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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Quintetti per chitarra e archi


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Lo credo anch'io, ma ho qualche riserva sul trattamento che egli fa degli archi: parti difficili e poco sonore.

 

Il timore di soverchiare la chitarra...

 

dralig

 

Sempre a guardare il pelo nell'uovo eh...

 

Tu quando lo scrivi il quintetto per chitarra e archi?

Cioè, se non lo scrivi tu, chi dovrebbe farlo?

 

Non so chi, ma so "come". Allora, grosso modo, qual è il guaio? Il guaio è che la chitarra e il violoncello sono praticamente omologhi (come registro). Per far suonare la chitarra bene, bisogna evitare di mandarla insieme al cello nello stesso registro: guarda il lavoro che ho fatto con la Sonata Romantica di Ponce, che ho trasformato per violoncello e chitarra, e vedrai che ho tenuto il cello nel registro medio-grave, sacrificandolo un po', ma in compenso ho fatto respirare la chitarra, lavorandola parecchio nel registro medio-acuto, così il suono che ne esce è, nell'insieme, piuttosto aperto e abbastanza trasparente.

 

Il punto è: come fare per mantenere la stessa chiarezza se nel gioco entrano anche due violini - saputelli come sono - e una viola, che s'intrufola in mezzo? La risposta è: il dialogo, molto dialogo, in modo da poter usare tutti e quattro gli archi in tutti i loro registr, senza appendere i due violini al soffitto ed evitando le congestioni chitarra-cello o, peggio ancora, chitarra-viola-cello.

 

Mi domanderai: ma gli altri, come hanno fatto? Ti sembrerò presuntuoso, ma ti rispondo: secondo me, bisogna fare meglio, molto meglio. Quando me la sentirò, lo farò.

 

dralig

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Non so nulla di ciò. Qualche informazione in più Angelo, potendo? grazie mille!

 

Carlos Guastavino faceva della tonalità, non una scelta, ma una religione. La musica atonale o seriale era per lui figlia del diavolo. Uguale e contrario ad Adorno.

 

dralig

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Non so chi, ma so "come". Allora, grosso modo, qual è il guaio? Il guaio è che la chitarra e il violoncello sono praticamente omologhi (come registro). Per far suonare la chitarra bene, bisogna evitare di mandarla insieme al cello nello stesso registro: guarda il lavoro che ho fatto con la Sonata Romantica di Ponce, che ho trasformato per violoncello e chitarra, e vedrai che ho tenuto il cello nel registro medio-grave, sacrificandolo un po', ma in compenso ho fatto respirare la chitarra, lavorandola parecchio nel registro medio-acuto, così il suono che ne esce è, nell'insieme, piuttosto aperto e abbastanza trasparente.

 

Il punto è: come fare per mantenere la stessa chiarezza se nel gioco entrano anche due violini - saputelli come sono - e una viola, che s'intrufola in mezzo? La risposta è: il dialogo, molto dialogo, in modo da poter usare tutti e quattro gli archi in tutti i loro registr, senza appendere i due violini al soffitto ed evitando le congestioni chitarra-cello o, peggio ancora, chitarra-viola-cello.

 

Mi domanderai: ma gli altri, come hanno fatto? Ti sembrerò presuntuoso, ma ti rispondo: secondo me, bisogna fare meglio, molto meglio. Quando me la sentirò, lo farò.

 

dralig

 

Chiarissimo.

Non avevo dubbi che le tue remore riguardassero proprio il trattamento degli strumenti...ma dato che non sei auto indulgente, non correre il rischio di essere troppo severo con te stesso...non vorrei che passassi i prossimi vent'anni ad ascoltare i quartetti di Bartok!

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Thx Matanya

 

There's a record of Ernest Shand concerto?

 

I do not know.

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C'è una registrazione del quintetto di Leo Brower? Mai sentito...

 

In occasione della Biennale du Tricastin del 2007 a St. Paul Trois Chateaux, quell'anno dedicato a Leo Brouwer, il compositore espresse il desiderio di riascoltare questo quintetto (composto quando aveva diciotto anni). La richiesta fu trasmessa dall'organizzatore al conservatorio di Grenoble ed il quintetto preparato da alcuni allievi della classe di musica da camera tra cui il sottoscritto.

Il quintetto venne poi suonato durante la masterclass di Leo Brouwer e la sera stessa in un concerto a lui dedicato.

Durante la preparazione del quintetto cercai una registrazione del quintetto ma senza successo.

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Come dimenticare poi i Quintetti per chitarra ed archi (G. 445/G. 450 e G. 453) di Boccherini? Sono pagine che mi sono sempre piaciute molto.

 

I quintetti di Boccherini sono 8, giusto?

 

Boccherini scrisse negli ultimi due anni del XVIII secolo, riadattando opere precedenti, 12 quintetti per archi e chitarra, dedicandoli al marchese Benavente. Dei 12, ce ne sono giunti solo 8..peccato.

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Ospite Nicola Mazzon
C'è una registrazione del quintetto di Leo Brower? Mai sentito...

 

In occasione della Biennale du Tricastin del 2007 a St. Paul Trois Chateaux, quell'anno dedicato a Leo Brouwer, il compositore espresse il desiderio di riascoltare questo quintetto (composto quando aveva diciotto anni). La richiesta fu trasmessa dall'organizzatore al conservatorio di Grenoble ed il quintetto preparato da alcuni allievi della classe di musica da camera tra cui il sottoscritto.

Il quintetto venne poi suonato durante la masterclass di Leo Brouwer e la sera stessa in un concerto a lui dedicato.

Durante la preparazione del quintetto cercai una registrazione del quintetto ma senza successo.

Capito...per le partiture che edizioni hai usato?

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Capito...per le partiture che edizioni hai usato?

 

Ed. Ricordi.

Ti posso dire che durante le prove dovemmo lavorare in particolare sull'equilibrio con il quartetto d'archi. Quando incontrammo Brouwer alla masterclass, ci disse che non era contrario all'amplificazione della chitarra e che anzi la riteneva utile per questo quintetto. In concerto la chitarra fu amplificata.

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Ospite Nicola Mazzon
In concerto la chitarra fu amplificata.

Io sono un pò contrario, le provo tutte prima di dover amplificare lo strumento...il microfono lo tengo come alternativa estrema.

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Perchè sei contrario?

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