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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Le novità per gli esami in conservatorio da privatista


AlessandroAmico
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SAlve,

sono Alessandro Amico vivo, suono e lavoro a Caltanissetta.

sto preparando 2 allievi che dovrebbero presntarsi per sostenere l'esame di Diploma di Chitarra

nella sessione estiva 2010..... ma...

mi hanno detto che, a casusa dei nuovi regolamenti ministeriali, non potranno essere accettate domande da privatisti.

qualcuno ptrebbe darmi maggiori ragguagli?

Grazie

 

Alessandro

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Ospite AndreaJK

Per quanto ne sappia io, questo dovrebbe essere l'ultimo anno disponibile. So che a Milano non accettano più privatisti già da quest'anno, quindi credo sia meglio chiedere ai singoli conservatori.

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Non è stata emessa ancora nessuna normatva che abolisca gli esami dei privatisti ma poiché oramai siamo nella repubblica delle banane, ogni conservatorio si regola come vuole, anche in barba alle leggi ed alle normative.

Consiglio, come scrive anche AndreaJK, di chiedere al singolo Conservatorio dove si vuot tentare l'esame.

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Non è stata emessa ancora nessuna normatva che abolisca gli esami dei privatisti ma poiché oramai siamo nella repubblica delle banane, ogni conservatorio si regola come vuole, anche in barba alle leggi ed alle normative.

Consiglio, come scrive anche AndreaJK, di chiedere al singolo Conservatorio dove si vuot tentare l'esame.

 

Lucio, tu che ci sei dentro, mi dici come può un conservatorio chiudere le porte ad una fonte (economica) come i privatisti?

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Non voglio rubare la risposta a Lucio naturalmente.

A me pare che finché la legge lo consente nessun conservatorio dovrebbe permettersi di non fare sostenere gli esami ai privatisti, autonomia o meno.

 

Poi, certamente qualche conservatorio ha avuto una tendenza a precorrere i tempi di attuazione della riforma (anche perché le cose stanno andando lentissimamente) forse per fregiarsi, in anticipo rispetto ad altri, della immagine di scuola universitaria a tutti gli effetti. Questo però forse è successo soprattutto un po' di anni fa, quando ancora non ci si era resi conto di che razza di fregatura fosse questa riforma, almeno per come viene applicata da noi: non si sa bene a cosa porterà, tranne ad una perdita dell'artigianato. E qualche collega, in qualcuno di quei conservatori, non vede l'ora di andarsene per potere fare, fuori, quello che non si può più fare dentro: insegnare decentemente l'artigianato musicale.

Per quanto mi riguarda finché potrò svolgere i programmi del vecchio ordinamento garantisco che in conservatorio si può imparare qualcosa, dopo non so. Un amico docente di composizione mi diceva proprio ieri che gli è stato affidato un allievo per un corso di composizione da tenersi in cinque ore. Sarà un esempio limite, ma la tendenza a sostituire l'artigianato con l'infarinatura è galoppante.

 

Tornando ai privatisti, anche secondo me il consiglio più pratico è dare l'esame dove lo fanno dare senza fare storie. Imbarcarsi in ricorsi contro i conservatori che creano problemi è una strada lunga e scomoda.

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Poi, certamente qualche conservatorio ha avuto una tendenza a precorrere i tempi di attuazione della riforma (anche perché le cose stanno andando lentissimamente) forse per fregiarsi, in anticipo rispetto ad altri, della immagine di scuola universitaria a tutti gli effetti. Questo però forse è successo soprattutto un po' di anni fa, quando ancora non ci si era resi conto di che razza di fregatura fosse questa riforma, almeno per come viene applicata da noi: non si sa bene a cosa porterà, tranne ad una perdita dell'artigianato. E qualche collega, in qualcuno di quei conservatori, non vede l'ora di andarsene per potere fare, fuori, quello che non si può più fare dentro: insegnare decentemente l'artigianato musicale.

Per quanto mi riguarda finché potrò svolgere i programmi del vecchio ordinamento garantisco che in conservatorio si può imparare qualcosa, dopo non so. Un amico docente di composizione mi diceva proprio ieri che gli è stato affidato un allievo per un corso di composizione da tenersi in cinque ore. Sarà un esempio limite, ma la tendenza a sostituire l'artigianato con l'infarinatura è galoppante.

 

E tutto questo è semplicemente disarmante: una regressione che porterà inevitabilmente a conclusione l'annichilimento culturale che, già oggi, dilaga anche nei conservatori. La mia domanda è: si può (oppure: è opportuno) fare qualcosa per contrastare questo fenomeno, o semplicemente i centri di studio diventeranno altri con buona pace delle istituzioni statali?

 

EB

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Grazie, Piero.

Ciò che dici mi rincuora un po'.

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Lucio, tu che ci sei dentro, mi dici come può un conservatorio chiudere le porte ad una fonte (economica) come i privatisti?

 

A Medicina , Architettura o a Legge non è possibile fare esami da privatisti, perchè dovrebbe esserlo in un Conservatorio?

L'introito che ne deriva è oltretutto trascurabile rispetto al bilancio di un Conservatorio, inoltre chi vorrà un titolo accademico dovrà iscriversi quindi i mancati introiti saranno bilanciati.

Tu accetteresti di farti fare un 'anestesia da uno che si "laureato" da privatista? Certo l'istituzione non garantisce automaticamente la qualità, ma per quel che ho visto in 15 anni di lavoro in Conservatorio, i privatisti che godono di una preparzione seria e completa son davvero rari e provengono sempre dagli stessi insegnanti.

Poi non facciamo l'errore di misurare tutto sulla dimensione del chitarista solista virtuoso ed autoreferenziale. Che senso ha la formazione musicale di un arco senza la musica da camera e l'orchestra? Credi davvero che un privatista di violino possa superare facilmente superare l'audizione per entrare in un 'orchestra seria, senz avere questo tipo di esperienza che si può fare solamente in una scuola grande?

 

La riforma può essere definita "una fregatura" solo se ci si riferisce all'applicazione data alla legge 508 da alcuni Direttori di Conservatori , applicazione che definisco -senza mezzi termini- imbecille.

Non confondiamo però una legge, con la sua applicazione parziale e, nelle parti realizzate, ottusa e priva di idee.

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Secondo me il grosso problema è il perenne stato di incertezza e indecisione, più che il fatto di trasformare una cosa in un'altra. Come al solito da noi si decidono cose che prima che vengano applicate ( a meno che non siano leggi ad personam ops) passano anni e ognuno da interpretazioni proprie e molto free. Vedi il caso privatisti

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