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Non amo le citazioni ma dopo alcune recenti letture credo sia d'obbligo ricordare che Ferenc Farkas sosteneva che "[...]for composing, knowing one's craft is as important as inspiration[...]."

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La prima cellula di una composizione nasce dall'ispirazione tutto il resto si sviluppa dalla tecnica compositiva o "mestiere". Poi, tra le tante possibilità che si presentano, si sceglie la migliore strada da seguire. Probabilmente nella scelta tra le possibili soluzioni entra anche un minimo d'ispirazione?

 

PS La citazione è importante se serve ad esprimere al meglio il proprio pensiero.

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La prima cellula di una composizione nasce dall'ispirazione tutto il resto si sviluppa dalla tecnica compositiva o "mestiere". Poi, tra le tante possibilità che si presentano, si sceglie la migliore strada da seguire. Probabilmente nella scelta tra le possibili soluzioni entra anche un minimo d'ispirazione?

 

PS La citazione è importante se serve ad esprimere al meglio il proprio pensiero.

 

Quella che poeticamente si può definire - e non c'è nulla di male in ciò, nonostante le reprimende dei maestri dell'avanguardia postweberniana - "ispirazione" in realtà non è altro che un'idea. Al compositore viene in mente qualcosa: una cellula molto piccola, in genere - un ritmo, una successione di note singole, una concatenazione di pochi accordi - a volte, anche solo due accordi.

 

Da lì in poi, si passa a una fase di stesura dell'appunto-idea, e già in questa fase si manifesta il possesso - o meno - del "mestiere" da parte del compositore. Da lì in poi, si tratta di costruire. La costruzione può essere ampia o piccola, ma è sempre e comunque una questione di idee e di mestiere. Le idee sono indispensabili, ma da sole non bastano; il mestiere senza idee dà luogo a costruzioni anonime, la cui povertà diviene proporzionale alle dimensioni e alla quantità di mezzi impiegati. La mano dell'architetto si rivela tanto nella progettazione di un palazzo che in quella di un pollaio. Alcuni costruttori con poco mestiere e con buone idee possono mettere in piedi una costruzione decente e magari anche bella, ma non ampia: parecchi chitarristi-compositori ingegnosi hanno scritto brani di un certo pregio, pur mancando di mestiere compositivo, ma ovviamente si sono fermati al pezzo breve, e meno male che sono stati saggi e prudenti. Altri, invece - la stragrande maggioranza, per la verità - cascano dopo aver speso la prima idea, anche nei pezzi brevi: la mancanza di mestiere è comunque evidente.

 

Io credo che sia difficile mettere d'accordo opinioni e giudizi disparati sulla validità o meno di un brano di musica - e non credo che sia utile tentare di farlo. Quello che sì invece è evidente a chiunque sappia che cos'è la composizione musicale è - nella pagina scritta - la presenza o l'assenza della mano di un compositore. Se c'è, o se manca, è evidenza lampante. E i compositori fasulli dovrebbero rendersene conto e smetterla: la composizione è diversa dal poker, è una cosa seria.

 

dralig

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L'ispirazione è forse la sublimazione del mestiere. Tuttavia non è detto che un compositore dotato di ottimo mestiere sia sempre altrettanto ispirato. Certamente nella musica scritta, la latitanza del primo determina in larga misura il fallimento della composizione, ma è altrettanto vero che l'assenza della seconda produce musica che non va oltre la scrittura. Mettere insieme le due cose dovrebbe essere l'intento di ogni compositore, in buona sostanza lavorare l'ispirazione grazie al mestiere.

 

Quanto all'ampiezza delle composizioni, mi sembra che nei casi migliori, anche attraverso la stesura di un pezzo breve, o brevissimo, sia possibile determinare le capacità dello scrivere...ma indubbiamente è tecnicamente impossibile lavorare un'opera di una certa dimensione mettendo insieme solo una serie di idee.

 

Rimsky-Korsakov riscriveva e riorchestrava i lavori di Mussorsky, che avendo meno mestiere del primo elaborava le sue idee in una modalità di scrittura apparentemente lacunosa. Tuttavia, il suo è un caso esemplare di compositore in grado di maneggiare in maniera efficace le non esaustive competenze di cui disponeva. Il primo, con tutto il suo mestiere, non l'aveva capito.

 

In ogni caso, più ci si immerge nel cosmo della composizione, più si diventa individualisti, solitari, refrattari alle convenzioni sociali. Ciò che appare insulso, banale, privo di senso aumenta in maniera esponenziale. Questo è il conto presentato, poche balle.

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Sto rileggendo in questi giorni la "Poetica della musica" di I. Strawinsky. Proprio ieri leggevo il cap. III La composizione musicale in cui sono presenti tanti spunti di riflessione riguardo la questione ispirazione, arte, artista, Spirito o spirito.

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