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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Nuoro sotto la neve


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Ospite Alessio Olivieri

Non ho dubbi che ci calmeremo io e il king...queste discusioni le abbiamo fatte piu volte al tavolo di un ristorante, ora si sono trasferite nel forum. :)

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Non ho dubbi che ci calmeremo io e il king...queste discusioni le abbiamo fatte piu volte al tavolo di un ristorante, ora si sono trasferite nel forum. :)

 

Indubbiamente è già pace fatta! Ci mancherebbe altro... Che poi Alessio usi dei termini duri con me glielo concedo perchè siamo amici di vecchia data. Solo che lui con la vecchiaia peggiora...Io no! ;)

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Vale la pena invece continuare serenamente da dove il M° Gilardino ricominciava la discussione parlando dei buoni propositi di Ciccio Matera: mi piace immagginare di mettere giù delle idee qui con voi tutti affinchè si possa far qualcosa, perchè no!, proprio a Matera: partire da quasta bella città e sperimentare la prima stagione chitarristica offerta da qualche utente del forum per promuovere la chitarra e la cultura musicale che conta: io sono a disposizione!

 

Passi come una provocazione, naturalmente... ;)

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Il thread è stato ripulito dagli amministratori da post considerati volgari e che violavano il manifesto del Forum.

Per qualsiasi informazione in merito, contattate il supporto utenti all'indirizzo info(at)sardinianet(dot)com

 

La discussione potrà procedere seguendo i temi civilmente affrontati, nonostante le divergenze di opinione.

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Chiedo scusa, ho dovuto dare degli esami in Conservatorio e non ho potuto rispondere subito, e stamane avevo iniziato a scrivere il post ma poi un amico mi ha chiamato chiedendomi di aggiustargli il PC. Mi sento un pò in imbarazzo ad essere al centro di tanta attenzione. Ringrazio il Maestro Gilardino per le attestazioni di stima, che spero di meritare: ne sono molto onorato. Per rispondere ad Antonio: io sono cosciente di quello che sto dicendo non sarà facile, so che il lavoro qui scarseggia, e come se scarseggia (un mio collega è tornato a studiare a 28 anni perchè ha perso il lavoro a causa della chiusura della fabbrica dove lavorava), ma io non credo che scappando da una situazione essa si risolva, la realtà che hai difronte pretende una scelta, ogni momento: io sono uscito con la votazione di 65/100 dalle scuole superiori non per mia mancanza (o quantomeno non unicamente, dato che la mia attenzione era alla musica, nulla togliendo al fatto che ho sempre studiato, non come potevo ma ho studiato), ma perchè ero l'unico che, a detta dei miei docenti "rompevo", dato che ero l'unico che esprimeva, quando lo ritenevo opportuno, un giudizio sulle problematiche che la storia, la letteratura, la filosofia e la scienza pongono (fortunatamente il professore di filosofia era una persona intelligente ed era contento delle domande che ponevo, e mi ha sempre difeso in consiglio). Ecco, la realtà ti pone ogni momento una scelta: la scelta di aderirvi e rischiarci, oppure scappare, quest'ultima molto facile; ma per tornare all'argomento principale: chi è affezionato alla sua terra vuole che essa cresca, diventi ricca sia economicamente che culturalmente. I nostri nonni sono emigrati, io stesso ho uno zio in argentina, uno in Belgio e uno in Olanda, ma tutti appena possono vengono in italia: mio zio viene dal Belgio appena può con la macchina(!), perchè la moglie ha paura dell'aereo. Ho detto questo per dire che uno, se costretto, è ovvio che emigrerà, non necessariamente all'estero ma emigrerà, ma l'affezione alla propria terra è una prerogativa umana. Ecco, credo che il resto l'ho detto nei miei post precedenti.

 

Un caro saluto a tutti.

Francesco

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Chiedo scusa, ho dovuto dare degli esami in Conservatorio e non ho potuto rispondere subito, e stamane avevo iniziato a scrivere il post ma poi un amico mi ha chiamato chiedendomi di aggiustargli il PC. Mi sento un pò in imbarazzo ad essere al centro di tanta attenzione. Ringrazio il Maestro Gilardino per le attestazioni di stima, che spero di meritare: ne sono molto onorato. Per rispondere ad Antonio: io sono cosciente di quello che sto dicendo non sarà facile, so che il lavoro qui scarseggia, e come se scarseggia (un mio collega è tornato a studiare a 28 anni perchè ha perso il lavoro a causa della chiusura della fabbrica dove lavorava), ma io non credo che scappando da una situazione essa si risolva, la realtà che hai difronte pretende una scelta, ogni momento: io sono uscito con la votazione di 65/100 dalle scuole superiori non per mia mancanza (o quantomeno non unicamente, dato che la mia attenzione era alla musica, nulla togliendo al fatto che ho sempre studiato, non come potevo ma ho studiato), ma perchè ero l'unico che, a detta dei miei docenti "rompevo", dato che ero l'unico che esprimeva, quando lo ritenevo opportuno, un giudizio sulle problematiche che la storia, la letteratura, la filosofia e la scienza pongono (fortunatamente il professore di filosofia era una persona intelligente ed era contento delle domande che ponevo, e mi ha sempre difeso in consiglio). Ecco, la realtà ti pone ogni momento una scelta: la scelta di aderirvi e rischiarci, oppure scappare, quest'ultima molto facile; ma per tornare all'argomento principale: chi è affezionato alla sua terra vuole che essa cresca, diventi ricca sia economicamente che culturalmente. I nostri nonni sono emigrati, io stesso ho uno zio in argentina, uno in Belgio e uno in Olanda, ma tutti appena possono vengono in italia: mio zio viene dal Belgio appena può con la macchina(!), perchè la moglie ha paura dell'aereo. Ho detto questo per dire che uno, se costretto, è ovvio che emigrerà, non necessariamente all'estero ma emigrerà, ma l'affezione alla propria terra è una prerogativa umana. Ecco, credo che il resto l'ho detto nei miei post precedenti.

 

Un caro saluto a tutti.

Francesco

Quali sono le problematiche delle materie da te citate?

 

Anche io remo come un dannato a scuola, e abbiamo fatto a greco in due mesi dai temi in dittongo all'aoristo secondo.

Trecento pagine di eccezioni.

Non studio dal primo novembre.

Idem di latino, dai passivi alla perifrastica passiva in un mese e mezzo.

Non ho mai studiato.

 

Non oso dire nulla: non posso permettermelo.

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Per rispondere ad Antonio: io sono cosciente di quello che sto dicendo non sarà facile, so che il lavoro qui scarseggia, e come se scarseggia (un mio collega è tornato a studiare a 28 anni perchè ha perso il lavoro a causa della chiusura della fabbrica dove lavorava), ma io non credo che scappando da una situazione essa si risolva

 

Fuggire dalla situazione non vuol dire automaticamente decidere di non fare niente affinchè migliori. Si può saggiamente ed intelligentemente scegliere di dare il proprio contributo anche dall'esterno. Purtroppo, questo è un tipo di situazione che, senza i dovuti mezzi di prevenzione, non si può risolvere dall'interno se non sapendo di farsi del male da soli.

Vedi, è come vivere in una sfera, colma di veleno, e tu ci sei rinchiuso all'interno, nuotando nel veleno. Senza i dovuti mezzi di prevenzione che ti rendano immune al veleno, non puoi risolverla dall'interno. Prima o poi muori, se qualcuno dall'interno o dall'esterno non fa qualcosa.

Ed un gran problema è anche che, volendo risolvere il problema partendo da questo preciso istante, occorrerebbero almeno 60 anni. Cominciando adesso. In questi 60 anni, io, pur ipotizzando di riuscire a far qualcosa, a dare una mano, dovrei comunque continuare a nuotare nel veleno, che non è purtroppo possibile rimuovere tutto all'istante, ma UNA sola singola sostanza alla volta delle migliaia se non milioni di sostanze che lo compongono. Quindi, probabilmente e paradossalmente, non riuscirei neanche ad arrivarci alla fine di quei 60 anni. Ma ciò che è ancora più ridicolo è che chi il veleno lo ha creato in questi decenni, continua a farlo pur sapendo che loro stessi ci stanno nuotando all'interno, è pazzesco.

E c'è, chi come me, vi è incastrato all'interno, impossibilitato ad uscirne per mancanza di mezzi.

E' questa la realtà, dalla quale, a mio avviso, tutti dovrebbero fuggire, non per fifoneria o menefreghismo, ma semplicemente per una questione di intelligenza, per far in modo che coloro ai quali tanto piace produrre questo veleno rimangano loro da soli nella sfera, e non avere più nessuno dai quali trarre profitto per produrre veleno e quindi finalmente capire che devono smettere.

Purtroppo il voler risolvere (molti, in verità, parlano di problema irrisolvibile del tutto, oramai, ma risolvibile solo parzialmente...) questo problema dall'interno della sfera, senza i dovuti mezzi tecnologici di prevenzione, provocherà ancora la morte di persone innocenti, animali, piante, tutto.

Come avrai capito, per me, rimanere qui pur cercando di far qualcosa significherebbe ugualmente scegliere di andare incontro alla morte prematura con notevole grado di probabilità.

 

Comunque, il mio intervento rivolto al M° Gilardino è scaturito solo dalla mia errata ipotesi secondo la quale il Maestro si sarebbe rivolto a te così come si sarebbe rivolto a chiunque altri, a prescindere dalla situazione in cui si trovasse. Ma il Maestro ha chiarito perfettamente.

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A mio parere "casa" è quel luogo dove a casa ci si sente, non dove si nasce, ma questo è un mio personale parere.

 

Trovo contraddittorio e poco lodevole chi invece sente legami profondi con la propria terra e, invece di restare rimboccandosi le maniche per migliorare la situazione, emigra al nord solo per poi martoriare i malcapitati di turno con lunghi monologhi di quanto il sud sia meglio del nord e cose del genere. La vita è fatta di scelte e solo in base a queste una persona può essere giudicata. Credo che solo una persona che abbia "deciso" con maturità di vivere in un luogo che ama se pur difficoltoso abbia un pò il diritto di lamentarsi, ma giusto per trovare quel pò di conforto umano necessario a ricaricarsi.

 

Se una persona del sud si sente a casa ad es. a Verona e decide di abitarvici, allora chiamerà "casa" Verona e quindi la amerà, e se la ama non ne parlerà male ma darà il suo contributo per farla migliorare. Chi chiama "casa" il luogo dove è nato, darà il suo amore a questo luogo.

 

Comincio ad avere poca pazienza per quelle persone piene solo di sè e di complessi di inferiorità che sfociano spesso in violenta arroganza sputando nel piatto dove mangiano, avendo anche la presunzione di sentirsi superiori.

 

Ovviamente nulla di ciò che ho scritto ha un qualche riferimento con i presenti. King ha scelto per adesso Brescia e si è prodigato per essa. Alessio per adesso ha scelto Padova ma ha in progetto di tornare a "casa" e non si lamenta, quindi per quanto mi riguarda entrambi sono in pace con se stessi.

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Non è tutto sempre bianco o nero, caro monch. Nasci in un posto, emigri in un'altro, ma non puoi radicarti definitivamente e per sempre nel posto che ti ospita. Non si tratta di sputare nel piatto dove mangi, ma di analizzare in piena consapevolezza i pro e i contro di queste scelte che, ti ricordo semmai ce ne fosse bisogno, sono sempre molto sofferte.

Quando si emigra, si abbandonano i luoghi della tua infanzia, belli o brutti che siano stati. Si abbandonano gli amici di scuola, di quartiere, le persone che hai conosciuto, i parenti, le case, le campagne, il mare, il cibo, le feste di paese, i dolci, e così via. Non puoi lavare tutto ciò con un colpo di spugna. E' impossibile.

Il luogo dove hai invece deciso di vivere è quasi del tutto sconosciuto. Devi costruire tutto da capo. Amicizie, nomi delle strade, delle città. Ci si arricchirà di nuovi modi di pensare ma si contribuirà anche allo sviluppo della società in cui hai deciso di piantare le tende.

Dopo un certo numero di anni, diciamo almeno 15-20 tutto il tuo passato decide di riaffiorare ma in una veste nuova. I ricordi dell'infanzia riemergono avvolti da una luce diversa, più calda, non sei più arrabbiato e cominci a considerare degli aspetti che prima non riuscivi a vedere del tutto.

Una certa umanità, dei particolari che allora non ti sembravano importanti e che mentre adesso lo diventano. Si cresce, ci si confronta, si diventa grandi, adulti, maturi.

Nella vita non bisognerebbe mai assumere posizioni rigide ed inflessibili. Al contrario bisogna sempre avere quella capacità di vedere le cose da diverse angolazioni. Ecco perchè alcune persone decidono di ritornare, altre no, mentre altre sono ancora indecise sul da farsi.

Il nord ed il sud sono le due facce di un'unica moneta. Ognuna importante ma nessuna guarda mai l'altra. Impossibile comunque separarle.

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Non credo hai capito a cosa mi riferivo.

Più semplicemente penso che se una persona ama la propria terra, il sud, ma viene a vivere al nord per necessità, dovrebbe solamente continuare ad amare la prima e ringraziare la seconda.

 

Proprio non capisco perchè non si può amare la propria terra senza dover denigrarne un'altra, tutto qui. Chi lo fa è appunto una persona che come dicevo affoga nell'acidità il proprio ego frustrato.

 

Da sempre, fin da piccolissimo, ho notato nelle persone questo tipo di atteggiamento. Persone che si ingannano, che non riuscendo ad innalzare "se stessi" pensano di ottenere lo stesso risultato abbassando "tutto il resto".

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