Giorgio Signorile Inviato 6 Dicembre 2007 Group: Membri Topic Count: 70 Content Count: 612 Reputation: 41 Joined: 10/02/2007 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 6 Dicembre 2007 Intendi di un certo Carulli vero? Perchè alcune cose secondo me sono meravigliose, la Serenata op.109 per flauto e chitarra ad esempio...
Ospite Piero Viti Inviato 6 Dicembre 2007 Inviato 6 Dicembre 2007 Salve amici, mi chiedevo se F. Sor abbia scritto qualche brano per chitarra e orchestra. Ciao S No. E non credo che sia suo nemmeno quell'orrendo concerto per violino e orchestra che gli è stato attribuito. dralig Lo sto ascoltando adesso; una vera porcheria! Certamente non l'ha scritto Sor; mi ricorda piuttosto, nella pochezza dell'orchestrazione e nell'ovvietà dei temi, certe banalità tipiche di un Carulli. C'è Carulli e Carulli! Alcune cose cameristiche sono da ascrivere di diritto alla coeva produzione strumentale italiana (più specificatamente tardo-barocca e napoletana) ed, in ambito sonatistico, è un autore che riserva alcune sorprese: nella Sonata n.1 tratta dalle Tre Sonate op.21 tutti i temi principali dei tre movimenti derivano dal primo tema del 1° movimento, per cui si può parlare di un "monotematismo" avvicinabile ad alcuni procedimenti beethoveniani non riscontrabili, per arditezza costruttiva, in nessun altro esponente della chitarra coevo (ne ho tratto una tesi discussa all'Accademia Pescarese a conclusione del Corso di Analisi)! Saluti Piero Viti
Angelo Gilardino Inviato 7 Dicembre 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 7 Dicembre 2007 C'è Carulli e Carulli! Alcune cose cameristiche sono da ascrivere di diritto alla coeva produzione strumentale italiana (più specificatamente tardo-barocca e napoletana) ed, in ambito sonatistico, è un autore che riserva alcune sorprese: nella Sonata n.1 tratta dalle Tre Sonate op.21 tutti i temi principali dei tre movimenti derivano dal primo tema del 1° movimento, per cui si può parlare di un "monotematismo" avvicinabile ad alcuni procedimenti beethoveniani non riscontrabili, per arditezza costruttiva, in nessun altro esponente della chitarra coevo (ne ho tratto una tesi discussa all'Accademia Pescarese a conclusione del Corso di Analisi)! Saluti Piero Viti Sono d'accordo, e propongo di puntare il mirino analitico in una direzione che mi pare promettente. Carulli può essere considerato, nella parte iniziale della sua produzione, come un autore al seguito della scuola settecentesca napoletana, e nello stesso tempo inquadrabile tra gli epigoni dello stile galante. Il mutamento del suo stile compositivo, seguito all'emigrazione in Francia, non lo ha sostanzialmente mai sradicato da questo nucleo originario, e credo che la sua musica debba essere studiata come un'estensione un po' anacronistica della musica di autori come Leonardo Leo e Cimarosa. Attenti all'evidente affinità con le opere di un altro autore italiano, anch'egli emigrato a Parigi: Filippo Gragnani. Molto meno prolifico di Carulli, presenta affinità stilistiche molto marcate con il primo stile carulliano. Erano ottimi musicisti. Carulli lavorò molto, troppo, per diversi tipi di committenza, e sembra che misurasse il suo impegno a seconda della "qualità" delle commissioni che riceveva: meglio mi pagate, meglio scrivo. Ma molte sue pagine sono belle. Richiedono esecuzioni eleganti, giuste, calibrate: non è facile da centrare, pone all'interprete un problema di "sintonizzazione" più arduo da risolvere di quello posto dai diversi stili di Giuliani. Un autore celebre, e nello stesso tempo misconosciuto. dralig
Alfredo Franco Inviato 7 Dicembre 2007 Group: Membri Topic Count: 84 Content Count: 1188 Reputation: 77 Joined: 03/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 7 Dicembre 2007 Fermi tutti! Non considero Carulli un poco di buono, quanto un compositore molto discontinuo. Anzi, credo non esista esempio più rappresentativo della figura del musicista in bilico fra artigianato ed arte. A pagine eccellenti se ne alternano altre talmente mediocri da far sorgere il sospetto, come scrive Dralig, che la committenza abbia avuto un ruolo determinante nella riuscita della pagine lasciateci.
Angelo Gilardino Inviato 7 Dicembre 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 7 Dicembre 2007 Fermi tutti! Non considero Carulli un poco di buono, quanto un compositore molto discontinuo. Anzi, credo non esista esempio più rappresentativo della figura del musicista in bilico fra artigianato ed arte. A pagine eccellenti se ne alternano altre talmente mediocri da far sorgere il sospetto, come scrive Dralig, che la committenza abbia avuto un ruolo determinante nella riuscita della pagine lasciateci. Non è un sospetto, è un'evidenza: scriveva per dilettanti, contesse, avvocati, e doveva servire loro la musica che questi potevano comprendere e suonare. Sor, che a questa committenza non guardava in faccia, era isolato nella sua superiorità, dalla quale mandava folgori incineranti, ma intanto si rodeva il fegato. dralig
debonis86 Inviato 7 Dicembre 2007 Group: Membri Topic Count: 22 Content Count: 178 Reputation: 0 Joined: 15/02/2006 Status: Offline Inviato 7 Dicembre 2007 Fermi tutti! Non considero Carulli un poco di buono, quanto un compositore molto discontinuo. Anzi, credo non esista esempio più rappresentativo della figura del musicista in bilico fra artigianato ed arte. A pagine eccellenti se ne alternano altre talmente mediocri da far sorgere il sospetto, come scrive Dralig, che la committenza abbia avuto un ruolo determinante nella riuscita della pagine lasciateci. Non è un sospetto, è un'evidenza: scriveva per dilettanti, contesse, avvocati, e doveva servire loro la musica che questi potevano comprendere e suonare. Sor, che a questa committenza non guardava in faccia, era isolato nella sua superiorità, dalla quale mandava folgori incineranti, ma intanto si rodeva il fegato. dralig Sinceramente, sono molto legato a Carulli, non solo per campanilismo, ma anche perché mi ha accompagnato all'inizio della mia formazione. I suoi pezzi, sempre molto gradevoli, e - di regola - facili, hanno avvicinato e avvicinano i giovani alla chitarra. E' troppo facile, quando si possiede una tecnica superiore, sparare su chi ha rivestito l'importante ruolo di maestro di base. Ogni artista deve essere letto e apprezzato nel suo tempo e nel suo contesto sociale, politico ed economico.
Angelo Gilardino Inviato 7 Dicembre 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 7 Dicembre 2007 Fermi tutti! Non considero Carulli un poco di buono, quanto un compositore molto discontinuo. Anzi, credo non esista esempio più rappresentativo della figura del musicista in bilico fra artigianato ed arte. A pagine eccellenti se ne alternano altre talmente mediocri da far sorgere il sospetto, come scrive Dralig, che la committenza abbia avuto un ruolo determinante nella riuscita della pagine lasciateci. Non è un sospetto, è un'evidenza: scriveva per dilettanti, contesse, avvocati, e doveva servire loro la musica che questi potevano comprendere e suonare. Sor, che a questa committenza non guardava in faccia, era isolato nella sua superiorità, dalla quale mandava folgori incineranti, ma intanto si rodeva il fegato. dralig Sinceramente, sono molto legato a Carulli, non solo per campanilismo, ma anche perché mi ha accompagnato all'inizio della mia formazione. I suoi pezzi, sempre molto gradevoli, e - di regola - facili, hanno avvicinato e avvicinano i giovani alla chitarra. E' troppo facile, quando si possiede una tecnica superiore, sparare su chi ha rivestito l'importante ruolo di maestro di base. Ogni artista deve essere letto e apprezzato nel suo tempo e nel suo contesto sociale, politico ed economico. Ci sono opere di Carulli per chitarra sola in grado di mettere alla stanga anche i virtuosi di oggi e, ove questi non siano anche dei buoni musicisti, con adeguata cultura interpretativa, opere carulliane come le variazioni su Paisiello recentemente ristampate da Editions Orphée possono far fare, ai chitarristi- tutti- dita, delle gran brutte figure. dralig
debonis86 Inviato 7 Dicembre 2007 Group: Membri Topic Count: 22 Content Count: 178 Reputation: 0 Joined: 15/02/2006 Status: Offline Inviato 7 Dicembre 2007 Ci sono opere di Carulli per chitarra sola in grado di mettere alla stanga anche i virtuosi di oggi e, ove questi non siano anche dei buoni musicisti, con adeguata cultura interpretativa, opere carulliane come le variazioni su Paisiello recentemente ristampate da Editions Orphée possono far fare, ai chitarristi- tutti- dita, delle gran brutte figure. dralig Maestro, rimandendo in tema, puoi suggerirmi qualche CD su Carulli ? Lo ascolterei volentieri! In questi giorni sto proprio ripassando il mio vecchio Carulli-Chiesa, e mentre suonavo lo studio 22, pensavo al possibile avvocato che l'ha commissionato e al piacere che deve aver provato nel suonarlo per la prima volta
Alfredo Franco Inviato 7 Dicembre 2007 Group: Membri Topic Count: 84 Content Count: 1188 Reputation: 77 Joined: 03/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 7 Dicembre 2007 Se ti può interessare, la Brilliant ha messo in commercio l'integrale per chitarra e fortepiano: 10 cd.
debonis86 Inviato 7 Dicembre 2007 Group: Membri Topic Count: 22 Content Count: 178 Reputation: 0 Joined: 15/02/2006 Status: Offline Inviato 7 Dicembre 2007 Se ti può interessare, la Brilliant ha messo in commercio l'integrale per chitarra e fortepiano: 10 cd. Franco, oh Franco! Dai, confidavo in un paio di cd, con una selezione dei brani e, soprattutto, una indicazione sull'interprete: sappiamo tutti bene quanto l'interprete faccia la differenza!
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