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io se permettete vorrei farvi una domanda, soprattutto dal momento che in questo forum si ha la fortuna di avere chitarristi che hanno dimostrato di avere tutte le competenze necessarie per affrontare la musica del 900...una domanda semplice: ma voi, che cosa vi aspettate dalla musica di oggi?

 

Un ritorno modernizzato a quella di ieri

 

 

Domanda splendida, merita un thread a parte. :)

 

Comunque più o meno: sintesi, elaborazione e superamento dei modelli. Senza che ci sia più nulla di simile al passato, ma che allo stesso tempo ne sia intriso.

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Io ho suonato in concerto le "Five bagatelles" di William Walton e il "Nocturnal after John Dowland" di Benjamin Britten... che peraltro non sono poi così anomali anche per il "popolino"... e seppure io abbia avuto una grandissima soddisfazione da parte dei POCHI che li hanno apprezzati e capiti (e molti di loro non erano nemmeno musicisti per "professione", ma semplici "amatori"... mi si passi il termine che non vuole essere un'etichetta discriminante, anzi un elogio a chi sa invstgare nell'arte e nelle sue forme), la maggior parte del pubblico ha manifestato con malcelato disagio di non aver apprezzato la mia scelta... Figuriamoci proporre Berio!!

In radio, ad esempio, passano brani sempre nuovi... e sempe uguali gli uni agli altri: mai provato a chiedervi il perché?!?!?! La gente ascolta Mozart perché lo conosce già... perché è di facile ascolto... perché è ORECCHIABILE (Dio, quanto odio questo termine!!!!!), così come si appassiona al Grande fratello...

Temo che questo limite si ripercuota sugli agenti e quindi sui cartelloni dei teatri e delle sale da concerto in modo inevitabile e inevitabilmente degenerativo... Ricordo di aver letto tempo fa (purtroppo non ricordo dove... mannaggia!!) una splendida osservazione: "come mai ai tempi di Beethoven il pubblico andava ad ascoltare Beethoven, mentre ai tempi di Petrassi il pubblico non va ad ascoltare Petrassi ma continua ad andare ad ascoltare Beethoven...?"

Ahimé, molti interpreti devono in tutto o in parte sottostare alla "sovranità" del pubblico se non lo possono governare...!


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Tabula rasa forse è troppo perentorio: è bene sapere esattamente che cosa fa parte del passato e che cosa è stato fatto tempo fa... ma questo non deve tradursi, come giustamete Lei dice, in uno stagnare nelle condizioni che già conosciamo, bensì un in un punto di partenza per creare qualcosa di nuovo e nuovamente emozionante...

Riprndendo invece un'interessante intervento del m° Gilrdino, alcune musiche inducono riflessione, e quest'attività è molto impopolare nel popolino... tanto che la maggior parte non sa nemmeno da dove iniziare!!!

Parafrasando uno dei tanti poco apprezzati daisuoi contemporanei... fatti non fummo per viver come bruti... ma questo è solo per pochi che vogliano veramente scavare nella propria personalità!


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sono completamente d'accordo...ma così tanto che se non lo fossi sarei molto più felice nel fare altro

:lol:

Sarà che i musicisti sono pazzi... e io ne dovrei ben sapere qualcosa... ma così?!?!?! :D:D:D


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sono completamente d'accordo...ma così tanto che se non lo fossi sarei molto più felice nel fare altro

:lol:

Sarà che i musicisti sono pazzi... e io ne dovrei ben sapere qualcosa... ma così?!?!?! :D:D:D

 

 

ti giuro

è la semplice verità

basta domandarsi: io sono felice con ciò che faccio?

tu sei felice se suoni Berio? ti senti partecipe di qualcosa che va oltre la mera esecuzione? non hai quella sensazione di toccare con mano l'evoluzione del pensiero, azzardo, la storia?

ne parlavo giorni fa con un compositore a proposito di un paio di lezioni che ebbi la fortuna di seguire con Donatoni quando però purtroppo lui stava già molto male...capitava che si addormentasse...ma la sensazione, la felicità di averlo li era immensa, li c'era quella persona grazie alla quale avevo imparato ad amare la musica di oggi (Spiri, sua composizione, fu per me illuminante) mi ero confrontato con i suoi, per alcuni illeggibili, testi, partiture...insomma ero felice e quello è rimasto, indelebile, e rimarrà tale per sempre

 

Concordo... ci sono persone che ti sanno trasmettere qualcosa anche solo con la loro presenza... fatti o situazioni che ti rapiscono e ti scuotono nel profondo... momenti che valgono una vita...

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