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Ospite Nicola Mazzon
Inviato

Se vogliamo iniziare a dire queste cose allora eliminiamo dalla ''letteratura chitarristica'' Barrios,Villa Lobos ,Lauro etc.

Non hai molto chiara l'importanza delle opere dei compositori prima citati..Villa Lobos fu fondamentale per la chitarra...Lauro no...

Non credo che l'orecchiabilità di un brano possa comprometterne la sua validità. Voglio dire: il concerto per piano n.20 di Mozart è un gran capolavoro sebbene possa ''capirlo'' anche mio padre (che è ignorante in materia). Bisogna a mio avviso prendere atto che lo stile dei compositori è diverso . Per di più reputo sbagliato prediligere Gilardino a Dyens per il solo fatto che faccia un tipo di musica all'apparenza più complessa come credo sia erroneo fare l'inverso facendosi guidare dall'''orecchiabilità'' delle opere di Dyens.

Ma chi ha detto che se una musica è facile da ascoltare non è di livello.

Hai citato Mozart, benissimo, il genio di mozart è stato riconosciuto anche per essere stato in grado di "accontentare" l'orecchio del pubblico meno colto e di soddisfare allo stesso tempo l'esigenza degli ascoltatori che conoscevano la musica.

Non te la prendere, ma da quel che ho capito, dalla tua affermazione dove affermi che la musica di Gilardino è solo apparentemente più complessa, non hai ancora capito completamente come stanno le cose, e posso assicurarti che la gente sta cambiando anche dal punto di vista dell'ascolto.

Giorni fa stavo in macchina con il nuovo cd di Tampalini, stavo ascoltando l'ultima sonata di Gilardino, e dei miei amici (che suonano solo vivaldi e operette) mi hanno chiesto di chi fosse quella musica e si sono ascoltati tutto il cd di fila..

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Caro Fernando qua ognuno ha un suo punto di vista. Io sinceramente non credo che sia giusto calcolare i compositori solo in base al fatto che abbiano o meno apportato sotto il profilo di genere novità all'evoluzione ma in relazione al grado di ''intensità'' del loro messaggio musicale.

Riguardo alla tua seconda affermazione non ti posso dire altro che de gustibus et de opinionibus.

Ospite Matteo Pesle
Inviato
Io sinceramente non credo che sia giusto calcolare i compositori solo in base al fatto che abbiano o meno apportato sotto il profilo di genere novità all'evoluzione ma in relazione al grado di ''intensità'' del loro messaggio musicale.

 

Hai ragione Manu. Ma il messaggio in cui accomunavi Villa-Lobos, Barrios, Lauro e Dyens in uno stesso pentolone come compositori "d'effetto" era un po' azzardato. Come anche il tirare in ballo Mozart.

Concedici questo e tutti amici come prima, che ci piaccia Dyens o meno.

 

Matteo


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Dall'altro lato abbiamo una persona che si è dedicata maggirmente al concertismo e che ha pure composto.Ciò però non ci deve spingere a dire che il suo lavoro è banale.

 

Infatti, non è banale perché fa anche il concertista, ma perché scrive musica banale (quello che tu definisci soggettivo e quindi del tutto ininfluente, per me è solo un correlativo di attributi musicali-espressivi dei brani in questione).

Ma non voglio convincere nessuno, l'unico fenomeno su cui vorrei far riflettere è che personaggi come Dyens, nel mondo della musica colta, esistono pressoché solo nel mondo chitarra


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No caro matteo pesle io non accomunavo propio nessuno e sono il primo a dire che generalizzare sulle cose è poco opportuno.Io tirando in ballo tali autori andavo a considerare una cosa che a mio umile avviso li accomuna:l'orecchiabilità dei brani punto.Non intendevo dire altro ne tantomeno fare paragoni tra loro.


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Ma non voglio convincere nessuno, l'unico fenomeno su cui vorrei far riflettere è che personaggi come Dyens, nel mondo della musica colta, esistono pressoché solo nel mondo chitarra

 

Ahinoi...vorrei tanto sapere perché.

Ospite Alessio Olivieri
Inviato
Ma non voglio convincere nessuno, l'unico fenomeno su cui vorrei far riflettere è che personaggi come Dyens, nel mondo della musica colta, esistono pressoché solo nel mondo chitarra

 

Non sono perniente daccordo. "fenomeni" del genere ce ne sono in tutti i campi della musica...ad esempio tra pianisti ce ne sonbo una infinita .

Ospite Alessio Olivieri
Inviato

non posso che essere daccordo....pero confesso che la libra sonatine l'ho proposta piu volte.Parlo di concerti ovviamente, perche ai concorsi sono richiesti ovviamente composizionik di tutt' altro spessore. Per esempio, nec concerto che faro domani l' ho volentieri esclusa,, perchè è effittavemnte un pezzoche dopo un po stufa soprattutto chi la suona ....per, dai, mai dire mai.


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Non ho letto abbastanza pagine di Dyens per esprimere un opinione complessiva sul compositore, ma per quel poco penso che Dyens porti avanti un discorso tecnico e compositivo non irrelavante. Anche le opere più di effetto (come il Tango e il Valse en Skai) trovo che siano concepite con una certa intelligenza, forzando e straniando con ironia e gusto proprio quei caratteri kitsch e abusati del tango e del valzer. Inoltre ho apprezzato tantissimo l'insistenza quasi minimalista su alcuni gesti tecnici che diventano di fatto materiale compositivo (penso adesso alla Libra Sonatine o all'Omaggio a Villa Lobos). Certo, Dyens è un chitarrista-compositore, e definirlo solo un compositore può far sorridere (come fanno sorridere i paragoni ai grandi del passato e del presente: anche se a me fanno sorridere i paragoni in generale).

Insomma, va bene essere critici, ma in questo caso sono per un bicchiere mezzo pieno.


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ecco quei due li conosco quindi anch'io giudico su quelli...se io penso a questo tipo di intelligenza (il lavoro sulle forme popolari) penso a cose tipo Ragtime di Stravinsky, ad alcuni lavori di Milhaud ecc ecc...se quella realmente fosse stata la sua intenzione, forzatura dell'elemento kitsch, allora più che un compositore questo progetto mi appare un modesto lavoro di arte concettuale

 

ribadisco...si guardi a quel punto ai musici jazz

 

 

_________________

 

Hai ragione, ma per chitarra?

E comunque una cosa è fare jazz e una cosa è ammiccare su un confine.

Una è il lavoro sulle forme popolari, una è il kitsch (in una più o meno consapevole postmodernità). Sarà commerciale, ma non è da buttare, e soprattutto non è concettuale, almeno non più di quanto è da concedersi alla musica nella tradizione colta: è divertito. E a me diverte.

Comunque Omaggio e Sonatina sono più articolate, se non le conosci ti consiglio di leggerle: io come compositore ci ho trovato spunti interessanti. Forse non completamente nella realizzazione, ma nell'idea che ci ho colto (che sinceramente non so in che misura sia vicina alle sue intenzioni).

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