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Analisi "Sonata del Guadalquivir"


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"Qualunque nota può succedere a qualunque nota, qualunque nota può suonare simultaneamente a una o più note, qualunque gruppo di note può essere seguito da qualunque altro gruppo di note, così come qualunque grado di tensione e sfumatura può verificarsi sotto qualunque tipo di sollecitazione e arco di tempo.

Le sequenze migliori dipenderanno dalle condizioni formali e contestuali che prevalgono, oltre che dall'abilità e dall'"anima" del compositore"....

 

questo è l'inizio del capitolo I_Gli intervalli di Vincent Persichetti, Armonia del ventesimo secolo e dove al capitolo II_Le risorse delle scale, trovi una interessante spiegazione anche dei modi ma soprattutto applicata nelle opere dei compositori, con un elenco di composizioni che puoi ascoltare-consultare e.. questo per ogni capitolo-argomento trattato.

E' un testo davvero interessante se vuoi curiosare nell'utilizzo delle tecniche compositive moderne ma che derivano appunto dalla "tradizione" e di cosa ne hanno fatto i vari autori.

 

m

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Per carità, Dusan è stato, ed è per me un esempio di come un chitarrista-compositore deve essere. Negli anni ottanta, dal Fronimo (unico mezzo che avevo del mondo chitarristico),oltre a conoscere (leggere)Ruggero Chiesa,e Angelo Gilardino,persone che ne ho già dato informazioni,conobbi Dusan (dal Fronimo),che si affacciava al mondo chitarristico-compositivo.

Era (ed è)per me un esempio ,Lui dopo aver vinto il Ginevra, si accostò al mondo della composizione,ed io ho cercato in tutti i modi di fare la stessa cosa(ma motivi,che non sto qui a dire,non me lo hanno consentito). Quando poi a Fiuggi lo conosciuto è stato per me la cosa più bella che mi è capitato,dopo aver incontrato Angelo Gilardino.

Quindi, James Beneteau, per me è un esempio il libro di Dusan che sto lentamente studiando,ed è solo mia la confusione che mi sto creando. Molto probabilmente,come dice Marcello (che ringrazio infinitamente dei suoi esempi,e che sto studiando),Angelo ha una sua idea di composizione ,che trascende dal semplice ragionamento Eolio, Misolidio ecc… Questo lo capisco,e secondo me il difetto principale , è che ho troppa fretta nelle conclusioni(ho paura ,di ritardare lo studio),perché,poi inizia la scuola e ho poco tempo per farlo dopo.

James Beneteau, io ti ringrazio tantissimo e apprezzo moltissimo i tuoi interventi ,li sto studiando . Grazie ,James Beneteau.

Raffaele Iervolino

 

I would never question whether or not Dusan Bogdanovic is a great guitarist or composer (or that charming combination of both). I meant that, like any excellent book, his book on counterpoint is focused. In any case, I've sent you a private message so we can stay on topic here. I should note that my tone is never too serious, and I apologize if you have taken any offence.

 

Google:

Non avrei mai questione se Dusan Bogdanovic è un grande chitarrista e compositore (o quella affascinante combinazione di entrambi). Volevo dire che, come ogni libro eccellente, il suo libro sul contrappunto è bene concentrato . In ogni caso, ti ho mandato un messaggio privato in modo da poter rimanere in tema qui. Vorrei sottolineare che il mio tono non è mai troppo serio e mi scuso se avete preso alcuna offesa.

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Ora chiedo ho la strada o ho perso di nuovo la via? So che è molto lunga e tortuosa e me la complico sempre,ma devo capire,assolutamente,non voglio comporre modale senza sapere,vi prego ditemi qualcosa.

Raffaele Iervolino

 

La via non è per niente tortuosa, e se può essere lunga, ciò dipende solo dagli obiettivi che ti proponi, caro Raffaele. Bogdanovic - che tu giustamente ammiri - scrive che la musica (come qualunque altra forma d'arte) si apprezza valutando principalmente il suo grado di elaborazione. E' impensabile - dopo quello che è stato fatto con i vari sistemi compositivi nel corso dei secoli - scrivere oggi, nell'ambito della musica d'arte, opere prive di elaborazione formale: sarebbe come immaginare che possa esistere - che so - un Umberto Eco o un Michael Cunningham come scrittore "spontaneo", che lavora sotto la spinta di fattori chiamati "ispirazione" o similari. Altrettanto, è impensabile esercitare la critica musicale prescindendo da una capacità analitica dell'opera - cioè basandosi soltanto sulle impressioni d'ascolto.

 

Ciò premesso, ti suggerisco - nella tua ricerca analitica sulla composizione che stai leggendo - di immaginare che l'autore abbia elaborato un suo stile modale in cui un cambio di modo avviene non con il cambio di "tonica" (termine da virgolettare), ma con lo spostamento di una o più note all'interno della stessa scala modale, per cui, alla tonica "do" (supponiamo) succedono gli intervalli propri della scala modale che incomincia con re, o con mi, o con fa. Chiamare questi modi con i nomi che avrebbero se si verificasse il cambio di tonica è giusto o è una forzatura?

 

Se tu preferisci adottare un metodo di analisi riduzionistica, per cui il modo eolico governa l'intera composizione perché non trovi mutamenti di modo, dovrai considerare i cambi armonici come delle eccezioni all'interno dello stesso modo. E' un metodo rispettabile. Se invece, al sopraggiungere di un cambio armonico, ricavi lo schema degli intervalli della nuova scala, potrai riconoscere il nuovo modo, anche se non incomincia dalla tonica propria di quel modo. Questo è un metodo di analisi più sottile. Ti prende un po' di lavoro in più, ma ti offre la possibilità di spendere una nomenclatura modale più articolata: nella sua analisi della sezione centrale di uno degli Studi di virtuosità e di trascendenza, Guido Santorsola, uno dei più dotti tra i compositori che ho avuto modo di conoscere, giunse alla conclusione che era costruita nel modo ipomisolidio - del quale però non mostrava la tonica.

 

Spero di averti aiutato come ti aspettavi che qualcuno facesse. Se così non fosse, prendi in considerazione l'ipotesi che il compositore non sia un buon analista della sua musica, ma accetta il suo impegno nel provarci; ha fatto quel che poteva, e si congeda da te con le parole di Mimì: "Altro di me non vi saprei narrare"...

 

dralig

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M° ho capito ,le cose che mi dici, è solo che io per capire, mi arrovello in tanti modi,anche rasentando l'ingenuita più totale,ma non perchè voglia farlo,mi viene cosi che devo fare.Apprezzo tantissimo le tante risposte che ho ,su questo sia pur mio personale argomento.E' da queste risposte che riparto ogni volta e su queste stò ragionando,cercando di allontanarmi dalle mie ipotesi a volte fantastiche e fantasiose al massimo.

 

Il mio dilemma principale è: qual'è la differenza di comporre in -modo tonale- e in -modo modale- con il file che allego, spero di esprimermi al meglio.

Da tutte le rispote che ho avuto, ho capito che se parto dal Do al Do(do-re-mi-fa-sol-la-si-do), ho la scala di Do Maggiore,che si chiama Modo Ionico(e io questo non lo sapevo);se da questo Do-DO, prendo la sua sesta nota il La , e continuo la-si-do-re-mi-fa-sol-la,ottengo il La m naturale,che si chiama Modo Eolico(e anche questo non sapevo),cosi proseguendo, con le altre note(come ho visto dal Racioppi e da Dusan) ,si ottengono tanti altri modi(per me fin ora sconosciuti).

Il dilemma era ,che io pensavo che scrivere in modo Tonale, fosse differente da scrivere in modo Modale,e le regole fossero totalmente diverse.

Invece credo che le regole sono e stesse, solo che si usano più modi.

7-1-2012 analisi-ioGuadalquivir.pdf

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Grazie a jamesbeneteau,a Marcello e al mio M° Gilardino.

Per le vostre gentili risposte.Ho impostato la questione, proprio come ho fatto con lo studio della chitarra,all'inizio non capivo, poi incontrando Angelo Gilardino,ho sperimentato (andando anche a finire in strate lontanissime)e ho trovato (anche se in alcuni anni),la strada giusta per essere chitarrista. Questo lo devo soprattutto a Angelo,perchè ho sempre creduto in Lui,e Lui sa il mio percorso,grazie M° ,grazie davvero.

 

Quando dico che la composizione modale affronta solo gli altri modi,mentre la tonale ne affrontava solo due (in generale)dei greci,non voglio dire assolutamente che il comporre è la stessa cosa.

Ho trovato nella Sonata Guadalquivir, ma anche nella Sonata n1 e 2 di A.Gilardino (e di Dusan)e negli studi ecc...forme di elaborazione che non ho trovato,nella musica che ho studiato precedentemente. Quindi volevo capire, la forma della modalità attraverso di esse. Le domande me le sono poste proprio come ho fatto con lo studio del chitarrista-concertista,anche ad andare in forme semplicistiche(nelle mie risposte). Io ho capito come affrontare il mio studio sulla composizione modale (o contemporanea),credo prorpio di si,anzi ne sono sicuro.Devo però studiare la elaborazione nel massimo del suo aspetto,ed è ciò che mi accingo a fare.

Voglio ringraziare ,tantissimo anche chi mi ospita nel forum e che mi da la possibilità di esprimermi e mettere in chiaro i miei dubbi.

Grazie M° ,grazie a tutti

Raffaele Iervolino

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  • 2 settimane dopo...

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La mia ricerca è continua e costante. Lo studio mi si è sempre più chiaro,chiedo scusa , per le mie brutte figure,nelle analisi sin ora apportate alla Sonata Guadalquivir.

Il 1° tema è in modo eolico, non perché come immaginavo, apparteneva alla scala minore naturale(tenendo conto della sola mia conoscenza del sistema tonale,anche se poi lo è effettivamente),ma è eolico perché gli intervalli lo permettono, ed è nata così la sequenza dai "modi" antichi. E’ eolico, perché è sostenuto dal LA (tonica) e dal Mi ,suo V grado che lo prepara e sostiene. E non contiene nelle sue armonizzazioni il sol diesis che la tonalità richiederebbe se lo vorrebbe nella sua costruzione di scala armonica e conseguenti accordi derivati dai suoi gradi(che poi ho scoperto che la scala armonica è un altro modo, è un’altra cosa che non sapevo). Il modo Eolico qui esposto , contiene armonizzazioni espressamente prese dai gradi (e conseguenti toni e semitoni)del modo proprio Eolico(senza nessuna alterazione). Il 2° tema non è un ionico(o maggiore,termine usato nella tonalità) solo perché ha due diesis e che potrebbe far pensare al Re Maggiore (pensando alla tonalità,e non alla modalità),questo 2° tema non è altro che un'altro "modo" che contiene le due stesse alterazioni(della tonalità di Re del sistema tonale) e cioè,è, il Modo Misolidio, che viene espresso,non dalla sua diciamo cosi tonica iniziale e conosciuta per antonomasia (o conosciuta da me dai libri)della nota Sol a Sol,ma bensì è un modo misolidio, che parte dalla nota LA al LA,infatti costruendo il modo misolidio dal LA al LA,con toni e semitoni suoi caratteristici, troviamo i due diesis del 2 tema. Lo si evince anche dal fatto che il 2° tema inizia dall’armonizzazione del Mi , V grado (grado forte del misolidio)di La,e soprattutto, si sente che prepara la frase e la conclude nel suo I° grado,appunto il La, che è poi la base del pezzo,e tutto gira intorno a se. Gli altri temi e frasi si basano su tutto ciò(cambiando in altri vari modi ,con lo stesso ragionamento).

Da quello che ho capito , il sistema modale, aumenta il campo armonico ,dove armonizzare i gradi ,diventa ancora più ricco di idee e melodie da costruire su di esso. Se nel sistema tonale esempio il modo maggiore Do a Do,ha come fondamenti il I-V-I e cioè Do- Sol- Do con gli altri "modi" ,partendo sempre dal DO al Do, e a secondo dei vari modi, i gradi importanti diventano anche altri e non solo il V che è stato la base del sistema tonale.

Beh la musica aumenta la conoscenza di vita di un piccolo aspirante musicista che sono io.

Raffaele iervolino

 

p.s. M° è cosi?!?

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Ciao Raffaele,

ma per analizzare i brani come hai fatto tu per la Sonata Guadalquivir, esistono libri che ti aiutano capire o è comunque necessario studiare composizione. Grazie.

Giuseppe

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Ciao Raffaele,

ma per analizzare i brani come hai fatto tu per la Sonata Guadalquivir, esistono libri che ti aiutano capire o è comunque necessario studiare composizione. Grazie.

Giuseppe

 

Lo studiare composizione è fondamentale,ed è quello ho fatto in passato e che sto facendo.

Nelle mie domande cerco le mie personali soluzioni,a quello che sto studiando. Poi se è sbagliato fare domande, allora chiedo scusa e non scrivero più.

R.i.

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Lo studiare composizione è fondamentale,ed è quello ho fatto in passato e che sto facendo.

Nelle mie domande cerco le mie personali soluzioni,a quello che sto studiando. Poi se è sbagliato fare domande, allora chiedo scusa e non scrivero più.

R.i.

 

La tua ultima lettura dei modi è perspicua.

Non siamo nei banchi della scuola media, alle prese con un problema di aritmetica che ha una sola soluzione giusta - e tutte le altre sono sbagliate.

Hai individuato un modo misolidio che alla prima lettura non avevi osservato. Hai capito che il cambio di modo non avviene come nel sistema tonale (tramite cadenza o altri procedimenti). Un mese fa, non sapevi niente di tutto questo. Ti pare poco?

Quanto al cercare soluzioni personali, sappi che il giorno in cui smetterai di farlo sarai - artisticamente - una buon'anima.

 

ag

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Lo studiare composizione è fondamentale,ed è quello ho fatto in passato e che sto facendo.

Nelle mie domande cerco le mie personali soluzioni,a quello che sto studiando. Poi se è sbagliato fare domande, allora chiedo scusa e non scrivero più.

R.i.

 

La tua ultima lettura dei modi è perspicua.

Non siamo nei banchi della scuola media, alle prese con un problema di aritmetica che ha una sola soluzione giusta - e tutte le altre sono sbagliate.

Hai individuato un modo misolidio che alla prima lettura non avevi osservato. Hai capito che il cambio di modo non avviene come nel sistema tonale (tramite cadenza o altri procedimenti). Un mese fa, non sapevi niente di tutto questo. Ti pare poco?

Quanto al cercare soluzioni personali, sappi che il giorno in cui smetterai di farlo sarai - artisticamente - una buon'anima.

 

ag

 

Oh mamma mia, allora quello che sto studiando di composizione,mi sta servendo a qualcosa. Grazie. Grazie. Grazie M° ,non smetterò mai di studiare la composizione.

Mio padre ,mi imparò a impastare e infornare (da piccolo)il pane nel forno che avevamo a casa col legno della nostra terra lavorata a mano, e mi ricordo il pane, che saliva di cottura. Ma quello che ricordo di più è tutto quell’incalcolabile sensazione di estasi di profumi,emanati da un leggerissimo fumarello, che portava con se la cottura costante e perfetta del pane,e tutto d’un colpo,come d’incanto, mi cancellava, la fatica trascorsa a impastare nelle ore notturne. La mia fatica oggi è lo studio compositivo e il profumo del sapore ,sono le soluzioni che pian piano sto avvicinandomi a trovare. Io ho voglia di studiare e continuare a farlo. M° Angelo , grazie delle risposte,senza di te non sentirei più il profumo del pane appena cotto.

Raffaele i.

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