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Inviato
Accetto l'incarico....da questo momento sono costretto a sospendere ogni parere al riguardo....

 

Questa è serietà.

Ma si intuiva dai post precedenti.

 

 

ahahahah MITICO!

 

Io ho ordinato il libro.

A causa della crisi economica non potrò quindi quest'anno rinnovare il mio abbonamento ad Hustler.

Non da sostenitore, almeno.


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Inviato

 

 

 

Dal momento che Lei ha già espresso pubblicamente il suo orientamento sul libro, affidarLe questo incarico significa da parte della rivista dichiare apertamente che la direzione vuole pubblicare una recensione che abbia un certo orientamento (favorevole o sfavorevole che sia.)

Affidare poi l'ìncarico attraverso in messagio su un News Group significa dire chiaramente ai lettori: su questa rivista verrà pubblicata una recensione non favorevole.

 

Al posto Suo, io non acceterei preso dal forte dubbio che l'incarico mi derivi, più che dalla mia autorevolezza in materia e come recensore, dalla mia posizione già pubblicamente espressa, diventando così strumento di una battaglia di parte. Può darsi che Lei non colga questo aspetto oppure che lo viva come un onore.

 

Caro Frédéric, la rivista in questione - forse tu non hai abbastanza anni sulle spalle per ricordartelo, e allora ti aiuto io - circa 20 anni fa fece recensire il mio Manuale di storia della chitarra - quello che ora, nella stessa collana, è stato sostituito dal libro di Nuti - da Griselda Ponce de Leon, che stroncò il libro - quello stesso libro che Luigi "preferisce" - accusandomi di voler demolire la figura di Segovia e minacciando - testuale - di far brillare i coltelli. Nella sua recensione, tra l'altro, erano stati ampiamente travalicati i confini della critica, e c'erano gli estremi della querela. Prevalse la carità cristiana dell'editore del manuale. Nonostante la fiera opposizione di "Chitarre", il libro ebbe sei o sette ristampe, una seconda edizione, e avrebbe dovuto essere ristampato l'anno scorso, se io non lo avessi ritirato perché lo ritenevo superato nei contenuti: superato dai risultati delle mie stesse ricerche. La risposta alla signora de Leon venne dalla famiglia Segovia e dalla Fondazione intitolata al suo nome, che mi chiamarono al ruolo di direttore artistico.

 

Auguro all'autore del nuovo manuale, per il futuro del suo libro, una bella recensione, come quella che ricevette a suo tempo il mio.

 

dralig


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Inviato

Auguro all'autore del nuovo manuale, per il futuro del suo libro, una bella recensione, come quella che ricevette a suo tempo il mio.

 

dralig

 

In effetti a volte una stroncatura è l'origine di molti successi.


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Caro Maestro, il suo atteggiamento e soprattutto quello dei suoi accoliti mi fanno venire in mente questo video di Petrolini:

 

http://www.youtube.com/watch?v=FqTz4J1QAXY

 

....siamo quasi arrivati alla querela preventiva......

 

http://www.youtube.com/watch?v=2GFNWaTwyWg

 

Complimenti e buon proseguimento,

 

lp


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Inviato

 

Con il M°Gilardino sono stato in contatto per altri motivi e posso assicurarti che, nonostante qualche scintilla, la stima nei suoi confronti è sempre stata alta.

 

 

un salutone

 

gigi

 

 

La mia stima per Lei è pari a zero, e la mia disistima è invece così completa da augurarmi che sia anche reciproca. La smetta di stimarmi, e mi disistimi come io disistimo Lei: mi sentirò meglio.

 

dralig

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Inviato
soprattutto quello dei suoi accoliti

 

Accoliti, adepti, seguaci e quant'altro: una specie di religione.

Siamo seri: queste battaglie provincialotte condotte allo scopo esclusivo di denigrare i lavori altrui e ottime per le pizzate di fine corso andavano fortissimo 25/30 anni fa ma oggi sono alla stregua di una barzelletta.

Con le enormi potenzialità di comunicazione oggi un qualsiasi allievo (o non allievo) con un briciolo di cervello può verificare la veridicità di informazioni, dati, aneddoti e relazioni.

Tutte le menzogne e le bugie che trovavano facile terreno nelle aulette sperdute di conservatorio (dove gli accoliti, che le piacciono tanto, pendevano dalle labbra del docente-sacerdote) e nei corsi estivi (obbligatori) si spazzano via in pochi secondi.

Ha sotto gli occhi e sotto le dita la veridicità di ciò che le dico perché mentre scriviamo delle centinaia di iscritti molti sono allievi provenienti da scuole diverse ma tutti quelli che vorranno migliorarsi (e credo siano la stragrande maggioranza) andranno a verificare l'importanza della serie di incongruenze (!) da lei trovate attraverso l'analisi dell'Indice dell'opera.

E non solo: spero davvero che la sua recensione venga pubblicata perché anticipo fin da adesso che nel caso in cui Roberto fosse d'accordo troverà in questo thread lo spazio per poterla riprodurre integralmente.

 

In questo modo tutti avremo modo di comprendere meglio chi è accolito, chi è sacerdote e chi invece è un servo.

 

Complimenti e buon proseguimento

 

Complimenti vivissimi a lei: non è male come inizio di recensore.


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Inviato
La mia stima per Lei è pari a zero, e la mia disistima è invece così completa da augurarmi che sia anche reciproca. La smetta di stimarmi, e mi disistimi come io disistimo Lei: mi sentirò meglio.

mi sembra un pò oddensivo... ognuno può esprimere la prorpia opinione! e se io voglio stimare qualcuno posso farlo, anche se la stima non è corrisposta!


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La mia stima per Lei è pari a zero, e la mia disistima è invece così completa da augurarmi che sia anche reciproca. La smetta di stimarmi, e mi disistimi come io disistimo Lei: mi sentirò meglio.

mi sembra un pò oddensivo... ognuno può esprimere la prorpia opinione! e se io voglio stimare qualcuno posso farlo, anche se la stima non è corrisposta!

 

E io posso - con lo stesso diritto - manifestare il mio imbarazzo o la mia repulsione per pubbliche attestazioni di una stima che non gradisco: o il diritto a esprimere la propria opinione è esclusivo dei distimati?

 

dralig


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Inviato
Rms ha scritto:Citazione:La mia stima per Lei è pari a zero, e la mia disistima è invece così completa da augurarmi che sia anche reciproca. La smetta di stimarmi, e mi disistimi come io disistimo Lei: mi sentirò meglio.

 

mi sembra un pò oddensivo... ognuno può esprimere la prorpia opinione! e se io voglio stimare qualcuno posso farlo, anche se la stima non è corrisposta!

 

 

E io posso - con lo stesso diritto - manifestare il mio imbarazzo o la mia repulsione per pubbliche attestazioni di una stima che non gradisco: o il diritto a esprimere la propria opinione è esclusivo dei distimati?

 

dralig

Maestro... Lei è una delle grandi figure chitarristiche del secolo... non risponda a simili provocazioni! :)


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Rms ha scritto:Citazione:La mia stima per Lei è pari a zero, e la mia disistima è invece così completa da augurarmi che sia anche reciproca. La smetta di stimarmi, e mi disistimi come io disistimo Lei: mi sentirò meglio.

 

mi sembra un pò oddensivo... ognuno può esprimere la prorpia opinione! e se io voglio stimare qualcuno posso farlo, anche se la stima non è corrisposta!

 

 

E io posso - con lo stesso diritto - manifestare il mio imbarazzo o la mia repulsione per pubbliche attestazioni di una stima che non gradisco: o il diritto a esprimere la propria opinione è esclusivo dei distimati?

 

dralig

Maestro... Lei è una delle grandi figure chitarristiche del secolo... non risponda a simili provocazioni! :)

 

No. Io devo rispondere. E Le spiego perché. Allora: uno studioso scrive un libro di storia della chitarra in cui dedica interi capitoli all'opera di alcuni autori e non si occupa invece dell'opera di altri musicisti, o se ne occupa con le voci del dizionarietto collocato in appendice. Si può essere d'accordo o meno sul criterio scelto da chi ha scritto il libro, e ciò è del tutto normale: lo si può criticare, gli si può contestare la sua impostazione metodologica, si può dissentire da ogni singola pagina del libro. L'autore, nella sua introduzione, ha manifestato chiaramente i criteri del suo lavoro e ha reso nota la sua disponibilità a prendere in considerazione suggerimenti atti a integrare la sua trattazione per le future edizioni del libro.

 

Interviene Luigi. Quali sono le sue premesse? Attenzione, questo è il punto: lo spazio dedicato al mio lavoro è eccessivo e tale scelta non è frutto del criterio estetico dell'autore, ma del proposito di "tirare acqua al proprio mulino". In altri termini, Nuti - docente universitario - non può aver incluso nel suo libro un corposo capitolo dedicato all'opera del sottoscritto perché ritiene che ciò sia giusto: non gli viene riconosciuta nemmeno in linea di principio l'onestà intellettuale che guida uno studioso nei propri orientamenti e nelle proprie scelte, e si erge a regola, a principio (per l'appunto) che tali orientamenti e tali scelte siano solo il frutto della propria dipendenza, della propria condizione di "accolito" rispetto all'autore trattato. L'idea che a questo mondo si possa riconoscere il lavoro di qualcuno perché lo merita non esiste più: nel riconoscimento dev'esserci per forza la collusione interessata, l'alleanza furbesca, il patto di clan, e i lettori sono solo delle comparse acritiche, alle quali è riservata la parte dei gonzi. Questo è il senso delle insinuazioni di Luigi, il quale si spinge oltre,e insinua che,se io intervengo facendo osservare quali sono i fondamenti metodologici del libro, non ho altro scopo che quello di difendere i miei interessi, o chissà che cos'altro.

 

Vede, questo è il punto: in un mondo siffatto, quello suggerito da Luigi, non esiste più il merito, esiste solo la furbizia, non esiste più il riconoscimento dei valori, esiste solo l'atto servile che remunera indifferentemente chi vale e chi non vale a seconda dell'interesse di parte, la penna e la parola sono solo strumenti di adulazione (da una parte) e di sopraffazione (dall'altra). Nello stesso messaggio in cui digrigna i denti contro le scelte di Nuti, non manca di far notare come la rivista "Guitart", nel suo numero recente, abbia pubblicato un'ampia intervista rilasciata dal sottoscritto: ebbene, non può trattarsi di una normale scelta editoriale del direttore Gianvito Pulzone, dev'essere per forza "agiografia": si occupano di me, quindi ci dev'essere sotto un intrigo a mio illecito favore. Non è remora alcuna, per Luigi, il fatto che, due settimane or sono, un concertista l'abbia scostato da sé, smentendo categoricamente le sue affermazioni, non su opinioni, ma su fatti nudi e crudi: non c'è brutta figura che tenga, è già pronto a ripartire con il prossimo bersaglio delle sue insinuazioni.

 

E Lei si aspetta da me che io subisca la professione di stima di un individuo del genere in silenzio? Che io taccia, forte del fatto che le sue parole non possono recare danno alla "mia immagine"? Ebbene, si sbaglia. Io non sono di quei tipi che si ritirarono sull'Aventino, convinti del fatto che il loro dignitoso silenzio, che proteggeva la loro intemerata maestà di senatori, fosse più eloquente della parola che avrebbero potuto opporre, forte e chiara; non assomiglio al mio conterraneo Badoglio, che suggerì al re di lasciarli fare, i ragazzi della marcia su Roma, tanto erano solo chiassate giovanili. Quando si deve protestare, si protesta, al diavolo la maestà. Qui ci sono settecento lettori: debbono sapere che io, con un personaggio del genere non ho nulla che fare, e che la sua stima conclamata mi dà fastidio.

 

dralig

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