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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Francesco Diodovich è un pazzo scatenato


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Il M° Gilardino ha sicuramente ragione, forse lo dico troppe volte, ma non posso far altro che riconoscere "l'effettività" delle sue opinioni. Chi è in grado di far seguire azioni ai pensieri gode spesso di questa dono.

Se posso allargare un po' lo spettro e trarre una considerazione più generale, credo che le parole del M° vadano ad intaccare e a sgretolare una delle più grandi balle mass-mediatche che da 20 anni ci propinano, cioè che si ha diritto di "rincoglionirsi" di fronte a stupide manifestazioni di piccoli animi umani perché siamo stanchi, abbiamo lavorato troppo, abbiamo il mutuo a cui pensare, dobbiamo svagarci.

E allora viva i b-movies, viva wanna marchi, guardiamo tutti il marito di Costanzo: per quanto riguarda la musica tutto ciò che non può essere riconosciuto dopo 2 secondi è barboso, da vecchi, non-commerciabile e quindi non proposto.

Sono da tempo convinto che il pubblico prende quello che gli si dà, ma che, almeno in una certa misura, sia in grado di decidere ciò che è buono da ciò che non lo è, di apprezzare ciò che è frutto di talento, dedizione, passione, amore, fatica, molto più di quanto non gli si voglia far credere.

La forza di queste manifestazioni è la speranza che l'uomo porta ancora dentro di sé.

 

Senza porre in discussione una sola parola di questo Suo messaggio, vorrei

mettere a fuoco una mia opinione, forse espressa in modo approssimativo e frettoloso. Io non critico nessuno per le sue scelte di repertorio - ognuno suona quel che vuole e quel che può - e tutto quello che mi permetto di fare al riguardo è di non andare ai concerti con programmi che reputo scadenti. Niente di speciale e nulla che meriti rivelazioni e sottolineature da parte mia. Quello che non sopporto più, e che invece volevo dire chiaramente prendendo spunto dal concerto di Diodovich, è che i tangueros si spaccino come vittime della società, costretti a suonare un repertorio commemrciale dal volere del pubblico che rifiuterebbe un repertorio di maggior sostanza. Non è vero. Dimmi quel che suoni, e ti dirò chi sei. Anzi, non dirò proprio niente.

 

dralig

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complimenti di cuore a Francesco per la bella impresa musicale, alla quale purtroppo non ho assistito.

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Grazie mille Fabio e Giulio per i vostri complimenti..

l'impresa di cui parli, Giulio, più che riferirla all'aspetto tecnico-musicale dei brani (ovviamente tutt'altro che irrelevante) è da ricondursi principalmente alle difficoltà iniziali legate allo scettiscismo di cui si è parlato prima. Se però credi fortemente in quello che fai, l'entusiasmo che ne deriva è palpabile e riesci a trasferirlo agli allievi, i quali, notoriamente, non amano sobbarcarsi imprese simili. Eppoi, con le "buone maniere" si ottiene sempre tutto! :D:D

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Il M° Gilardino ha sicuramente ragione, forse lo dico troppe volte, ma non posso far altro che riconoscere "l'effettività" delle sue opinioni. Chi è in grado di far seguire azioni ai pensieri gode spesso di questa dono.

Se posso allargare un po' lo spettro e trarre una considerazione più generale, credo che le parole del M° vadano ad intaccare e a sgretolare una delle più grandi balle mass-mediatche che da 20 anni ci propinano, cioè che si ha diritto di "rincoglionirsi" di fronte a stupide manifestazioni di piccoli animi umani perché siamo stanchi, abbiamo lavorato troppo, abbiamo il mutuo a cui pensare, dobbiamo svagarci.

E allora viva i b-movies, viva wanna marchi, guardiamo tutti il marito di Costanzo: per quanto riguarda la musica tutto ciò che non può essere riconosciuto dopo 2 secondi è barboso, da vecchi, non-commerciabile e quindi non proposto.

Sono da tempo convinto che il pubblico prende quello che gli si dà, ma che, almeno in una certa misura, sia in grado di decidere ciò che è buono da ciò che non lo è, di apprezzare ciò che è frutto di talento, dedizione, passione, amore, fatica, molto più di quanto non gli si voglia far credere.

La forza di queste manifestazioni è la speranza che l'uomo porta ancora dentro di sé.

 

Senza porre in discussione una sola parola di questo Suo messaggio, vorrei

mettere a fuoco una mia opinione, forse espressa in modo approssimativo e frettoloso. Io non critico nessuno per le sue scelte di repertorio - ognuno suona quel che vuole e quel che può - e tutto quello che mi permetto di fare al riguardo è di non andare ai concerti con programmi che reputo scadenti. Niente di speciale e nulla che meriti rivelazioni e sottolineature da parte mia. Quello che non sopporto più, e che invece volevo dire chiaramente prendendo spunto dal concerto di Diodovich, è che i tangueros si spaccino come vittime della società, costretti a suonare un repertorio commemrciale dal volere del pubblico che rifiuterebbe un repertorio di maggior sostanza. Non è vero. Dimmi quel che suoni, e ti dirò chi sei. Anzi, non dirò proprio niente.

 

dralig

 

Sono d'accordo M°, non se lo meritano certo i tangueros un sentimento nobile, sebbene negativo, come lo sdegno.

Proprio stasera, su uno dei pochi programmi televisivi che ancora si occupano di musica (e non di una sua parodia), in onda su rai tre, hanno trasmesso un'intervista piuttosto ben fatta a Bruno Canino e a Antonio Ballista, in cui i due musicisti hanno parlato di molte cose.

Ad un certo punto Ballista, con l'espressione di chi sa di stare per dire qualcosa di banale ha esclamato: "Il problema sono gli operatori culturali, sono loro a chiudere il rubinetto, a obbligare programmi orribili. Date al pubblico una buona musica in una cornice giusta e il pubblico capirà tutto."

Forse la frase è un po' ottimistica o forse ingenua, ma, magari a causa del mio fervore giovanile, sono d'accordo. Dateci buona musica e circostanze adatte per ascoltarla, a riempire le sedie ci proveremo. DA mlte parti c'è fame di cultura.

A proposito, quand'è che il M° Diodovich suonerà Siena? (così vado a sentirlo...ma mica mi verrà fuori con Carulli quella sera? :D ...mi perdoni per la battutaccia M°, a quest'ora non riesco a resistere)

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Francesco Diodovich terrà Il concerto a Siena il 9 Giugno 2006 nella stupenda "Sala del Mappamondo" (in piazza del Campo), alle 21,00. Il programma include opere di Sor, Segovia, Aguado, Bach e Gilardino.

 

 

 

Dateci buona musica e circostanze adatte per ascoltarla, a riempire le sedie ci proveremo. Da molte parti c'è fame di cultura.

 

In effetti è vero. Il pubblico del mio piccolo festival aumenta di anno in anno. Ho programmato moltissima musica contemporanea e ricevuto grandi consensi. Le persone sono stanche di doversi adeguare a prodotti di basso livello e vorrebbero poter scegliere. Chi può, cerca di offrire un po' di cultura e permettere (nonostante tutto) una scelta. Perchè dunque venire solo al concerto di Diodovich? Noi di concerti ne organizziamo sette e tutti molto belli (AriaEnsemble, Confluences, Curiel, Wiedmer, Yoko Ono, Tomoko Kato, Wibaut).

 

A titolo personale, devo dire che non ho niente contro il tango (come non ho niente contro le canzoni napoletane o quelle francesi). Non trovo affatto che si tratti di un prodotto di infima categoria musicale. Il problema come al solito sta negli esecutori. Esistono esecutori di basso livello anche nella musica così detta popolare. Le frasi come quella di Antonio Ballista vanno contestualizzate in un ambito più ampio. Ballista ha accettato di prendere il posto del compianto Roberto Negri al pianoforte del gruppo "Caffè Italiano" (di cui faccio parte anche io) che propone arie d'opera ma anche canzoni napoletane. Non credo dunque che le affermazioni del Maestro Ballista fossero "selettive" nei confronti del genere musicale ma piuttosto della qualità e dell'intelligenza con cui viene preparato un programma o una stagione.

 

Cordialmente

 

Catemario

 

P.S. Carulli, se suonato bene, non è affatto male.

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A titolo personale, devo dire che non ho niente contro il tango (come non ho niente contro le canzoni napoletane o quelle francesi). Non trovo affatto che si tratti di un prodotto di infima categoria musicale. Il problema come al solito sta negli esecutori. Esistono esecutori di basso livello anche nella musica così detta popolare. Le frasi come quella di Antonio Ballista vanno contestualizzate in un ambito più ampio. Ballista ha accettato di prendere il posto del compianto Roberto Negri al pianoforte del gruppo "Caffè Italiano" (di cui faccio parte anche io) che propone arie d'opera ma anche canzoni napoletane. Non credo dunque che le affermazioni del Maestro Ballista fossero "selettive" nei confronti del genere musicale ma piuttosto della qualità e dell'intelligenza con cui viene preparato un programma o una stagione.

 

Concordo con quanto detto.

Aggiungo però che, a mio modesto avviso, troppo spesso, pur con la lodevole intenzione di rinnovare il repertorio, si attinge al mare magnum della musica popolare (o comunque "extracolta") ma più raramente si propongono brani di grande interesse musicale solo perché poco noti o non sufficientemente rassicuranti per gli ascoltatori, la cui indolenza viene invece da molti sollecitamente alimentata...

 

Saluti

am

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A titolo personale, devo dire che non ho niente contro il tango (come non ho niente contro le canzoni napoletane o quelle francesi). Non trovo affatto che si tratti di un prodotto di infima categoria musicale. Il problema come al solito sta negli esecutori. Esistono esecutori di basso livello anche nella musica così detta popolare. Le frasi come quella di Antonio Ballista vanno contestualizzate in un ambito più ampio. Ballista ha accettato di prendere il posto del compianto Roberto Negri al pianoforte del gruppo "Caffè Italiano" (di cui faccio parte anche io) che propone arie d'opera ma anche canzoni napoletane. Non credo dunque che le affermazioni del Maestro Ballista fossero "selettive" nei confronti del genere musicale ma piuttosto della qualità e dell'intelligenza con cui viene preparato un programma o una stagione.

 

Non credo che esista sulla faccia della terra qualcuno che ha qualcosa contro il tango o la canzone napoletana in quanto tali. Ovviamente, sono generi musicali ricchissimi, con tradizioni, stili, autori e interpreti che ci si può solo rammaricare di non conoscere abbastanza bene (io, ad esempio, sono da anni alla ricerca di registrazioni di canzoni napoletane classiche eseguite da un cantante con voce da tenore-baritone lirico, che spesso usava anche il falsetto, e che aveva una dizione e un timbro splendidi, nonché una musicalità straordinaria, e sarei contentissimo di trovarle, ma per fare questo dovrei andare a Napoli negli archivi della Rai). Il discorso verteva invece sui tangueros di stagione, ed è tutt'altro.

 

dralig

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P.S. Carulli, se suonato bene, non è affatto male.

 

Ha scritto musica per diversi tipi di committenza, e li ha serviti tutti egregiamente.

 

dralig

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A titolo personale, devo dire che non ho niente contro il tango .... Non trovo affatto che si tratti di un prodotto di infima categoria musicale. Il problema come al solito sta negli esecutori.

Cordialmente

Catemario

Concordo perfettamente.

Nel 2005 abbiamo suonato con il Guitart Quartet al Festival di Cordoba un programma basato sul tango: nel Patio Barocco della Deputation c'erano circa 1200 persone.

Due mesi fa abbiamo suonato a Mursia, sempre in Spagna un altro programma sempre basato sul tango, sempre col GQ ma questa volta accompagnati da una orchestra d'archi.

Il Teatro Romea (un teatro all'italiana veramente molto bello) conteneva circa ottocento spettatori ed era strapieno!

Non aggiungo altro.

Cordialmente

L

 

P.S. Carulli, se suonato bene, non è affatto male.

Continuo a concordare :)

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