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Valore della chitarra in sede d'esame.


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Quanto conta il valore, la qualità di una chitarra in sede d'esame, o di concorso, o situazioni simili ? Fino a che punto dovrebbe tenerne conto la commissione ?

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Non bisogna farsi troppe illusioni in questo senso; una commissione - ma anche un pubblico - valuta sinteticamente quello che viene fuori, e a ben vedere è difficile immaginare come potrebbe fare diversamente.

 

Se il risultato complessivo è buono può apprezzare, se è il caso, anche lo strumento: magari ci si informa su chi è il liutaio, o viceversa si loda l'interprete per quello che è riuscito a fare nonostante lo strumento; se il risultato non è buono, ugualmente forse si dà un concorso di colpa al cattivo strumento se lo merita.

In ogni caso non si approfondisce più di tanto la questione, anche perché per farlo bisognerebbe procedere a prove, comparazioni...un pubblico o una commissione ha una funzione diversa.

 

Io penserei piuttosto in termini di responsabilità di chi suona verso il prodotto finito che riesce ad offrire; è vero che lo strumento interagisce in questo, ma è un problema che va affrontato e risolto meglio che si può prima, senza pretendere che il pubblico o la commissione possa accendersi contemporaneamente di ammirazione per il buon strumentista e di biasimo per il cattivo strumento.

 

Non a caso il giovane Segovia per il suo primo concerto importante sentì l'esigenza di avere uno strumento adeguato e, non avendo i soldi per comprarlo, pensò di affittarlo; a prescindere da come poi andò a finire la vicenda, questa idea denota l'atteggiamento giusto verso la questione.

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Non bisogna farsi troppe illusioni in questo senso; una commissione - ma anche un pubblico - valuta sinteticamente quello che viene fuori, e a ben vedere è difficile immaginare come potrebbe fare diversamente.

 

Se il risultato complessivo è buono può apprezzare, se è il caso, anche lo strumento: magari ci si informa su chi è il liutaio, o viceversa si loda l'interprete per quello che è riuscito a fare nonostante lo strumento; se il risultato non è buono, ugualmente forse si dà un concorso di colpa al cattivo strumento se lo merita.

In ogni caso non si approfondisce più di tanto la questione, anche perché per farlo bisognerebbe procedere a prove, comparazioni...un pubblico o una commissione ha una funzione diversa.

 

Io penserei piuttosto in termini di responsabilità di chi suona verso il prodotto finito che riesce ad offrire; è vero che lo strumento interagisce in questo, ma è un problema che va affrontato e risolto meglio che si può prima, senza pretendere che il pubblico o la commissione possa accendersi contemporaneamente di ammirazione per il buon strumentista e di biasimo per il cattivo strumento.

 

Non a caso il giovane Segovia per il suo primo concerto importante sentì l'esigenza di avere uno strumento adeguato e, non avendo i soldi per comprarlo, pensò di affittarlo; a prescindere da come poi andò a finire la vicenda, questa idea denota l'atteggiamento giusto verso la questione.

 

Wow, la affittò anche per studiarci o esclusivamente per la sera del concerto ?

Comunque, Maestro, le sue parole mi rincuorano un poco.

Probabilmente dovrei sostenere l'esame di compimento medio a Settembre, e non ho la possibilità, pur lavorando, di acquistare ad ora una modesta chitarra. La mia attuale vale 250 euro. Essendo poi un privatista, e per giunta non un privatista qualsiasi, ma un privatista della provincia di Caserta, han cominciato ad affiorarmi alcuni dubbi sulla eventuale risposta della commissione dinanzi a tutte queste piccole imperfezioni.

Spero in bene.

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Il finale dell'aneddoto è noto: Segovia provò la chitarra davanti a Ramirez, che gliela regalò.

L'esame di compimento medio è un esame in cui si fa già tanta musica: Sor, Villa-Lobos, eccetera. Peccato affrontarlo con uno strumento inadeguato: non conosco la sua chitarra, bisognerebbe che qualcuno che se ne intende potesse darle un parere.

Auguri

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Non bisogna farsi troppe illusioni in questo senso; una commissione - ma anche un pubblico - valuta sinteticamente quello che viene fuori, e a ben vedere è difficile immaginare come potrebbe fare diversamente.

 

Se il risultato complessivo è buono può apprezzare, se è il caso, anche lo strumento: magari ci si informa su chi è il liutaio, o viceversa si loda l'interprete per quello che è riuscito a fare nonostante lo strumento; se il risultato non è buono, ugualmente forse si dà un concorso di colpa al cattivo strumento se lo merita.

In ogni caso non si approfondisce più di tanto la questione, anche perché per farlo bisognerebbe procedere a prove, comparazioni...un pubblico o una commissione ha una funzione diversa.

 

Io penserei piuttosto in termini di responsabilità di chi suona verso il prodotto finito che riesce ad offrire; è vero che lo strumento interagisce in questo, ma è un problema che va affrontato e risolto meglio che si può prima, senza pretendere che il pubblico o la commissione possa accendersi contemporaneamente di ammirazione per il buon strumentista e di biasimo per il cattivo strumento.

 

Non a caso il giovane Segovia per il suo primo concerto importante sentì l'esigenza di avere uno strumento adeguato e, non avendo i soldi per comprarlo, pensò di affittarlo; a prescindere da come poi andò a finire la vicenda, questa idea denota l'atteggiamento giusto verso la questione.

 

Wow, la affittò anche per studiarci o esclusivamente per la sera del concerto ?

Comunque, Maestro, le sue parole mi rincuorano un poco.

Probabilmente dovrei sostenere l'esame di compimento medio a Settembre, e non ho la possibilità, pur lavorando, di acquistare ad ora una modesta chitarra. La mia attuale vale 250 euro. Essendo poi un privatista, e per giunta non un privatista qualsiasi, ma un privatista della provincia di Caserta, han cominciato ad affiorarmi alcuni dubbi sulla eventuale risposta della commissione dinanzi a tutte queste piccole imperfezioni.

Spero in bene.

Guarda, io ho dato numerosi concorsi con una Ramirez del 1970 che aveva l'incatenatura mezza staccata.

Vibrava tutta, uno schifo pazzesco, e appiccicavo una ventosa dell'Ergoplay (l'unica occasione in cui mi è servito) vicino al ponte.

Però sono sempre andato bene, anzi, facevo anche un po' pena ai membri delle giurie...

 

Perchè dovresti preoccuparti di essere un chitarrista di Caserta?

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Può darsi che qualche liutaio, magari all'inizio della sua "carriera", possa essere interessato a noleggiarti o prestarti uno strumento per fare l'esame.

Comunque penso che sia da considerarsi lodevole presentarsi a sostenere un esame così impegnativo con i soli mezzi di cui si dispone.

In quanto alla provincia...la maggior parte dei piu' grandi artisti ha avuto i natali in piccoli centri.

 

 

Butterfly

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Perchè dovresti preoccuparti di essere un chitarrista di Caserta?

 

E' vero, avrei dovuto forse dire: 'e sosterrò, mio malgrado, gli esami di armonia, storia della musica e compimento medio in un conservatorio della Campania' (già questo dovrebbe bastare, in quanto per loro, che io sia un privatista della privincia di Caserta o meno, non credo abbia importanza: la cosa essenziale è che io sia un privatista).

 

Tutti i maestri che ho conosciuto, specie di Napoli, mi han sempre parlato molto male del comportamento di giudizio delle commissioni in sede d'esame nei conservatori campani, nei riguardi dei privatisti. Io sosterrò gli esami a Benevento, dove tenni il compimento inferiore: mi suggeriscono sia il meno peggio di tutti.

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la chitarra in sede d'esame è importantissima, non tanto per la commissione, quanto per chi suona. Avere uno strumento performante e di pronta risposta può rendere efficace una performance, perchè mette l'esecutore nella condizione di pensare più alla musica, perchè la chitarra "lo segue".

 

P.S. Scrivere questo messaggio è stato difficile a causa del braccio ingessato, non so se riuscirò a risponderti in seguito.

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Ospite Nicola Mazzon
la chitarra in sede d'esame è importantissima, non tanto per la commissione, quanto per chi suona. Avere uno strumento performante e di pronta risposta può rendere efficace una performance, perchè mette l'esecutore nella condizione di pensare più alla musica, perchè la chitarra "lo segue".

 

P.S. Scrivere questo messaggio è stato difficile a causa del braccio ingessato, non so se riuscirò a risponderti in seguito.

 

Chiaro che la chitarra "buona" aiuta, ma non è lo strumento che fa musica.

Se uno ha studiato e sa cosa deve fare, lo sa anche con una chitarra di compensato, chiaro i colori e i volumi sono differenti, ma non per questo il "candidato" dovrà essere ammonito.

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Conta, eccome.

Una chitarra che "assecondi" il volere di un esecutore contribuisce, e non poco, alla resa finale; do per scontato che si posseggano le potenzialità adatte. Consegnare una Ferrari ad un neo patentato non credo sia una scelta felicissima, darla a Schumacher, sicuramente si. ;)

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