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Manuale di Storia della Chitarra Vol.2 - Gianni Nuti


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Ebbene il riferimento al Conservatorio di Santa Cecilia è stato da me voluto in funzione del fatto che Luigi è un "epigono" di quella scuola chitarristica "dimenticata" dal libro in questione.

 

 

Il fatto è che il Manuale prende in esame la letteratura chitarristica del Novecento, non le "scuole chitarristiche". Dove sarebbe la "dimenticanza"?

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il libro di storia delle scuole superiori si dimenticò completamente nel trattare del secondo dopoguerra, di tutti gli anni che vanno dal '55, fino all'elezione di Gorbaciov... ma io non l'ho mai ritenuto di parte: quando ne ho sentito l'esigenza, stimolato da una curiosità legittima e collettiva, ho acceso google e cercato, in maniera più o meno approfondita, secondo il mio interesse, ciò che sul libro mancava.

Adesso che studio matematica compro più libri su un solo argomento per verificare ciò che dice uno e ciò che omette l'altro, ma al solo fine di allargare la mia visione dell'argomento, non per questo lo ritengo frutto di un complotto. Or bene ognuno parla di ciò che preferisce, come preferisce, in tutto ciò il motivo di gridare allo scandalo?!

 

mistake-lontano da tutto e da tutti-

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D'accordo

 

Anche sul fatto che Fauré si scrive con l'accento giusto?

 

Questo è il mio secondo avvertimento... post come questi sono sgradevoli e inutili alla discussione quindi o la finiamo di fare i correttori automatici o opererò come mi è stato indicato.

Ciauz

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Ospite gasgas

Le parole di Selvafiorita denunciano un'evidente presa di posizione: quella del "voi" e "noi". Li' si trattava di storia della chitarra, qui di un elenco di compositori, attinenti e non. Una sola pagina "relegata" (o dedicata, forse s'intende) ai compositori del Novecento è quanto più ci si aspetta da una storia strumentale; qui si tratta solo di scelta, ed ognuna è legittima. La citazione Mussolini-Henze è veramente non pertinente. Ma se gli sta a cuore eludere così...

 

 

P.S. cronistoria= storia narrata nella nuda e fredda successione dei fatti, e quindi per definizione non "molto confusa". A me pare tutt'altro che tale.

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Ospite Nicola Mazzon

Per non parlare poi della definizione data all'opera di Carlo Carfagna, come quella di un compositore "settecentesco"...

Ma dico, chi ha scritto il libro ha mai letto le composizioni di questi autori?!?

 

 

E lei, ha letto bene il libro :lol: ?

A me pare sia scritto che la componente ludicaè improntata al divertimento settecentesco, non che il suo modo di scrivere sia settecentesco...

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Comunque a parte la recensione, la cui realizzazione è già stata affidata, sto preparando un editoriale di "cappello" che "spiegherà", naturalmente secondo me, alcune logiche e tentativi che si celano dietro la scrittura di un libro.

 

 

Roberto Fabbri

 

Quale logica vuole che ci sia dietro alla scrittura di un manuale di storia della chitarra?

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Ebbene il riferimento al Conservatorio di Santa Cecilia è stato da me voluto in funzione del fatto che Luigi è un "epigono" di quella scuola chitarristica "dimenticata" dal libro in questione.

 

 

Il fatto è che il Manuale prende in esame la letteratura chitarristica del Novecento, non le "scuole chitarristiche". Dove sarebbe la "dimenticanza"?

 

Caro Frederic la "dimenticanza" l'ho ampliamente spiegata prima.

 

Qui ho fatto riferimento alla "scuola di Santa Cecilia" unicamente in funzione di "sinonimo" dei compositori "dimenticati" che sono appunto i referenti di quella scuola: Mario Gangi e Carlo Carfagna.

 

Quindi la dimenticanza non è da riferirsi alla scuola ma ai sudetti compositori.

 

Roberto Fabbri

Per i lettori che non avessero letto il libro di Gianni Nuti , ecco le voci “Gangi” e “Carfagna “ complete

 

GANGI Mario (1923)

Chitarrista romano, didatta insigne e interprete distinto, si è manifestato anche in campo compositivo con una serie di pezzi per chitarra sola, per due e tre chitarre, e soprattutto con una significativa collezione di 22 studi che, raccolti nel terzo ed ultimo volume del suo Metodo per chitarra, costituiscono uno degli apporti più importanti al repertorio didattico del novecento italiano.

 

CARFAGNA Carlo (1940)

Chitarrista allievo di Mario Gangi (e , insieme a lui, fondatore della scuola chitarristica di “Santa Cecilia” a Roma), è anche compositore di brani per chitarra sola nei quali la componente ludica, improntata al divertimento settecentesco, sembra far velo a una maggiore capacità di scavo e di riflessione musicale. Ha scritto anche musica di insieme con chitarra concertante.

 

Mario Gangi è anche menzionato nella voce PORRINO : … Si interessò alla chitarra revisionando il Concerto op.30 di Mauro Giuliani per quelle che furono le prime registrazioni moderne dell’opera e , soprattutto, scrisse nel 1953 il Concerto dell’Argentarola per chitarra e orchestra ( eseguito sotto la sua direzione e con Mario Gangi quale solista), uno dei più bei concerti chitarristici del 900.

 

Ripeto dunque la domanda: dov’è la dimenticanza?

 

Oltre a contare quante battute sono state dedicate ai due maestri in questione, hai dato pure un’occhiata a quanto scritto su Mario Gangi? Oltre a non aver dimenticato né lui né la sua Scuola mi pare che la valutazione espressa da Nuti sia più che positiva.

E per quanto riguarda il M° Carfagna la valutazione espressa da Nuti può anche non essere condivisa ma non si può certo accusarlo di averlo “dimenticato”. Per essere dimenticato doveva proprio non essere menzionato nel Manuale.

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Ospite Matteo Pesle

Per aver rilevato un accento sbagliato,d'altra parte, ho subìto una solenne reprimenda dal moderatore; per fortuna dralig è qui ben protetto, pur associandosi alla deprecata setta dei correttori di accenti

 

Gasgas, non faccia il finto tonto. Si rilegga la sua settantina di messaggi ed i 2700 di Dralig, e scoprirà chi sul forum fa informazione e chi fa solo polemica. Poi forse capirà - pur continuando a lamentarsi, ne son certo - perché i moderatori l'han ripresa.

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