Vladimir Inviato 21 Giugno 2007 Group: Membri Topic Count: 37 Content Count: 621 Reputation: 1 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: iPhone Inviato 21 Giugno 2007 Sviatoslav Richter, pianoforte. http://www.youtube.com/watch?v=m68R7MezFcU Ludovico van è, secondo me, una delle menti più geniali della musica, e nella forma variazione rimane insuperato.
Angelo Gilardino Inviato 21 Giugno 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 21 Giugno 2007 Ludovico van è, secondo me, una delle menti più geniali della musica, e nella forma variazione rimane insuperato. Hai visto che cosa è riuscito a fare? Invece di ripartire, con ogni variazione, dal tema dell'Arietta, incomincia dalla prima variazione un processo continuo di espansione circolare, in cui ogni variazione amplia la precedente: è un organismo in crescita vitale, e da un certo punto in poi diventa pura energia sonora, senza alcun contatto con la materia terrena del tema...Pazzesco! dralig Thomas Mann, in "Doctor Faustus", spiega come e perché, secondo lui, dopo quelle Variazioni non aggiunse altro alla Sonata. che fu, nona caso, l'ultima. Ma non dimentichiamo la precedente...
Vladimir Inviato 21 Giugno 2007 Group: Membri Topic Count: 37 Content Count: 621 Reputation: 1 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: iPhone Autore Inviato 21 Giugno 2007 Poi, aldilà della forma, suona proprio bene come brano. Poi, alla velocità di Gould, si rischia di cadere dalla sedia...
Alfredo Franco Inviato 21 Giugno 2007 Group: Membri Topic Count: 84 Content Count: 1188 Reputation: 77 Joined: 03/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 21 Giugno 2007 Ma non dimentichiamo la precedente... Si, la precedente, secondo me, è una delle sfide più intransigenti della storia della musica ai sensi dell'uditorio. E' come se, data una materia grezza, l'artefice della forma si sia limitato a chiarificare il senso ultimo del divenire, pur sapendo che avrebbe potuto aggiungere altro ancora travalicando lo stile dell'epoca...cosa che risulta evidente a chi possieda un poco di apertura mentale. Ma in questi casi è la voce di Dio a parlare attraverso l'uomo.
Angelo Gilardino Inviato 21 Giugno 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 21 Giugno 2007 Poi, aldilà della forma, suona proprio bene come brano.Poi, alla velocità di Gould, si rischia di cadere dalla sedia... Fossi in te, riferendomi a Beethoven, non penserei a un "aldilà della forma". Perché è proprio nella forma che il suo genio sovrasta la sua epoca. Non scrisse melodie paragonabili a quelle di Schubert, la sua armonia non è tanto diversa da quella dei suoi migliori contemporanei: ciò in cui si manifesta il suo genio è precisamente la forma. Quella che ha adoperato e quella che ha creato. dralig
Cristiano Porqueddu Inviato 22 Giugno 2007 Group: Ammministratori Topic Count: 865 Content Count: 3653 Reputation: 227 Joined: 14/11/2005 Status: Online Device: Windows Inviato 22 Giugno 2007 Poi, aldilà della forma, suona proprio bene come brano.Poi, alla velocità di Gould, si rischia di cadere dalla sedia... Fossi in te, riferendomi a Beethoven, non penserei a un "aldilà della forma". Perché è proprio nella forma che il suo genio sovrasta la sua epoca. Non scrisse melodie paragonabili a quelle di Schubert, la sua armonia non è tanto diversa da quella dei suoi migliori contemporanei: ciò in cui si manifesta il suo genio è precisamente la forma. Quella che ha adoperato e quella che ha creato. dralig A tal punto che certi temi sembrano delle vere e proprie sfide alla ricerca di sviluppi che hanno dell'inarrivabile.
Vladimir Inviato 22 Giugno 2007 Group: Membri Topic Count: 37 Content Count: 621 Reputation: 1 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: iPhone Autore Inviato 22 Giugno 2007 Poi, aldilà della forma, suona proprio bene come brano.Poi, alla velocità di Gould, si rischia di cadere dalla sedia... Fossi in te, riferendomi a Beethoven, non penserei a un "aldilà della forma". Perché è proprio nella forma che il suo genio sovrasta la sua epoca. Non scrisse melodie paragonabili a quelle di Schubert, la sua armonia non è tanto diversa da quella dei suoi migliori contemporanei: ciò in cui si manifesta il suo genio è precisamente la forma. Quella che ha adoperato e quella che ha creato. dralig Non concordo del tutto, se mi permette. Melodicamente penso che Beethoven fosse un genio. Esempio lampante è il secondo movimento dell'op.90. Il mio "aldilà della forma" non significa che la forma sia un elemento secondario, anzi. Beethoven dilata le forme al limite (secondo il mio insegnante di composizione, un po' come Virgilio), e l'effetto che ne risulta è una carica espressiva micidiale (la Nona). Poi, a parer mio, è il più grade rivoluzionario della musica: Mozart scriveva dieci anni prima di Beethoven, e basta sentire la differenza tra una sinfonia del primo e la Quinta del secondo. Melodicamente, penso che il più grande di sempre sia stato... Domenico Scarlatti.
Vladimir Inviato 22 Giugno 2007 Group: Membri Topic Count: 37 Content Count: 621 Reputation: 1 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: iPhone Autore Inviato 22 Giugno 2007 E poi, Beethoven, è un musicista classico, non romantico, come dicono in molti. Come dice giustamente lei, armonicamente è uguale ai suoi contemporanei. La differenza sta nell'uso della materia sonora.
Ospite gippo Inviato 23 Giugno 2007 Inviato 23 Giugno 2007 Con la forma il Bee sembra fare esattamente come fa con il materiale melodico, uno svisceramento totale, un continuo ribaltamento degli elementi. Sembra chiamare la musica che ha scritto con termini "usuali" come sonata o sinfonia solo per non fare sentire l'ascoltatore su una zattera in mezzo all'oceano. Ogni tanto nasce qualcuno che è troppo per il suo tempo. G
Angelo Gilardino Inviato 23 Giugno 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 23 Giugno 2007 Poi, aldilà della forma, suona proprio bene come brano.Poi, alla velocità di Gould, si rischia di cadere dalla sedia... Fossi in te, riferendomi a Beethoven, non penserei a un "aldilà della forma". Perché è proprio nella forma che il suo genio sovrasta la sua epoca. Non scrisse melodie paragonabili a quelle di Schubert, la sua armonia non è tanto diversa da quella dei suoi migliori contemporanei: ciò in cui si manifesta il suo genio è precisamente la forma. Quella che ha adoperato e quella che ha creato. dralig Non concordo del tutto, se mi permette. Melodicamente penso che Beethoven fosse un genio. Esempio lampante è il secondo movimento dell'op.90. Il mio "aldilà della forma" non significa che la forma sia un elemento secondario, anzi. Beethoven dilata le forme al limite (secondo il mio insegnante di composizione, un po' come Virgilio), e l'effetto che ne risulta è una carica espressiva micidiale (la Nona). Poi, a parer mio, è il più grade rivoluzionario della musica: Mozart scriveva dieci anni prima di Beethoven, e basta sentire la differenza tra una sinfonia del primo e la Quinta del secondo. Melodicamente, penso che il più grande di sempre sia stato... Domenico Scarlatti. Dobbiamo intenderci sul significato del termine "melodia". Se per melodia intendi una successione di note che si possono cantare, allora si, Beethoven ha scritto delle melodie. Se per melodia intendiamo invece un organismo musicale in sé compiuto e perfetto, che non solo non implica sviluppi, ma anzi li esclude (proprio perché in sé completo), e al massimo permette l'iterazione e la fioritura di superficie (oltre, naturalmente, a implicare un accompagnamento), allora no, Beethoven non ha scritto melodie. Tu confondi "melodia" con "voce", o addirittura con "tema". Beethoven è un titano dello sviluppo formale, il che esclude che parta dalla melodia: la melodia, una volta cantata e accompagnanta, finisce lì. Proprio dove, invece, Beethoven comincia. Il più grande creatore di melodie è Schubert, e la forma melodica per eccellenza è il lied. L'opera contiene melodie, ma anche tante altre cose (recitativo, arioso, etc.), il lied è melodia e basta, e i grandi melodisti si sono manifestati nel lied. Schubert in primis. D'accordo con te sulla bellezza melodica delle Sonate di Scarlatti. dralig
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