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Premesso che non era mia intenzione offendere nessuno nè gratuitamente nè a pagamento e premesso che mi sembrava di dire cose di una ovvietà quasi imbarazzante, mi scuso con Francesco che si è sentito offeso e colgo l'occasione per ringraziare monch del suo intervento.

 

I grandi interpreti non sono grandi per caso. Hanno studiato, vengono da una grande scuola ed una grande tradizione. Aver avuto grandi maestri, in passato, era una garanzia pressochè certa di risultato. Oggi, con la sovrabbondanza di informazione è molto più facile eccellere. Ed allo stesso tempo più difficile... In una scuola si impara una linea estetica per imitazione che ci da sicurezza interpretativa. I modelli non sono visti come qualcosa da distruggere o evitare ma sono modelli positivi. Si tende ad essi e si "copia" nella speranza di poterli superare.

 

Tutto ciò non ha niente a che vedere con l'ascolto. Ascoltare altri esecutori, preferibilmente grandi esecutori, a prescindere dalla nostra adesione estetica, non può che fare del bene. In qualunque momento della propria vita. A meno di non credere di essere Dio e di avere già tutte le risposte a tutte le domande (oppure non avere nè le prime nè le seconde ed allora va bene qualunque cosa...).

 

Per Fernando:

 

con tutto il rispetto, eviterei di mescolare compositori ed esecutori. I primi compongono musica che verrà eseguita dai secondi. Sono due cose diverse. Un esecutore esegue. Questo è tutto.

 

Cordialmente

 

Catemario

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Ospite Nicola Mazzon
Inviato

Per Catemario, quello era un esempio che vale per i compositori come per gli interpreti come nella letteratura e come in tutti gli altri campi....

In fase di apprendimento si va per imitazione....un allievo non imita il maestro??

Poi quando si conosce si seleziona quello che fa parte del nostro modo di essere e si utilizza se si ritiene opportuno, e conoscendo quello che si è fatto si può anche provare a scoprire quello che non c'è ancora...

oh io la penso così...

 

pace e bene

 

fernando


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Inviato
In fase di apprendimento si va per imitazione....un allievo non imita il maestro??

 

Spero proprio di no.

E l'insegnante che prende atto di una cosa del genere dovrebbe immediatamente rivedere metodo di insegnamento, la propria preparazione e modo di far lezione.

 

Le scimmie, imitano.

Un allievo apprende, elabora e fa domande. Un sacco di domande.


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Inviato

L'attenzione di Diodovich al proprio mondo interiore è un dato secondo me importante.

 

E sono convinto che l'apparente semplicità della constatazione celi una preclusione: conoscere il/la proprio/a animus/anima è molto più faticoso della ginnastica delle dita.

Ospite Nicola Mazzon
Inviato

noo..non in quel senso....nell'intervento precedente avevo detto pure io che non si deve copiare alla lettera...ho sbagliato

intendevo prendere come modello iniziale quello che spiega l'insegnante,poi avviene l'elaborazione e quindi anche le domande, anche io la penso così, non servono nuove scimmie...

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