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'Metabolizzazione' della pratica


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Vi siete mai chiesti perche' un passaggio, un brano o uno studio impegnativo sembra venir meglio, nel suo aspetto "meccanico", se non lo si suona per un po', dopo averlo studiato nei dettagli e per un periodo di tempo adeguato?

Questo puo succedere anche se non tocchi la chitarra per un o due giorno.

Quasi tutti coloro ai quali ho posto la domanda sembrano d'accordo nel dire che questo effettivamente succede.

Ho sempre pensato che fosse una specie di "bias" psicologico legato all'aspettativa che si ha nel suonare un passaggio difficile che non si studia da uno o due giorni (ovvero, sembra esca meglio, invece eri tu che ti aspettavi uscisse peggio), ma mi chiedo se invede non sia una vera e propria "metabolizzazione" della pratica?

Beninteso , se i giorni sono piu' di un paio o se la difficolta' tecnica non e' stata studiata bene gli effetti negativi si vedono...

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guarda in effetti è vero.

è però praticabile tutti i giorni.

con ilmio maestro abbiamo fatto parte di un video di un famoso artista che era intitolato appunto "guardalo come se lo vedessi per la prima volta" (in inglese)

è un pò il mio modo di studiare (naturlamente appreso da lui) che porta appunto a far sì che la massima freschezza nell'approccio si riveli ogni santa volta che ti metti a studiare qualcosa anche se sono 2 anni che lo suoni.

 

E' un pò come quando vedi una persona tutti i giorni (tua madre, tuo fratello, la tua ragazza ecc.) e non ti accorgi di come sia bello/a o di quanto sia dimagrito o di quanto stia invecchiando., e poi non vedendolo per un pò ti trovi a dire quelle frasi "idiote" tipo "...ma che capelli lunghi che hai! " ecc.

 

ecco , la freschezza , l'osservazione.

 

il discorso è sicuramente più lungo, ma per grandi linee secondo me è questo.

 

Ciao

Gio

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Vi siete mai chiesti perche' un passaggio, un brano o uno studio impegnativo sembra venir meglio, nel suo aspetto "meccanico", se non lo si suona per un po', dopo averlo studiato nei dettagli e per un periodo di tempo adeguato?

 

Si, è accaduto ma ho constatato che si tratta di una vera e propria illusione.

Quello che accade, in realtà, è che la richiesta di performance (mentale, interpretativa o meramente meccanica), dopo uno/due giorni di mancanza di esercizio, è inferiore.

 

La pratica metodica, oltre che al miglioramento esecutivo (dato per scontato un decente metodo di studio e piano di lavoro), causa anche una richiesta (conscia o meno) sempre maggiore. Quando la pratica viene a mancare questa richiesta cala in modo considerevole e l'esecuzione ci sembra migliorata ma in realtà è peggiorata o - nel migliore dei casi - uguale a prima.

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Si, è accaduto ma ho constatato che si tratta di una vera e propria illusione.

Quello che accade, in realtà, è che la richiesta di performance (mentale, interpretativa o meramente meccanica), dopo uno/due giorni di mancanza di esercizio, è inferiore.

La pratica metodica, oltre che al miglioramento esecutivo (dato per scontato un decente metodo di studio e piano di lavoro), causa anche una richiesta (conscia o meno) sempre maggiore. Quando la pratica viene a mancare questa richiesta cala in modo considerevole e l'esecuzione ci sembra migliorata ma in realtà è peggiorata o - nel migliore dei casi - uguale a prima.

 

Infatti, quello che ho chiamato "bias" psicologico. Infatti noto che questa sensazione non dura mai piu' di qualche esecuzione del passaggio, brano o studio in questione.

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Molto interessante davvero. Si tratta dunque du ina pure illusione. Il fenomeno(!) capita anche a me molto spesso..(si lo so che studio poco vi prego nn martellatemi :)..)

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Ospite Matteo Pesle

Interessante. Anch'io ero sempre convinto di un bias psicologico (mi piavce quest'espressione).

In realtà ho letto recentemente che dopo la pratica, il cervello ha bisogno di circa sei ore proprio per rielaborare e 'metabolizzare' la lezione, soprattutto nell'apprendimento meccanico e muscolare. Meglio ancora se ci si dorme sopra, o comunque se si tiene il cervello 'a riposo', senza cercare di apprendere altre cose complesse.

Quindi un fondo di verità può anche esserci......

 

Matteo

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Si, è accaduto ma ho constatato che si tratta di una vera e propria illusione.

Quello che accade, in realtà, è che la richiesta di performance (mentale, interpretativa o meramente meccanica), dopo uno/due giorni di mancanza di esercizio, è inferiore.

 

La pratica metodica, oltre che al miglioramento esecutivo (dato per scontato un decente metodo di studio e piano di lavoro), causa anche una richiesta (conscia o meno) sempre maggiore. Quando la pratica viene a mancare questa richiesta cala in modo considerevole e l'esecuzione ci sembra migliorata ma in realtà è peggiorata o - nel migliore dei casi - uguale a prima.

 

Credo che esista anche un' altra spiegazione:(almeno per quel che mi riguarda): come per uno sportivo un lungo allenamento porta benefici non immediati e talvolta sembra solo stancare: avete presente i calciatori dopo la preparazione atletica pre campionato? hanno gambe pesanti ed entrano in forma dopo un po'...(Moggi permettendo).

Ecco, credo che passare del tempo su punti ostici dia i suoi frutti dopo un poco, da qui l' impressione che sia stato il riposo a portare un beneficio...

Il tutto da sommare alla mente piu' fresca... Comunque ha ragione Cristiano: Paganini diceva: " se sto fermo un giorno, me ne accorgo io; se tre, il pubblico."

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Interessante. Anch'io ero sempre convinto di un bias psicologico (mi piavce quest'espressione).

In realtà ho letto recentemente che dopo la pratica, il cervello ha bisogno di circa sei ore proprio per rielaborare e 'metabolizzare' la lezione, soprattutto nell'apprendimento meccanico e muscolare. Meglio ancora se ci si dorme sopra, o comunque se si tiene il cervello 'a riposo', senza cercare di apprendere altre cose complesse.

Quindi un fondo di verità può anche esserci......

 

Matteo

 

Il riposo dopo il lavoro o gli intervalli (che suggerisco sempre ai miei allievi) durante lo studio hanno importanza pari al lavoro stesso.

Ma qui si parla di interrompere lo studio per uno o due giorni e la cosa non è positiva per il miglioramento.

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Vi siete mai chiesti perche' un passaggio, un brano o uno studio impegnativo sembra venir meglio, nel suo aspetto "meccanico", se non lo si suona per un po', dopo averlo studiato nei dettagli e per un periodo di tempo adeguato?

Questo puo succedere anche se non tocchi la chitarra per un o due giorno.

Quasi tutti coloro ai quali ho posto la domanda sembrano d'accordo nel dire che questo effettivamente succede.

Ho sempre pensato che fosse una specie di "bias" psicologico legato all'aspettativa che si ha nel suonare un passaggio difficile che non si studia da uno o due giorni (ovvero, sembra esca meglio, invece eri tu che ti aspettavi uscisse peggio), ma mi chiedo se invede non sia una vera e propria "metabolizzazione" della pratica?

Beninteso , se i giorni sono piu' di un paio o se la difficolta' tecnica non e' stata studiata bene gli effetti negativi si vedono...

 

Purtroppo a me non capita.

Piuttosto, è musicalmente che sento migliorare un brano se lo lascio qualche giorno a riposo, specialmente se dopo un periodo di studio molto, molto intenso. E' come se tutte le parti che mi hanno fatto sudare in diverse settimane di studio, durante questa pausa andassero ad occupare la loro giusta collocazione.

Meccanicamente, invece, se un passaggio non mi viene, non viene finché non lo risolvo.

Potrebbe invece capitare che il lavoro svolto durante la pausa che ci siamo presi dallo studio di quel passaggio complesso, ci abbia dato degli input tecnici a risolvere anche quelle difficoltà: ma questa è un'altra cosa.

Ciao.

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Ospite Matteo Pesle

Sì, sì, sono d'accordo, Cristiano. Non volevo dire di studiare un giorno sì e due no...... ci mancherebbe. :lol:

Volevo puntualizzare, come hai detto tu, che comunque far riposare la mente ogni tanto è molto importante. E che in parte la sensazione di suonare meglio un pezzo studiato uno o due giorni prima può venire dal fatto che il cervello ha inconsciamente rielaborato ed appreso la lezione.

 

Matteo

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