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Ospite Anonymous
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In rete esistono vari programmi di "ear training". Ad esempio Auralia o Earmasterpro (demo); sono programmi studiati appositamente per imparare a riconoscere e cantare intervalli, scale varie etc. Che ne pensate? Soprattutto sono, secondo voi, utili per chi suona la chitarra per hobby e non professionalmente?

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Mi cantavo gli intervalli

sull'autobus o mentre camminavo. E se ascoltavo una melodia subito alla

prova per cercare di riconoscere gli intervalli tra le note.

 

Il gioco era tutto lì, riconoscere gli intervalli e saperli intonare (prima con

la testa, poi con la voce).

 

La stessa pratica l'ho fatta io quando preparai l'esame di solfeggio (chissa se si chiama ancora "licenza"...?). Si viveva con un diapason in tasca e si cercava di trovare note e intervalli provenienti da ogni dove.

Ricordo di aver letto da qualche parte che Miles Davis diceva una cose tipo: "noi eravamo scienziati della musica. Se sentivamo scricchiolare una porta, potevamo dire che note erano".

La note di una porta che scricchiola non le ho trovate mai...ma di sicuro ci vuole il segno del glissato....


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[quote="Capo d'Astro

 

La stessa pratica l'ho fatta io quando preparai l'esame di solfeggio (chissa se si chiama ancora "licenza"...?). Si viveva con un diapason in tasca e si cercava di trovare note e intervalli provenienti da ogni dove.

Ricordo di aver letto da qualche parte che Miles Davis diceva una cose tipo]

 

Si può attribuire un'altezza a dei rumori? Fino a un certo punto. Ossia, in un rumore ci sono delle frequenze non ordinabili in una progressione di multipli esatti, e quindi, per dire che il ronzio della corrente elettrica è un sol diesis, che il tuono è un mi bemolle, che il cigolio della porta è un re naturale, occorre che l'orecchio selezioni, nel fenomeno sonoro, quelle frequenze che risultano ordinabili in una serie di multipli esatti, e scarti le altre. Io mi diverto a dire le note di tutto quello che sento e a volte do agli amici un foglietto pentagrammato con scritte le note su cui "intonano" la loro parlata ma, per quanto questo gioco possa risultare stupefacente, è in realtà abbastanza arbitrario. Quando Giuseppe Rosetta componeva i "Canti della Pianura" per chitarra, scrisse dei bicordi per imitare il canto mattutino dei galli. Erano bellissimi - e così furono lasciati - ma erano sbagliati, lo sapevo bene perché ero cresciuto in cascina e una delle prime cose che avevo fatto imparando la musica era stata proprio quella di scrivere "sotto dettatura" tutti i versi degli animali, li so a memoria...Il più difficile è quello dell'oca, è ltenue e sfuggente.

 

dralig


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Dralig scrive:

a volte do agli amici un foglietto pentagrammato con scritte le note su cui "intonano" la loro parlata, per quanto questo gioco possa risultare stupefacente, è in realtà abbastanza arbitrario. Quando Giuseppe Rosetta componeva i "Canti della Pianura" per chitarra, scrisse dei bicordi per imitare il canto mattutino dei galli. Erano bellissimi - e così furono lasciati - ma erano sbagliati, lo sapevo bene perché ero cresciuto in cascina e una delle prime cose che avevo fatto imparando la musica era stata proprio quella di scrivere "sotto dettatura" tutti i versi degli animali, li so a memoria...Il più difficile è quello dell'oca, è tenue e sfuggente.

 

 

Ha scritto una cosa bellissima e molto poetica. Grazie.

 

 

 

Butterfly


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E cosa succede quando un dato suono, ad esempio un sol considerato I grado della scala di Sol diventa IV grado di Re o V di Do o VI di Sim?

cosa succede con i "modelli" degli intervalli?

come si "continua ad intonare, dopo?

secondo quale modello? se l'orecchio "pensa" di stare ancora in... Sol maggiore?

rischio tipico da esame... si sposta tutto il dettato a.. tonalità da "definire".. :)

benvenuti nella "modulazione"...

e qui mi fermo altrimenti scateno le varie scuole che dicono che non si chiama modulazione ma tonicizzazione e/o per non scomodare Schonberg con le sue "regioni"..e "nazioni".. :)

 

sapete che in germania si fanno dettati anche a tre e quattro voci?--- :)

 

io domando sempre ai miei allievi:D ma se uno suona un preludio di Villa Lobos

perchè ha problemi a... intonare una seconda maggiore? :)

e loro... :D perchè le dita non sanno intonare.... :shock:

 

Edgar Willems: l'orecchio musicale,

se avete un pò di tempo da sottrarre alla "chitarra"... vi fara bene.. leggerlo insieme a qualche esercizio di contrappunto

(sempre loro, ebbene si... magari cantando anche nel coro della parrocchia sotto casa, ovviamente leggendo a prima vista, alla fine si verrà ripagati ampiamente e proporrei di leggere le partiture orchestrali ascoltando i dischi, pardon i cd..magari un pentagramma alla volta, fa bene anche al setticlavio, non dimenticando gli strumenti traspositori :) e.. "impostori"..

 

scusate le battute ma una volta al mese mi capita una notte in bianco, è un fatto ciclico e allora cerco di tenermi sveglio :D

:)

 

comunque è un argomento interessante che Schumann si era "divertito" a contemplare nelle sue "Regole di vita musicale"...

(prima citazione: La formazione dell'orecchio è la cosa più importante,esercitati sin dall'inizio a riconoscere note e tonalità:La campana, i vetri delle finestre, il cuculo-tenta dicogliere quali suoni producono...).. temo che Messiaen gli abbia dato ascolto...:D

 

mr


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Quando Giuseppe Rosetta componeva i "Canti della Pianura" per chitarra, scrisse dei bicordi per imitare il canto mattutino dei galli. Erano bellissimi - e così furono lasciati - ma erano sbagliati, lo sapevo bene perché ero cresciuto in cascina e una delle prime cose che avevo fatto imparando la musica era stata proprio quella di scrivere "sotto dettatura" tutti i versi degli animali, li so a memoria...Il più difficile è quello dell'oca, è ltenue e sfuggente.

 

dralig

 

Sono quelli delle battute 15-18? :shock:

 

Non l'avevo intuito!


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sapete che in germania si fanno dettati anche a tre e quattro voci?---

 

 

Mi è capitato di avere un insegnante, fortunatamente lo ho avuto solo per un breve periodo di tempo, che ci faceva fere solo dettati a più voci...


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Si può attribuire un'altezza a dei rumori? Fino a un certo punto. Ossia, in un rumore ci sono delle frequenze non ordinabili in una progressione di multipli esatti, e quindi, per dire che il ronzio della corrente elettrica è un sol diesis, che il tuono è un mi bemolle, che il cigolio della porta è un re naturale, occorre che l'orecchio selezioni, nel fenomeno sonoro, quelle frequenze che risultano ordinabili in una serie di multipli esatti, e scarti le altre.

 

 

salve maestro

 

una precisazione.

Si potrebbe altrimenti chiedere: quanto rumore c'è in una qualsiasi altezza che ascoltiamo? Molto. E'vero che l'orecchio in qualche modo "seleziona", ma se di quel selezionato non esistesse la componente rumorosa il nostro sistema percettivo non sarebbe in grado di ricostruire la sensazione della caratteristica "timbrica" degli strumenti musicali e di conseguenza, delle altezze che producono. Il rumore contribuisce alla formazione del timbro tanto quanto tutte le altre parziali di un suono, armoniche ed inarmoniche. Anzi, studi di psicoacustica hanno dimostrato che è inscindibile da queste.

 

...A questo punto, tutti paventeranno che, tra suono con rumori e rumori identificabili come suoni, non ci sia alcuna differenza. E poiché questo timore lo ha suscitato Lei, con la Sua precisazione, adesso per favore si spenda in un'ulteriore precisazione, altrimenti vengo sotto le finestre di casa Sua con un mio amico agricoltore, che possiede mezza dozzina di trattori, e Le offriamo un amabile concerto notturno.

 

dralig

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