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Quali sono secondo voi le composizioni per chitarra che entreranno nella storia della musica come è accaduto per i notturni di Chopin o gli Studi di Liszt?


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Una a testa? :)

Io dico "Homenaje" di Manuel de Falla.

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Il giudizio storico sul valore delle composizioni - e delle opere letterarie e di arte - si forma attraverso processi lenti, le cui conclusioni - mai definitive - raramente coincidono con quelle manifestate dai contemporanei. In altre parole, ci vuole tempo e, nel tempo, si forma una visione prospettica alla quale concorrono l'apporto degli interpreti, quello degli studiosi (storici, analisti, biografi) e, naturalmente, i gusti degli ascoltatori. Certamente è possibile distinguere subito, nell'immediatezza del presente, le musiche scritte da compositori che sanno il mestiere da quelle dei dilettanti; e altrettanto certamente le opere candidate alla sopravvivenza presso i posteri non sono tra quelle della seconda categoria. Fino a che gli autori sono in vita, giocano, a favore o contro la musica che scrivono, fattori estranei al giudizio critico: il nome, le passioni suscitate dalla persona dell'autore (non dalla loro musica), le mode. Ma bastano alcuni anni dalla scomparsa di un compositore per assistere a un primo assestamento della sua opera. Per fare un esempio, negli anni Sessanta-Novanta, la musica per chitarra di John W. Duarte era molto in voga, oggi è raro trovare esecutori che la propongono al pubblico; mentre, in compenso, sta diventando sempre più ricorrente la programmazione dei brani (segoviani e non) di Alexandre Tansman. Questi sono solo indizi, ma dicono più di qualcosa...

 

AG

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Mi accodo e se devo dirne una sola dico la Sonata di Antonio José


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Per me i preludi di Villa-Lobos


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Se un buon esecutore, dedicandosi assiduamente alla lettura, riuscirà a formarsi un concetto ben fondato riguardo alle opere che passano sul suo leggio, l'ultima cosa che gli verrà in mente di fare sarà quella di pensare che ne possa esistere una da considerare al disopra di tutte le altre. Quella del pezzo, o dei dieci pezzi, da inviare al futuro non è una scelta musicale, è un gioco di società, e - se posso dirlo senza venir meno al rispetto di chi vi partecipa - dei più inutili.

 

ag 


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Le classifiche. Sembra che non se ne possa fare a meno.


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Vale sempre la pena ricordare la differenza tra "composizioni che segnano la nostra storia personale" e "composizioni che passeranno alla Storia".

Ognuno ha il proprio gusto, come pure i propri momenti e le proprie vicissitudini ai quali può legare, consapevolmente o meno, alcune opere musicali. Di questi fattori, salvo casualità particolari, la Storia non sa che farsene: hanno grande rilievo per la singola persona ma la cosa finisce lì. E' soitamente su questo che si basano le "classifiche personali".

 

Ciò che sarà passato alla storia potrebbe essere qualcosa che oggi nemmeno sappiamo valutare, e di esempi simili ce ne sono a bizzeffe. Non siamo in grado di prevedere il futuro, i mutamenti del pensiero e dell'estetica, il giudizio dei musicisti che vivranno tra cinquanta, cento o trecento anni, ma possiamo - e dobbiamo, a mio avviso - imparare a valutare una composizione con parametri un po' più profondi del "mi piace / non mi piace", operando conseguentemente le nostre scelte di repertorio. Non è necessariamente importante capire oggi che cosa giungerà ai posteri: ben pù importante è decidere che cosa noi vorremmo lasciare loro in eredità.

 

EB

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Posta in questi termini, la domanda mi sembra un po' semplicistica, e prevede una risposta impossibile.

Non credo esistano delle composizioni per chitarra in grado di passare all'idea di storia da te indicata, che mi pare sia fondata sul concetto di pianoforte come medium elettivo: una delle storie possibili, ma non la storia in assoluto, che più non esiste.

Ce ne sono tante, ormai, intrecciate tra di loro, da pensare e scrivere, a meno che non ci si voglia ancora affidare ad un'idea gerarchica dell'arte, dove Schubert è un compositore migliore di Giuliani, tautologia che non vedo come possa essere utile per comprendere gli oggetti su cui vogliamo indagare.

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Il giudizio storico sul valore delle composizioni - e delle opere letterarie e di arte - si forma attraverso processi lenti, le cui conclusioni - mai definitive - raramente coincidono con quelle manifestate dai contemporanei. In altre parole, ci vuole tempo e, nel tempo, si forma una visione prospettica alla quale concorrono l'apporto degli interpreti, quello degli studiosi (storici, analisti, biografi) e, naturalmente, i gusti degli ascoltatori.

 

Ai posteri l'ardua sentenza insomma :)

Ma non ci sono esempi di musicisti compositori famosi anche mentre erano in vita?

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