Angelo Barricelli Inviato 25 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 1 Content Count: 55 Reputation: 0 Joined: 28/11/2005 Status: Offline Inviato 25 Maggio 2007 gli esercizi di biscaldi adoperati con saggezza offrono al chitarrista quel ...qualcosa in più fatti salvi i fondamenti meccanici.....ovviamente, dopo un periodo di vacanza ad esempio, sono un toccasana saluti a tutti
Antonio Inviato 25 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 33 Content Count: 289 Reputation: 0 Joined: 11/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 25 Maggio 2007 Personalmente suono le scale diatoniche di Segovia con tutte le diteggiature previste, quindi comprese anche la i-m-a e la a-m-i. Trovo maggiore difficoltà nella esecuzione delle scale nella forma discendente, ed in tutte le forme, con tocco appoggiato. Tuttavia è sempre e solo questione di studio: Butterfly, anche per me, così come penso per tutti, quelle scale erano agli inizi, un sogno. Credevo che non sarei mai, ma davvero mai, riuscito a coordinare nel modo giusto le dita della mano destra, e oggi invece riesco addirittura, talvolta, a non pensarci mentre le eseguo. Buon lavoro !
Angelo Gilardino Inviato 26 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 26 Maggio 2007 Dalle scale traggo molti insegnamenti perchè mi vengono fatti applicare anche su quelle tutti gli aspetti tecnici che imparo progressivamente. Butterfly L'utilità dello studio delle scale è variabile - cambia secondo i criteri con cui vengono studiate e praticate -, ma in genere è molto sopravvalutata. Diciamo che le scale sono un feticcio didattico, istituito anche grazie alla prescrizione di eseguirle nell'esame di compimento inferiore dei conservatori. In realtà, sono utili nei primi due anni, dopodiché - se l'approccio fondamentale allo strumento è corretto e lo studente normale -fare le scale è una perdita di tempo. Come diceva Schumann, lo strumentista che fa le scale è come lo scrittore che ogni mattina recita l'alfabeto... dralig
ciccio_matera Inviato 26 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 29 Content Count: 282 Reputation: 0 Joined: 16/02/2006 Status: Offline Device: Android Autore Inviato 26 Maggio 2007 bella questa Maestro Io non capisco come mai voi dite che è necessario adoperare una diteggiatura diversa per la mano sinistra. Sarà che io non ho avuto mai difficoltà di sorta ad andare veloce con le scale, ma io questa necessità di mettere tre o sei note per corda non la vedo, ad esempio: se io devo fare una sequenza veloce, come per esempio le biscrome all'inizio del secondo tempo della sonata 15 di Giuliani, che si sviluppa su due corde, si può tranquillamente eseguire la sequenza di biscrome con a-m-i o viceversa (dipende da come mi trovo al momento ). Io, ripeto, non ne vedo la necessità; anche lo studio n°7 di HVL io lo faccio sia con i-m che con i-m-a senza variare la diteggiatura. E' questione di studio, e questo studio gioverà anche al povero anulare, che è la "pecora nera"
Ospite Maps Inviato 26 Maggio 2007 Inviato 26 Maggio 2007 Se deve esserci simmetria tra le mani, in che modo si combinano binarietà con ternarietà? Butterfly Di simmetria si parla solo quando coincidono mano destra e mano sinistra.. 3 note a sinistra per 3 dita a destra. Per quanto riguarda lo studio delle scale, a me tornano sempre molto utili per la gestione degli accenti, lo studio di nuove diteggiature, la gestione delle dinamiche e della direzionalità, la conoscenza della tastiera (soprattutto nelle scale modali)... non male per un esercizio che dura al massimo mezz'ora al giorno. Alessandro
Angelo Gilardino Inviato 26 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 26 Maggio 2007 bella questa Maestro Io non capisco come mai voi dite che è necessario adoperare una diteggiatura diversa per la mano sinistra. Infatti, io non ho detto che è necessario. Ho detto che sono state escogitate delle diteggiature della m.s. che permettono una simmetria (il termine è metaforico, ma rende bene il concetto) tra le due mani: ciò può essere considerato da taluni (molti, credo) opportuno, vantaggioso, utile, ma io non ho detto: necessario. Sarà che io non ho avuto mai difficoltà di sorta ad andare veloce con le scale, ma io questa necessità di mettere tre o sei note per corda non la vedo, ad esempio: se io devo fare una sequenza veloce, come per esempio le biscrome all'inizio del secondo tempo della sonata 15 di Giuliani, che si sviluppa su due corde, si può tranquillamente eseguire la sequenza di biscrome con a-m-i o viceversa (dipende da come mi trovo al momento ). Io, ripeto, non ne vedo la necessità; anche lo studio n°7 di HVL io lo faccio sia con i-m che con i-m-a senza variare la diteggiatura. Buon per Lei. Non adoperi le diteggiature delle quali non vede i vantaggi, e siamo tutti contenti. I libri di tecnica vengono scritti e pubblicati per coloro che ne hanno bisogno, non per chi ne può fare a meno. dralig
Ospite Maps Inviato 26 Maggio 2007 Inviato 26 Maggio 2007 Io non capisco come mai voi dite che è necessario adoperare una diteggiatura diversa per la mano sinistra. Proprio per questo ho parlato di simmetria in fase di studio. L'applicazione è una cosa diversa, e secondo me dovrebbe avvenire dopo una presa di coscenza di tutte le possibili opzioni (che sono davvero tante). Prima di approdare in questa scuola di pensiero mi sentivo tranquillo nella fluidità, ma gli ultimi due anni mi hanno dimostrato che non c'è mai fine al meglio.. chissà quanto ancora vedrò nella mia strada!
Sergio Sorrentino Inviato 26 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 13 Content Count: 39 Reputation: 3 Joined: 01/11/2006 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 26 Maggio 2007 L'utilità dello studio delle scale è variabile - cambia secondo i criteri con cui vengono studiate e praticate -, ma in genere è molto sopravvalutata. Diciamo che le scale sono un feticcio didattico, istituito anche grazie alla prescrizione di eseguirle nell'esame di compimento inferiore dei conservatori. In realtà, sono utili nei primi due anni, dopodiché - se l'approccio fondamentale allo strumento è corretto e lo studente normale -fare le scale è una perdita di tempo. Come diceva Schumann, lo strumentista che fa le scale è come lo scrittore che ogni mattina recita l'alfabeto... Concordo in pieno. Ma dunque escludendo le scale, quali sono secondo te i modi migliori per l'allenamento quotidiano?
Butterfly Inviato 26 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 227 Content Count: 1196 Reputation: 0 Joined: 31/01/2006 Status: Offline Inviato 26 Maggio 2007 L'utilità dello studio delle scale è variabile - cambia secondo i criteri con cui vengono studiate e praticate -, ma in genere è molto sopravvalutata. Diciamo che le scale sono un feticcio didattico, istituito anche grazie alla prescrizione di eseguirle nell'esame di compimento inferiore dei conservatori. In realtà, sono utili nei primi due anni, dopodiché - se l'approccio fondamentale allo strumento è corretto e lo studente normale -fare le scale è una perdita di tempo. Come diceva Schumann, lo strumentista che fa le scale è come lo scrittore che ogni mattina recita l'alfabeto... dralig Bè...non so se come studente sono tanto "normale"...nei due anni ci sono ancora ampiamente dentro però. Comunque ho capito il concetto, grazie. Purtroppo faccio ancora abbastanza fatica a prendere al volo le note sulle posizioni più alte della tastiera e con le scale, rispetto ai brani (che sono ancora abbastanza semplici) riesco ad allenarmi di più su questo aspetto. Credo di essere abbastanza lenta ad imparare e a volte mi scoraggo un po'. L'alfabeto no, ma a volte vado a ripassarmi i verbi. Una delle cose che mi sconforta maggiormente è dimenticare le cose che si sono faticosamente imparate. I verbi latini, certe frasi verbali in un'altra lingua, le figure retoriche del barocco, alcune cose di iconografia o certe scuole pittoriche minori. C'è stato un tempo in cui non dovevo mai controllare nulla per essere certa della sua esattezza. Spero che con la musica non succeda lo stesso Butterfly
Angelo Gilardino Inviato 26 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 26 Maggio 2007 Concordo in pieno. Ma dunque escludendo le scale, quali sono secondo te i modi migliori per l'allenamento quotidiano? Quelli che ciascuno deve fabbricarsi da sé in base alle proprie difficoltà e idiosincrasie. A che serve fare scale, se il problema è - poniamo - in un trillo a due corde? dralig
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