Simosva Inviato 1 Luglio 2009 Group: Membri Topic Count: 17 Content Count: 91 Reputation: 2 Joined: 02/06/2006 Status: Offline Device: Windows Autore Inviato 1 Luglio 2009 Ho inteso alla perfezione. Cristiano, mi piacerebbe sentire la tua anche sull'altro mio post relativo alla tecnica di Shearer. Premetto che la tecnica che uso io è quella di Carlevaro, ma ritengo che l'esplorazione ed il confronto con altre tecniche non sia del tutto riduttivo. Grazie
Gianmattia Loretti Inviato 2 Luglio 2009 Group: Membri Topic Count: 17 Content Count: 66 Reputation: 0 Joined: 22/05/2007 Status: Offline Device: Windows Inviato 2 Luglio 2009 Vedi, va di moda ostentare - come se fosse qualcosa di cui vantarsi - la continua ricerca dello strumento ideale nonché dell'intruglio di corde corretto per il Suono Definitivo.C'è una corsa - che ricorda tanto quella dei saldi - alla muta di corde più costosa e con il nome più altisonante. Spesso ci si dimentica che il suono esiste nella mente del musicista e non nell'oggetto (si chiama strumento, dico bene?) utile ad esternarlo; è per questo che mi piace pensare che l'elemento suono non sia che una percezione personale, formata ovviamente dallo studio e dal gusto ma che anche da elementi che ci portiamo nel dna. Nel contesto dello strumentista di chitarra ciò è ancora più palese: uno dei più importanti elementi che ha consentito allo strumento una vera e propria Rinascita nel Novecento è proprio questa personalizzazione - forse dovrei dire unicità - del suono vista la possibilità dello strumentista (come pochissimi altri) di intervenire direttamente sulla materia che produrrà il suono finale. Per ottenere un "bel suono" occorre averlo dentro e usare lo strumento che si ha a disposizione per avvicinarsi più possibile a quell'idea. Tutto il resto è aria fritta, buona per le discussioni delle pizzate di fine corso. Maestro le sue descrizioni sono sempre chiare ma per chi come me non è stato fortunato con gli insegnanti non appaiono sempre realizzabili.... Mi può spiegare in parole povere magari con qualche esempiuccio cosa intende dire con "utile ad esternarlo; è per questo che mi piace pensare che l'elemento suono non sia che una percezione personale, formata ovviamente dallo studio e dal gusto"? Da dove si deve passare per almeno iniziare a studiare sul suono? grazie per l'aiuto Gianmattia
Cristiano Porqueddu Inviato 2 Luglio 2009 Group: Ammministratori Topic Count: 865 Content Count: 3653 Reputation: 227 Joined: 14/11/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 2 Luglio 2009 Innanzitutto leviamo i titoli, te ne prego, e usa il mio nome di battesimo per rivolgerti al sottoscritto. E' più che sufficiente. Qualcuno ha definito il suono della chitarra come "problematico" altri ci hanno visto dei "dilemmi" ma io non trovo ne' problemi ne' dilemmi nel suono di una corda che vibra dentro una cassa armonica di legno. L'unico dilemma sta nella mente dello strumentista che pizzica la corda. Perché dico questo? Perché nella stragrande maggioranza di casi di docenza mi sono trovato di fronte sempre alla stessa domanda: Come fa ad ottenere quel suono? Mostro e rispiego sempre tutto quello che già sappiamo, che è stato detto e ridetto (percussione verso il piano armonico, svincolo non perpendicolare, movimento veloce ecc. ecc.) ma i risultati variano minimamente. Ed in certi casi (quando non ho la possibilità di seguire nel tempo il percorso di studi di un allievo/a) non variano proprio. Spesso si trascura l'elemento della cognizione o percezione del suono che non deriva dalla fisicità del gesto ma da quello che vogliamo ottenere. Sono solo parole. D'accordo. Vediamo se riesco ad essere più chiaro. Visto che sto lavorando alla musica di Barrios prendo per esempio un brano molto ben scritto e poco suonato del compositore paraguayano "Romanza en imitacion al Cello" Il PDF della composizione lo scarichi da qui: http://www.guitarpress.com/images/Barrios_RomanzaEnImitacionAlVioloncello.pdf Iniziamo dal titolo: Romanza. Occorre che prima di tutto vada a controllare cosa è una romanza, da dove arriva il termine, cosa ha significato, cosa significa nel Novecento (contestualizzazione generica) e cosa significa per Barrios (contestualizzazione specifica). La maggior parte di queste informazioni è reperibile in enciclopedie e libri di musica stampati (al prossimo acquisto lascia perdere l'iPhone e comprati libri e manuali http://www.ibs.it per iniziare) en imitacion al Cello. Se fossimo nel '70 comprenderei la difficoltà ma abbiamo a disposizione, oggi, uno strumento come internet che non solo ci fa leggere ma vedere e ascoltare tutto. "Imitazione al violoncello". Che suono ha un violoncello? Mi insegni che esistono decine di migliaia di video su internet che mostrano musicisti di altissimo valore che suonano magistralmente questo strumento. Ascolta qualche interpretazione valida e cerca di percepire colore e direzione. Come vedi, già dal titolo abbiamo ottenuto alcune preziose informazioni. E' certo che ancora prima di leggere avrai idea del suono a cui Barrios si riferisce dicendo "imitaciòn" al cello. Vediamo come ottenere praticamente questo nell'interpretazione. Armati di matita rossa o blu, liberati del mobile con le corde e mettiti la musica sotto il naso. Cosa facile, identifica con chiarezza quale è la voce principale che dovrai usare per l'imitazione (detesto questo termine. Preferisco 'evocazione'. Le scimmie, imitano) del cello e rispolveriamo il vecchio solfeggio cantato Con l'ausilio della voce (lascia la chitarra nel fodero, per cortesia) dai un significato ai tre incisi e alla piccola coda vocalizzando e segnando i punti in cui necessiti prendere il fiato. Segna tutto sulla musica con una matita. Mentre il tuo vicino inizierà a maledirti per averlo svegliato dalla siesta , fai caso ad un dettaglio: la voce principale è tenuta quasi sempre sulla 4a corda (generalmente molto malleabile) salvo per una parte (B6) nella quale, per ragioni fisico-idiomatiche della B7, devi rinunciare all'omogeneità del suono spostandoti sulla terza. Una volta che hai chiaro cosa devi ottenere passa alla ricerca di soluzioni dinamiche (quasi ovvie, qui) e cerca di usare il significato del termine romanza visto sopra a tuo vantaggio. In questa fase divertiti a fare tutto quello che ti passa per la testa: osa di tutto, formale o informale, filologico o non-filologico. Dunque torna all'origine e definisci per bene 1) Timbro (colore) 2) Dinamica (escursione del volume) 3) Direzione (proiezione dell'inciso/frase/periodo) Prendi la chitarra e leggi il tema adesso adoperando solo la 4a corda e la terza quando richiesto. Seleziona una diteggiatura che ti consenta di avvicinarti il più possibile al risultato (specialmente relativo al colore) stabilito in precedenza e non smettere di eseguire la parte finché non senti che le tue mani riproducono quello che hai definito con la mente: non esiste nessun giudice più severo di te stesso. Arriverai ad un punto dove sentirai che le dita e le mani rispondono a parametri che non sono dettati da una stupida cordiera e da qualche stanghetta metallica ma da un'idea musicale, ergo, molto più stabile. Aggiungi tutte le altre note: sarà impossibile accontentare, adesso, il tuo orecchio ad una esecuzione imprecisa sotto qualsiasi punto di vista della voce principale e che tu ci creda o no imporrai alle tue mani la necessità di un colore di suono già definito, di una definizione del fraseggio già definita e tutto il resto sarà un contorno. Detto questo puoi con facilità risalire ad una serie di gravi imprecisioni che spesso revisori pubblicano senza alcun controllo (da qui il mio vizio di riscrivere sempre e comunque le diteggiature da zero). Visto che parliamo di questo brano, ecco la seconda parte con lo sviluppo motivico del tema in re maggiore. Guarda cosa scrive Stover nel prezioso volume contenente l'integrale di Barrios: e il cello va a farsi benedire: prima posizione, capotasto e movimento sulla terza corda. Tutto finito per colpa del pezzo di legno nero con le stanghette. Quando hai un'idea chiara di cosa devi ottenere è difficile che lasci correre soluzioni di comodo. Sono le peggiori. Trova soluzioni alternative che ti consentono, innanzi tutto, di mettere in primo piano la visione inziale che avevi della musica a costo di dover lavorare più a lungo. A volte molto più a lungo. Meglio: E così via. Come puoi capire, il colore del suono (l'idea che ti sei fatto di ciò che vuoi ottenere) è solo uno dei parametri necessari e a questo è strettamente legata la scelta della diteggiatura delle due mani. Non piegare mai e poi mai una scelta interpretativa allo strumento. Buon lavoro.
ciccio_matera Inviato 2 Luglio 2009 Group: Membri Topic Count: 29 Content Count: 282 Reputation: 0 Joined: 16/02/2006 Status: Offline Device: Android Inviato 2 Luglio 2009 Chapeau!
Gianmattia Loretti Inviato 3 Luglio 2009 Group: Membri Topic Count: 17 Content Count: 66 Reputation: 0 Joined: 22/05/2007 Status: Offline Device: Windows Inviato 3 Luglio 2009 Grazie davvero......!!!!!! domanda: e quando si tratta di una fuga o di un contrappunto?
Cristiano Porqueddu Inviato 3 Luglio 2009 Group: Ammministratori Topic Count: 865 Content Count: 3653 Reputation: 227 Joined: 14/11/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 3 Luglio 2009 Si leggono le singole voci, una ad una. A proposito di suono del cello:
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