Piero Bonaguri Inviato 27 Ottobre 2007 Group: Membri Topic Count: 35 Content Count: 476 Reputation: 8 Joined: 21/11/2005 Status: Offline Inviato 27 Ottobre 2007 Partendo dal fondo: credo che Segovia non abbia mai suonato nulla di Smith Brindle. Non conosco un Nocturnal di Smith Brindle, non sta parlando per caso di quello di Britten? Il Guitarcosmos di Smith Brindle, in tre volumi, è pubblicato dalla Schott, e pertanto dovrebbe essere facilmente reperibile in qualsiasi negozio di musica
Cristiano Porqueddu Inviato 27 Ottobre 2007 Group: Ammministratori Topic Count: 865 Content Count: 3653 Reputation: 227 Joined: 14/11/2005 Status: Online Device: Windows Inviato 27 Ottobre 2007 Partendo dal fondo:credo che Segovia non abbia mai suonato nulla di Smith Brindle. Non conosco un Nocturnal di Smith Brindle, non sta parlando per caso di quello di Britten? Il Guitarcosmos di Smith Brindle, in tre volumi, è pubblicato dalla Schott, e pertanto dovrebbe essere facilmente reperibile in qualsiasi negozio di musica Li trovi qui: http://www.guitargallerymusic.com/
Paolo_ Inviato 27 Ottobre 2007 Group: Membri Topic Count: 39 Content Count: 161 Reputation: 0 Joined: 07/03/2006 Status: Offline Inviato 27 Ottobre 2007 Non conosco un Nocturnal di Smith Brindle, non sta parlando per caso di quello di Britten? No, M°, nulla a che vedere con il capovaloro di Britten . Comunque, ho controllato meglio: il titolo originale non è Nocturnal, bensì Nocturne; un piccolo brano di due pagine, edito da Schott. La ringrazione comunque della risposta, M°. Li trovi qui: http://www.guitargallerymusic.com/ Grazie Cristiano.
Cristiano Porqueddu Inviato 27 Ottobre 2007 Group: Ammministratori Topic Count: 865 Content Count: 3653 Reputation: 227 Joined: 14/11/2005 Status: Online Device: Windows Inviato 27 Ottobre 2007 Non conosco un Nocturnal di Smith Brindle, non sta parlando per caso di quello di Britten? Credo che Paolo si riferisca al 'Nocturne' (non 'Nocturnal').
Piero Bonaguri Inviato 27 Ottobre 2007 Group: Membri Topic Count: 35 Content Count: 476 Reputation: 8 Joined: 21/11/2005 Status: Offline Inviato 27 Ottobre 2007 Ho appena riletto il Nocturne del 1948 di Smith Brindle; ho simpatia per musica scritta seriamente, sinceramente e con competenza - in quegli anni poi scrivere per chitarra in questo modo era anche un segnale importante per il mondo della musica e della chitarra. Forse oggi io non metterei nel mio repertorio un pezzo così, ma, almeno didatticamente, credo che affrontarlo possa essere senz'altro una esperienza utile. Se uno prova attrattiva per il pezzo può affrontarlo chiedendosi, per esempio, a quale musica del passato il pezzo fa riferimento, in che modo questo riferimento è vissuto dal compositore, e quale necessità espressiva il pezzo risponde. Porsi domande di questo tipo aiuta ad andare a fondo, scoprendo i punti forti, e magari anche quelli deboli, di quello che si suona. Poi l'interprete deve anche essere un valorizzatore: "Suonate tutto come se fosse un capolavoro" diceva Alirio Diaz.
RobPanzelli Inviato 27 Ottobre 2007 Group: Membri Topic Count: 22 Content Count: 81 Reputation: 0 Joined: 22/11/2005 Status: Offline Inviato 27 Ottobre 2007 Poi l'interprete deve anche essere un valorizzatore: "Suonate tutto come se fosse un capolavoro" diceva Alirio Diaz. che cosa vuol dire questa frase maestro Bonaguri? non tutto è capolavoro....
Piero Bonaguri Inviato 27 Ottobre 2007 Group: Membri Topic Count: 35 Content Count: 476 Reputation: 8 Joined: 21/11/2005 Status: Offline Inviato 27 Ottobre 2007 Certo, infatti ho premesso altre domande che aiutano a farsi e ad approfondire un giudizio critico sul pezzo. Già rileggendo il Nocturne una seconda volta ho notato di più alcuni punti deboli, rafforzando anche la convinzione che ci sono aspetti per me interessanti. Il primo giudizio si è come messo a fuoco di più. Se comunque, tutto sommato, io decido che vale la pena di suonare un certo pezzo, che cioè ho ragioni (musicali) sufficienti per farlo, nel momento in cui lo suono devo valorizzarlo il più possibile, devo aiutarlo a dare il meglio di sè, accentuando i punti forti e aiutando quelli deboli. In effetti il carisma di un interprete si giudica anche dal riuscire a scovare e mettere in luce i punti di forza di un pezzo in modo da renderlo il più interessante posssibile per chi ascolta. E, per essere persuasivi, occorre prima essere persuasi. Credo che il pubblico colga subito se chi suona crede in quello che sta suonando oppure no. La frase di Diaz io la capisco così.
akaros Inviato 27 Ottobre 2007 Group: Membri Topic Count: 29 Content Count: 657 Reputation: 0 Joined: 21/04/2006 Status: Offline Device: Android Inviato 27 Ottobre 2007 I volumi del guitarcosmos ci sono anche a LaStanzaDellaMusica a Roma. http://www.lastanzadellamusica.com/ita/home_ita.htm EDIT: ringrazio per aver inserito il link, non me lo ricordavo e non volevo darne uno sbagliato.
akaros Inviato 27 Ottobre 2007 Group: Membri Topic Count: 29 Content Count: 657 Reputation: 0 Joined: 21/04/2006 Status: Offline Device: Android Inviato 27 Ottobre 2007 Dove posso trovare informazioni sulla didattica di Bartok? Mi interessa per capire il perchè di tale titolo dell'opera didattica di Smith Brindle. Ho letto il primo volume del GuitarCosmos e devo dire che come metodo mi interessa, credo che lo proverò subito sui miei "piccoli" allievi, integrandolo con altri metodi ovviamente (sor-giuliani-biscaldi). Compra i sei volumi del Mikrokosmos poi dai un occhio a questo volume http://www.edizioniets.com/anteprime/Mikrokosmos_Bartok/ Provvederò a trovare un pianista che possiede quel volume.. Grazie.
Paolo_ Inviato 27 Ottobre 2007 Group: Membri Topic Count: 39 Content Count: 161 Reputation: 0 Joined: 07/03/2006 Status: Offline Inviato 27 Ottobre 2007 Avrei intenzione di tralasciare il primo volume (da quel che ho capito, contiene musica per chi è al primo approccio con lo strumento), e di acquistare direttamente il secondo. Per voi è meglio partire dal primo volume, per avere uno sguardo più unitario sull'opera, o si può anche cominciare lo studio dal secondo libro?
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