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Forse non è il caso di prendere una composizione come pietra di paragone per il resto del repertorio chitarristico del primo '900 e delle sue correnti musicali .

 

Forse è meglio avere le idee chiare.


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Insomma...poco importante.

Io li ho in repertorio da due anni circa: sono una scoperta continua.

 

 

 

Dopo aver definito "poco importante" quanto dichiarato in precedenza dagli altri partecipanti al Forum, il signor Paolo di fornisce un mirabile esempio di cose importanti, incominciando dall'annuncio che lui ha i pezzi in repertorio. La storia della chitarra prende nota.

 

Sono tra i miei pezzi preferiti.

 

Sempre più importante.

 

 

Poi si possono considerare il primo vero pezzo contemporaneo per chitarra. I pezzi coevi, ad esempio Ponce-Villa-lobos, Turina insomma il repertorio "segoviano" restano legati agli stilemi linguistici del primo novecento, delle Avanguardie storiche. I pezzi di Martin, nonostante non siano assolutamente estremi, sono completamente diversi!

Baolo

 

I pezzi di Frank Martin sono scritti nella tonalità di si minore e, dal punto di vista del linguaggio musicale, rientrano pienamente nella tradizione, né più né meno della maggioranza dei pezzi del repertorio segoviano. Nell'uso della tonalità, Frank Martin non è affatto più elaborato di quanto lo fossero stati, in precedenza, e di parecchi anni, Albert Roussel con il brano intitolato "Segovia", nel qualel'autore introduce una sezione bitonale, il giovane Lennox Berkeley con la "Quatre pièces", Cyril Scott con la "Sonatina", Georges Migot con i tre brani che formano la suite "Pour un hommage à Claude Debussy", Joan Manen con la "Fantasia-Sonata", Henri Martelli con le "Quatre pièces" (coeve di quelle di Martin) e Fernande Peyrot, concittadina di Martin, le cui Variazioni, non certo meno elaborate, sono state scritte sicuramente prima del 1935, anche se non sappiamo esattamente quando (potrebbe darsi anche prima dei pezzi di Martin). Se proprio vogliamo guardare la musica all'insegna del rinnovamento del linguaggio - allora ricordiamo la Serenata op. 24 di Schoenberg, nella quale la chitarra è trattata in un quadro stilistico molto più "avanzato", e non dimentichiamo che un signore in Messico, Julian Carrillo, scriveva in quell'epoca musica per e con chitarra microtonale (la sua Sonata è del 1925) e che, dieci anni abbondanti prima di Martin, Carlos Chavez aveva già scritto due dei tre pezzi per chitarra.

 

Questo per la storia.

 

dralig


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Caro Alfredo Franco. Io non ho preso Martin come pietra di paragone di nulla. Ho fatto una considerazione. Non ho detto sono, ma si possono.

 

 

Caro Dralig, non è la prima volta che mi tratti come un deficiente. Non penso che ci volesse una laurea per comprendere che con quel "poco importante" mi riferivo ad un intervento fatto poco sopra e quando ho risposto non mi ero accorto di aver saltato una pagina di interventi.

 

 

quindi deduco che i4 pezzi siano un composizione non molto importante

A cui avevi già risposto anche tu. Poi sinceramente, dicendo che li ho in repertorio non volevo tirarmela, ma semplicemente che comunque li conosco. Ma mi pare palese a questo punto la mia netta inferiorità a te.

Se ti dicessi cosa è importante per me (non sicuramente essere il maschio dominante del forum) probabilmente mi rideresti dietro e mi diresti che sono ingenuo e stupido. Ebbene sia.

Non voglio far polemiche, quindi lascio perdere. Conoscevo anche quei pezzi ma Martin mi pareva più. Ma la mia opinione non è la tua.

Consentimi solo un ultima cosa: tonalità non esclude contemporaneo. E questo ho buoni motivi per dirlo. Usiamo un ragionamento apofatico per capire. Listz o Brahms, non ricordo, scrisse al termine della sua vita un quartetto dal titolo "sans tonalitè" (o come cribbio si scrive in francese): Conlusione: quindi è un contemporaneo. Non credo sia un ragionamento che funzioni. La contemporaneità non sta solo nella mancanza di tonalità.


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Caro Alfredo Franco. Io non ho preso Martin come pietra di paragone di nulla. Ho fatto una considerazione. Non ho detto sono, ma si possono.

 

Baggianate ne scrivo anche io, capita; ti ho fatto un osservazione di carattere storico, hai fatto una considerazione? bene, permettimi di dissentire perchè la ritengo priva di fondamento.


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La contemporaneità non sta solo nella mancanza di tonalità.

 

 

 

 

non ho capito chi ha sostenuto il contrario?

 

Credo che convenga rinunciare a capire.

 

dralig


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Caro Dralig, non è la prima volta che mi tratti come un deficiente. Non penso che ci volesse una laurea per comprendere che con quel "poco importante" mi riferivo ad un intervento fatto poco sopra e quando ho risposto non mi ero accorto di aver saltato una pagina di interventi.

 

Nei miei interventi (salvo pochissime eccezioni che mi permetto nei riguardi di partecipanti che conosco di persona e con i quali so di poter scherzare senza che se ne adontino) evito accuratamente qualsiasi riferimento personale, e mi attengo strettamente agli argomenti. Ho letto il Suo messaggio così com'era disposto nella sequenza dei messaggi, e così come chiunque altro, in questo forum, l'ha letto, indipendentemente dal proprio titolo di studio. Inoltre, e soprattutto, ho risposto a un'affermazione spuria citando una serie di dati - autori e titoli - impersonalmente. Veda di fare altrettanto nei Suoi scritti, si attenga agli argomenti e non metta in causa le persone. Dimostrare che un partecipante a un forum ha formulato un'affermazione infondata non significa dargli del deficiente: significa rimettere in sesto una discussione che non era avviata nel modo giusto. E le persone non c'entrano niente, a meno che non vogliano dimostrare che ci si può rendere ridicoli, ma che lo fa da soli.

 

dralig


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I pezzi di Frank Martin sono scritti nella tonalità di si minore e, dal punto di vista del linguaggio musicale, rientrano pienamente nella tradizione,

 

 

Ecco chi! Se leggi tutta la risposta , in caso Dralig correggimi se ho capito sbagliato, sembra quasi che il fatto che sia in Si minore sia contemporaneo. Forse ho forzato la lettura Comunque gli accordi, tranne nel'Air, mi pare non portino mai la modale. I pezzi di Schonberg sono scritti senza alterazioni in chiav; ma allora sono tutti in DO maggiore o la minore?

 

Guardate che non volevo assolutamente creare una caso. Scusa Dralig, ma non posso neanche dire che Martin è tra i brani che preferisco? Non dico di saperli suonare. Sta al giudizio di chi eventualmente mi ascolta. Posso o no sostenere che un pezzo quando lo suono mi comunica qualcosa, mi emoziona? Ancor di più quando lo eseguono grandi artisti. Se non posso ti prego dimmelo.

 

Oilalà! C'è qualcosa che non funziona nello schermo porca paletta: vedo tre cursori!

 

Alfredo: difatti si può benissimo sbagliare, tutti comunque! Sbagliato o no, ci tenevo a precisare che non ho preso Martin come paragone. Semplicemente io sono solito (e sinceramente anche il mio maestro, anche i prof con cui mi son laureato) distinguere il Novecento storico dal Contemporaneo, intendendo con quest'ultimo il periodo a dalle avanguardie post-weberniane e la "scuola americana". Adesso qualcuno parla di Post-moderno addirittura post-contemporaneo!

 

Risolviamo la questione una volta per tutte: mi piacciono tantissimo i Quatre Pieces Breves di Martin. Li trovo dei pezzi estremamenti profondi e rappresentativi del mio sentire la chitarra per quanto riguarda il contemporaneo. Così come adoro Boulez, Cage, Ligeti, Nono, Berio e Vacchi. La mia non dico essere una posizione assoluta: è la mia. Condividiamo!

 

Dralig, non rinunciare a capire e, scusa, niente di personale ma mi pare che tu sia un po' "arrogante" nei tuoi interventi. Non ti salto mica addosso io. Rinunciare a capire è una cosa un po triste. Atteggiamento molto diffuso oggi. Mandiamo a cagare e non cerchiamo la comprensione. Proviamo ad allargare il raggio da questo forum alla comunità internazionale....azz, no bene!

 

Senza rancori, con sincerità e disponibilità!

 

Dralig, mi hai appena dato del ridicolo comunque, negalo! Ma non me la prendo.

 

Baolo!


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Scusa Dralig, ma perchè mi dai del lei?! Sono un bocia di 26 anni. Mi imbarazzi così :oops: ! Dai ah!

Dai, facciamo la pace.

Amici come prima?

Baolo


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I pezzi di Frank Martin sono scritti nella tonalità di si minore e, dal punto di vista del linguaggio musicale, rientrano pienamente nella tradizione,

 

 

Ecco chi! Se leggi tutta la risposta , in caso Dralig correggimi se ho capito sbagliato, sembra quasi che il fatto che sia in Si minore sia contemporaneo. Forse ho forzato la lettura Comunque gli accordi, tranne nel'Air, mi pare non portino mai la modale. I pezzi di Schonberg sono scritti senza alterazioni in chiav; ma allora sono tutti in DO maggiore o la minore?

 

Stiamo facendo confusione, e vediamo se è possibile sbrogliare la matassa. Lei ha scritto che ama le "Quatre Pièces Brèves" di Martin. Anch'io, come centinaia di altri partecipanti a questo forum e migliaia di altre persone: su questo punto, intesa completa. Poi, Lei ha scritto che le "Quatre Pièces" sono il primo pezzo veramente contemporaneo per chitarra, diversamente da tutti gli altri pezzi del repertorio segoviano, legati "agli stilemi del primo Novecento". Io su questo punto non sono d'accordo, e Le ho citato una lista di autori e di pezzi per chitarra antecedenti o coevi che, per il loro linguaggio musicale, sono collocabili in una situazione storica non diversa da quella dei pezzi di Martin. Questi ultimi, ho sottolineato, non rivelano alcun aspettodi rottura con la tradizione, anche se, ovviamente, contengono tutto ciò che serve a manifestare la personalità del compositore. Il mio è un argomento. Se ha qualcosa da obiettare, esponga i Suoi argomenti. Niente, assolutamente nient'altro.

 

Guardate che non volevo assolutamente creare una caso. Scusa Dralig, ma non posso neanche dire che Martin è tra i brani che preferisco? Non dico di saperli suonare. Sta al giudizio di chi eventualmente mi ascolta. Posso o no sostenere che un pezzo quando lo suono mi comunica qualcosa, mi emoziona? Ancor di più quando lo eseguono grandi artisti. Se non posso ti prego dimmelo.

 

Qualcuno qui ha cercato di frapporsi tra Lei e la musica di Martin? Ha insinuato che Lei non la suona bene? Si parlava di estetica musicale, no?

 

 

Dralig, non rinunciare a capire e, scusa, niente di personale ma mi pare che tu sia un po' "arrogante" nei tuoi interventi. Non ti salto mica addosso io. Rinunciare a capire è una cosa un po triste. Atteggiamento molto diffuso oggi. Mandiamo a cagare e non cerchiamo la comprensione. Proviamo ad allargare il raggio da questo forum alla comunità internazionale....azz, no bene!

 

Senza rancori, con sincerità e disponibilità!

 

 

 

Meno male. Allora magari si rilegga con pazienza e attenzione quello che è stato scritto, e vedrà che nessuno ce l'ha con Lei. Si stava parlando, e si dovrebbe continuare a parlare di autori, di musiche, di linguaggi musicali.

In ridicolo, ci si mette sollevando questioni personali di io, di tu, di lei, dove non ce n'è alcun bisogno.

 

dralig

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