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In altro topic, attademo ha raccontanto un aneddoto:

 

... Era il 2006 quando invitato al festival di parma mi fu chiesto di prestarmi alla prova delle chitarre esposte nella mostra di liuteria del festival. Suonai dunque per 18 volte l'homenaje di Manuel de Falla (per la cronaca, un importante chitarrista della scena internazionale mi disse meravigliato: "ma tu le dinamiche le fai negli stessi punti ogni volta?" - giusto per dare misura di quale sia il livello musicale del panorama chitarristico mondiale).

...

 

L

 

e alfredo franco ha replicato:

 

La prima parte andrebbe postata nella sezione "aneddoti comici": ridiamo per non piangere! [smilie=emoticon_185.gif]

 

vista la fonte di questo aneddoto e della relativa osservazione, mi chiedo: ma è veramente un aneddoto comico?

Temo che il mio dubbio consegua alla mia ignoranza sul concetto di dinamica, e allora ne tento una definizione (aperta alle vostre correzioni): la dinamica è il fluttuare del forte-piano e delle agogiche espressive.

Se è corretta questa definizione, può apparire comica l'osservazione di chi si meraviglia che l'interprete riesca ad esprimere sempre le stesse dinamiche?

Io ho sempre pensato che ogni esecuzione sia diversa dalle altre, anche per le diverse dinamiche che l'interprete necessariamente esprime.

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Magari Franco intendeva che non si può una volta fare piano e una volta fare forte, se in partitura c'è scritto FF e il compositore è un vero compositore, dobbiamo fare FF non pp..


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Ma, al di là delle parole di franco e attademo, da cui ho preso solo uno spunto autorevole, volevo capire se la mia nozione di dinamiche fosse corretta e se esse debbano ritenersi "relativamente" statiche.

E poi, sono veramente così vincolanti le indicazioni dinamiche del compositore? spesso è pure difficile distinguere tra originali e interpolate dal curatore...

Ospite Nicola Mazzon
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Quando un interprete suona un brano, logicamente lo suonerà in maniera diversa di un altro interprete.

Ma se lo stesso musicista ripete più volte lo stesso brano, lo interpreterà sempre come lui lo sente "suo", se per dieci volte lo suona in dieci maniere differenti significa che non ha ancora capito che stà suonando.

A prescindere dalle indicazioni scritte dal compositore o dal revisore del brano, mettiamo che non ci sia nessuna indicazione di dinamica, cosa si fa? Tutto uguale?

Ci sono delle regole che sono legate all'andamento dell'armonia che indiscutibilmente si devono rispettare, un esempio...i respiri di frase...si fanno a metà di una frase? Quelli non sono indicati, e quindi si mettono dove uno si sogna la mattina a stomaco vuoto?


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ossimoro [os-sì-mo-ro o ossimòro] n.m. [pl. -i] figura logica che consiste nell’accostare, nella medesima espressione, parole di senso opposto (p.e. un morto vivente)

? Dal gr. oxýmoros, comp. di oxýs ‘acuto’ e morós ‘sciocco’; propr. ‘che è acuto sotto un’apparente stupidità’.


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ossimoro [os-sì-mo-ro o ossimòro] n.m. [pl. -i] figura logica che consiste nell’accostare, nella medesima espressione, parole di senso opposto (p.e. un morto vivente)

? Dal gr. oxýmoros, comp. di oxýs ‘acuto’ e morós ‘sciocco’; propr. ‘che è acuto sotto un’apparente stupidità’.

Quoto, intervento molto utile, centrato il topic, evitata una discussione infinita. [smilie=emoticon_310.gif]


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Ma, al di là delle parole di franco e attademo, da cui ho preso solo uno spunto autorevole, volevo capire se la mia nozione di dinamiche fosse corretta e se esse debbano ritenersi "relativamente" statiche.

E poi, sono veramente così vincolanti le indicazioni dinamiche del compositore? spesso è pure difficile distinguere tra originali e interpolate dal curatore...

 

Dipende dalla musica e dipende dal compositore.

 

Nello specifico caso di de Falla, compositore attentissimo al particolare, si può essere certi che le sue indicazioni dinamiche non solo siano da rispettare, ma siano parte integrante della scrittura del brano.

 

Ad esempio, l'arabesco discendente-ascendente sulle sei corde, dal Mi sulla prima corda al Mi sulla sesta (f, p, f), contiene un'indicazione dinamica relativa alla capacità di propagazione sonora delle frequenze di altezza differente.

 

Ma per arrivare alla prima cinquina, contenuta nella seconda battuta, bisogna già passare attraverso altre 3 indicazioni dinamiche e ad una puntualizzazione sulla tenuta della cellula ritmica che viene diversificata ulteriormente con un effetto di "accentuato-ritenuto".

 

E' evidente che quando un compositore indica con tale attenzione lo svolgersi agogico- espressivo di una frase e lo fa con cognizione di causa dimostrando di aver introiettato la natura più profonda dello strumento, non è possibile far finta di niente o prendere altre decisioni.


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ossimoro [os-sì-mo-ro o ossimòro] n.m. [pl. -i] figura logica che consiste nell’accostare, nella medesima espressione, parole di senso opposto (p.e. un morto vivente)

? Dal gr. oxýmoros, comp. di oxýs ‘acuto’ e morós ‘sciocco’; propr. ‘che è acuto sotto un’apparente stupidità’.

Quoto, intervento molto utile, centrato il topic, evitata una discussione infinita. [smilie=emoticon_310.gif]

 

Sono contento, per voi, che abbiate finalmente scoperto il dizionario della lingua italiana; spero per voi, però, che un giorno possiate anche farne buon uso. Tra l'altro - a dirla tutta - l'ossimoro non è una figura "logica", ma "retorica"; e, insistendo con la consultazione di un buon dizionario (ad es., il Devoto-Oli), potrete - forse - comprenderne la differenza.

Detto ciò, cosa c'entra tutto questo con il topic?


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Ma se lo stesso musicista ripete più volte lo stesso brano, lo interpreterà sempre come lui lo sente "suo", se per dieci volte lo suona in dieci maniere differenti significa che non ha ancora capito che stà suonando.

 

E' questo che mi domandavo, e precisamente se questo modo di pensare l'esecuzione-interpretazione sia veramente condivisa da tutti.

Non ho mai raggiunto questo livello di conoscenza strumentale, e mi chiedo se vada ricercato oppure no.


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Ma, al di là delle parole di franco e attademo, da cui ho preso solo uno spunto autorevole, volevo capire se la mia nozione di dinamiche fosse corretta e se esse debbano ritenersi "relativamente" statiche.

E poi, sono veramente così vincolanti le indicazioni dinamiche del compositore? spesso è pure difficile distinguere tra originali e interpolate dal curatore...

 

Dipende dalla musica e dipende dal compositore.

 

Nello specifico caso di de Falla, compositore attentissimo al particolare, si può essere certi che le sue indicazioni dinamiche non solo siano da rispettare, ma siano parte integrante della scrittura del brano.

...

 

ma, al di fuori del caso particolare che riporti, un livello ottimale di conoscenza strumetale richiede - come dice anche fernando - la capacità di ripetere il brano sempre allo stesso modo?

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