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Meccaniche della chitarra classica


Butterfly
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Ognuno ha le sue piccole fisime. A me piacciono alcuni dettagli della chitarra, come le meccaniche.

Ho notato che hanno quotazioni di mercato diverse e a volte notevoli.

Esistono criteri generali di scelta in liuteria? Oltre alla prevista funzionalità, quali sono gli abbinamenti estetici corretti? Quale è la struttura che garantisce una migliore tenuta nel tempo?

Volendole sostituire, a cosa bisogna prestare soprattutto attenzione?

Più che una trattazione delle diverse marche, mi piacerebbe capire i criteri tecnici di base.

Azzardo una domanda un po' così: per caso anche il tipo di repertorio che si affronta, richiede che la tenuta delle corde avvenga preferibilmente con certe meccaniche piuttosto che con altre, o questo aspetto rientra nella più generale scelta dello strumento che offre la sonorità adeguata?

 

Grazie!

 

 

 

 

Butterfly

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esistono delle meccaniche di costruzione industriale ed altre artigianali.

si tratta di creare un ingranaggio che permetta di trasferire un moto rotatorio (della chiavetta) in un altro moto rotatorio a 90° (del cilindro su cui è montata la corda).

in funzione di ciò si crea un rapporto d'ingranaggi per fare in modo che quando si gira la chiavetta di pochissimo corrisponda una variazione minima e precisa del cilindro che tiene la corda.

altra funzione è quella che una volta accordata la corda "definitivamente" (al di là di tutti i problemi di scordatura che conosciamo bene), l'ingranaggio non deve assolutamente cedere o muoversi altrimenti la corda andrebbe fuori intonazione.

in ogni caso è uno dei due punti di ancoraggio della corda ed è sottoposto ad una grande tensione.

fondamentale è la cura del liutaio che prapara le sedi delle meccaniche, che devono essere assolutamente precise, onde evitare vibrazioni e sforzi strani dell'ingranaggio dovuti a disassamento.

sono anche convinto che la meccanica abbia anche un ruolo importantissimo per il suono ma questa è solo una mia idea.

per la scelta delle meccaniche quindi, in fase di sostituzione, bisogna verificare l'interasse dei fori dove vanno inserite, decidere un budget finanziario (fondamentale), poi scegliere la meccanica anche in funzione dello strumento. se la chitarra in questione fosse una Gallinotti stonerebbero assolutamente delle meccaniche con lira dorate. meglio sarebbe trovare una m. adeguata allo stile del periodo sobria e color acciaio. meglio ancora sarebbe trovarne una coppia originale (complicato).

su una chitarra moderna, magari spagnola, si può scegliere un modello più "simpatico", con lira o senza, addirittura con le impugnature delle chiavette in ebano o in madreperla, in osso o altri materiali disponibili. i prezzi variano tantissimo: si trovano m. dai 20 euro finoltre i 300 euro... la scelta è molto varia.

certo che per strumenti da un certo livello in poi mi piace vedere alcuni liutai montare delle meccaniche serie.

in fase di acquisto, commissionando uno strumento, la scelta delle meccaniche non va assolutamente sottovalutata.

Se inoltre l'ing. Garrone, che le ha studiate e progettate, volesse aggiungere qualcosa a livello tecnico gliene sarei molto grato.

cordiali saluti

Bettazzi

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Grazie Sandro. In che senso ritieni che le meccaniche svolgano un ruolo importante per il suono?

Rispetto all'estetica, trovo particolarmente belle quelle con le "impugnature delle meccaniche", come le definisci, in legno scuro, anche se mi pare siano più diffuse quelle in madreperla. Il fatto che abbiano spesso un bagno d'oro, influenza solo la buona conservazione o anche il rapporto di contatto con il legno?

 

 

 

Butterfly

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Penso che essendo una chitarra realizzata con più di cento pezzi incollati, montati ed assemblati, tutto abbia una sua funzione per l'ottenimento del suono sia del timbro che del volume.

per cui perchè le m. non devono entrarci? sicuramente il fatto di essere ben montate fa una seppur piccola differenza.

il trattamento galvanico o la doratura non influisce sul contatto col legno anche perchè si parla di pochi micron. il materiale della chiavetta è solo un fattore estetico e di gusto personale.

una cosa importante è la durata dei componenti degli ingranaggi che sono quelli sottoposti all'usura.

inoltre di alcune m. ci sono le varie parti di ricambio, mentre di altre si cambiano direttamente tutte le meccaniche perchè non sono riparabili...

devo dire che anche a me piacciono più scure. però la scelta cade anche sulle basette. se vuoi puoi andare a vedere questi due siti dove ci sono delle cosine interessanti:

 

www.alessituningmachines.it

www.exagontuner.com

 

ciao Sandro

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Egr. Bettazzi,

lei che fa ta tanto il saputello sulle meccaniche, ha mai provato quelle in vetro???????????????????

 

 

Meccaniche di vetro? Potresti spiegare meglio per favore?

 

 

 

Butterfly

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Penso che essendo una chitarra realizzata con più di cento pezzi incollati, montati ed assemblati, tutto abbia una sua funzione per l'ottenimento del suono sia del timbro che del volume.

per cui perchè le m. non devono entrarci? sicuramente il fatto di essere ben montate fa una seppur piccola differenza.

 

ciao Sandro

 

Mentre comprendo l'asserzione in senso filosofico, mi riesce impossibile immaginare in termini fisico-acustici quale possa essere l'effetto delle meccaniche sui parametri del volume e del timbro. Le meccaniche sono a contatto con una parte della chitarra (la paletta) capace di vibrare:, ma l'energia che mette in vibrazione la paletta non è in alcun modo utile alla formazione del suono, è energia dispersa - tant'è vero che alcuni artefici hanno pensato di creare delle impedenze prima della paletta per evitare tale dispersione. Mi pare che, all'altezza delle meccaniche, qualunque partita energetica sia ormai persa.

 

Vero è, invece, che meccaniche ben montate giovano alla precisione dell'intonazione.

 

dralig

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Perchè Maestro, dice che la paletta pur vibrando produce solo energia che andrà dispersa? Mi piace pensare che pur costituita da pezzi, una volta incollati e bloccati tra loro paletta manico e cassa diventino un corpo unico. Al di là del fatto che è un peccato disperdere energia sonora, sono invece convinto che tutta la struttura che porta la corda operi per la produzione del suono, lavorando la chitarra come un arco ed essendo la paletta teoricamente un corpo unico con la cassa. La paletta tramite le meccaniche è l'unico punto di fissaggio della corda che una volta percossa fa vibrare sì l'aria all'interno della cassa, ma anche il manico e la paletta. Tutta la struttura portante la corda si muove quando è sollecitata creando un'azione e una reazione. Per cui sicuramente arriveranno alla cassa alcune vibrazioni della paletta. Addirittura lavorando sulla dimensione e sulla forma della paletta si creano differenze di volume, di timbro e di corpo del suono. E' chiaro che la percentuale con cui varia questa differenza sarà relativa al tipo di strumento in analisi. Non tutte le chitarre sono costruite nello stesso modo e con i medesimi principi. Un buon montaggio delle meccaniche sulla paletta oltre all'effetto che dice Lei influisce sull'essere corpo unico, senza giochi e serve a far lavorare al meglio il cilindro. Cambia sicuramente il suono anche se si utilizzano i cilindri di fissaggio in plastica (che è fono assorbente) o in metallo tipo l'ottone (che invece trasmette o addirittura amplifica il suono).

Sul discorso dell'importanza della paletta ci sono alcuni costruttori che sono orientati in questo senso, altri all'opposto. C'è un tedesco di cui avevo visitato il sito che mi riprometto di trovarLe, che dimensiona al minimo la paletta e con una forma ben precisa perchè secondo lui incide enormemente sul suono della chitarra.

Cordiali saluti

Sandro Bettazzi

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