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Midica se sbaglio,anche se non la pensa in questa maniera,cosi' se il mio pensiero non è giusto,riesco almeno a capire


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Midica se sbaglio,anche se non la pensa in questa maniera,cosi' se il mio pensiero non è giusto,riesco almeno a capire

 

Julio S. Sagreras scriveva musica per chitarra a prevalente - anzi, pressoché esclusivo - orientamento melodico nello stile di un autore tardo romantico interessato principalmente alla musica popolare della sua terra, l'Argentina.

 

Non vedo come tale impostazione, culturale prima ancora che musicale e chitarristica, possa essere presa come base per la formazione di allievi che studiano, 80 anni più tardi, nelle scuole musicali europee.

 

Sagreras fa suonare melodie accompagnate nel modo armonicamente più ovvio e, in quanto a idioma, non aggiunge una parola a quanto già detto, in modo musicalmente assai più appropriato, dai classici dell'Ottocento, e certo Sor, con le sue raccolte più facili, lo sovrasta dall'alto di una cultura polifonica infinitamente superiore. Senza contare gli errori di armonia in cui Sagreras talvolta incorre.

 

Un ragazzo che si forma oggi avrà diritto di sapere, fin dai primi studi, che cos'è la modalità, no? Come può cambiare, nello stesso esercizio, la metrica? Qual è la differenza, anche a livello elementare, tra melodia accompagnata e le voci di una polifonia?

 

Sagreras è un vecchio arnese per futuri suonatori di vidale, gatos e zambas: Dio ce ne scampi e liberi.

 

dralig


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grazie della spiegazione,maestro Gilardino.

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