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Ecco, per me, la musica di Gilardino è molto vicina in questo senso a quella di Arvo Pärt o, a suo modo, a quella di Giya Kancheli...

 

Io però do poco o nessun fastidio al Palazzo della Musica Contemporanea perché compongo quasi esclusivamente musica per e con chitarra, e le mie incursioni in campo orchestrale si limitano alla convocazione di organici di dimensioni mozartiane a supporto della chitarra concertante. Quindi, non intralciando la ripartizione dei privilegi, e non reclamando per me una porzione - nemmeno minima - del già scarso menù, non giungo a costituire un fronte da combattere e da eliminare, anzi sono spesso destinatario di complimenti da parte di alcuni Grandi Maestri, che dichiarano di apprezzare la mia ricerca, e non aggiungono (è sottinteso) che continueranno a farlo fin tanto che io continuerò a scrivere per e con chitarra. Ricevo gli stessi elogi che certi poeti laureati rivolgerebbero, con prodigale piaggeria, ai poeti dialettali, o di lingue dell'Africa centrale.

 

Castelnuovo-Tedesco, che mi considerava in potenza il suo naturale successore nel campo della composizione chitarristica, ebbe sorte ingrata proprio perché scriveva anche per il teatro, per l'orchestra, per il pianoforte, per i cantanti da camera...Io no, sono davvero un bravo ragazzo, sto nel mio orticello...Giuro che non scriverò mai una sinfonia o un'opera, nemmeno se potessi.

 

dralig


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il paragone con Pärt era del tutto "poetico" non "socio-strumentale"...Lei ovviamente fa bene a fare quello che fa e qui non metterei mai piede, sono gli altri, piuttosto e a mio parere, che dovrebbero, indipendentemente dalla chitarra o meno, (e se mostrassero reale interesse nei confronti della sua musica, indipendentemente anche da quello che Lei pensa dei palazzi), rivolgere una maggiore attenzione a quanto succede musicalmente nel mondo, compresa la sua musica...purtroppo non avviene, e sappiamo per problemi non ancora risolti nel Sistema Musica Contemporanea

mi dispiace spesso constatare della mancanza di certo repertorio dalle pagine di "importanti" festival e o stagione concertistiche...

 

Fabio, Lei sa benissimo che i festival di musica contemporanea sono recipienti terminali di manovre effettuate da vari operatori musicali, ai quali non importa minimamente compiere ricognizioni - anche con filtro critico rigoroso - sull'esistente e sul "vero", e rappresentarlo con obiettività. Tutt'altri sono gli interessi e gli scopi dei direttori artistici, dei loro consulenti, degli editori, etc.

 

Nella loro dimensione familiare e casereccia, del resto, i festival di chitarra non si comportano diversamente, anche se diversi sono gli interessi e le passioni che rappresentano.

 

Castelnuovo-Tedesco diceva ai vari direttori artistici che il suo dovere era di comporre le opere, e il loro quello di farle eseguire. La penso allo stesso modo, e di chi non fa il suo dovere, o lo fa in modo infedele, non mi do minimamente pensiero. La vita è troppo breve per spenderne anche solo una piccola parte a combattere contro le storture.

 

dralig


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La vita è troppo breve per spenderne anche solo una piccola parte a combattere contro le storture.

 

dralig

 

Devo forzarmi per rendermene conto. Sarà un'azione molto difficile.


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La vita è troppo breve per spenderne anche solo una piccola parte a combattere contro le storture.

 

dralig

 

Devo forzarmi per rendermene conto. Sarà un'azione molto difficile.

 

Per niente. Basta interrogarsi e sapere sempre - se non ciò che si vuole - ciò che non si vuole, o che non si vuole fare. Da lì in poi, è tutto facile. Il prezzo da pagare è altro? Pazienza, ma si vive. L'alternativa per me è improponibile.

 

dralig


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Non ho capito la seconda risposta. Ho modificato perchè ho letto adesso.

 

Sa cos'è Maestro ??, Che sono io che sbaglio !! perchè molte volte posso sbagliare.........

Ma io sbaglio perchè voglio imparare.....e qual'ora sbagliassi di più vuol dire solamente che voglio imparare di più !!!

 

Sbagliando si impara.

 

Io sono qui d'altronde per imparare e ho molto da imparare......moltissimo !!!

 

Non parli con me con un linguaggio ricchissimo di vocaboli perchè alcune volte devo fare la parafrasi !!! ;)


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Non ho capito la seconda risposta. Ho modificato perchè ho letto adesso.

 

Sa cos'è Maestro ??, Che sono io che sbaglio !! perchè molte volte posso sbagliare.........

Ma io sbaglio perchè voglio imparare.....e qual'ora sbagliassi di più vuol dire solamente che voglio imparare di più !!!

 

Sbagliando si impara.

 

Io sono qui d'altronde per imparare e ho molto da imparare......moltissimo !!!

 

Non parli con me con un linguaggio ricchissimo di vocaboli perchè alcune volte devo fare la parafrasi !!! ;)

 

Se, come dice, ha moltissimo da imparare, incominci con l'imparare a leggere. E' cosa molto più utile e saggia che il suggerire ad altri come devono scrivere.

 

dralig

 

dralig


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Mi piacciono le composizioni serene, apparentemente semplici, una linea al basso, una voce sopra che canta. Mi sembra questa l'idea che leggo nelle prime battute. Forse la quiete dell'Umbria e la serenità di Francesco (San) aiutano a misurare i pensieri. Aspetto l'uscita, grazie
Carissimo Giorgio..ti faccio "eco"..

Mi piacciono le composizioni che "solo" a guardarle" ti invitano a suonarLe..ma questo lo ha già detto benissimo S. Dodgson alla prefazione del primo volume degli studi..ed è sempre stato ciò che mi ha attirato istintivamente nella musica del Magister..anche se poi una volta superata la barriera della finta...semplicità della scrittura si scoprono mondi....che fanno "suonare" la chitarra come pochi sanno fare nelle sue mille ragnatele...

 

m

 

 

"Ho preferito insegnare ai miei studenti non la letteratura inglese - che ignoro - ma l'amore per certi autori. O meglio, per certe pagine. O meglio, per certe righe. E questo basta, mi pare: uno si innamora di una riga, poi di una pagina, poi dell'autore. E' un bel modo di procedere".

 

(Jorge Luis Borges, "La biblioteca inglese. Lezioni sulla letteratura", 1966)

 

 

 

 

Butterfly


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Ecco, per me, la musica di Gilardino è molto vicina in questo senso a quella di Arvo Pärt o, a suo modo, a quella di Giya Kancheli...

 

Non è forse un po' eccessivo paragonare Gilardino a Part?

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