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... oramai l'ideologia dominante dalle sue parti, sponsorizzata da noti partiti separatisti, è solo quella del dio denaro e si corre il rischio di gettare le basi per la disgregazione di ogni rapporto umano vero e genuino.

 

Cari Lucio, Cristiano e ciccio_matera, come avete ragione!

Qui al nord i rapporti umani sono tutti condizionati esclusivamente dai rapporti economici. Non si esce mai con amici tanto per perdere una serata, a cazzeggiare in un bar parlando di cose futili. Mai. Solo con le persone del sud puoi fare questo. Qui ci si incontra e si parla solo di lavoro. E di soldi. Di lavoro e di soldi.

Anche l'arte si mercifica, e tutte le collaborazioni sono fortemente legate a dei reciproci scambi commerciali. Niente più. Tutto il resto non esiste.

 

A me un certo sud manca molto, un sud semplice, genuino, fatto di amicizie sincere e di rapporti umani veri.

Qui tutto puzza di falso, di ipocrita, di mediocre. Per non parlare del livello culturale medio che è francamente imbarazzantissimo. E sono tutti pronti ad infangare il nome del sud associandolo sempre alle solite cose.

Questa è gente triste che non sa vivere affatto e non conosce il bello della vita. Lasciali nella loro illusione di vita perfetta e organizzata ma triste e insignificante.

Godetevi il vostro bel mare. Tra un po' magari ci faccio un pensiero anch'io.

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Lo credo anch'io, caro Fabio, che la questione sia un pò più profonda. Io sto studiando musica, innanzi tutto perchè è la mia passione (anche se nei conservatori la fanno passare...), e perchè spero di poter portare ai miei futuri allievi una leggera consapevolezza della bellezza profonda dell'arte. Io non ho manie di grandezza, sono cosciente che la vita del concertista è troppo per me, l'onere e l'onore del concertismo lo lascio ad altri (parlo ovviamente del concertismo ad un certo livello), ma non capisco perchè, e come soprattutto, tu dici che io "morrò" artisticamente rimanendo qui. Io so solamente che voi avete le industrie, e conseguenzialmente avete più soldi, ma non credo che gli artisti del nord "campino" meglio...anche perchè stando a quanto mi dicono i miei amici e colleghi, loro sono primi in graduatoria nelle scuole di Venezia, Milano, Genova..i diplomati del nord non credo suonino tutti in orchestra stabilmente o siano tutti acclamati concertisti..indipercui presumo che siano disoccupati. Secondo appunto: se intendiamo per vita artistica una carriera artistica, posso ammettere ma non concedere che sia così, che da voi c'è più possibilità, ma se intendiamo la vita artistica nel suo senso credo più compiuto, cioè di creazione, interpretazione, studio della propria arte, allora non posso più essere d'accordo; io posso benissimo vivere la mia vita da impiegato, dirigente, assicuratore, bancario, panettiere, commerciante ecc. pur coltivando la mia vita artistica in ambito familiare, condominiale, rionale, comunale, regionale, proponendomi per concerti, anche non retribuiti, ma che hanno comunque una finalità artistica. Io credo in questo, e può essere che un giorno io faccia il lavoro di mio padre, può accadere, ma non lascerò mai da parte la mia passione; Io credo che comunque un fondo di verità in quello che dici c'è, che comunque è una terra martoriata, ma immezzo ai soldi che spariscono, alle inefficenze dell'amministrazione regionale, c'è ancora un popolo cordiale, che si ferma a parlare nella piazza, che ti da una mano e anche il braccio quando può, ma soprattutto ancora non totalmente raggiunto (almeno fino ai ragazzi della mia età, perchè guardando la mia sorella più piccola...) da quella smania dei soldi, del potere, del successo che porta le persone all'estraneità. Questo è quello che penso e che sperimento, poi ognuno è libero di esercitare la propria libertà.

 

Rimanga dov'è e, soprattutto, rimanga com'è adesso: non cambi, non diventi, non si evolva, non cresca (se non nelle competenze musicali, il cui affinamento non ha mai fine), resti esattamente quello che è ora, e a chi le suggerisce di diventare qualcos'altro, o qualcun altro, spari, senza esitazione e senza sbagliare la mira.

 

dralig

Ospite Matteo Pesle
Inviato

Per tornare a cose serie, tipo il tempo: a Trieste non nevica, ma c'è un grado e bora a 120 Km/h:

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Inviato

Bha! Cari amici se permettete, dico la mia: intanto premetto che sono uno di quei personaggi nati al sud e felicemente andato via! E questo lo devo scrivere, perchè vedete: chi non viaggia, e soprattutto non si stabilisce per un pò di tempo nel luogo che sta esplorando, non sa! Sono andato via per cercare solo ed unicamente la semplice possibiltà di vivere facendo il musicista consapevole che, visto che non ho nessun "Paperon de Paperoni" alle spalle che mi protegge e mi sostiene economicamente, avrei dovuto proprio cavarmela da solo. Non occorre ovviamente andare a vivere a Milano o necessariamente in un grattacielo di non so quanti piani per vivere al nord, ma non è questo il punto! Il M° Matarazzo, al quale rivolgo i miei più cordiali saluti, ha il coraggio di dire che tutto funziona nell'amato sud? Servizi di prima necessità inclusi? Ne siamo certi? Ogni volta che torno in Puglia ( la mia terra nativa) mi sembra di tornare indietro nel tempo, ciò che ho lasciato tempo fa lo ritrovo esattamente come era se non naturalmente peggio. Vorrei tral'altro ricordare che un "terruncello" vive solo al nord! SOLO! Ci vuole coraggio per star lontano dai propri cari...Ci si circonda di buon amici... va bene... però...Nonostante la tanta energia e talento e carisma e tutto quello che diavolo volete per fare bene 'sto mestiere (e tutti gli altri) non è forse vero che nella più bella Italia, quella del sud, ci sono gravi inefficienze per realizzare la vita professionale di una persona seria che non vuole scendere a compromessi? Chi ha assaggiato il dolore di abbandonare tutto e tutti per qualcosa di più decente? Chi? Allora parli! Io a Foggia e nell'Italia del sud non ho trovato quello che cercavo, e me ne sono andato!

 

Oh, ragazzi, le cappellate le fanno anche al Nord, lo sappiamo no? Però al Sud il sistema lo vedo sballato, quasi del tutto disorganizzato, salvo rarissime eccezioni.

 

Vi ho annoiato? Mi spiace, non volevo... :oops: Ma non condividevo la maggior parte delle cose scritte in questo topic. Non ho voluto elencare dettagliatamente quello che non va, perchè rischierei una querela! (o forse sarebbe la volta buona per fare un bel casotto, magari sistemiamo quacosina? ;) )


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Inviato
Il M° Matarazzo, al quale rivolgo i miei più cordiali saluti, ha il coraggio di dire che tutto funziona nell'amato sud? Servizi di prima necessità inclusi? Ne siamo certi?

Evidentemente facciamo a non capirci.

E' sotto gli occhi di tutti che nel sud vi siano tantissime cose che non funzionano (manco a dirlo siamo di nuovo in emergenza rifiuti anche se persino i telegiornali si sono stufati di riportare queste notizie), ma generalizzare non serve a niente.

Caro Fabio, la delinquenza organizzata esiste sia al nord che al sud, i genitori che uccidono i figli o i figli che uccidono i genitori esistono sia al nord che al sud, la droga, la prostituzione, la corruzione e tutti i mali del mondo esistono sia al nord che al sud. Solo che al sud chiamano camorra, mafia e 'ndrangheta ciò che al centro nord chiamano solo delinquenza comune perché, come diceva la mia prima direttrice (di Treviso), "al nord siamo più furbi".

 

I sette fratelli di mio padre, figli di un mezzadro, sono tutti emigrati al nord a fare gli operai, vivendo da operai. Mio padre è rimasto invece ad Avellino, si è laureato svegliandosi ogni mattina alle quattro per andare a zappare la terra prima di studiare, ed è stato preside di scuola media fino alla pensione, conducendo una vita dignitosissima e tirando avanti ben cinque figli, e si era proprio nel dopoguerra di cui tu parlavi.

 

La vita è fatta di scelte: ho già raccontato altre volte che a 18 anni ho rifiutato, genero del sindaco della mia città, per ben due volte un posto in banca, per suonare la chitarra, e pensa che allora insegnare chitarra in conservatorio era un sogno ed i corsi di chitarra erano ancora sperimentali. Non ci pensavo neanche!

Forse sono stato fortunato, ma ti assicuro che ne è valsa la pena: mi sono sempre sentito libero.

 

L'altro ieri ad un mio alunno che era venuto a sentire un mio concerto ho chiesto come mai non si fosse iscritto, pur potendolo fare, a questi nuovi ed agognati corsi di Didattica della Musica, abilitanti all'insegnamento.

Sai cosa mi ha risposto? Che lui aveva ancora tanto da studiare e che preferiva continuare a frequentare il mio corso di II Livello, e che come turnista in sala di registrazione si riusciva a mantenere abbastanza bene...poi si vedrà.

Ecco, di sicuro non è uno che piagnucola ;):)


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Dopo quello che ha detto King, urlo .........................

 

PORQUEDDU SEI UN EROE !!!


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Inviato

 

Bell'intervento Ciccio. Sincero e pacato.

Nei confronti della tua libertà e di ciò che desideri non posso far altro che augurarti tutto e il meglio.

Credo solo siano stati confusi un po di piani e messi tutti allo stesso livello: in particolare, situazione dell'arte e questione meridionale: la prima, non è figlia dell'altra e l'altra la credo ben più grave della situazione artistica.

A Milano, per non parlare di Bologna, non si vive più bene, l'ho già detto, lo ribadisco. Sono poche qui le persone che fanno la differenza, che intendo frequentare, almeno per un paio d'anni ancora, poi via.

Sono felice di sentire quindi che anche da te c'è un popolo cordiale che ti da una mano e anche un braccio quando può. Conoscendo a fondo le realtà di paese (ben più piccoli e un po piu a sud di Matera) io ho spesso constatato il contrario al di fuori dell'ambito familiare. Certo, l'accoglienza, le pacche sulle spalle, le cantinelle e i vecchietti che giocano a carte. Molto pittoresco, da Viaggio in Italia di fine 800 o per chi ci ha passato qualche giorno, settimana, magari, appunto come mi si diceva, a me, con la panza al sole o sotto l'ombrellone.

Ma credo che la Calabria sia caso a se, come disse Pasolini, forse proprio per quel "complesso della miseria in cui i calabresi vivono da secoli". Io, non posso far altro che amare e odiare quella terra, terra dei canti d'amore e di sdegno.

 

La situazione dell'arte, lo sappiamo, è precaria. Ma io, contrariamente al suggerimento di Gilardino ti dico, viaggia. Gira il mondo. Parigi, New York, Vienna, Berlino e vai su in Svezia, Olanda (mille euro e se ti organizzi bene ti paghi i biglietti aerei per tutti questi posti e ti avanzano pure). Guarda, osserva assimila e comunica. Perchè la compiutezza della vita artistica la definisci anche nell'incontro con l'altro e con le altre e differenti esperienze artistiche. Altro che stare con le mani in mano. Precluditi ora la possibilità di dirti un giorno: "forse, se avessi avuto il coraggio, lo potevo fare..."

Ciò che desideri ora, coltivare la passione, è sacrosanto, ma riformula il pensiero tra qualche anno, quando altri impegni incomberanno.

 

Io non voglio mettere a confronto i due piani, anche perchè la situazione dell'arte sarebbe ancora peggiore della situazione economica...l'unico teatro decente e funzionante è quello di Bari (più o meno: dopo che il Petruzzelli bruciò, Bari non fu più la stessa, ovviamente, dal punto di vista musicale); dalle mie parti, i fondi della regione sono pressocchè nulli per la musica classica, cosa che per fortuna non avviene per il Jazz e il Blues (anche se questi ultimi, stando a quanto mi dice un nostro collega chitarrista che suona in questa stagione, stanno finendo di campare, dato che l'ultimo spettacolo, anche gli esecutori hanno dovuto pagare il biglietto perchè non c'erano soldi). I conservatori sono pieni, ma non c'è la cultura del concerto, anche perchè solitamente non sono pubblicizzati. E nonostante alla regione Basilicata dalle Royalty petrolifere arrivino qualcosa come 280.000.000€ annui(!!!) e non si vedano, e nonostante noi a Matera siamo ancora senza ferrovie dello stato, la situazione dell'arte non è più felice. Ecco perchè dico quello che ho detto, ho il desiderio di voler riportare, nel mio piccolo, la musica nella città, per quello che mi è possibile e per le mie competenze. I libri esistono per quello che dici Fabio: formazione, aggiornamento, accrescimento culturale; la tecnica basta studiarla sui libri giusti.


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La situazione dell'arte, lo sappiamo, è precaria. Ma io, contrariamente al suggerimento di Gilardino ti dico, viaggia. Gira il mondo. Parigi, New York, Vienna, Berlino e vai su in Svezia, Olanda (mille euro e se ti organizzi bene ti paghi i biglietti aerei per tutti questi posti e ti avanzano pure). Guarda, osserva assimila e comunica. Perchè la compiutezza della vita artistica la definisci anche nell'incontro con l'altro e con le altre e differenti esperienze artistiche. Altro che stare con le mani in mano. Precluditi ora la possibilità di dirti un giorno: "forse, se avessi avuto il coraggio, lo potevo fare..."

Ciò che desideri ora, coltivare la passione, è sacrosanto, ma riformula il pensiero tra qualche anno, quando altri impegni incomberanno.

 

Caro Fabio, non mi faccia dire cose che non ho mai né detto né pensato. Partendo dai propositi manifestati dal nostro giovane collega di Matera - in mancanza dei quali non avrei detto assolutamente nulla - l'ho incoraggiato a mantenere la sua residenza e il suo centro di attività nel luogo dov'è nato e che egli ama. Non gli ho detto di non viaggiare e di non stabilire contatti con il prossimo in tutto il mondo: Le pare che una simile, sciocca esortazione possa venire da chi conosce tutte le capitali europee, le loro sale da concerto e i loro musei, da Lisbona a Varsavia? Gli ho detto che tentare di modificare la realtà della vita musicale del luogo dove abita è progetto nobilissimo e, io credo, attuabile, assai più forte di quello di trasferirsi altrove in cerca di migliori fortune. Questo, e non altro, gli ho detto: non ho aggiunto il consiglio di imparare, come ho fatto io, il francese, l'inglese e lo spagnolo (almeno), perché penso di avere che fare con un giovane intelligente, che non abbisogna di questi suggerimenti, e però, sottintendendo ciò, ho implicato anche la convinzione che le lingue non si imparino per i proprii monologhi.

 

Io abito da sempre in una città di provincia, dalla quale non ho mai voluto trasferirmi, con ottime ragioni. Questo non mi ha impedito di andare al Prado una quarantina di volte a vedermi Rubens, Velazquez e Goya.

 

dralig

Inviato

... oramai l'ideologia dominante dalle sue parti, sponsorizzata da noti partiti separatisti, è solo quella del dio denaro e si corre il rischio di gettare le basi per la disgregazione di ogni rapporto umano vero e genuino.

 

Cari Lucio, Cristiano e ciccio_matera, come avete ragione!

Qui al nord i rapporti umani sono tutti condizionati esclusivamente dai rapporti economici. Non si esce mai con amici tanto per perdere una serata, a cazzeggiare in un bar parlando di cose futili. Mai. Solo con le persone del sud puoi fare questo. Qui ci si incontra e si parla solo di lavoro. E di soldi. Di lavoro e di soldi.

Anche l'arte si mercifica, e tutte le collaborazioni sono fortemente legate a dei reciproci scambi commerciali. Niente più. Tutto il resto non esiste.

 

A me un certo sud manca molto, un sud semplice, genuino, fatto di amicizie sincere e di rapporti umani veri.

Qui tutto puzza di falso, di ipocrita, di mediocre. Per non parlare del livello culturale medio che è francamente imbarazzantissimo. E sono tutti pronti ad infangare il nome del sud associandolo sempre alle solite cose.

Questa è gente triste che non sa vivere affatto e non conosce il bello della vita. Lasciali nella loro illusione di vita perfetta e organizzata ma triste e insignificante.

Godetevi il vostro bel mare. Tra un po' magari ci faccio un pensiero anch'io.

 

Io non sono daccordo con quello che scrivi, Francesco. ( E poi il mare è di tutti, non facciamo strani ragionamenti pseudo leghisti, ... la nostra padania, le loro alpi, i colli di caio e fesserie simili...) E' vero che il settentrionale è un pò più introverso del meridionale, ma, parlo per esperienza, io sono circondato da buonissime e cattivissime persone esattamente come quando vivevo a Foggia. Noialtri vagabondi abbiamo forse la fortuna di esprimere un parere più oggettivo della situazione generale perchè abbiamo vissuto nella terra nativa e in quella adottiva. In più però possiamo tornare quando vogliamo e goderci il mare, il buon mangiare e l'aria... No quella no! Ormai è inquinatissima anche al sud...


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non facciamo strani ragionamenti pseudo leghisti, ... la nostra padania, le loro alpi, i colli di caio e fesserie simili...

 

Evitiamo di metterci dentro la politica o rischiamo di finire gambe all'aria.

 

il buon mangiare e l'aria... No quella no! Ormai è inquinatissima anche al sud...

 

Non so neanche cosa sia, l'aria inquinata. Ma prendo atto che è inquinatissima anche al Sud.

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