anche  quella società è sub iudicio della SIAE. E' vero?

 

C.C.

 

 

P.S. = uno degli attuali insegnanti di chitarra del Conservatorio di Roma (non chiedetemi il nome, naturalmente) si adorna sul sito dell'Istituto, come titolo curricolare,della propria iscrizione alla SIAE!

Dico io .......

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Se non vuoi pagare registri i tuoi lavori con le licenze Creative Commons, se un editore pubblica i tuoi lavori ti puoi iscrivere a una qualsiasi società europea di gestione dei diritti . Alla Sgae, (ma mi pare a tutte le società eccetto la siae) alla quale sono iscritto, paghi una quota una tantum.

 

La liquidazione deI diritti passa comunque attraverso la siae, non so in base a quale surreale logica.

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