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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Le novità per gli esami in conservatorio da privatista


AlessandroAmico
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Il primo passo doveva essere quello di far nascere i fantomatici Licei Musicali. Invece si è pensato bene di creare prima il II Livello o simili.

Esiste una seria spaccatura tra le SMIM ed i Conservatori.

Esistono professori universitari, almeno già così si fanno chiamare alcuni colleghi nei conservatori, che insegnano ai ragazzini di 12 anni.

Se leviamo la fascia che va dai 10 ai 18 anni quanti studenti restano in conservatorio?

Poi mi chiedo quante cattedre di strumento dovrebbe avere un conservatorio per poter supplire alle richieste? Pensano di far fare lezioni collettive tipo metodo Yamaha? Chi si occuperà del I livello? Nasceranno i Licei musicali? Chi insegnerà in quet'ultimi?

La confusione regna sovrana.

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Lucio, tu che ci sei dentro, mi dici come può un conservatorio chiudere le porte ad una fonte (economica) come i privatisti?

 

A Medicina , Architettura o a Legge non è possibile fare esami da privatisti, perchè dovrebbe esserlo in un Conservatorio?

L'introito che ne deriva è oltretutto trascurabile rispetto al bilancio di un Conservatorio, inoltre chi vorrà un titolo accademico dovrà iscriversi quindi i mancati introiti saranno bilanciati.

Tu accetteresti di farti fare un 'anestesia da uno che si "laureato" da privatista? Certo l'istituzione non garantisce automaticamente la qualità, ma per quel che ho visto in 15 anni di lavoro in Conservatorio, i privatisti che godono di una preparzione seria e completa son davvero rari e provengono sempre dagli stessi insegnanti.

Poi non facciamo l'errore di misurare tutto sulla dimensione del chitarista solista virtuoso ed autoreferenziale. Che senso ha la formazione musicale di un arco senza la musica da camera e l'orchestra? Credi davvero che un privatista di violino possa superare facilmente superare l'audizione per entrare in un 'orchestra seria, senz avere questo tipo di esperienza che si può fare solamente in una scuola grande?

 

La riforma può essere definita "una fregatura" solo se ci si riferisce all'applicazione data alla legge 508 da alcuni Direttori di Conservatori , applicazione che definisco -senza mezzi termini- imbecille.

Non confondiamo però una legge, con la sua applicazione parziale e, nelle parti realizzate, ottusa e priva di idee.

 

Caro Frédéric,

da quello che ho potuto personalmente verificare i Conservatori non hanno niente a che vedere con le facoltà universitarie.

Come giustamente fai notare la qualità (specialmente oggi e specialmente in Italia) è slegata dall'istruzione e dal foglio di carta con il voto in centesimi o decimi; per quel che mi riguarda ho dato tutti gli esami da privatista e mi sento di poter tranquillamente (molto tranquillamente, lasciamelo dire) affermare che la mia preparazione e quella di molti colleghi che hanno scelto la stessa strada non ha niente da invidiare a quella di altri che hanno scelto di frequentare 10 anni da "interno".

A questo aggiungo che - almeno fino ad oggi - non ho avuto modo di ascoltare un solo parere (uno che sia uno) positivo da uno studente dei corsi Biennali o Triennali sulle dozzine di materie (corsi da 5 ore come quello descritto da Piero) affrontate in due anni con docenti che si improvvisano specialisti.

 

Il mio punto di vista è - ovviamente - limitato all'ambito chiarristico, quello che mi riguarda e che conosco ma mi sento di poter sostenere che il paragone con un violinista o un pianista (solo dal punto di vista del repertorio e dei programmi ministeriali obbligatori) sembra non reggere benissimo anche alla luce dell'esempio da orchestrale che hai fatto. Magari ci fosse l'obbligo di un concerto per chitarra e orchestra invece di quella inutile trascrizione dall'intavolatura per liuto o lo studio e l'approfondimento del repertorio originale dal 1920 in su (1 o 2 anni sarebbero un buon inizio) in modo da non limitare l'intero Novecento della chitarra all'Homenaje di Falla e non confondere il blues con la musica contemporanea.

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Se leviamo la fascia che va dai 10 ai 18 anni quanti studenti restano in conservatorio?

 

Aggiungo, Domenico: in quanti, a 18 anni, oggi, deciderebbero di mollare tutto il resto e dedicarsi allo studio della musica?

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Ciao Frédéric.

In teoria potrei essere d'accordo sul fatto che una istituzione non accetti privatisti (a parte che allora la cosa si dovrebbe estendere, sempre con gradualità, a tutte le scuole di ogni ordine e grado, cosa che in Italia non succede. E se ci sono eccezioni, credo che una scuola atipica come il conservatorio possa benissimo rientrarci). Poi c'è il fatto che i nuovi ordinamenti non sono ancora totalmente a regime, e che comunque mi sembrerebbe logico prevedere, come per gli allievi interni, un graduale (e chiaro per tutti anche nella tempistica) passaggio dal vecchio sistema al nuovo.

Mi sembra ingiusto chiedere ad un allievo che sia arrivato al livello di sesto anno, ad esempio, di iscriversi per forza in conservatorio (anzi, provare ad iscriversi perché c'è il numero chiuso) pena dover rinunciare al titolo.

 

C'è anche il problema, che mi sembra reale, di tanta gente che lavora preparando allievi e che, se non possono dare più esami da privatisti, dovrà ripensare drasticamente il proprio lavoro. Non credo che queste cose si possano fare in un attimo.

 

Su cosa succede o succederà con la riforma sono possibili ovviamente giudizi diversi; secondo me in Italia le cose stanno andando abbastanza male, e per quanto ho visto andando in giro fuori (ho parlato con colleghi in diversi paesi) anche dove le cose funzionano molto meglio che da noi il problema dell'artigianato è sentito. Quanto a noi...ho un allievo di triennio che mi confessa candidamente di non avere semplicemente il tempo per studiare lo strumento, dovendo frullare in continuazione da un corso all'altro, e non credo sia un caso isolato.

 

Come già qualcuno qui diceva (io sono fra questi), se si abolisse il valore legale del titolo di studio (e contasse, per trovare lavoro, solo dimostrare quel che si sa e si sa fare) tutte le scuole, conservatori compresi, diventerebbero più o meno appetibili in base alla preparazione che sanno dare, non per un pezzo di carta di ugual valore ovunque e comunque lo si sia preso.

 

Questo sì, rimetterebbe in gioco tutti, ma per un motivo secondo me condivisibile.

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.......tutto ciò è bellissimo.........

 

(frase che uso quando sento i guai arrivare "tipo tsumani")

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Lucio, tu che ci sei dentro, mi dici come può un conservatorio chiudere le porte ad una fonte (economica) come i privatisti?

 

A Medicina , Architettura o a Legge non è possibile fare esami da privatisti, perchè dovrebbe esserlo in un Conservatorio?

L'introito che ne deriva è oltretutto trascurabile rispetto al bilancio di un Conservatorio, inoltre chi vorrà un titolo accademico dovrà iscriversi quindi i mancati introiti saranno bilanciati.

Tu accetteresti di farti fare un 'anestesia da uno che si "laureato" da privatista? Certo l'istituzione non garantisce automaticamente la qualità, ma per quel che ho visto in 15 anni di lavoro in Conservatorio, i privatisti che godono di una preparazione seria e completa son davvero rari e provengono sempre dagli stessi insegnanti.

Poi non facciamo l'errore di misurare tutto sulla dimensione del chitarista solista virtuoso ed autoreferenziale. Che senso ha la formazione musicale di un arco senza la musica da camera e l'orchestra? Credi davvero che un privatista di violino possa superare facilmente superare l'audizione per entrare in un 'orchestra seria, senz avere questo tipo di esperienza che si può fare solamente in una scuola grande?

 

La riforma può essere definita "una fregatura" solo se ci si riferisce all'applicazione data alla legge 508 da alcuni Direttori di Conservatori , applicazione che definisco -senza mezzi termini- imbecille.

Non confondiamo però una legge, con la sua applicazione parziale e, nelle parti realizzate, ottusa e priva di idee.

 

Caro Frédéric,

da quello che ho potuto personalmente verificare i Conservatori non hanno niente a che vedere con le facoltà universitarie. .

Con la legge 508 del 1999 i Conservatori entrano far parte del comparto dell’Università ( MIUR). Che ci piaccia o no la 508 è una legge dello stato: per cambiare un legge ci vuole una nuova legge o un referendum (500mila firme...). Io ritengo che , vista lattenzione dei nostri politici verso la cultura e la musica, aspettarsi del nuovo a breve sia una follia: meglio cercare di far funzionare bene quello che c'è. La legge 508 è praticamente un contenitore vuoto: i contenuti tipo i corsi in 10 ore di una materia o la suddivisione della titolarità in 300 materiuzze sono opere dei Direttori, non di chi ha ideato la legge.

 

Come giustamente fai notare la qualità (specialmente oggi e specialmente in Italia) è slegata dall'istruzione e dal foglio di carta con il voto in centesimi o decimi; per quel che mi riguarda ho dato tutti gli esami da privatista e mi sento di poter tranquillamente (molto tranquillamente, lasciamelo dire) affermare che la mia preparazione e quella di molti colleghi che hanno scelto la stessa strada non ha niente da invidiare a quella di altri che hanno scelto di frequentare 10 anni da "interno"..

 

Anch’io ho dato tutti gli esami da privatista e , come te studiavo con un maestro che insegnava in Conservatorio. Perciò mi sono perso tutto ciò che una scuola che ha classi di musica da camera, orchestra, composizione può offrire. E la mia preparazione (lo dico con molta tranquillità pure io) era incompleta. L'ho poi completata a spese della mia famiglia. Senza contare ciò che ho perso in fatto di rapporti umani con giovani che come me avevano la stessa passione.

 

A questo aggiungo che - almeno fino ad oggi - non ho avuto modo di ascoltare un solo parere (uno che sia uno) positivo da uno studente dei corsi Biennali o Triennali sulle dozzine di materie (corsi da 5 ore come quello descritto da Piero) affrontate in due anni con docenti che si improvvisano specialisti.

I sondaggi si dovrebbero fare su campioni numericamente significativi e adeguatamente variegati. Se interroghiamo gli studenti dei conservatori sardi e gli studenti dei conservatori friulano ( io insegnavo fino ad due anni fa a Trieste) credo avremo risposte molte diverse.

Il mio punto di vista è - ovviamente - limitato all'ambito chiarristico, quello che mi riguarda e che conosco ma mi sento di poter sostenere che il paragone con un violinista o un pianista (solo dal punto di vista del repertorio e dei programmi ministeriali obbligatori) sembra non reggere benissimo anche alla luce dell'esempio da orchestrale che hai fatto. Magari ci fosse l'obbligo di un concerto per chitarra e orchestra invece di quella inutile trascrizione dall'intavolatura per liuto o lo studio e l'approfondimento del repertorio originale dal 1920 in su (1 o 2 anni sarebbero un buon inizio) in modo da non limitare l'intero Novecento della chitarra all'Homenaje di Falla e non confondere il blues con la musica contemporanea.

Il Concerto per chitarra e orchestra è obbligatorio in molti bienni: in alcuni conservatori una sola annualità in altri ( Torino) con due annualità e due esami.

L'interpretazione e l'utilizzo che si fa dei programmi ministeriali è responsabilità del Docente: non credo proprio che lo studio della chitarra nella classe di Gilardino ad Alessandria abbia avuto le caratteristiche che descrivi tu. E questo vale per molti colleghi. Oltretutto troppo spesso si dimentica che i programmi ministeriali del vecchio ordinamento sono solo delle prove di verifica di obbiettivi: non è scritto da nessuna parte che bisogna limitarsi a quel repertorio o a quell'impostazione culturale ( ormai superata) e non sta scritto da nessuna parte che quel repertorio sia un percorso formativo.

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Anch’io ho dato tutti gli esami da privatista e , come te studiavo con un maestro che insegnava in Conservatorio.

 

Non è stata questa la mia strada ma la situazione è simile.

 

Perciò mi sono perso tutto ciò che una scuola che ha classi di musica da camera, orchestra, composizione può offrire.

 

Io le ho frequentate durante l'ultimo anno: una perdita di tempo.

Ma parlo della mia, di esperienza.

 

E la mia preparazione (lo dico con molta tranquillità pure io) era incompleta.

 

La mia, paragonata agli 11 iscritti al corso, no.

 

L'ho poi completata a spese della mia famiglia.

 

A quell'età è difficile pensare ad uno studente autosufficiente.

 

Senza contare ciò che ho perso in fatto di rapporti umani con giovani che come me avevano la stessa passione.

 

Ecco, su questo non posso che darti ragione.

 

I sondaggi si dovrebbero fare su campioni numericamente significativi e adeguatamente variegati.

 

Sono d'accordo.

Nello stesso modo, converrai, usare 'rarità' per definire allievi privatisti preparati non è affatto preciso.

Anzi, guarda, da quello che ho constatato personalmente accade più spesso il contrario.

 

Se interroghiamo gli studenti dei conservatori sardi e gli studenti dei conservatori friulano ( io insegnavo fino ad due anni fa a Trieste) credo avremo risposte molte diverse.

 

Certo. Diverse e varie.

Anche casi dove docenti (peraltro presenti in commissione) che non conoscevano la musica presentata (Cagliari) dal candidato definivano quelle pagine "incomprensibili e insulse" ("Colloquio con Andrés Segovia", Angelo Gilardino). Evito per ovvie ragioni di fare il nome del candidato che conosco personalmente e come me altri partecipanti a questo Forum.

 

Il Concerto per chitarra e orchestra è obbligatorio in molti bienni: in alcuni conservatori una sola annualità in altri ( Torino) con due annualità e due esami.

 

Mi riferivo, ovviamente, al vecchio ordinamento.

Ma anche nel nuovo, questo accade sulla carta: come anche Piero ha testimoniato il tempo materiale di prendere la chitarra in mano e studiare la parte è ridotto all'osso. Che la colpa sia dei direttori o del presidente della repubblica ha poca importanza.

 

L'interpretazione e l'utilizzo che si fa dei programmi ministeriali è responsabilità del Docente: non credo proprio che lo studio della chitarra nella classe di Gilardino ad Alessandria abbia avuto le caratteristiche che descrivi tu. E questo vale per molti colleghi.

 

Io posso elencare una serie di casi dove, invece, a queste eccellenze che citi (e che non ho detto che non esistono) si contrappongono situazioni orribili dalle quali gli allievi non riescono a scappare e dove il docente fa il capo tribù, non l'insegnante.

L'Off-Topic incombe e non ho più voglia di polemizzare si questo argomento.

 

Oltretutto troppo spesso si dimentica che i programmi ministeriali del vecchio ordinamento sono solo delle prove di verifica di obbiettivi: non è scritto da nessuna parte che bisogna limitarsi a quel repertorio o a quell'impostazione culturale ( ormai superata) e non sta scritto da nessuna parte che quel repertorio sia un percorso formativo.

 

Verissimo.

Come era, a suo tempo, vero l'8 fisso se eri un allievo interno.

No?

 

La 508 è praticamente un contenitore vuoto: i contenuti tipo i corsi in 10 ore di una materia o la suddivisione in 300 materiuzze della titolarità sono opere dei Direttori, non di chi ha ideato la legge.

 

Siamo punto e a capo, allora. Detto questo, possiamo davvero pensare che questi corsi formino dei musicisti o siano solo l'ennesimo gioco politico-istituzionale allo scopo di cercare di trasformare un sistema vecchio e obsoleto in qualcosa di nuovo e dinamico?

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SAlve,

sono Alessandro Amico vivo, suono e lavoro a Caltanissetta.

sto preparando 2 allievi che dovrebbero presntarsi per sostenere l'esame di Diploma di Chitarra

nella sessione estiva 2010..... ma...

mi hanno detto che, a casusa dei nuovi regolamenti ministeriali, non potranno essere accettate domande da privatisti.

qualcuno ptrebbe darmi maggiori ragguagli?

Grazie

 

Alessandro

 

Ho girato la domanda ad un sindacalista UNAMS e questa è stata la sua risposta:

 

"La regola, a questo punto in cui ci troviamo con le declaratorie in

funzione, è che fino alla fine dell'attuale anno accademico si accettano i

privatisti.

Le declaratorie sono entrate in vigore definitivamente tra luglio e

settembre 2009 (DM 90 e DN 124).

In questo anno accademico le Istituzioni devono preparare prima del NUOVO

A.A. il proprio REGOLAMENTO DIDATTICO a seguito del quale i vecchi trienni

verranno riformati e diverranno ORDINAMENTALI.

Diventando ordinamentali i trienni il vecchio ordinamento va definitivamente

FUORI ORDINAMENTO, ovvero non esiste più.

 

Anzi esiste solo per gli studenti già iscritti che facciano richiesta di

proseguire col vecchio sistema.

 

Per tutti gli altri non esiste più.

Non esiste più per chi si iscrive per la prima volta al Conservatorio potrà

farlo solo al triennio o ai corsi do base.

Non esiste più per i privatisti.

 

Tutto questo dal 2 novembre prossimo."

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Sempre in risposta alle molte domande che tutti ci stiamo ponendo sul presente e sul futuro dei Conservatori-Università italiane, può essere interessante notare le graduatorie di supplenza che alcuni Conservatori hanno compilato di recente in maniera autonoma con una commissione interna.

 

Mi chiedo e lo chiedo soprattutto ai professori di Conservatorio qui brillantemente rappresentati se l'autonomia sia sempre un valore (in cui credo personalmente) o se non rischi, in particolare in Italia, di scivolare verso il personalismo. E' normale secondo voi che le stesse persone vengano valutate in modo notevolmente diverso da Conservatorio a Conservatorio? E' una curiosità che penso possa interessare tutti, soprattutto i giovani. Allego tre recenti graduatorie di supplenza di tre Conservatori italiani.

 

Cordialmente

GRADUATORIA CHITARRA CAGLIARI 2010.pdf

GRADUATORIA CHITARRA FERMO 2010.pdf

GRADUATORIA CHITARRA PESCARA 2010.pdf

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SAlve,

sono Alessandro Amico vivo, suono e lavoro a Caltanissetta.

sto preparando 2 allievi che dovrebbero presntarsi per sostenere l'esame di Diploma di Chitarra

nella sessione estiva 2010..... ma...

mi hanno detto che, a casusa dei nuovi regolamenti ministeriali, non potranno essere accettate domande da privatisti.

qualcuno ptrebbe darmi maggiori ragguagli?

Grazie

 

Alessandro

 

Ho girato la domanda ad un sindacalista UNAMS e questa è stata la sua risposta:

 

"La regola, a questo punto in cui ci troviamo con le declaratorie in

funzione, è che fino alla fine dell'attuale anno accademico si accettano i

privatisti.

Le declaratorie sono entrate in vigore definitivamente tra luglio e

settembre 2009 (DM 90 e DN 124).

In questo anno accademico le Istituzioni devono preparare prima del NUOVO

A.A. il proprio REGOLAMENTO DIDATTICO a seguito del quale i vecchi trienni

verranno riformati e diverranno ORDINAMENTALI.

Diventando ordinamentali i trienni il vecchio ordinamento va definitivamente

FUORI ORDINAMENTO, ovvero non esiste più.

 

Anzi esiste solo per gli studenti già iscritti che facciano richiesta di

proseguire col vecchio sistema.

 

Per tutti gli altri non esiste più.

Non esiste più per chi si iscrive per la prima volta al Conservatorio potrà

farlo solo al triennio o ai corsi do base.

Non esiste più per i privatisti.

 

Tutto questo dal 2 novembre prossimo."

 

Non sono un legale - tanto meno un costituzionalista - ma mi domando fino a quale punto tale norma sia compatibile con il dettato costituzionale, che riconosce la scuola privata. Fino al compimento della scuola media superiore, i candidati privatisti di qualunque ordine di scuola - quindi anche quelli del futuro liceo musicale - non possono non essere ammessi: lo impone la costituzione. Non esistono i privatisti nelle università (esistono però le università private che rilasciano diplomi di laurea con pieno valore legale), ma nessuna di queste istituzioni svolge funzioni di scuola media. Se il conservatorio accetta allievi che non frequentano ancora il livello universitario, cioè se in pratica svolge funzioni di supplenza del liceo musicale (che ancora non esiste), non può rifiutarsi di esaminare candidati privatisti nelle sessioni di esame corrispondenti a quelle di un liceo musicale: ciò sarebbe anticostituzionale e, nelle mani di una buona avvocatura, il rifiuto potrebbe essere smantellato. Se il conservatorio non vuole accettare privatisti, perché è un'istituzione universitaria, allora non deve accettare allievi che non abbiano conseguito la maturità liceale; se li accetta, non può rifiutarsi di ammettere, nelle sessione d'esame fino alla soglia dell'università, i candidati privatisti. Il conservatorio non può essere liceo quando gli fa comodo (riempire le classi altrimenti in rischio di spopolamento: non mi riferisco alla chitarra), e smettere di esserlo quando l'esserlo diventa un carico di lavoro (esaminare i privatisti).

 

dralig

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