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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Homenaje pour le tombeau de Claude Debussy, Manuel De Falla


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La natura dello strumento viene svelandosi nella storia del suo repertorio, un passo alla volta - a volte con un balzo, come nel caso dell'Homenaje. Indubbiamente la musica francese del primo Novecento - quella che eredita dalla pittura in ritardo e con notevole approssimazione l'etichetta, del tutto convenzionale, dell'impressionismo - ha trovato nella chitarra uno strumento molto adatto, ma non dobbiamo dimenticare che anche a Vienna tirava un vento molto favorevole alla chitarra. Il fatto è che i francesi, e gli spagnoli al loro seguito, interpretarono la voce della chitarra in senso coloristico, e quindi trovarono naturale scrivere per chitarra sola, mentre Weben e Schoenberg interpretarono la chitarra si timbricamente, ma all'interno di una gamma cromatica più vasta, che presupponeva la mescolanza con altri strumenti. Del resto, in questo senso c'era già stato il suggerimento di Mahler...Anche se non insistettero nella loro ricerca "chitarristica", i due compositori viennesi diedero un esempio magistrale di un modo di intendere il suono della chitarra. La cosa finì con i Lieder e con la Serenata: diciamo che lì non c'era Segovia a spingere (nonostante il fatto che, nella sua prima lettera a Ponce, elencasse Schoenberg tra i compositori che aveva interpellato).

 

 

dralig

 

Ma tu te li vedi i chitarristi dell'epoca alle prese con la scrittura schoenberghiana?

 

Non voglio dire idiozie ma ho l'impressione ci fosse un baratro tale tra il linguaggio dodecafonico e le capacità di lettura e interpretazione dei chitarristi da rendere il tutto impossibile.

 

Magari Schoenberg e Webern hanno fatto un esperienza poco felice in questo ambito e non hanno rituenuto opportuno ripeterla...non hanno avuto voglia di scrivere per un ipotetico chitarrista del futuro...

 

Forse il solo Segovia avrebbe letto una pagina per chitarra sola di Schoenberg in maniera convincente...lo penso in relazione a quei rari momenti nei quali i suoi amati compositori si sono avventurati nei pressi dell'atonalità...

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Ma tu te li vedi i chitarristi dell'epoca alle prese con la scrittura schoenberghiana?

 

Non soltanto non vedo - e nessuno può vedere - i chitarristi del terzo decennio degli anni '20 a loro agio con la parte di chitarra della Serenata op. 24 di Schoenberg, ma non vedo i chitarristi di nessuna epoca a loro agio con la musica del loro tempo, a meno che non sia musica di intrattenimento. Ciò è del tutto logico: la ricerca è propria dei compositori, non degli strumentisti, i quali in una certa misura (maggiore o minore, in ragione inversa del loro talento e della loro intelligenza) si trovano sempre più o meno spiazzati dalle idee dei compositori che esplorano e creano cose nuove. Non si crederà che la musica per pianoforte di Chopin, Schumann, Liszt, corresse sui leggi dei brani pianisti europei dell'epoca romantica: la musica che suonavano i virtuosi di allora era ben altra...Nemmeno i virtuosi più acclamati la suonavano.

 

I chitarristi rientrano nella regola: mentre una settimana fa Tampalini suonava a Brescia la Sequenza di Berio, leggiamo sul nostro beneamato forum i messaggi degli studenti di chitarra che danno forfait davanti, non a Berio, ma a Stranvisnkij!

 

dralig

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Ma tu te li vedi i chitarristi dell'epoca alle prese con la scrittura schoenberghiana?

 

 

Non soltanto non vedo - e nessuno può vedere - i chitarristi del terzo decennio degli anni '20 a loro agio con la parte di chitarra della Serenata op. 24 di Schoenberg, ma non vedo i chitarristi di nessuna epoca a loro agio con la musica del loro tempo, a meno che non sia musica di intrattenimento. Ciò è del tutto logico: la ricerca è propria dei compositori, non degli strumentisti, i quali in una certa misura (maggiore o minore, in ragione inversa del loro talento e della loro intelligenza) si trovano sempre più o meno spiazzati dalle idee dei compositori che esplorano e creano cose nuove. Non si crederà che la musica per pianoforte di Chopin, Schumann, Liszt, corresse sui leggi dei brani pianisti europei dell'epoca romantica: la musica che suonavano i virtuosi di allora era ben altra...Nemmeno i virtuosi più acclamati la suonavano.

 

I chitarristi rientrano nella regola: mentre una settimana fa Tampalini suonava a Brescia la Sequenza di Berio, leggiamo sul nostro beneamato forum i messaggi degli studenti di chitarra che danno forfait davanti, non a Berio, ma a Stranvisnkij!

 

dralig

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nessuno dà forfait, maestro, semplicemente io ho chiesto aiuto..e in cambio mi è stato detto che non capisco nulla (in parole povere) e che dovrei cambiar mestiere..

Io non solo non cambio mestiere, ma cercherò di "aggiustare il tiro"..oggi vado in un negozio di dichi a cercare i quartetti di Bartok e qualcosa di il concerto per violino e orchestra di Berg

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Non si crederà che la musica per pianoforte di Chopin, Schumann, Liszt, corresse sui leggi dei brani pianisti europei dell'epoca romantica: la musica che suonavano i virtuosi di allora era ben altra...Nemmeno i virtuosi più acclamati la suonavano.

 

Mi sembra comprensibile: difficilmente musiche ricche di fioriture, alterazioni "strane" e rubati potevano far presa su uditori imbevuti di Bach e Mozart. Poi l'orecchio si è abituato, in un processo del tutto naturale, e adesso né le composizioni del Seicento né quelle dell'Ottocento sembrano incomprensibili. Ciò che mi chiedo è: se i media continuano a propinarci canzoncine sul giro di Do come potrà un pubblico di massa "allenarsi" alla musica del Novecento?

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nessuno dà forfait, maestro, semplicemente io ho chiesto aiuto..e in cambio mi è stato detto che non capisco nulla (in parole povere) e che dovrei cambiar mestiere..

Io non solo non cambio mestiere, ma cercherò di "aggiustare il tiro"..oggi vado in un negozio di dichi a cercare i quartetti di Bartok e qualcosa di il concerto per violino e orchestra di Berg

 

Sa, egregio Ciccio, uno che afferma, nell'A.D. 2006, che l'Histoire du Soldat è un lavoro senza capo né coda, non lascia adito a molte speranze sul suo talento musicale: è Lei che si mette il cartellino, io mi limito a leggerlo. Il portinario dello stabile qui di fronte ha in guardiola un orrendo dipinto comprato al mercato: se io fossi il possessore de "Le demoiselles d'Avignon" e gli proponessi di fare il cambio, non solo rifiuterebbe, ma mi prenderebbe a male parole, accusandomi di tentato raggiro. Si dà però il caso che lui non sia uno studente di pittura dell'accademia di belle arti.

 

Io sono molto contento della Sua decisione di intraprendere con animo diverso da quello di ieri l'ascolto della grande musica del Novecento, e sono sicuro che ne ricaverà un grande giovamento per la Sua formazione musicale, che Le auguro ricca e feconda. Nell'ascoltare il concerto per violino di Berg, si disponga con l'animo suggerito dalla dedica del pezzo: "dem Andenken eine Engels": alla memoria di un angelo (la figlia di Alma Mahler e di Walter Gropius, morta a 18 anni).

 

dralig

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Caro ciccio_matera ho letto i tuoi messaggi.

Credo che sia una cosa normale che se non hai mai ascoltato musica contemporanea la prima volta che l'ascolti non la capisci.

Io,da amico,posso suggerirti di non avvicinarti ad essa con pregiudizi ne tantomeno pensando che sia costituita da suoni tanto dissonanti e lontani tra loro. Vedi credo che in una buona percentuale di essa si nasconda spesso e volentieri una grande musicalità.

Ti faccio un'esempio;prendo in considerazione il trio per violino,violoncello e pianoforte di Maurice Ravel.

Appena ho sentito questa composizione non l'ho affatto capita.Dopo la terza volta che l'ascoltavo ho capito che stavo davanti ad un vero e propio capolavoro con una struttura musicale per lo più complessa

con dei fraseggi presenti all'interno raffinatissimi e che ogni parte di essa non era a se stante ma collegata all'altra attraverso un preciso criterio logico.

Sono convinto che prima o poi proverai la grande felicità e il gusto musicale per queste opere

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Si ha perfettamente ragione Fabio Selvafiorita.

Forse sono stato poco chiaro nel messaggio precedente.

Non intendevo dire che Ravel nel suo genere può essere paragonato a Shonberg.

Intendevo solamente affrontare l'argomento soffermandomi sulla eventuale difficoltà di ascolto della musica contemporanea apportando un pezzo come esempio che a mio parere era di difficile ascolto.

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caro manu

ravel è morto nel 1937

 

Sta di fatto che quel trio sembra scritto non nel primo novecento, ma direi dopodomani.

 

:mrgreen:

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Ho diviso il thread sull'argomento postato da Manu sui 'confini' (interpretativi e compositivi) delle varie epoche musicali.

Ecco il link diretto al nuovo thread:

http://www.cristianoporqueddu.it/forumchitarraclassica/viewtopic.php?p=13499#13499

 

Vi invito ancora una volta ad aprire nuovi thread se la discussione prende temi completamente off-topic rispetto al thread originario.

Grazie a tutti per la collaborazione.

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